
- Italian
- ePUB (disponibile sull'app)
- Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub
Informazioni su questo libro
Questo volume costituisce una trattazione sistematica dei vari aspetti di questa patologia: siamo consapevoli del fatto che nell'epoca della comunicazione elettronica e dell'inarrestabile evoluzione del sapere scientifico i contenuti necessiterebbero di essere riveduti e aggiornati forse ogni mese. Riteniamo tuttavia che il volume, discutendo appunto in modo sistematico i vari aspetti delle demenze, possa trovare una sua collocazione ed utilità come contenitore per organizzare le varie conoscenze sul capitolo, conoscenze cui oggi spesso capita di accedere in modo disordinato e spesso contradditorio. Gli esempi e le figure a colori inserite consentono, grazie all'articolata spiegazione, una piena comprensione degli argomenti trattati.
Domande frequenti
Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
- Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
- Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Le Demenze di Alfredo Costa,Elena Sinforiani, NEMS in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Medicina e Neurologia. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.
Informazioni
IL DETERIORAMENTO COGNITIVO LIEVE
Sara Bernini, Elena Sinforiani, Marta Picascia
DEFINIZIONE
Stabilire l’esatto confine tra fenomeni legati al normale processo di invecchiamento e quelli che invece sono espressione di patologia risulta essere molto difficile quando si affronta il tema della demenza. Nel corso dei decenni sono state proposte varie definizioni nell’intento di descrivere la fase di pre-demenza (Tab. 1).
TABELLA 1. Evoluzione storica della fase di pre-demenza
Smemoratezza senile beningna (Kral, 1962)
Deficit di memoria associata all’età (Crook et al, 1986)
Lieve disordine cognitivo (ICD-10 1993)
Declino cognitivo associato all’età (Levy, 1994)
Mild cognitive impairment (Petersen et al, 1999)
Lieve disturbo neurocognitivo (DSM-V, 2013)
Il termine Mild Cognitive Impairment (MCI) o Deterioramento Cognitivo Lieve è stato introdotto per la prima volta da Petersen negli anni novanta (1, 2) per indicare una categoria di soggetti anziani con deficit isolati alle abilità mnesiche, funzionamento cognitivo generale nella norma e assenza di impatto funzionale, collocabili nella zona grigia tra invecchiamento fisiologico e malattia di Alzheimer (AD). I criteri proposti in passato da Petersen sono stati rivisti e attualmente sono impiegati per riferirsi a un sottotipo specifico di MCI (MCI amnesico – aMCI). Ad oggi, il termine MCI è impiegato per designare uno stato dinamico transizionale di passaggio, eterogeneo sia per le sue manifestazioni cliniche che prognostiche e collocato su un continuum clinico-neurobiologico i cui estremi sono rappresentati dal normale invecchiamento e dall’altro dalla demenza clinicamente diagnosticabile. Il costrutto di MCI è ritenuto a tutti gli effetti un’entità diagnostica usata per riferirsi alla fase di pre-demenza sintomatica che rappresenta un fattore di rischio per il successivo sviluppo di demenza. La diagnosi di MCI avviene sulla base di criteri clinici, cognitivi e funzionali; i criteri generali raccomandati sono i seguenti:
- assenza di demenza (non soddisfatti i criteri del DSM-V e dell’ICD-10) e contemporanea esclusione di normalità;
- presenza di declino cognitivo, riferito soggettivamente dal paziente e/o da una persona a lui vicina e confermato dal riscontro oggettivo di deficit cognitivi specifici ai test neuropsicologici;
- assenza di impatto funzionale rilevante (attività di base conservate o minimo declino delle funzioni strumentali complesse).
Alla luce della complessità clinica e cognitiva di questa sindrome, una chiara linea di demarcazione tra cognizione normale e MCI e tra MCI e demenza è difficile da tracciare, pertanto è indispensabile il giudizio di un clinico a supporto dei test di laboratorio e degli esami strumentali.
CLASSIFICAZIONE
A differenza di quanto enunciato nei primi criteri diagnostici, nei quali il deficit di memoria era un requisito essenziale per la diagnosi (2), l’attuale concettualizzazione di MCI ammette deficit anche in altri domini cognitivi oltre a quello mnesico (3, 4, 5). Sono stati, infatti, delineati diversi sottotipi clinici di MCI incentrati sulla presenza o assenza della compromissione mnesica:
- MCI amnesico (aMCI), caratterizzato da compromissioni circoscritte al dominio mnesico;
- MCI non amnesico (naMCI), caratterizzato dall’assenza di deficit di memoria e dalla presenza di compromissioni in altri domini non mnesici (funzioni esecutive, linguaggio, abilità visuo-spaziali).
