Piero fa la Merica
Paolo Malaguti
- 208 pages
- Italian
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Piero fa la Merica
Paolo Malaguti
Ă propos de ce livre
Quelli come i Gevori li chiamano «i bisnenti»: hanno due volte niente. Per loro partire, piĂș che una scelta, Ăš un tuffo in un niente diverso, ancora sconosciuto. Anche se dai boschi del Veneto alle foreste del Brasile il viaggio Ăš cosĂ lungo. Soprattutto in nave, soprattutto alla fine dell'Ottocento. Attraverso gli occhi di Piero, che ha quindici anni e tante cose in testa, Paolo Malaguti racconta l'epopea e la perdita dell'innocenza degli italiani nelle Americhe: il gesto rapinoso di costruire il mondo tra animali mai visti e piante lussureggianti, dove la lotta con la natura Ăš un corpo a corpo quotidiano. E il futuro una scommessa. Piero dei Gevori ha quindici anni e vive ai margini del bosco del Montello, l'antica riserva di legna della Serenissima. In famiglia sono tantissimi e poverissimi, hanno una casa che sta in piedi per miracolo, mangiano poco e non possiedono nulla. Come se non bastasse, la cattiva sorte si accanisce su di loro. Da qualche tempo, giĂș al paese, si dice che alla Merica regalino la terra a chi ha voglia di lavorare. Dopo l'ennesima ingiustizia, per i Gevori mettersi in viaggio in cerca di fortuna non Ăš piĂș una scelta, ma l'unica salvezza. Eppure, quando arrivano in Brasile insieme alla marea di italiani in fuga dalla miseria, non trovano il paradiso promesso. LĂ in mezzo al nulla bisogna farsi spazio, abbattere gli alberi per costruire tutto da zero: dovranno strappare la terra al mato, tra le minacce sconosciute della foresta vergine, lontani da tutto e da tutti, senza alcuna possibilitĂ di tornare alla vita che si sono lasciati alle spalle. Piero aiuta il padre e la sorella a mandare avanti il fondo, tira su case, semina granturco e fagioli: arriva alla sera con le ossa rotte, ma nel frattempo cresce. E crescendo impara due cose: che per morire basta il morso di un serpente, e che il primo amore Ăš piĂș pericoloso di tutte le bestie feroci messe insieme. Nel groviglio del mato, oltretutto, sarĂ lui a scoprire quello che nessuno aveva rivelato ai migranti. La loro terra appartiene ad altri, i nativi che quelle colline le abitano da sempre. Nel suo nuovo romanzo, Paolo Malaguti dĂ vita a una pagina dimenticata della migrazione italiana. Con la felicitĂ narrativa che ben conosciamo e una lingua che ha i colori del veneto, dell'italiano e del portoghese, ci proietta in un mondo lontano e avventuroso, fatto di fatica e piante esotiche, febbre dell'oro e tradizioni da custodire a un oceano di distanza.