Galateo
eBook - ePub

Galateo

  1. 217 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Informazioni su questo libro

"La verità vuole la maschera", diceva Nietzsche. E una maschera appunto indossò monsignor Giovanni Della Casa, quando decise di porre alcune sue riflessioni circa la convivenza civile sulle labbra di un vecchio che si proclama ripetutamente alquanto ignorante. È la sua voce che ci accompagna durante tutta la lettura del "Galateo": ed è una voce che mette alla berlina maleducazione e bizzarria inanellando esempi spassosi, che propone norme di comportamento e di conversazione ma confessa anche di non averle sempre rispettate, che si spinge con dissimulata malizia fino a criticare il linguaggio dantesco con il tono di chi si affida, nel giudicare, quasi soltanto all'esperienza vissuta. Una prosa classicamente misurata, una voce confidente: un "trattatello" intessuto di raffinata sapienza umanistica e insieme un'opera che è stata subito accolta con straordinario favore, fin dal suo primo apparire, da un ampio pubblico nell'Europa intera.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Galateo di Giovanni Della Casa in formato PDF e/o ePub. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
BUR
Anno
2012
Print ISBN
9788817028837
eBook ISBN
9788858611890

GALATEO

TRATTATO
DI MESSER GIOVANNI DELLA CASA

NEL QUALE, SOTTO LA PERSONA D’UN VECCHIO IDIOTA1 AMMAESTRANTE UN SUO GIOVANETTO, SI RAGIONA DE’ MODI CHE SI DEBBONO O TENERE O SCHIFARE NELLA COMUNE CONVERSAZIONE, COGNOMINATO2