Inoltre, può essere fatta un’ulteriore distinzione sulla base del numero di domini cognitivi compromessi, delineando forme di MCI a “singolo dominio” o a “multiplo dominio” (Fig. 1).
Figura 1. Classificazione neuropsicologica del MCI (adattata da Morris e Petersen, 2005)

La quantità dei domini cognitivi coinvolti fornisce informazioni circa la gravità della patologia/danno cerebrale sottostante e la probabilità di progredire a uno stato di demenza conclamata. In particolare, il MCI multiplo dominio denota una maggiore gravità del disturbo sottostante rispetto al MCI singolo dominio e a sua volta rappresenta un fattore di rischio maggiore di conversione in demenza (6). Per tali ragioni, ottenere informazioni sia sul fenotipo (aMCI vs naMCI) che sulla quantità di domini cognitivi coinvolti (singolo vs multiplo) è importante per fare ipotesi sui futuri outcome; infatti, questi sottotipi di MCI possono rappresentare i prodromi di diversi tipi di demenza. Quello più noto e meglio definito dal punto di vista diagnostico è il aMCI che nella maggior parte dei casi progredisce verso la AD, con un tasso annuale di conversione più elevato (circa 10-15%), rispetto ai controlli sani di pari età, il cui tasso di conversione è di circa 1-2% (7). Quando il MCI si presenta come coinvolgimento di un singolo dominio diverso dalla memoria, la condizione eziologicamente responsabile del disturbo può essere una forma degenerativa non AD. Ad esempio, un prominente disturbo attentivo/frontale può progredire in una demenza fronto-temporale (FTD), un selettivo disturbo del linguaggio può evolvere verso un’afasia progressiva primaria, un deficit selettivo prassico può condurre a degenerazione cortico-basale. I pazienti con naMCI coinvolgente più domini cognitivi, invece, possono progredire verso la demenza a corpi di Lewy (DLB), i cui sintomi cognitivi più precoci riguardano il dominio attentivo e visuo-spaziale, o la demenza vascolare (VaD) caratterizzata da manifestazioni cognitive di varia natura e gravità a seconda del danno vascolare (8). Quindi il MCI, sebbene sia un costrutto largamente accettato sia in ambito clinico che di ricerca, rappresenta una condizione estremamente eterogenea sia per le sue manifestazioni cliniche che prognostiche. Pertanto, per definire il sottotipo specifico di MCI è necessario un esame cognitivo dettagliato, utilizzando una batteria di test neuropsicologici in grado di indagare tutti i domini cognitivi. Una volta definiti la presenza e il tipo di MCI, il clinico dovrà procedere a riconoscere la possibile causa della sindrome clinica attraverso un’accurata indagine anamnestica eventualmente supportata da dati di laboratorio e immagini di risonanza. Come mostrato nella Tab. 2, riconoscere l’eziologia sottostante ciascun sottotipo clinico di MCI è un passaggio cruciale per riuscire a fare previsioni sul tipo di demenza che il paziente con MCI potrebbe sviluppare in futuro.
TABELLA 2. Sottotipi clinici di MCI, multiple eziologie e ipotesi prognost...
Indice dei contenuti
- LE DEMENZE
- PRESENTAZIONE
- EPIDEMIOLOGIA E FATTORI DI RISCHIO
- LA MALATTIA DI ALZHEIMER
- LA DEMENZA FRONTOTEMPORALE
- LE DEMENZE A CORPI DI LEWY
- LA DEMENZA VASCOLARE
- LA MATTIA DI CREUTZFELDT-JAKOB E LE DEMENZE RAPIDAMENTE PROGRESSIVE
- LE DEMENZE “REVERSIBILI”
- IL DETERIORAMENTO COGNITIVO LIEVE
- LA VALUTAZIONE CLINICA
- LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA
- I BIOMARCATORI LIQUORALI NELLE DEMENZE
- SINTOMI PSICO-COMPORTAMENTALI DELLE DEMENZE E DELIRIUM
- LA TERAPIA FARMACOLOGICA
- LA TERAPIA NON FARMACOLOGICA E GLI INTERVENTI RIABILITATIVI
- LA GESTIONE INTEGRATA DEL PAZIENTE CON DEMENZA
- CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE E PROSPETTIVE FUTURE