Tommaso Campanella
eBook - ePub

Tommaso Campanella

Il filosofo immaginato, interpretato, falsato

  1. 256 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Tommaso Campanella

Il filosofo immaginato, interpretato, falsato

Informazioni su questo libro

Un irriducibile ribelle in politica, religione e filosofia; un libertino che ha giocato nell'evoluzione della cultura europea un ruolo fondamentale: questo fu Tommaso Campanella.Luca Addante ci conduce lungo più di quattro secoli di rappresentazioni e interpretazioni del filosofo, smascherando l'incredibile stratificazione di miti e di usi politici e apologetici della sua figura che ne hanno stravolto le originarie fattezze.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Tommaso Campanella di Luca Addante in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Histoire e Histoire moderne. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

eBook ISBN
9788858143353
Argomento
Histoire

V.
La canonizzazione
della «conversione»

1. La restaurazione del revisionismo

Le previsioni su un Campanella liberato dalle zavorre apologetiche e ideologiche, furono smentite in capo a poco. Mentre nel 1930 l’interpretazione deistica celebrava il suo trionfo, con la voce su Campanella di Dentice d’Accadia per l’Enciclopedia Treccani, diretta da Gentile, e con la stampa per Laterza del brillante studio su La filosofia politica di Tommaso Campanella del milanese Paolo Treves1, ritornò in sella un’aggressiva apologetica cattolica a reclamare a sé il domenicano. Segnali in tale direzione s’erano avvertiti già negli anni ’20, col siciliano Rodolfo De Mattei, presto ordinario di Storia delle dottrine politiche. In una serie di saggi raccolti in due volumi, La politica di Campanella (1927) e Studi campanelliani (1934), egli apportò un significativo contributo alla conoscenza del pensatore calabrese, e clamorosa era la scoperta che tutte le edizioni della Monarchia di Spagna fossero zeppe di plagi tratti da Botero2. Peraltro, segnalando alcuni manoscritti privi delle interpolazioni, De Mattei mortificava la possibilità d’utilizzare la Monarchia in assenza di «un’edizione veramente critica del testo», come notò prontamente Federico Chabod (1929)3.
La scoperta mise in luce un problema annoso, infatti, era «impossibile tentar di abbordare criticamente i testi [di Campanella], senza aver compiuto un lavoro arido e laterale, quello di stabilire le lezioni giuste, di separare i materiali autentici da quelli arbitrari»4. Dando seguito a tali premesse, De Mattei dimostrò pure la falsa attribuzione di alcuni testi allo Stilese, ne segnalò la sconosciuta Matematica e pubblicò una versione degli inediti Antiveneti5. A parte gli apporti filologico-eruditi, sul piano interpretativo De Mattei invitava a non concentrare l’attenzione solo sulla Città del Sole6, ma spostando l’accento sulla Monarchia Messiæ. Così, poteva indicare quali «punti fermi» della politica di Campanella, la «necessità della religione cattolica» e la «valorizzazione della funzione di Roma e d’Italia nel mondo»7; presentando il filosofo quale cavaliere della Controriforma: «Vera sentinella di Dio, muezzin della fede»8, non senza forti accenti attualizzanti che delineavano un autentico clerico-fascista9.
Al Campanella di De Mattei reagì Romano Amerio, studioso di Lugano poi docente liceale e teologo di vaglia. Recensendo il siciliano sulla «Rivista di filosofia neo-scolastica», lo svizzero conduceva un attacco apparentemente incomprensibile, data la convergenza sullo Stilese quale «filosofo della tradizione cattolica». «Apparisce senza equivocazione – scriveva – la sostanziale rigidità ortodossa che vive per entro a tutta la speculazione del monaco calabro», aggiungendo che tale «rigidità ortodossa» «noi cattolici accresciuti dalle acquisizioni di tutta la modernità possiamo ben riconoscere senza pavidezze, più che non potesse riconoscere la cultura ecclesiastica officiale a lui contemporanea»10. Peccato che, oltre alla «cultura ecclesiastica officiale», anche la Chiesa «officiale» avesse condannato Campanella; ma questo lo taceva tradendo, sin dapprincipio, la vera posta in gioco dietro le critiche a Rodolfo De Mattei. L’intento ameriano era infatti apologetico, come mostrò a partire da un denso articolo del 1929 dal titolo Ritrattazione dell’ortodossia campanelliana, che segnò l’avvio del deciso e decisivo attacco all’interpretazione dominante.