GALATEO
OVERO DE’ COSTUMI3

[I] Conciosiacosaché4 tu incominci pur ora quel viaggio del quale io ho la maggior parte, sì come tu vedi, fornito,5 cioè questa vita mortale; amandoti io assai, come io fo; ho proposto meco medesimo di venirti mostrando quando un luogo e quando altro, dove io, come colui che gli ho sperimentati, temo che tu, caminando per essa, possi6 agevolmente o cadere o come che sia errare; accioché tu, ammaestrato da me, possi tenere la diritta via con salute dell’anima tua e con laude e onore della tua orrevole7 e nobile famiglia. E, percioché la tua tenera età non sarebbe sufficiente a ricevere più prencipali e più sottili ammaestramenti, riserbandogli a più convenevol tempo, io incomincierò da quello che per aventura potrebbe a molti parer frivolo: cioè quello che io stimo che si convenga di fare per potere, in comunicando ed in usando con le genti, essere costumato e piacevole e di bella maniera; il che nondimeno è o virtù o cosa molto a virtù8 somigliante: e, comeché9 l’esser liberale o constante o magnanimo sia per sé senza alcun fallo più laudabil cosa e maggiore che non è l’essere avenente e costumato,10 nondimeno forse che la dolcezza de’ costumi e la convenevolezza de’ modi e delle maniere e delle parole giovano non meno a’ possessori di esse che la grandezza dell’animo e la sicurezza11 altresì a’ loro possessori non fanno; percioché queste si convengono essercitare ogni dì molte volte, essendo a ciascuno necessario di usare con gli altri uomini ogni dì ed ogni dì favellare con esso loro;12 ma la giustizia, la fortezza e le altre virtù più nobili e maggiori si pongono in opera più di rado; né il largo e il magnanimo è astretto di13 operare ad ogni ora magnificamente, anzi non è chi possa ciò fare in alcun modo molto spesso; e gli animosi uomini e sicuri14 similmente rade volte sono constretti a dimostrare il valore e la virtù loro con opera. Adunque, quanto quelle di grandezza e quasi di peso vincono queste, tanto queste in numero ed in ispessezza15 avanzano quelle: e potre’ti, s’egli stesse bene di farlo, nominare di molti, i quali, essendo per altro di poca stima, sono stati e tuttavia16 sono apprezzati assai per cagion della loro piacevole e graziosa maniera solamente; dalla quale aiutati e sollevati, sono pervenuti ad altissimi gradi, lasciandosi lunghissimo spazio adietro coloro che erano dotati di quelle più nobili e più chiare virtù che io ho dette: e, come i piacevoli modi e gentili hanno forza di eccitare17 la benivolenza di coloro co’ quali noi viviamo, così per lo contrario i zotichi e rozzi incitano altrui ad odio ed a disprezzo di noi. Per la qual cosa, quantunque niuna pena abbiano ordinata le leggi alla spiacevolezza ed alla rozzezza de’ costumi sì come a quel peccato che loro è paruto leggieri,18 e certo egli non è grave, noi veggiamo nondimeno che la natura istessa ce ne castiga con aspra disciplina,19 privandoci per questa cagione del consorzio e della benivolenza degli uomini: e certo, come i peccati gravi più nuocono, così questo leggieri più noia,20 o noia almeno più spesso; e, sì come gli uomini temono le fiere salvatiche e di alcuni piccioli animali, come le zanzare sono e le mosche, niuno timore hanno e nondimeno, per la continua noia che eglino ricevono da-lloro, più spesso si ramaricano di questi che di quelle non fanno, così adiviene che il più delle persone odia altrettanto gli spiacevoli uomini ed i rincrescevoli quanto i malvagi o più. Per la qual cosa niuno può dubitare che a chiunque si dispone di vivere non per solitudini o ne’ romitorii,21 ma nelle città e tra gli uomini, non sia utilissima cosa il sapere essere ne’ suoi costumi e nelle sue maniere grazioso e piacevole: senza che22 le altre virtù hanno mestiero di più arredi, i quali mancando, esse nulla o poco adoperano;23 dove questa senza altro patrimonio è ricca e possente, sì come quella che consiste in parole e in atti solamente.
1 idiota: illetterato, non dotto. Si rammentino le parole pronunciate da Betto Brunelleschi nel Decameron (VI, 9) a commento del motto con cui Guido Cavalcanti si era fatto beffe della brigata che l’aveva scherzosamente assalito: «egli dice che [le arche] son nostra casa, a dimostrarci che noi e gli altri uomini idioti e non letterati siamo, a comparazion di lui e degli altri uomini scienziati [...]».
2 cognominato: soprannominato, intitolato (Boccaccio: «Comincia il libro chiamato Decameron cognominato prencipe Galeotto»). Secondo Emanuela Scarpa, tutto il passo da Trattato a cognominato si deve probabilmente ai curatori della prima edizione; nel manoscritto c’è solo, sul margine superiore dalla prima pagina, l’indicazione «Galatheo, ò vero de’ costumis».
