SciusciĂ
Bambini e ragazzi di strada nell'Italia del dopoguerra 1943-1948
Bruno Maida
- 344 pages
- Italian
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SciusciĂ
Bambini e ragazzi di strada nell'Italia del dopoguerra 1943-1948
Bruno Maida
Ă propos de ce livre
Un'infanzia povera, orfana ed emarginata. Questa Ăš la storia degli sciusciĂ , i bambini che nel dopoguerra hanno riempito le strade d'Italia. «Sciuscià » Ăš una delle parole italiane piĂș conosciute al mondo. Resa celebre dall'omonimo film di Vittorio De Sica Ăš arrivata a incarnare e rappresentare la condizione dell'infanzia povera e abbandonata nell'Italia nel dopoguerra, forse piĂș di ogni altro aspetto sociale ed economico. Dalla liberazione di Napoli nel 1943 fino alla fine del decennio, i bambini e i ragazzi di strada sono il simbolo del contrasto tra un'infanzia come immagine positiva del futuro e un'infanzia "pericolosa" che vive ai margini della societĂ e spesso Ăš costretta a delinquere. Nascono moltissime iniziative assistenziali, religiose e laiche, per nutrirli, vestirli, educarli. Gli sciusciĂ diventano cosĂ protagonisti di un progetto di salvezza dell'infanzia e le loro storie sono raccontate dal cinema, dalla letteratura, dalla fotografia, dai diari e dalle memorie.Le pagine che si leggono in questo libro raccontano le vicende di quei bambini e ragazzi di strada chiamati «sciuscià ». Non Ăš quindi in senso stretto la storia dei lustrascarpe che nei primi anni del dopoguerra popolano le grandi cittĂ italiane, in particolare Roma e Napoli, invase dai militari alleati a cui di fatto si deve il nome. Non Ăš neanche la storia del film di Vittorio De Sica, vincitore del premio Oscar come migliore pellicola straniera nel 1948, che ha reso la parola «sciuscià » famosa in tutto il mondo. Eppure questo libro Ăš anche la storia dei lustrascarpe e del film di De Sica, per tre motivi. Il primo Ăš politico e culturale. L'intreccio di creativitĂ e avversitĂ di cui parla la motivazione dell'Oscar al film sembra dipingere il tradizionale stereotipo dell'italiano che se la cava in qualche modo, si arrangia e alla fine o sparisce nel gorgo luciferino della miseria o, baciato dalla fortuna, conquista il successo. Il secondo motivo Ăš che «sciuscià » Ăš una sineddoche. I lustrascarpe sono la parte visibile di una massa di bambini e ragazzi orfani, poveri e profughi che vivono e sopravvivono nelle strade delle cittĂ italiane del dopoguerra. Il terzo motivo Ăš il valore per cosĂ dire universale, nel tempo e nello spazio, dello sciusciĂ . La sua figura di bambino Ăš quella che aggruma l'idea di tutte le infanzie vissute ai margini della societĂ nel corso del Novecento: vittime dei cambiamenti che investono le comunitĂ dopo guerre e catastrofi oppure espressioni icastiche dell'umanitĂ dimenticata e offesa a ogni latitudine.