PARTE SECONDA: FONDAMENTI DI DIDATTICA
Questa seconda parte Ăš sintetizzata in immagini e in slide commentate che sono accessibili attraverso il sito dellâEditore, www.hoepliscuola.it, a questo link: https://www.hoepliscuola.it/didattica_a_distanza.aspx
Natura dellâazione didattica
Se gli apprendimenti frutto della didattica a distanza fossero proporzionali alla potenza tecnologica degli strumenti impiegati, allora leggeremmo tuttâaltro negli studi come quello prima citato (OCSE-PISA). A fronte di strumenti sovrabbondanti e anche di facile uso, non vediamo crescita degli apprendimenti. E allora Ăš evidente che, piĂč che gli strumenti, contano i metodi. Vediamo per sommi capi i diversi approcci possibili nella didattica a distanza.
DEFINIZIONI
âŠâ[âŠ] interazione-comunicazione tra soggetto in educazione (lâinfanzia come lâadolescenza, lâetĂ adulta come quella senile) e gli oggetti dellâeducazione (intesi sia come conoscenze, sia come modelli di comportamento socioaffettivi e assiologici)â (F. Frabboni, 1999);
âŠâ[âŠ] tutto quello che si fa (= la creazione delle condizioni favorevoli) perchĂ© un soggetto che voglia imparare apprenda conoscenze relative ai diversi saperi [âŠ] nella scuola e no [âŠ] Semantizza il processo di insegnamento-apprendimento di conoscenze, abilitĂ , valori rendendolo da casuale a organizzato nei fini e nei mezziâ (C. Laneve, 1998).
Ma anche:
âŠLâazione didattica [âŠ] della radicale impossibilitĂ di insegnare [âŠ] Lâapprendimento Ăš attivitĂ che emerge da istanze profonde, che dĂ luogo a ristrutturazioni interne con una varietĂ imperscrutabile di esiti [âŠ] Ăš intimamente ânon determinabileâ (Barnett, 1998);
âŠ[âŠ] scarsa riconducibilitĂ degli apprendimenti ai programmi intenzionali degli educatori [âŠ] non linearitĂ del rapporto insegnamento-apprendimento.
Lâeducazione dei giovani membri di una comunitĂ umana ha accompagnato lo sviluppo della civiltĂ sino ai giorni nostri. Pandemie, guerre, disastri ambientali hanno ostacolato la crescita della cultura, ma questa non ha smesso di evolvere, mutare, crescere.
LâEducazione rientra nella Cultura. Contribuisce alla crescita esprimendo nellâazione didattica i passi necessari a progredire.
Comprendere il concetto di âazione didatticaâ Ăš necessario per avere un elemento specifico in grado di descrivere e rendere comparabili diversi metodi e approcci per educare.
Il fattore âpresenza/distanzaâ si presta a potenziare alcuni metodi, oppure a ostacolarli. Lo si puĂČ comprendere se prendiamo in analisi lâunitĂ costituente il metodo: lâazione didattica con cui si esprime.
Per esempio, la âdidattica laboratorialeâ, a cui fanno capo le ultime riforme dellâistruzione italiane, punta a incentivare la scuola a divenire ambiente di apprendimento in cui svolgere unâazione didattica intesa come attenzione a predisporre condizioni di accoglienza, di esercizio, mantenimento, consolidamento dei possibili eventi acquisitivi.
Gli âeventi acquisitiviâ ampliano il concetto di âlezioneâ validando approcci diversi, se realizzano apprendimenti. E âambiente di apprendimentoâ (predisporre condizioni) valida anche luoghi diversi dallâaula scolastica come sedi utili allâapprendimento.
Inoltre, azione didattica come costruzione di âimpalcatureâ psicologiche, relazionali e tecnologiche, capaci di rendere il contesto dellâapprendimento âsensibile al discenteâ e significativo lâapprendimento sottende la dimensione interiore (impalcature) dellâapprendimento, che prima Ăš descritta invece nella dimensione esteriore (ambiente).
Lâazione didattica assume anche un aspetto di tipo dimensionale, ovvero puĂČ essere orientata verso elementi da raggiungere in termini di crescita educativa e cognitiva. La dimensione cognitiva dellâapprendimento Ăš molto presente nelle didattiche contemporanee, in cui si punta a far maturare i potenziali cognitivi degli studenti, ma anche degli adulti. Le teorie pedagogiche contemporanee hanno messo le basi a tante applicazioni in cui lâazione didattica mira non tanto alla memoria (possedere conoscenze) quanto alla capacitĂ di discernimento tra le conoscenze utili e quelle invece fuorvianti. Se dico fake news, comprendiamo a cosa mi riferisco, perchĂ© oggi Ăš bene lavorare nella direzione della crescita di discernimento tra le diverse qualitĂ di elementi conoscitivi da cui siamo circondati e bombardati come mai.
Oltre alle conoscenze, lâaltro punto di riferimento verso cui orientare lâazione didattica Ăš lo sviluppo delle abilitĂ o capacitĂ . Divenire capaci, abili a svolgere dei processi cognitivi efficaci, a ragionare e applicare metodiche risolutive, ad avere intuizioni metacognizione, creatività ⊠ecco, questi sono tutti elementi che vanno oltre il piĂč tradizionale approccio alle conoscenze.
Infine, ed Ăš argomento recente, quella che viene definita competenza. Essa Ăš raccordata agli elementi precedenti, perchĂ© senza conoscenza e senza capacitĂ Ăš per lâappunto difficile divenire competenti. âLavorare per competenzeâ, âvalutare per competenzeâ sono temi ormai diffusi nella scuola, ma spesso si estrinsecano in unâetichetta diversa da dare a didattiche ancora orientate alle conoscenze o abilitĂ . Questa non Ăš certo una critica, ma una semplice osservazione che evidenzia quanto siano necessari tempo e costanza per introdurre nella scuola nuovi modelli pedagogici, nuovi percorsi didattici, nuove direzioni dellâazione didattica.
Didattiche per competenze attuate in questi anni ci hanno messo a confronto con i nuovi bisogni di formazione dei cittadini del terzo millennio, di un mondo globalizzato, digitali. La âcittadinanza digitaleâ si realizza non tanto con conoscenze o abilitĂ , ma con un livello di competenza che â se manca â provoca danni a causa dellâutilizzo ingenuo degli strumenti digitali. Truffe, fake news, cyberbullismo non troverebbero spazio se la cittadinanza digitale fosse ben consolidata nei cittadini, giovani e non. Anche per questo la pratica della DAD potrebbe essere formativa ed educativa, molto piĂč di tante lezioni sul tema.
Lâazione didattica puĂČ essere orientata verso i processi oppure verso...