Diventare grandi con la mindfulness
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Diventare grandi con la mindfulness

Guida per crescere bambini e ragazzi sereni

Lavinia Costantino

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  1. 208 pages
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Diventare grandi con la mindfulness

Guida per crescere bambini e ragazzi sereni

Lavinia Costantino

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À propos de ce livre

Una mappa di viaggio per tutti gli adulti – non solo genitori – che vogliano vivere la relazione con i bambini e i ragazzi in modo piĂč curioso, attento e consapevole. Una guida che aiuta a prenderci cura di noi stessi nel nostro ruolo educativo, per poi dedicarci al meglio ai piccoli e agli adolescenti che ci stanno a cuore. Cosa succederebbe se scoprissimo che la felicitĂ  Ăš l'obiettivo finale? Che il cuore puĂČ essere il nuovo cervello? Che non solo le competenze scolastiche, ma anche qualitĂ  come il coraggio, la gentilezza e la sensibilitĂ  possono essere coltivate per aiutare bambini e ragazzi a diventare i migliori adulti possibili per il mondo di domani? Un libro pieno di domande a cui trovare risposte, con tracce audio (fruibili tramite QR Code) per meditare da subito anche a casa, e storie per immaginare il mondo coraggioso e gentile che possiamo creare insieme.

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Informations

Éditeur
Hoepli
Année
2021
ISBN
9788820399085

PARTE SESTA
Storie, meditazioni guidate e giochi espressivi per mettere in pratica la mindfulness

