Il grido di Pan
Matteo Nucci, Giovanni Battista Porzio
- 152 pages
- Italian
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Il grido di Pan
Matteo Nucci, Giovanni Battista Porzio
Ă propos de ce livre
Un appassionato corpo a corpo con il pensiero delle origini per riflettere su ciĂČ che ci rende quel che siamo. La questione decisiva oggi Ăš infatti la stessa di sempre: il rapporto fra l'essere umano e la sua animalitĂ , dunque il modo in cui abitiamo il mondo. PerchĂ© se vogliamo curare la nostra anima, dobbiamo innanzitutto accettare la nostra natura di animali mortali. Poetici, enigmatici, oracolari, i pensatori piĂș antichi sono dominati da una drammatica complessitĂ che da sempre mette in crisi i lettori. Eppure Ăš alla portata eterna dei loro versi vertiginosi e sconcertanti che si affida Matteo Nucci per ricordarci quale sfida dobbiamo accettare per non dimenticare la nostra vera natura. Furono, infatti, questi sapienti - Eraclito, Parmenide, Empedocle - a dare la risposta piĂș esatta e oscura. Ed Ăš proprio con la loro oscuritĂ che dobbiamo confrontarci, se vogliamo vivere fino in fondo il potere e la debolezza di ciĂČ che ci allontana dal regno animale, il logos, per fare esperienza della nostra umanitĂ , e soprattutto della nostra animalitĂ . Rileggendo miti in cui umano e animale s'intrecciano in creature fantastiche - dal Minotauro alla Sfinge -, attraversando i secoli per trovarci di fronte a scrittori come DĂŒrrenmatt e Hemingway, o poeti come Kavafis e GarcĂa Lorca, scopriamo quanto potenti e irresistibili siano certe riflessioni antiche, quanto storie famosissime come quelle di Edipo e di Arianna possano farci guardare con altri occhi a temi che di solito giudichiamo con il pregiudizio della superficialitĂ . Corredato dalle illustrazioni di Giovanni Battista Porzio, Il grido di Pan ci mette di fronte alla veritĂ decisiva: «Cosa siamo noi se non animali mortali? Esseri che nascono e muoiono, immersi in un ciclo continuo di nascite e morti, noi come quegli animali che invece il nostro logos non lo condividono. Ecco ciĂČ che siamo e che dimentichiamo».