Il progetto autobiografico delle Familiares di Petrarca
Roberta Antognini
- 471 pages
- Italian
- PDF
- Disponible sur iOS et Android
Il progetto autobiografico delle Familiares di Petrarca
Roberta Antognini
Ă propos de ce livre
Le Familiares, o Familiarium rerum liber come Petrarca intitola l'opera dedicandola all'amico Ludwig van Kempen, sono una raccolta in 24 libri di 350 epistole latine, scelte tra le molte scritte a numerosi destinatari nel corso della sua vita. Come chiaramente affermato nella dedicatoria, l'intenzione di raccogliere le lettere nasconde un progetto autobiografico preparato con estrema cura, impresa originale per cui non esistevano veri modelli. I soli che Petrarca riconosce sono classici, in particolare Cicerone e Seneca. Nessuno medievale e nessuna menzione delle Confessioni di Agostino, benchĂ© l'idea di raccogliere ciĂČ che Ăš sparso sia squisitamente agostiniana e dia forma sia alle raccolte epistolari sia al Canzoniere. Nonostante le Confessioni siano generalmente considerate la prima autobiografia, a causa della natura versatile e multiforme del genere, Ăš controverso se si possa parlare di "vera" autobiografia prima di Rousseau. Ma se l'autobiografia comporta un'interpretazione coerente dell'io da un particolare momento nel tempo, le Familiares sono un'autobiografia. Usando la teoria agostiniana di tempo e memoria, Petrarca riesce infatti nel geniale intento di scrivere la sua vita mediante una sequenza epistolare. A causa perĂČ della lunghezza e complessitĂ del progetto (che bisognĂČ dividere, iniziando le Seniles), e della peculiaritĂ del mezzo paradossale scelto, la storia della lettura delle Familiares Ăš difficile quanto l'opera stessa: benchĂ© lette da sempre come fonte biografica, soltanto alcune sono ritenute "veramente" autobiografiche, negando cosĂŹ la continuitĂ della sequenza, secondo l'"epystolarum ordo". Solo una lettura diacronica, che riconosca la dialettica fra natura frammentaria delle lettere e unitĂ imposta dalla raccolta, Ăš in grado di rivelare l'autobiografia â nel senso cosĂŹ petrarchesco di rendere la precarietĂ della vita â come il tema guida dell'epistolario.