PARTE I
Le fondamenta del Trading Meccanico
CAPITOLO 1
Un approccio meccanico al trading
Nellâintroduzione di questo libro ho fatto alcune premesse molto importanti su come ho scelto di approcciare lâoperativitĂ sui mercati finanziari: la maggior parte dei lettori di un libro salta lâintroduzione, ma sono sicuro che tu non sei fra questi e che ne hai altresĂŹ colto quegli elementi che sono alla base delle tecniche che verranno descritte nei capitoli successivi.
Se unâoperativitĂ ha funzionato negli ultimi 10 anni, non hai comunque la certezza che continuerĂ a funzionare in futuro, anche se Ăš un buon inizio.
Se unâoperativitĂ non ha mai funzionato negli ultimi 10 anni, Ăš improbabile che inizi a funzionare proprio adesso che hai deciso di iniziare a seguirla.
Per sapere se unâoperativitĂ ha funzionato bene negli ultimi 10 anni devi poterla testare (quello che in gergo si chiama backtest), e per farlo essa deve basarsi su regole predefinite, codificate in maniera tale da non lasciare spazio a interpretazioni soggettive: Ăš cosĂŹ che, nellâintroduzione di questo libro, abbiamo definito unâoperativitĂ âmeccanicaâ. Accanto alla possibilitĂ di testare una propria idea di trading, approcciare i mercati in questo modo ci offre altri vantaggi:
1.la replicabilitĂ : la codifica Ăš il primo passo verso la replicabilitĂ . Se non puoi codificare in regole come stai facendo trading, Ăš probabile che ciĂČ che stai facendo non sia replicabile da altri; ma, soprattutto, potrebbe non esserlo a lungo neppure per te. E questo ci porta al secondo vantaggio di un approccio meccanico al trading, ossia il monitoraggio.
2.Il monitoraggio: ciĂČ che si basa su regole puĂČ essere facilmente controllato e monitorato. Ă piĂč semplice effettuare analisi a posteriori, per capire se esistono spazi di miglioramento; ma, soprattutto, puoi coglierne molto piĂč facilmente i primi segni di un degrado delle prestazioni che possano condurti a decidere di sottopesarla, fino a inibirla. Ă abbastanza intuitivo comprendere che âfare un tagliandoâ a un trading system Ăš piĂč semplice che âfare un tagliando a se stessiâ, soprattutto in quei momenti di completo disorientamento, dovuti allâincapacitĂ di guadagnare come si era riusciti a fare in passato.
3.LâemotivitĂ : se tutto Ăš giĂ codificato e âdeciso a tavolinoâ, non ti troverai a dover prendere decisioni discrezionali su che cosa fare in un contesto molto carico emotivamente, come quello in cui il mercato si Ăš girato contro la tua posizione. Se hai giĂ predefinito che cosa fare in ogni possibile scenario, e questo modo di gestire la posizione Ăš stato premiante tanto nei backtest che hai effettuato, quanto nellâoperativitĂ reale che hai condotto finora, allora dovrai solo attenerti al piano prestabilito. Non dico che sarĂ sempre facile farlo: potrai sicuramente prevenire molti degli errori che un trader commette in questi momenti, ma ci saranno situazioni in cui attenersi al piano (o vedere un trading system farlo al posto tuo) non sarĂ facile e si renderĂ necessaria una certa dose di fiducia nel sistema meccanico che stai seguendo.
4.Lâaffiancare diverse operativitĂ : quante cose riesci a fare nello stesso momento? Dipende da ciĂČ che ti viene chiesto di fare e dal time frame su cui stai operando. Assicurarsi che una decina di ordini giĂ impostati in piattaforma vengano eseguiti in maniera corretta non Ăš la stessa cosa che osservare contemporaneamente dieci grafici, su diversi strumenti, analizzandone i book, in attesa di vedere una configurazione grafica favorevole per entrare in posizione. Allo stesso modo, trovandosi in posizione su una decina di strumenti contemporaneamente, non sarebbe semplice conservare la luciditĂ per decidere quale sia il momento migliore per uscire su ciascuno di essi. Approcciare i mercati in maniera meccanica ti permette di affiancare diverse operativitĂ nello stesso momento, anche se effettuate su time frame molto stretti, grazie alla possibilitĂ offerta da molte piattaforme di automatizzare la fase di esecuzione dellâordine.
