Joséphine
Jean Rolin, Martina Cardelli
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Joséphine
Jean Rolin, Martina Cardelli
Ă propos de ce livre
«Ma non sono mai riuscito a capire fino in fondoperchĂ© ricadesse ogni volta in qualcosache temeva e detestava tanto come l'eroina, a meno che, nel suo terror panico di essereabbandonata, o di non essere abbastanza amata, non avesse bisogno di verificare continuamentefin dove, in fondo a quale abisso, l'uomoche amava sarebbe venuto a riprenderla.»JosĂ©phine Ăš l'amante meravigliosache il narratore ha perduto â mortadi overdose a trentadue anni â nellanotte tra il 25 e il 26 marzo 1993.A lei, un anno dopo, restituisce voce, gesti, smarrimenti, in una letterapostuma che l'asciuttezzae la laconicitĂ del tono rendonocommovente, scritta affinchĂ© «chinon l'ha mai conosciuta, chi non l'haperduta», possa, leggendola, «innamorarsi perdutamente di lei».ll suo ritratto Ăš consegnato in questepagine all'affiorare dei ricordi, pertrattenere ogni dettaglio e salvarlodalla perdita irrimediabile della morte.Il narratore si limita a dire le loro gioiefugaci, i loro scherzi, i loro litigi, i loroviaggi, le loro notti gelide e luminose.E, anche, il rimorso per non aversaputo cogliere in tempo i segni diuna disperazione e di un bisognod'amore abissali.
Un omaggio cosĂŹ pudico, cosĂŹ discretoche una volta chiuso il libro il lettorese ne va in punta di piedi, per pauradi disturbare quei due che si amaronoe che continuano a parlarsitra le ombre.