Robert Walser
La passeggiata
Maree
KKIEN Publishing International
www.kkienpublishing.it
Prima edizione digitale: 2018
Edizione originale: Der Spaziergang, 1917
Traduzione di Stefania Quadri
ISBN 9788833260341
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La passeggiata
Un mattino, preso dal desiderio di fare una passeggiata, mi misi il cappello in testa, lasciai il mio scrittoio o stanza degli spiriti, e discesi in fretta le scale, diretto in strada. Sulle scale mi venne incontro una donna dallâaspetto di spagnola, di peruviana o di creola, che ostentava non so quale pallida e appassita maestĂ . Per quanto mi riesce di ricordare, appena fui sulla strada soleggiata mi sentii in una disposizione dâanimo avventurosa e romantica, che mi rese felice. Il mondo mattutino che mi si stendeva innanzi mi appariva cosĂŹ bello come se lo vedessi per la prima volta. Tutto ciĂČ che scorgevo mi dava una piacevole impressione di affettuositĂ , di bontĂ , di gioventĂč. In breve dimenticai che fino a poco prima, su nella mia stanzetta, ero rimasto ad almanaccare tetramente su un foglio bianco. Mestizia, dolore e tutti i pensieri cupi erano come scomparsi, sebbene continuassi a percepire acutamente, dinanzi e dietro di me, una certa nota grave.
Mi riempiva unâattesa gioiosa di tutto ciĂČ che avrebbe potuto venirmi incontro o presentarmisi. I miei passi erano misurati e tranquilli, e credo di aver mostrato, mentre cosĂŹ camminavo, un contegno abbastanza dignitoso. Mi piace nascondere le mie sensazioni agli occhi del prossimo, senza perĂČ farmene un problema angosciante, cosa che riterrei sbagliata. Non avevo fatto piĂč di venti passi attraverso una piazza vasta e piena di movimento, quando mi venne incontro svelto il signor professor Meili, una testa di primâordine.
Serio, solenne, imponente, il professor Meili procedeva come lâautorevolezza indiscussa, reggendo in mano un inflessibile bastone da scienziato che mâincuteva spavento e timorato rispetto. Il naso del professor Meili era un severo, imperioso, tagliente naso aquilino o nobiliare. La bocca era giuridicamente stretta e sigillata. Lâincedere del celebre dotto somigliava a una legge ferrea. Dai seri occhi del professor Meili, nascosti dietro sopracciglia arruffate, lampeggiava la storia universale e il riflesso di eroiche, remotissime gesta. Il suo cappello sembrava un inamovibile autocrate. Nellâinsieme il professor Meili si conduceva tuttavia con molta mitezza, come se non avesse la minima necessitĂ di far notare quale somma di potenza e dâimportanza sâimpersonava in lui. Potendo ben dirmi che le persone incapaci di un dolce sorriso sono pur gente leale e degna di fiducia, la sua figura, ad onta di ogni inesorabilitĂ , mi riusciva simpatica. ComâĂš noto, ci sono degli esseri che sanno perfettamente nascondere le proprie malefatte dietro un comportamento suadente e cordiale
Mi par di fiutare nellâaria una libreria, libraio compreso; e tra poco, come giĂ presento e avverto, sarĂ una bottega di fornaio a imporsi, col nome scritto a lettere dâoro. Prima, perĂČ, dovrei far menzione di un parroco. Un chimico cittadino corre pedalante-cicleggiante, il viso atteggiato ad affabilitĂ , sfiorando chi va a passeggio; altrettanto dicasi di un medico di comando o di reggimento. Non Ăš da lasciar passare inosservato un modesto pedone: si tratta di un rigattiere e cenciaiolo arricchito. Notevole Ăš la libertĂ sfrenata con cui bambini e bambinette sciamano nel sole.
« Meglio lasciare che si sfrenino cosÏ, » mi dico « ci penseranno anche troppo presto gli anni a intimorirli e a frenarli ».