Nessun trader conosce il risultato della prossima operazione: se cosĂŹ fosse, basterebbe fare âall inâ come a poker e, con una sola operazione, ritirarsi milionari. Analogamente, lanciando una moneta, nessuno puĂČ sapere se nel prossimo lancio uscirĂ testa o croce. E non posso neppure âpretendereâ, lanciando la moneta quattro volte, di ottenere due volte testa e due volte croce. Lanciandola cento volte, invece, Ăš probabile che la distribuzione dei risultati ottenuti sia ugualmente suddivisa fra testa e croce. A differenza del lanciatore di monete, il trader impiega unicamente operativitĂ che hanno un edge (un vantaggio) statistico, ma anche la migliore strategia di trading puĂČ attraversare fasi caratterizzate da sequenze di operazioni negative (cosĂŹ come lanciando la moneta puĂČ capitare di incorrere in una sequenza di risultati âtestaâ consecutivi). La maniera migliore per superare queste fasi Ăš quella di affiancare diverse operativitĂ , seguendo dei criteri per la selezione su cui torneremo nel proseguo del libro.
âTRADING IS A BUSINESSâ. PROFESSIONISTA 0 IMPRENDITORE DEL TRADING?
Chi non ha mai sentito (o letto) la frase: âTrading is a Businessâ? O lâinvito ad approcciare il âtrading come unâattivitĂ imprenditorialeâ? O a fare âtrading come un professionistaâ? Ma cosa distingue un imprenditore da un professionista? La risposta Ăš: âLâorganizzazione della propria attivitĂ , del capitale e del lavoro di altri, sotto forma di impresa.â
Lâimprenditore, solitamente, assume unâobbligazione di risultato; il professionista unâobbligazione di mezzi (quindi presta unâopera intellettuale la cui remunerazione non Ăš legata al risultato che il cliente Ăš riuscito a conseguire, ma a una sua diligente esecuzione). Adesso invito a chiedere a voi stessi: state facendo trading come un professionista o come un imprenditore?
Se trascorrete la giornata davanti a un monitor alla ricerca di precisi setup, sulla base dei quali aprire nuove posizioni, passando in rassegna decine di grafici ed effettuando analisi discrezionali che ci portino a decidere se entrare su una nuova posizione o se chiuderne una esistente, siete dei professionisti del trading.
Ă con questa immagine che tutti abbiamo iniziato a fare trading e, in tutta franchezza, Ăš anche quello che ho fatto per diversi anni. Se siete fisicamente in forma e in sintonia con il mercato, oltre che avere maturato lâesperienza necessaria, si producono anche risultati interessanti; ma Ăš indispensabile sviluppare sistematicitĂ , disciplina, e pazienza. Intere giornate passate a cercare dei setup di ingresso, senza trovare nulla di buono, Ăš una delle prove piĂč ardue da superare, perchĂ© per sopravvivere sui mercati Ăš perentorio evitare lâerrore di entrare comunque in posizione âper sfinimentoâ, anche senza le condizioni ideali per farlo. FinchĂ© arriva un giorno nel quale ciĂČ che hai fatto finora non ti riesce piĂč cosĂŹ bene come prima. Ă come se avessi perso quella sintonia con il mercato che avevi avuto fino a poco tempo fa: o sei cambiato tu o Ăš cambiato il mercato, ma in entrambi i casi non Ăš semplice uscire da questa situazione perchĂ© mancano quei riferimenti che un approccio meccanico al trading avrebbe potuto darti.
