Come si risponde a un'argomentazione
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Come si risponde a un'argomentazione

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Come si risponde a un'argomentazione

Informazioni su questo libro

«Il lettore non deve aspettarsi niente che possa servire alla sua creatività: per questo deve pensarci da solo. Troverà invece qualcosa che può servire a chiarirgli la natura e gli obiettivi del genere di scrittura nel quale rientrano gli articoli scientifici, le monografie, le tesi di laurea, le memorie e le relazioni di un professionista, gli articoli di fondo per un quotidiano, i servizi per i settimanali e così via. In questo genere di testi l'autore non può limitarsi a esporre le proprie opinioni su un dato tema, ma deve avere una tesi principale da affermare e deve saperla argomentare, cioè presentare ragioni convincenti a suo favore».

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Informazioni

Come si risponde a una argomentazione

Cominciamo a dire come non bisogna rispondere e criticare un’argomentazione. Supponiamo di assistere a un programma televisivo in cui si discute di qualcuno dei temi caldi del giorno. Nel momento in cui scrivo, l’aborto è tra questi. Supponiamo che qualcuno – non importa a che schieramento appartenga – esponga una argomentazione a favore dell’uso della pillola RU-486 in determinate circostanze (o contro, non fa nessuna differenza per quello che sto per dire). Qui è importante che chi è intervenuto abbia fornito proprio una argomentazione e non abbia solo espresso la propria opinione o quella dello schieramento a cui appartiene senza dare ragioni per sostenerla, e non abbia nemmeno raccontato una propria esperienza né espresso le proprie reazioni soggettive, le proprie simpatie e antipatie. Il primo modo inappropriato di rispondere al suo intervento sarebbe quello di esporre semplicemente un’altra opinione, la propria. Perché è inappropriato? Perché equivale a cambiare argomento. Chiunque offra un’argomentazione per una certa conclusione implicitamente afferma che le premesse e il ragionamento sostengono la conclusione e chiede una risposta su questo: chiede cioè se le premesse sono condivise e se il ragionamento è buono. Esporre un’altra posizione equivale ad affermare la negazione della conseguenza. E questo non risponde a nessuno dei due punti implicitamente sollevati. Non contribuisce al progresso della discussione.
Una seconda reazione inappropriata è quella di attaccare la persona che ha proposto l’argomentazione sul piano personale. Ci sono diversi modi per farlo e il peggiore di tutti è l’insinuazione. Si insinua che la persona che ha avanzato l’argomentazione sia un poco di buono o che abbia un interesse personale a far prevalere la propria opinione: forse è stato pagato dalla casa farmaceutica che produce la pillola RU-486, forse è pagato dai produttori di contraccettivi, forse è un moralista bacchettone o forse, più semplicemente, è solo il portavoce dello schieramento a cui appartiene. Un’altra accusa dello stesso tenore – forse la più frequente e la più efficace in un dibattito televisivo – è che egli non creda veramente a quello che dice, che non sia sincero.
Questi attacchi alla persona possono essere efficacissimi, ma sono inappropriati. Tuttavia non è ovvio che lo siano. Dopo tutto, c’è un modo di dire – «Senti da che pulpito viene la predica!» – che esprime un’esigenza perfettamente legittima: vogliamo poterci fidare delle persone che ci danno dei consigli e vogliamo che siano coerenti nei fatti con quello che dicono. Se chi sostiene una posizione e ci raccomanda di adottarla ha un interesse personale a farcela adottare oppure mostra di non crederci lui stesso, è chiaro che non possiamo fidarci. Perchè dunque abbiamo detto che attaccare la persona è sbagliato? Naturalmente sarebbe sbagliato e disonesto attaccarla se si trattasse di un galantuomo al di sopra di ogni sospetto. Ma che cosa può esserci di male nell’esaminare semplicemente le sue credenziali e nel chiedergli quantomeno delle ragioni per poterci fidare di lui? Questo è un punto importante e dobbiamo soffermarci ad esaminarlo nei dettagli.
Molte delle cose che sappiamo sono basate sulla testimonianza di altri. Tutto quello che sappiamo su un passato anteriore ai nostri primi anni di vita, tutto quello che sappiam...

Indice dei contenuti

  1. Come si risponde a una argomentazione
  2. L’autore