C’era una volta un ragazzo, allegro e di buon cuore, che aveva lavorato per sette anni al servizio di un nobile mercante. Al termine di questo periodo, ringraziĂČ per quanto aveva imparato e chiese di poter tornare a casa per andare a trovare la sua famiglia: era cosĂŹ felice di rivedere tutti dopo tanto tempo! Il mercante lo salutĂČ e gli diede un’enorme pepita d’oro come compenso per il suo lavoro: il ragazzo la nascose al sicuro nella sua bisaccia e si incamminĂČ euforico verso casa, pensando a quanto avrebbe potuto essere d’aiuto alla sua famiglia con tutto quell’oro. Come si sentiva felice! Ora sĂŹ che aveva proprio quello che voleva!
Dopo alcune ore di cammino, incontrĂČ un cavaliere in sella a uno splendido destriero: che bello doveva essere cavalcare! Si stava seduti comodi e senza dolore ai piedi: che felicitĂ  sarebbe stata per lui possedere un cavallo! Il cavaliere lo vide e sembrĂČ leggergli nel pensiero quando gli disse: “Povero ragazzo, quanto ti farebbe comodo un destriero!”. “È proprio vero, signore!”, rispose il ragazzo. “Quest’oro che porto nella bisaccia mi pesa un sacco e trasportarlo su una cavalcatura sarebbe molto piĂč facile!”.
Il cavaliere non perse tempo e gli propose uno scambio: gli avrebbe dato il cavallo in cambio dell’oro. Come si sentĂŹ felice il ragazzo! Ora sĂŹ che aveva proprio quello che voleva: un bel destriero! MontĂČ in groppa liberandosi dell’oro e si allontanĂČ cavalcando.
Non essendo perĂČ abituato a cavalcare, non seppe cosa fare quando il cavallo cominciĂČ a trottare e poi a galoppare: in breve, si trovĂČ sbalzato di sella e buttato in mezzo ai campi. Fortunatamente lĂŹ abitava un contadino che recuperĂČ il cavallo e lo aiutĂČ a rialzarsi. Il ragazzo era malconcio e inveiva contro la bestia: “Che stupidi animali, i cavalli! Fanno quel che vogliono! Avrei fatto meglio a continuare a piedi. Ah, contadino, beato voi che avete una mucca cosĂŹ quieta, che vi dĂ  anche del latte. Quanto vorrei una mucca!”.
Il contadino non perse tempo e gli propose uno scambio: gli avrebbe dato la mucca in cambio del cavallo. Come si sentĂŹ felice il ragazzo! Ora sĂŹ che aveva proprio quello che voleva: una bella mucca placida e ricca di latte. Si allontanĂČ felice con lei. Era giunto ormai mezzogiorno e il ragazzo aveva fame e sete: come era fortunato a potersi dissetare e sfamare con il latte della sua mucca! ProvĂČ a mungerla, ma poichĂ© non l’aveva mai fatto prima, non riuscĂŹ a cavarne nemmeno una goccia dalle mammelle. Siccome perĂČ era un ragazzo fortunato, in quel momento vide passare un macellaio con il suo porcellino: ecco chi l’avrebbe aiutato! Il macellaio guardĂČ la mucca con poca convinzione e gli disse che non avrebbe mai dato latte: era troppo vecchia! Il ragazzo si arrabbiĂČ e inveĂŹ contro la bestia: “Che mucca inutile! Avrei fatto meglio a tenermi il mio cavallo! Quanto vorrei un maialetto come il vostro, che almeno ci si possa ricavare una buona salsiccia!”.
Il macellaio non perse tempo e gli propose uno scambio: gli avrebbe dato il maialino in cambio della mucca. Come si sentĂŹ felice il ragazzo! Ora sĂŹ che aveva proprio quello che voleva: un bel maialino da fare arrosto o da trasformare in salsicce! ProseguĂŹ il suo viaggio, con il cuore leggero. Si era alzato il vento e il ragazzo cominciĂČ ad avere freddo. Fu proprio in quel momento che vide un bagliore lungo il sentiero: avvicinandosi, si accorse di un cacciatore che gustava una zuppa fumante. Era proprio un ragazzo fortunato: non appena aveva sentito freddo, gli si era fatto incontro un bel focherello. “Se potessi accenderlo, mi riscalderei e potrei arrostire il mio maialino”, pensĂČ ad alta voce. “Non credo proprio”, gli rispose il cacciatore, quel maiale era grosso e per cuocere ci avrebbe messo molte ore! Il ragazzo cominciĂČ a inveire contro il maialino: “Se almeno avessi un fuoco scoppiettante come il vostro, potrei cuocerci una buona zuppa!”.
Il cacciatore non perse tempo e gli propose uno scambio: gli avrebbe dato le pietre focaie in cambio del maialino. Come si sentĂŹ felice il ragazzo! Ora sĂŹ che aveva proprio quello che voleva: delle pietre che gli avrebbero garantito calore e cibo fumante.
Se ne andĂČ allegro per l’ottimo affare che aveva concluso. CamminĂČ ancora per tutto il pomeriggio, fino a sentirsi stanco e affaticato. Le pietre gli pesavano nella bisaccia e cominciĂČ a pensare che sarebbe stato meglio tenere il maiale che gli trotterellava allegro al fianco. Poco dopo, perĂČ, giunse in prossimitĂ  di un fiume: com’era fortunato a trovarlo proprio ora! Era ormai vicino a casa e, facendo un bel bagno, avrebbe potuto rinfrescarsi e presentarsi alla sua famiglia nel modo migliore. Si chinĂČ allora per sciacquarsi il volto e, in quel momento, le pietre gli scivolarono nell’acqua, rotolando nella corrente: erano perse per sempre. Che gioia sentĂŹ in quel momento il ragazzo! Era proprio fortunato ad aver perso le pietre quando gli erano diventate cosĂŹ tanto d’impiccio: ora poteva finalmente tornare a casa, con passo veloce e leggero.
Quando la sua famiglia gli si fece incontro e lo abbracciĂČ dopo tutti quegli anni, non mancĂČ di dirsi: “Che ragazzo felice e fortunato che sono! Ora ho proprio tutto quello che volevo!”.
Ciao! Sono felice che anche oggi possiamo meditare insieme! Prepariamoci alla pratica sedendoci a terra a gambe incrociate oppure su una sedia. Possiamo chiudere gli occhi e immaginare il nostro corpo come un albero: le gambe e i piedi sono le radici, quindi affonderanno per bene nel terreno per darci stabilità. Il busto ù il tronco dell’albero: ù alto e dritto! La testa ù la chioma dell’albero: punta verso il cielo! L’albero ù radicato e forte, ma flessibile a sufficienza da seguire qualche delicato soffio di vento, se dovesse arrivare.
In questa posizione, porta tutta la tua attenzione al sedere. Se ti viene da ridere non c’ù problema: non ù bello che il nostro corpo ci faccia anche divertire? Prova a sentire su cosa poggia. Cosa senti? Magari il fresco del pavimento? O la morbidezza del cuscino? Oppure, ancora, la sedia? Forse qualcuno ha preparato per te questo posticino in cui praticare mindfulness o, magari, lo hai preparato tu: che bello avere qualcuno che si prende cura di noi, anche quando quel qualcuno siamo noi stessi. Facciamo un respiro per gustare tutta questa felicità che ù qui con noi.