Si puĂČ approcciare il trading anche in un modo differente: come un imprenditore, per esempio. La discriminante Ăš lâorganizzazione della propria attivitĂ sotto forma di impresa: non sto pensando ad assumere altri trader e organizzare il loro lavoro; ma a un trader che ha decine di trading system che girano su molteplici mercati, attivi h. 24/24 e costantemente alla ricerca di quelle opportunitĂ di trading e di quei setup che egli, in virtĂč della sua esperienza sui mercati, ha codificato come potenzialmente profittevoli. Niente piĂč giornate passate a setacciare grafici in cerca di qualche opportunitĂ , spesso per non trovare alcuna operazione che rispetti i propri setup di ingresso; ma giornate trascorse a monitorare decine di sistemi che stanno facendo trading al posto tuo, assicurandosi che lo facciano in maniera corretta e continuando a svilupparne di nuovi o, se preferite, a addestrare nuova âforza lavoroâ da mettere in produzione non appena sia pronta.
Una delle abilitĂ che un imprenditore deve possedere Ăš la capacitĂ di delegare: il trader imprenditore sta delegando lâoperativitĂ , che il trader professionista continua a fare in proprio (e con degli oggettivi limiti legati al fatto di essere una persona sola), a decine di sistemi meccanici su cui dovrĂ vigilare periodicamente per assicurarsi che continuino a conseguire i risultati attesi (cioĂš a guadagnare).
Qualunque sistema meccanico puĂČ smettere di funzionare da un momento allâaltro: quindi, occorre definire dei criteri oggettivi per decidere quando vada staccato, o agganciato nuovamente non appena mostri di avere ritrovato la sintonia con il mercato (cosa che non sempre accadrĂ ). Ă proprio per evitare di svegliarsi un giorno scoprendo che ciĂČ che hai fatto finora non funziona piĂč come prima, come era successo al trader professionista nellâesempio di poco fa, che il trader imprenditore continua nel suo lavoro di sviluppo di nuovi sistemi di trading, o se preferite nella formazione di nuova forza lavoro.
Questa figura, che abbiamo scherzosamente (ma non troppo) chiamato trader imprenditore, ha creato unâazienda: i suoi dipendenti sono i sistemi meccanici (non necessariamente automatici, come sarĂ piĂč chiaro nella seconda parte del libro) che ha sviluppato e messo in produzione, i suoi macchinari sono i server su cui stanno girando (spesso server virtuali, accessibili dalla propria postazione, ma anche dal proprio tablet o smartphone quando non si Ăš davanti al video). Si tratta, a tutti gli effetti, di una piccola impresa, dove lâimprenditore Ăš anche manager, ed Ăš chiamato a vigilare che tutto quanto funzioni sulla base delle direttive che ha impostato. Sostiene i costi per fare andare avanti la sua attivitĂ , che deve riuscire a coprire pienamente con i ricavi generati dalla sua attivitĂ di trading, configurando ogni cosa nella maniera migliore per garantire la continuitĂ aziendale. Questâultimo aspetto Ăš proprio uno degli elementi piĂč sottovalutati anche da trader ormai esperti e ânavigatiâ.
âSHOW ME THE MONEYâ. QUALE FUNZIONA MEGLIO?
OperativitĂ meccanica od operativitĂ discrezionale? Ă una scelta che divide molti trader. Avendole provate entrambe, nel corso degli anni ho scelto di privilegiare il primo di questi due approcci, ma questo non significa che una delle due sia necessariamente âmiglioreâ dellâaltra. E poi cosa significa âmiglioreâ? âMiglioreâ in termini di profittabilitĂ di una rispetto allâaltra? âMiglioreâ in termini di replicabilitĂ e di sostenibilitĂ (psicologica ed emotiva) per il trader?
Non tutto deve necessariamente essere âbianco o neroâ. Conosco trader sistema...