Il teologo esordiva svalutando tutta la storiografia che l’aveva preceduto, stabilendo che «il problema campanelliano» fosse «rimasto in mano a studiosi ai quali la penetrazione del contenuto propriamente speculativo di esso doveva restare depressa in confronto dell’interesse psicologico e biografico dell’uomo»11. In realtà, se ciò poteva addebitarsi – al limite – ad Amabile, era arduo attribuire un limite siffatto a Fiorentino o addirittura a uno storico della filosofia del rango di Gentile, certo più attenti alla speculazione che alla biografia. Anche su ciò, tuttavia, Amerio sorvolava, con coscienza granitica nella verità delle sue asserzioni. A suo avviso
l’impresa filosofica dell’intera vita del Campanella [...] fu di allogare vitalmente il Cristianesimo con tutte le sue attribuzioni trascendenti in una nuova totale concezione della realtà, mediante un’assimilazione enciclopedica di tutto il sapere umano, di tutte le religioni, di tutte le filosofie, non già in vista di rimanere entro l’indifferenziata molteplicità, ma proprio in vista di uscirne, riconoscendo in essa un valore che ha la sua assolutezza nel Cattolicismo [...]. La crescenza del pensiero avvenuta dal Rinascimento in qua, colle scoperte astronomiche e geografiche dalle quali è uscita una configurazione dell’universo assai più complessa e viva di quella aristotelica, non elimina per Campanella la validità delle dottrine cristiane, ma solo conduce la necessità di un assestamento generale delle scienze dal quale risulti la medesimezza di razionalità tra esse scienze e quelle dottrine, o, che è lo stesso, l’assoluta cristianità della nuova concezione12.
In tale «assoluta cristianità» il teologo scorgeva, censurandole, «alcune affermazioni di libertà» dello Stilese, e «talune spregiudicatezze aliene, soprattutto per la baldanza della loro annunciazione, dalla forma generale della coltura ecclesiastica del tempo»13. E in fondo in fondo, non si nascondeva come «evidentemente, [...] se il processo apologetico del Campanella era sicuramente probativo in forza della sua stessa radicalità, includeva nel suo punto di partenza precisamente quella problematicità del positivo cattolicismo che si proponeva di superare e per questo lato era dunque, dal punto di vista ortodosso, un disordine e un peccato, poiché la legge cristiana non ammette di essere esaminata con “filosofica curiosità”»14. Nonostante ciò, per Amerio, «l’ideale del cristianesimo assolutamente necessitante per tutti e perciò raziocinato in base ad esigenza irrepugnabili [sic], diventò per il Campanella, la vocazione suprema»15.
L’anno dopo, lo studioso proseguì tetragono, irremovibile sulla stessa linea, in un articolo dal titolo Le dottrine religiose di Tommaso Campanella. Prima di procedere, però, devo dire qualcosa sulla difficoltà e involuzione del linguaggio di questo studioso. Sull’infinita serie di paroloni roboanti e incomprensibili. Su uno che ti sfoggia: non avete capito niente, il problema campanelliano è «noologico», lasciandoti spiazzato. Come di fronte a tutte le «maturazioni dianoetiche», i «viridari», i «microtei», le «superbe elazioni», le «apparizioni decidue», i «cronotopi», le «tesi salebrose», le «filomazie», i «transmodanti», le «forme teriolatriche», i «desipisce», i «procedimenti preposteri», i «dialleli», i «discorsi tetici», le «acedie dello spirito», etc. etc. Una scrittura rinchiusa a riccio in un malinteso specialismo occhieggiante a stilemi espressivi della vetusta teologia scolastica, e che era solo segno di un funambolismo linguistico gigione e compiaciuto. A ben vedere, però, dietro quell’esibita forbitezza c’era una retorica «gagliarda» (per usare un termine che amava) che nulla concedeva al dubbio, alle incertezze. Una retorica che rivestiva coi suoi panni il corpo apologetico, conducendo con incrollabile certezza il lettore dove il teologo voleva che giungesse. Anche perché, a dirla tutta, non è detto che il lettore riuscisse ad orientarsi.
Dopo che generazioni d’europei s’erano accapigliate su un pensiero non certo adamantino, ecco che arrivava Amerio e risolveva tutto lui, poiché già nel primo articolo affermava di dimostrare, «in base a queste sue ricerche più obiettive e più concrete di quelle precedenti, il significato del pensiero campanelliano», visto come «essenzialmente apologetico»16. Affermazioni forti, in quel ’29 in cui il paradigma deistico navigava a gonfie vele. Di questa maggiore obiettività, tuttavia, non pare che fornisse costantemente grandi prove. Nel saggio sulle Dottrine religiose, per esempio, ...

Indice dei contenuti

  1. Premessa. I due Campanella
  2. Ringraziamenti
  3. I. Immagini barocche
  4. II. Nuova luce e oscuramento nel secolo dei Lumi
  5. III. Il Risorgimento di Campanella
  6. IV. L’«interpretazione deistica» e l’ascesa della «Città del Sole»
  7. V. La canonizzazione della «conversione»
  8. Conclusioni
  9. Sigle e abbreviazioni