Che cos'è lo stato di eccezione
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Che cos'è lo stato di eccezione

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Che cos'è lo stato di eccezione

Informazioni su questo libro

Che cos'è lo stato d'emergenza? Che cos'è lo stato d'eccezione? Un'analisi della categoria filosofica più importante degli ultimi anni Dagli attacchi terroristici dell'11 settembre al Covid-19, crisi di enorme portata hanno spinto i governi degli Stati liberal-democratici a impiegare misure d'emergenza che hanno comportato una forte restrizione dei diritti e delle libertà fondamentali. L'ipotesi avanzata da più parti è che si tratti di un processo degenerativo: l'ininterrotta serie di emergenze sta determinando uno stato di eccezione permanente, che rischia di trasformare le democrazie costituzionali in regimi illiberali con l'inconsapevole connivenza dei cittadini. Dietro tale ipotesi incombe l'ombra inquietante di Carl Schmitt, secondo cui l'essenza del potere politico risiede nell'uso spregiudicato delle misure emergenziali. Questo libro, unendo analisi storica e interpretazione filosofica, rigetta tale ipotesi e mostra come non sia di alcun aiuto per individuare risposte adeguate alle grandi sfide che minacciano oggi la tenuta democratica degli Stati liberali.

Domande frequenti

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Informazioni

Note

Avvertenza
1 Chris Wickham, L’eredità di Roma. Storia d’Europa dal 400 al 1000 d.C., trad. it. R. Ricciardi, Laterza, Roma-Bari 2016, p. 5.
2 Carl Schmitt, Teologia politica. Quattro capitoli sulla dottrina della sovranità, in Id., Le categorie del “politico”. Saggi di teoria politica, a cura di G. Miglio e P. Schiera, trad. it. di P. Schiera, il Mulino, Bologna 1972, pp. 27-86.
3 Tra gli interpreti non c’è unanimità a proposito delle intenzioni politiche, oltre che teoriche, dello Schmitt che precede l’adesione al nazismo. Per esempio, studiosi come David Dyzenhaus e William Scheuerman sostengono con energia che, quantunque il regime nazista fosse di là da venire, il pensiero schmittiano contribuì a tracciare la rotta dell’istituendo regime totalitario. Si vedano David Dyzenhaus, Legality and Legitimacy: Carl Schmitt, Hans Kelsen and Hermann Heller in Weimar, Oxford University Press, Oxford 1997; William E. Scheuerman, Carl Schmitt: The End of Law, Rowman & Littlefield, Lanham 2019 (2a ed.). Tra coloro che invece più insistono sulla volontà schmittiana di proteggere il regime costituzionale esistente dagli attacchi delle ali più estreme e facinorose, e in particolare i nazisti e i comunisti, si vedano George Schwab, The Challenge of the Exception: An Introduction to the Political Ideas of Carl Schmitt Between 1921 and 1936, Greenwood Press, Westport 1989; Ellen Kennedy, Constitutional Failure: Carl Schmitt in Weimar, Duke University Press, Durham-London 2004.
4 Si vedano Mariano Croce, Andrea Salvatore, The Legal Theory of Carl Schmitt, Routledge, Abingdon 2013; Iid., L’indecisionista. Carl Schmitt oltre l’eccezione, Quodlibet, Macerata 2020; Iid., Carl Schmitt’s Institutional Theory: The Political Power of Normality, Cambridge University Press, Cambridge 2022.