3 Galateo: è, latinizzato («Galatheus»), il nome di Galeazzo Florimonte (1478-1567), per sollecitazione del quale il Casa scrisse il trattato; il titolo ha dunque «valore di dedica» (Di Benedetto). Florimonte, vescovo prima di Aquino e poi di Sessa Aurunca, fu uno dei quattro giudici del Concilio di Trento. «Dotto in filosofia e teologia, fu il primo a commentare in volgare l’Etica di Aristotile» (Carducci-Brilli). Tra il 1532 e il 1537 era stato a Verona presso il vescovo Giovanni Matteo Giberti. Ai rapporti tra Florimonte e Giberti, e tra Florimonte e se medesimo, colui che si presenta in queste righe come anziano precettore farà un esplicito accenno nel capitolo IV.
4 Conciosiacosaché: poiché (dal latino medievale cum id sit causa quae). Su questa congiunzione (tràdita a lungo nella forma «conciossiacosaché») si sono appuntati gli strali di molti lettori settecenteschi, che la considerarono pedantesca; celebre il gesto di Vittorio Alfieri, che nella Vita (IV, i) narra di aver scagliato il Galateo dalle finestra. Con la locuzione «con ciò sia cosa che» inizia peraltro anche la Cronica di Giovanni Villani, considerata da Prandi (e da Scarpa) «uno dei modelli stilistici del Galateo»; la stessa locuzione s’incontra inoltre molte volte nel Convivio di Dante (a partire da I, i, 18).
5 fornito: finito, terminato. Cfr. Petrarca, Canzoniere (Rerum vulgarium fragmenta), XXXVII, vv. 17-18: «Il tempo passa, e l’ore son sì pronte / a fornire il viaggio».
6 possi: possa. Solecismo fiorentino, consono secondo Ferrari alla maschera del precettore non letterato; ma questa desinenza in –i (che ritroveremo più avanti) era anche forma dell’uso antico fiorentino in poesia e in prosa, come ha ricordato Silvia Morgana nella sua analisi linguistica del Galateo. Uguali considerazioni valgono per analoghi fiorentinismi, come «dichino» per «dicano».
7 orrevole: onorevole.
8 virtù: il termine «non è da intendersi in senso etico, ma, secondo la concezione platonica e rinascimentale, come la capacità di adempiere un determinato compito, sia nella vita individuale sia nella vita sociale» (Barbarisi).
9 comeché: sebbene.
10 avenente e costumato: piacevole e ben educato.
11 sicurezza: piena tranquillità.
12 con esso loro: insieme con loro (esso, dopo con, è un elemento rafforzativo indeclinabile).
13 largo... astretto di: liberale... costretto a.
14 animosi... e sicuri: coraggiosi (coppa sinonimica).
15 ispessezza: frequenza.
16 nominare di molti... tuttavia: nominare molti (il di toscaneggiante ha valore intensivo)... tuttora.
17 eccitare: suscitare, destare.
18 leggieri: lieve.
19 disciplina: pena, castigo.
20 noia: infastidisce.
21 romitorii: eremitaggi.
22 senza che: per non dire che.
23 hanno mestiero... nulla o poco adoperano: necessitano... servono a nulla o a poco.
[II] Il che accioché tu più agevolmente apprenda di fare, dèi sapere che a te convien temperare1 e ordinare i tuoi modi non secondo il tuo arbitrio, ma secondo il piacer di coloro co’ quali tu usi, e a quello indirizzargli; e ciò si vuol fare mezzanamente2 percioché chi si diletta di troppo secondare il piacere altrui nella conversazione e nella usanza pare più tosto buffone o giucolare,3 o per aventura lusinghiero,4 che costumato gentiluomo; sì come, per lo contrario, chi di piacere o di dispiacere altrui non si dà alcun pensiero è zotico e scostumato e disavenente.5 Adunque, conciosiaché le nostre maniere sieno allora dilettevoli quando noi abbiamo risguardo all’altrui e non al nostro diletto, se noi investigheremo quali sono quelle cose che dilettano generalmente il più degli uomini e quali quelle che noiano, potremo agevolmente trovare quali modi siano da schifarsi nel vivere con esso loro e quali siano da eleggersi.6
Diciamo adunque che ciascuno atto, che è di noia ad alcuno de’ sensi e ciò che è contrario all’appetito,7 e oltre a-cciò quello che rappresenta8 alla imaginazione cose male da-llei gradite; e similmente ciò che lo ’ntelletto have a schifo,9 spiace e non si dee fare.
1 temperare: regolare, conformare.
2 si vuol fare mezzanamente: si deve fare con giusto senso della misura. Il Casa si richiama qui, così come farà poi in moltissimi altri passi del Galateo, ai concetti aristotelici di mesòtes (aurea mediocritas, medietà) e di filía (amabilità, affabilità).
3 giucolare: giullare.
...

Indice dei contenuti

  1. Cover
  2. Bur
  3. Frontespizio
  4. Premessa
  5. Galateo
  6. Letture critiche