L'EtĂ  degli imperi
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L'EtĂ  degli imperi

1875-1914

Eric J. Hobsbawm, Franco Salvatorelli

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  1. 464 pages
  2. Italian
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L'EtĂ  degli imperi

1875-1914

Eric J. Hobsbawm, Franco Salvatorelli

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À propos de ce livre

La storia dell'EtĂ  degli imperi Ăš quella del «mondo e della societĂ  del liberalismo borghese avanzante verso 'la strana morte'
 che la coglie proprio quando essa raggiunge il suo apogeo, e a causa proprio delle contraddizioni insite in questa sua avanzata». Con uno stile espositivo amabile e intelligente, Hobsbawm accompagna il lettore alla scoperta di un mondo apparentemente lontano e lo rende consapevole delle profonde radici che legano quel mondo al nostro secolo breve. Vittorio Vidotto

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Informations

Éditeur
Editori Laterza
Année
2019
ISBN
9788858138960

I.
La rivoluzione centenaria

Hogan Ăš un profeta... Un profeta, Hinnissy, Ăš uno che prevede i guai... Hogan, oggi, Ăš l’uomo piĂč contento del mondo, ma domani capiterĂ  qualcosa.
Mr. Dooley, 19101
I centenari sono un’invenzione del tardo Ottocento. Fra il centenario della Rivoluzione americana (1876) e quello della Rivoluzione francese (1889) – entrambi celebrati con le consuete Esposizioni Internazionali – la gente istruita del mondo occidentale si rese conto che questo mondo, nato fra la Dichiarazione di Indipendenza, la costruzione del primo ponte di ferro e la presa della Bastiglia, era ormai vecchio di un secolo. Com’era il mondo degli anni Ottanta dell’Ottocento a paragone di quello degli anni Ottanta del Settecento?
In primo luogo, era adesso un mondo effettivamente planetario, conosciuto in quasi ogni sua parte, cartografata piĂč o meno esattamente o approssimativamente. Con trascurabili eccezioni, le esplorazioni non erano piĂč viaggi di ‘scoperta’, ma in certo modo imprese sportive, spesso con forti elementi di competizione personale o nazionale: esempio tipico, il tentativo di dominare gli ambienti fisici piĂč ardui e inospitali dell’Artico e dell’Antartico. Lo statunitense Peary battĂ© nel 1909 i concorrenti inglesi e scandinavi nella gara per raggiungere il Polo Nord; il norvegese Amundsen raggiunse nel 1911 il Polo Sud, un mese prima dello sfortunato capitano inglese Scott. (Nessuna delle due imprese ebbe, nĂ© voleva avere, la minima conseguenza pratica.) Grazie alla ferrovia e alla navigazione a vapore i viaggi intercontinentali si misuravano a settimane anzichĂ© a mesi, tranne che nella maggior parte delle grandi masse terrestri dell’Africa, dell’Asia continentale e di certe regioni interne del Sud America; e presto si sarebbero misurati a giorni: il completamento della Ferrovia Transiberiana, nel 1904, avrebbe permesso di andare da Parigi a Vladivostock in 15-16 giorni. Con la telegrafia elettrica, la trasmissione di informazioni da un capo all’altro del mondo era adesso questione di ore. Di conseguenza, uomini e donne del mondo occidentale – ma non solo loro – viaggiavano e comunicavano attraverso grandi distanze con una facilitĂ  e in numero senza precedenti. Per citare solo un dato che sarebbe sembrato un’assurda fantasia nell’etĂ  di Benjamin Franklin: nel 1879 quasi un milione di turisti visitarono la Svizzera, e di questi oltre duecentomila erano americani: pari a piĂč del 5 per cento dell’intera popolazione degli Stati Uniti al tempo del primo censimento (1790)2.
Era, al tempo stesso, un mondo assai piĂč densamente popolato. I dati demografici sono tanto ipotetici, specie per la seconda metĂ  del XVIII secolo, che la precisione numerica Ăš insieme vana e pericolosa; ma non sbaglieremo di molto supponendo che i circa 1.500 milioni di esseri umani viventi nel 1880-90 erano il doppio della popolazione mondiale del 1780-90. I piĂč numerosi, di gran lunga, erano gli asiatici, come erano sempre stati; ma mentre nel 1800 gli asiatici costituivano (secondo stime recenti) quasi i due terzi dell’umanitĂ , nel 1900 si erano ridotti a forse il 55 per cento. Al secondo posto venivano gli europei (compresa la scarsamente popolata Russia asiatica). Il loro numero era quasi certamente piĂč che raddoppiato, dai circa 200 milioni del 1800 ai 430 del 1900; e per di piĂč alla loro migrazione massiccia oltremare era dovuto in gran parte il cambiamento piĂč grandioso della popolazione mondiale, con l’...

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