5 Si scrive mentre le polemiche sulle modalità per rendere la vaccinazione anti Covid-19 sempre più capillare ed efficace sfociano in blocchi contrapposti di giudiziosi cittadini rispettosi della legge e imbarbariti oscurantisti accomunati dal solo inconfessabile desiderio di impedire il ritorno alla normalità. Benché gli autori di questo libro ritengano pienamente legittimo il tentativo del Governo di trovare un equilibrio tra uno Stato obbligante che indica il bene a forza di legge e un avventato affidamento alla dubbia capacità della popolazione di tutelare il bene comune, e quindi ritengano sensato il ricorso alla Certificazione verde, il rischio di un avvitamento sulle polarità imbratta tutto: le divisioni binarie, come quella tra bravi cittadini e pericolosi Giamburrasca, o tra cittadini responsabili e nostalgici delle dittature che sciupano malamente la parola “libertà”, non colgono il punto della necessità del dissenso: quel che è il massimo bene per la comunità si trasforma spesso nel grimaldello di nuove normalità pervasive, schiaccianti, impermeabili alla critica. Proprio per tale ragione, si argomenterà in questo libro, la salute pubblica, come ogni bene comune, va protetta in primo luogo tramite l’esposizione degli strumenti che la tutelano al salubre beneficio del dubbio e allo scrutinio ripetuto da parte del numero massimo di attori.
A inizio secolo
1 Tra i lavori più utili e chiari sui caratteri fondamentali delle Costituzioni democratiche, si veda Maurizio Fioravanti, La Costituzione democratica. Modelli e itinerari del diritto pubblico del ventesimo secolo, Giuffrè, Milano 2019.
2 Alexander Hamilton, “The Federalist, 23”, in Alexander Hamilton, James Madison, John Jay, The Federalist Papers, ed. by L. Goldman, Oxford University Press, Oxford 2008, pp. 113-117, il riferimento è a p. 114.
3 Ibid.
4 Ricostruisce accuratamente questo percorso, con riferimento a una letteratura plurilingue, Claude Nicolet, “Dictatorship in Rome”, in Peter Baehr, Melvin Richter (eds.), Dictatorship in History and Theory: Bonapartism, Caesarism, and Totalitarianism, Cambridge University Press, Cambridge 2004, pp. 263-278.
5 Cfr. John P. McCormick, “Exception: Machiavelli’s ‘Accidents’ and the Mixed Regime”, in The American Political Science Review, fasc. 87, n° 4, 1993, pp. 888-900; Marco Geuna, “Machiavelli and the Problem of Dictatorship”, in Ratio Iuris, fasc. 28, n° 2, 2015, pp. 226-241; Pier Paolo Portinaro, “Dittatura. Il potere nello stato d’eccezione”, in Teoria politica, fasc. 9 (Annali), 2019, pp. 119-137.
6 Ci si consenta qui un caveat apotropaico che protegga questo brevissimo schizzo, senza alcuna pretesa di rigore, dalla giustificata accusa di scarsa coscienza esegetica e storica: come ha notato di recente Carlo Galli, nel lessico politico di Machiavelli termini come “emergenza” ed “eccezione” non hanno spazio significativo, dacché il fiorentino parla invece di “necessità”, “fortuna” e appunto “dittatura”. Si veda Carlo Galli, “Emergenza ed eccezione: Machiavelli e Carl Schmitt”, in Filosofia politica, fasc. 35, n° 2, 2021, pp. 199-218.
7 Cfr. Marc de Wilde, “Roman Dictatorship in the French Revolution”, in History of European Ideas, fasc. 47, n° 1, 2021, pp. 140-157.
8 Jean-Jacques Rousseau, Il contratto sociale, trad. it. di V. Gerratana, Einaudi, Torino 1994, p. 164.
9 Cfr. Nomi Claire Lazar, “Must Exceptionalism Prove the Rule? An Angle on Emergency Government in the History of Political Thought”, in Politics & Society, fasc. 34, n° 2, 2006, pp. 245-275.
10 John Locke, Secondo trattato sul governo, trad. it. di A. Gialluca, BUR, Milano 1998, p. 279.
11 Ivi, p. 285.
12 Cfr. Clement Fatovic, “Constitutionalism and Contingency: Locke’s Theory of Prerogative”, in History of Political Thought, fasc. 25, n° 2, 2004, pp. 276-297. Su questo tema si veda anche Douglas Casson, “Emergency Judgment: Carl Schmitt, John Locke, and the Paradox of Prerogative”, in Politics & Policy, fasc. 36, n° 6, 2008, pp. 944-971.