Un cane si disseta allâacqua della fontana, neh Paria azzurra cinguettano rondini. Una o due signore, dalle gonne sbalorditivamente corte e dagli stivaletti mirabilmente alti, stretti, belli, eleganti, morbidi, colorati, attirano su di sĂ© lâattenzione, non meno di unâinfinitĂ di altre cose. PiĂč in lĂ , dĂ nno nellâocchio due cappelli estivi o di paglia. La faccenda delle pagliette maschili sta nei seguenti termini: tuttâa un tratto, nellâaria chiara, vedo due stupendi cappelli; sotto i cappelli ci sono due distinti signori che, a quanto pare, si scambiano il buongiorno sventolando i copricapi con bella e gagliarda gentilezza; in questa manifestazione i cappelli hanno visibilmente maggiore importanza dei loro portatori e proprietari. Lâautore Ăš comunque pregato con tutto il rispetto di guardarsi un tantino dai frizzi e da consimili superfluitĂ . Ă sperabile che lâabbia capito una volta per tutte.
Una ben fornita libreria mi attrasse straordinariamente e mi venne voglia di dedicarle una visita fugace, sicchĂ© non esitai ad entrarvi con molto garbo, supponendo naturalmente di aver piĂč lâaria di un severo revisore contabile, di un ispettore, di un collezionista di novitĂ e fine intenditore, che non di un ricco, amato e ben accolto compratore o buon cliente.
Con voce cortese e sommamente riguardosa, usando â non occorre dirlo â le piĂč elette espressioni, mâinformai di tutto ciĂČ che di nuovo e migliore offriva il campo delle belle lettere.
« Posso » chiesi timidamente « conoscere e apprezzare sul momento quanto vâĂš di piĂč valido e di piĂč serio e al tempo stesso (sâintende) di piĂč ledo e prontamente ammirato e acquistato? Ella mi obbligherebbe in modo eccezionale se mi volesse usare la compiacenza di esibirmi il libro che, come nessuno puĂČ sapere meglio di lei, ha ottenuto il maggior favore sia tra il pubblico che legge, sia presso la temuta e perciĂČ vezzeggiata critica, e il cui successo continua a mantenersi vivo.
« In veritĂ mâinteressa sommamente apprendere quale sia, fra le opere della penna qui accumulate o messe in mostra, il fortunato libro in questione, la vista del quale farĂ di me, con ogni probabilitĂ , un acquirente sollecito, lieto, entusiasta. Il desiderio di vedermi dinanzi lo scrittore prediletto dal mondo della cultura, nonchĂ© il suo ammirato e freneticamente applaudito capolavoro, per poi, come le dissi, comprarlo subito, mi pervade tutte le membra.
« Potrei cortesemente rivolgerle la piĂč viva preghiera di mostrarmi questo libro dâimpareggiabile successo, sicchĂ© lâansia che si Ăš impadronita di me si plachi e cessi alfine di agitarmi? ».
« Con piacere » disse il libraio.
Ratto come una freccia sparĂŹ alla mia vista, per ripresentarsi un attimo dopo allâavido amatore tenendo in mano il libro di non effimera validitĂ , venduto e letto piĂč dâogni altro.
Quel prezioso parto dellâintelletto era da lui recato con la stessa solenne compostezza di una reliquia santificante. Il suo volto era estatico; lâespressione irradiava sommo rispetto. Con le labbra atteggiate a quel sorriso che Ăš proprio solo di chi sia intimamente compenetrato, egli depose innanzi a me, col fare piĂč suadente, lâoggetto della sua pronta ricerca. Io gettai al libro uno sguardo severo e chiesi:
« PuĂČ lei giurarmi che questo Ăš il libro di maggior successo dellâanno? ».
« Senza dubbio ».
« PuĂČ affermare che questo Ăš il libro che bisogna assolutamente aver letto? ».
