Itinerari per criptoavventurieri. Bitcoin, blockchain, mining, token, trading, wallet
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Itinerari per criptoavventurieri. Bitcoin, blockchain, mining, token, trading, wallet

Gerardo Coppola, Daniele Corsini, Filippo Onoranti

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Itinerari per criptoavventurieri. Bitcoin, blockchain, mining, token, trading, wallet

Gerardo Coppola, Daniele Corsini, Filippo Onoranti

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Informazioni sul libro

Il mondo delle criptovalute e della blockchain è l'ultimo nato nella galassia tecnologica delle telecomunicazioni. Preceduto di pochi decenni da Internet, per alcuni ne rappresenta una evoluzione. Istituzioni e finanza lo guardano talvolta con sospetto mentre i media ne hanno fatto un tema quasi pop. Esperti di criptovalute spuntano come funghi dopo la pioggia e se, alla fine, non ti pare di capirci molto, hai ragione! Troppa confusione, troppa improvvisazione e anche qualche pregiudizio interessato.
Dobbiamo imparare a distinguere chiacchieroni e "cercatori di like" da guide autorevoli che colmano effettivamente un gap di conoscenza. Quello nel "pianeta Cripto" è un viaggio e come tale abbiamo scelto di affrontarlo. Potrai avanzare e rallentare, fermarti e tornare sui tuoi passi per rimirare i panorami che più ti affascinano.
Come una vera e propria guida turistica, il libro ti porterà a scoprire i principali punti di interesse con la possibilità di accedere a contenuti online tutti verificati e scelti con cura.
Buon viaggio e benvenuti sul pianeta Cripto!

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Sì, puoi accedere a Itinerari per criptoavventurieri. Bitcoin, blockchain, mining, token, trading, wallet di Gerardo Coppola, Daniele Corsini, Filippo Onoranti in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Business e Operazioni di cambio. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
Go Ware
Anno
2019
ISBN
9788833631875

1. Di che cosa stiamo parlando?

Come sorvolando un pianeta inesplorato per la prima volta non tutto potrà subito essere chiaro nei dettagli, eppure il fascino della visione d’insieme è un’esperienza irresistibile e privartene sarebbe un sacrilegio.
Dal finestrino del tuo velivolo quello che ti appare subito evidente è che tutte le strane – e talvolta oscure – parole che descrivono gli oggetti del criptomondo delineano qualcosa che non hai mai visto prima: sei al cospetto di una rivoluzione culturale.
Di Bitcoin hai certo sentito parlare e probabilmente sai che si tratta di una valuta digitale decentralizzata. Anche se definire il Bitcoin (btc) una valuta potrebbe ricevere qualche obiezione. Per ora ci può bastare e certo la moneta digitale non è una grande novità. Infatti, bancomat e carte di credito, ormai da molti anni, ci hanno reso estremamente familiare l’accesso digitale al denaro. Anche se da noi resiste il fascino del caro (nel senso che ci costa molto), vecchio contante, che ci fa fare ancora brutte figure nel confronto con i nostri concittadini europei.
Nell’ultimo termine – decentralizzata – sta invece la rivoluzione.
Che Bitcoin sia una valuta decentralizzata significa in pratica che non c’è un “signor Bitcoin”.
Non esiste, infatti, alcun governo o organizzazione o istituzione, tipo Banca Centrale, che produca, gestisca, sostenga o sponsorizzi il btc ed è letteralmente la prima volta che qualcosa di simile accade nella storia dell’umanità. Con il bitcoin non c’è il signoraggio, cioè il potere esclusivo di qualche autorità di battere moneta e di obbligare ad accettarla, per compiere pagamenti.
Nonostante questa apparente mancanza, Bitcoin è in grado di consentire transazioni abbastanza veloci, soprattutto sicure, senza alcun bisogno di riferirsi a terze parti nel ruolo di garanti, con costi bassi ed accesso disponibile ovunque sia presente internet.
Dopo che la posta è diventata elettronica – e alla fine degli anni ’80 non ci avrebbe creduto nessuno – dopo che la musica e i film si sono trasferiti dai nastri e dai cd al cloud e allo streaming, è davvero fantascientifico pensare che il prossimo futuro vedrà la digitalizzazione anche del denaro e del sistema bancario?
Se stiamo facendo questo viaggio insieme probabilmente sei già d’accordo con questa prospettiva – o almeno non la ritieni impossibile – ma ti scontri spesso con scettici profeti di sventura che dall’alto della loro superba disinformazione sanciscono la fallacia di un sistema di cui ignorano praticamente tutto. Non ti curar di loro, ma guarda e passa... magari hanno ragione, dopotutto chi mai potrebbe essere interessato ad uno strumento per trasferire valore dai costi marginali pressoché nulli, disponibile 24 ore al giorno e 7 giorni a settimana senza bisogno di alcun intermediario?
In questa direzione oggi Bitcoin è sicuramente in testa alla classifica tra i vari progetti che mirano a configurarsi come infrastrutture digitali per lo scambio di valore.
Ricapitoliamo i suoi punti di forza:
• decentralizzato – non sottosta ad una autorità;
permissionless (senza autorizzazione) – nessuno può venir escluso dalla partecipazione al suo network, come dire che è impossibile qualsiasi forma di discriminazione;
• resistente alla censura;
• accesso aperto ed illimitato – è sempre possibile interagire con la rete;
• quasi gratuito;
• senza confine – arriva ovunque arrivi una qualsiasi connessione internet;
• sovranazionale – vedremo nell’ultima parte che ancora non esiste una specifica giurisdizione;
• sicuro – è impossibile falsificare o alterare in qualunque maniera una transazione in btc;
• resiliente – per quanto in molti ci abbiano provato, a tutt’oggi btc è stato inarrestabile.