13 Questo tratto viene opportunamente evidenziato in Pasquale Pasquino, “Locke on King’s Prerogative”, in Political Theory, fasc. 26, n° 2, 1998, pp. 198-208, e in Nomi Claire Lazar, States of Emergency in Liberal Democracies, Cambridge University Press, Cambridge 2009, pp. 71-74. Più in generale, nell’ottica che qui interessa, si veda François Saint-Bonnet, L’état d’exception, PUF, Paris 2001.
Espansione fuori controllo
1 È forse superfluo rimarcarlo, ma in questa sede non si possono ripercorrere le tappe del complesso tentativo delle Costituzioni ottocentesche e primonovecentesche di misurarsi con la complicata regolazione dello stato di assedio, che costituisce una delle linee genea­logiche cruciali della storia che stiamo raccontando per brevi cenni. Per esempio, una svolta decisiva, soprattutto per le Costituzioni che hanno risentito dall’esperienza rivoluzionaria francese e quindi napoleonica, fu la distinzione tra état de siège réel (la concreta circostanza di attacco nemico) ed état de siège fictif (un regime eccezionale e temporaneo proclamato da un Governo per far fronte a un imminente pericolo nazionale), elaborata tra la legge del 10 luglio 1791 e i decreti del 24 dicembre 1811 – si vedano a tal proposito Sébastien Le Gal, Origines de l’état de siège en France (Ancien Régime-Révolution), thèse de Droit, Lyon III, Lyon 2011, e Howard G. Brown, Ending the French Revolution: Violence, Justice and Repression from the Terror to Napoleon, University of Virginia Press, Charlottesville 2006. Si noti però che lo stato d’assedio non esaurisce il discorso sullo stato di emergenza, neppure nei paesi in cui il primo è codificato e disciplinato. Per esempio, fu con l’état d’urgence e non con l’état de siège che lo Stato francese reagì agli attentati parigini del 13 novembre 2015: si veda Olivier Beaud, “‘Anything Goes’: How Does French Law Deal with the State of Emergency?”, in Pierre Auriel, Olivier Beaud, Carl Wellman (eds.), The Rule of Crisis: Terrorism, Emergency Legislation and the Rule of Law, Springer, Cham 2018, pp. 229-240. Per un’analisi dettagliata ma agile dei vari modi in cui i regimi di emergenza sono stati incorporati nelle esperienze costituzionali dei paesi liberali, nonché degli annessi tentativi di compromesso tra valori liberal-democratici ed esigenza di rispondere alle crisi, si veda Oren Gross, Fionnuala Ní Aoláin, Law in Times of Crisis: Emergency Powers in Theory and Practice, Cambridge University Press, Cambridge 2006, pp. 15-85.
2 Tra i molti, due lavori che offrono argomenti particolarmente chiari e informati in tal senso sono Kim L. Scheppele, “Law in a Time of Emergency: States of Exception and the Temptations of 9/11”, in University of Pennsylvania Journal of Constitutional Law, fasc. 6, n° 5, 2004, pp. 1001-1083, e Oren Gross, Fionnuala Ní Aoláin, “The Rhetoric of War: Words, Conflict, and Categorization Post-9/11”, in Cornell Journal of Law and Public Policy, fasc. 24, n° 2, 2014, pp. 241-289.
3 La letteratura sul tema è molto nutrita e parte di essa verrà menzionata via via in questo capitolo. Per il momento, a mo’ di esempio contestuale, rimandiamo a due volumi collettanei: Austin Sarat (ed.), Sovereignty, Emergency, Legality, Cambridge University Press, Cambridge 2010, e Aniceto Masferrer (ed.), Post 9/11 and the State of Permanent Legal...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Nota dell’editore
  3. Frontespizio
  4. Colophon
  5. Indice
  6. Avvertenza
  7. A inizio secolo
  8. Espansione fuori controllo
  9. Doppio passo
  10. Sulla via dell’eccezione
  11. Come per miracolo
  12. Un credito inevaso
  13. Tranquillità, sicurezza e ordine
  14. Un passo indietro
  15. Un passo oltre
  16. Ora come allora?
  17. Emergenza o emergenze?
  18. Addio a tutto questo
  19. Note