Ora prova a portare l’attenzione alle orecchie: che cosa sentono, attorno a te? Magari c’ù molto silenzio: come ti fa sentire? Forse invece senti qualche voce intorno a te e, magari, riesci a riconoscere di chi si tratta. Quando facciamo mindfulness nel silenzio possiamo goderci un po’ di quiete tutta per noi; se, invece, sentiamo i rumori della nostra classe o della nostra casa, potremmo accorgerci che non siamo mai soli. Prova a mandare le orecchie ancora piĂč lontano: senti qualche rumore? Magari un camioncino che consegna il tuo cibo preferito al supermercato, un uccellino che canta o dei bambini che giocano? C’ù un intero mondo che ci circonda! Facciamo un respiro per gustare tutta questa felicitĂ  che Ăš qui con noi.
Se allunghi la mano, potresti magari trovare quella di mamma e papĂ  o di un amico. Oppure, prova a darti tu stesso un abbraccio: cosa senti quando stai cosĂŹ vicino a qualcuno a cui vuoi bene? Facciamo un respiro per gustare tutta questa felicitĂ  che Ăš qui con noi.
Ora puoi aprire gli occhi: troverai una caramella o un piccolo alimento con cui continueremo la nostra pratica mindfulness di oggi, piena di felicitĂ . Spesso mangiamo in tutta fretta, ma oggi proviamo a gustarci tutto!
Guarda la tua piccola merenda mindful: com’ù? Metti tutta la tua attenzione nel tuo sguardo per scoprire il suo colore, la forma, la consistenza.
Ora prova a toccarla, magari a occhi chiusi. Cosa sentono le dita? Puoi anche inventare le parole che lo spiegano meglio! Adesso puoi scartarla o scoprire se fa qualche rumore quando la tocchi. Se ti fa ridere, non c’ù problema: a volte l’allegria sta anche nel cibo!
Siamo quasi vicini ad assaggiarla, ma prima vorrei che tu ne sentissi il profumo. Fai qualche respiro per assaporare al meglio l’odore di questo cibo e prova a raccontarlo.
Adesso Ăš proprio il momento giusto per assaggiarla: chiudi gli occhi e porta tutta la tua attenzione al sapore di questo cibo che ti piace. Cosa senti? Facciamo un respiro per gustare tutta questa felicitĂ  che Ăš qui con noi.
Quando impariamo a dirigere il raggio laser dell’attenzione dentro e intorno a noi, scopriamo tanta felicità che altrimenti potrebbe scapparci.
Vai a prendere colori e fogli e disegna tutti i tipi di felicitĂ  che ti circondano.
ATTIVITÀ IN CLASSE O A CASA
Il telegiornale della felicitĂ : la lettura del quotidiano in classe o l’ascolto del telegiornale tutti insieme a casa possono essere occasioni per guidare i bambini a comprendere il mondo attorno a loro. Per grandi e piccoli Ăš, talvolta, faticoso essere esposti a un flusso continuo di notizie drammatiche; il telegiornale della felicitĂ  puĂČ essere un aiuto per portare la nostra attenzione e consapevolezza sulla bellezza che quotidianamente ci circonda, anche in tempi complessi. Realizzate con il cartone la cornice di un televisore, tagliando la parte che rappresenta lo schermo. Sul retro, ponete un altro cartoncino, lasciando aperto il lato superiore: qui potrete infilare dei disegni che rappresentano i momenti felici che volete facciano notizia. Spiegate ai bambini che questo Ăš un televisore speciale, che strilla meno di quello vero: chi passerĂ  davanti al telegiornale della felicitĂ  potrĂ  osservare le immagini e provare a capire da sĂ© la notizia, raccontandola agli altri. Questo esercizio ci ricorderĂ  che la felicitĂ  puĂČ essere anche silenziosa e che occorre dedicarle attenzione per accorgersene.
Lo specchio delle brame: potete riservare questa attivitĂ  per i momenti in cui qualcuno, in famiglia o a scuola, si sente proprio giĂč. Fate sedere la persona protagonista del gioco su una sedia, nel modo piĂč comodo possibile, come se fosse su un trono accogliente e speciale. Gli altri partecipanti si presentano al suo cospetto e, come se fossero uno specchio che puĂČ riflettere le parti piĂč luminose di noi e delle quali talvolta ci dimentichiamo, raccontano alla persona sul trono una caratteristica che apprezzano in lei e che li rende felici. Potete condividere bei ricordi o qualitĂ  che amate in quella persona: questo gioco ci ricorderĂ  tutta la felicitĂ  che sappiamo donare agli altri.
La banca della felicitĂ : prendete un barattolo o una scatola, che potrete addirittura decorare come se fosse la vostra speciale banca della gioia. Riunite tutta la classe o la famiglia e chiedete a ciascuno di scrivere o disegnare le cose piĂč belle che condividete e che procurano felicitĂ : la pizza del sabato sera, il gioco preferito da tutti, le coccole. Chiudete i bigliettini e lasciateli in banca: quando capiteranno dei momenti di sconforto o tristezza, chi ne sentirĂ  il bisogno potrĂ  andare ad attingere al suo capitale di felicitĂ  e riscuoterlo. Ricordate di continuare a rimpinguare le riserve di gioia della banca aggiungendo i bigliettini, ogni volta che scoprirete qualcosa che vi fa felici: sarĂ  il vostro capitale per i momenti di bisogno.
C’era una volta una foresta, in cui tanti animali vivevano in armonia. Elefanti, rinoceronti, gazzelle, leoni e scimmiette si incontravano ogni giorno al fiume per lavarsi e chiacchierare sulle ultime novità. Li raggiungeva, talvolta, una famiglia di colibrì, uccellini molto piccoli il cui battito d’ali ù davvero velocissimo: per questa loro qualità erano stati incaricati di portare le notizie da una parte all’altra della foresta.
Un giorno, uno di loro arrivĂČ trafelato, annunciando un grave pericolo in arrivo: al limitare della foresta era scoppiato un grande incendio che, in poco tempo, avrebbe raggiunto le tane di ogni animale. Tutti si spaventarono enormemente, perchĂ© sapevano che il fuoco era davvero un nemico pericoloso. Le scimmie cominciarono a saltare da un albero all’altro per guardare da che parte sarebbe arrivato; le zebre scalpitavano, cercando di portare in salvo i loro piccoli, mentre il l...

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