Cripto storie

Proprio sulla resilienza di Bitcoin vogliamo condividere la storia di uno dei primi attentati ai quali esso è sapientemente sopravvissuto.
Correva l’anno 2013, Bitcoin era poco più che bambino all’epoca (il suo creatore aveva pubblicato il primo libro nel 2008), quando a dicembre la People’s Bank of China si pronunciò improvvisamente contro qualsiasi utilizzo di Bitcoin e in generale di criptovalute.
All’epoca quasi nessun occidentale aveva mai sentito neppure nominare questi oggetti, mentre nel lontano oriente si muoveva già l’80% del criptomercato che all’epoca valeva appena una decina di miliardi di dollari. Poco dopo, il 19 gennaio del 2014 fu caldamente consigliato ad Alibaba (l’Amazon cinese, anch’esso quasi sconosciuto ai più, all’epoca dei fatti) di rimuovere dalle sue pagine web i prezzi delle merci in Bitcoin.
Il colpo ebbe, come si può immaginare, un impatto notevole e btc vide dimezzare il suo valore, che scese in poche settimane da quota 1200$ a circa 600$. Ma non finisce qui.
Infatti a febbraio la principale istituzione finanziaria che permette lo scambio tra Bitcoin e dollari: Mt Gox, fallisce lasciando un buco del valore di 450 milioni di dollari, tutti sulle spalle dei suoi utenti. Una cifra non enorme rispetto ad altri e ben più dannosi scandali finanziari che la Grande Recessione ci ha messo davanti agli occhi e alle “tasche”. Ma basta il fallimento Mt Gox per gettare altri dubbi sui pericoli del Bitcoin.
A tutt’oggi non è ancora stata chiarita la natura della frode. In compenso, come vedremo più avanti, abbiamo raffinato semplici, ma più sofisticati e vorremmo dire infallibili, strumenti per tutelarci da analoghi eventi [vedi capitolo sulla sicurezza].
Eppure Bitcoin, ribadiamo senza alcun supporto organizzato, non solo è sopravvissuto ai primi scossoni, ma ha raggiunto livelli di prezzo e di interesse che tutti conosciamo.
Attenzione pe...

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