« Assolutamente ».
« à davvero un bel libro? ».
« La sua domanda Ú del tutto superflua e inopportuna! ».
« La ringrazio molto » dissi imperturbabile, lasciai dove si trovava il libro che aveva ottenuto il massimo successo di vendita perchĂ© bisognava assolutamente averlo letto, e uscii senzâaltro aggiungere, ossia in perfetto silenzio.
« Uomo ignorante e incolto! » non mancĂČ di gridarmi dietro il libraio, nel suo giustificato corruccio. Ma io lo lasciai dire e continuai per la mia strada, dirigendomi tosto, come in appresso spiegherĂČ e chiarirĂČ, verso lâattigua, imponente banca.
Dove infatti pensavo di dover compiere una visita per ottenere attendibili chiarimenti in merito a certi valori. « Fare un salto di passaggio in un istituto di credito» dissi tra me « per trattare questioni finanziarie e porre domande che si formulano solo sottovoce, Ú una cosa piacevole e fa senza dubbio ottima impressione ».
« Buona, eccellente combinazione che lei in persona sia venuto qui » mi disse allo sportello il funzionario responsabile con tono assai gentile; e sorridendomi con aria quasi dâintesa ma pur sempre cordiale aggiunse:
« Volevamo appunto indirizzarle una lettera per darle la notizia certamente lieta â e che ora possiamo darle a voce â che, per incarico di unâassociazione o gruppo di signore caritatevoli e filantrope, animate da simpatia nei suoi riguardi, le abbiamo non giĂ addebitato, ma bensĂŹ, con misura ceno assai piĂč gradita per lei, accreditato la somma di franchi mille
cosa di cui ella vorrĂ cortesemente prendere immediatamente nota nella sua testa, o dove meglio le aggrada. La notizia le farĂ indubbiamente piacere, perchĂ©, parlando con franchezza, lei ci dĂ lâimpressione, se cosĂŹ possiamo esprimerci, di abbisognare in modo addirittura inquietante di una delicata assistenza. Il denaro Ăš a sua disposizione a partire da oggi.
« In questo momento Ăš visibile il diffondersi di unâintensa letizia sui tratti del suo viso. I suoi occhi risplendono. La sua bocca, con la quale lei forse, impedito da assillanti cure quotidiane che le causavano umore nero e infiniti pensieri tristi, da gran tempo non rideva piĂč, ecco, decisamente assume un che di sorridente. La sua fronte, finora rannuvolata, appare del tutto serena.
« Lei puĂČ ben fregarsi le mani di contentezza e rallegrarsi che alcune nobili, amabili benefattrici, mosse dal pensiero elevato che Ăš bello lenire la miseria e giusto diminuire la sofferenza, abbiano desiderato fornire un appoggio a un povero scrittore senza fortuna.
« Per il fatto che alcune persone si siano degnate di ricordarsi di lei, e per la fortunata circostanza che vi sia chi non sa rimanere in differente di fronte alla tanto disprezzata esistenza dei poeti, si abbia le nostre congratulazioni».
« Quella somma di denaro che mi giunge inattesa da benevole mani di dame, o stavo per dire di fate, » risposi « la lascerĂČ certo presso di voi, che giĂ la custodite nel migliore dei modi e che disponete delle necessarie cassette di sicurezza, refrattarie al fuoco e difese dai ladri, nelle quali i tesori sembrano essere gelosamente preservati da qualsiasi distruzione o da qualsivoglia rovina. Per di piĂč, nevvero?, pagate anche interessi. Posso pregarla di una ricevuta?
« Immagino che avrĂČ la libertĂ di prelevare in ogni momento, a mio piacere e allâoccorrenza, piccoli importi dal grande importo.
« PoichĂ© sono economo, saprĂČ comportarmi con questo dono da uomo concreto e positivo. Alle gentili donatrici esprimerĂČ la mia riconoscenza in una lettera meditata e corte...