L'analisi tecnica e i mercati finanziari
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L'analisi tecnica e i mercati finanziari

Figure grafiche, oscillatori e tecniche operative di base

Gianluca Defendi

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L'analisi tecnica e i mercati finanziari

Figure grafiche, oscillatori e tecniche operative di base

Gianluca Defendi

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Il volume descrive le piĂš importanti metodologie di analisi dei mercati finanziari che vengono spesso sintetizzate con il termine 'analisi tecnica'. Nella parte iniziale sono spiegati i principi fondamentali dalla teoria di Dow: l'analisi dei prezzi, la ricerca del trend, lo studio dei volumi, l'esame dei movimenti di swing. Dopo aver esposto le tecniche di rappresentazione grafica dei prezzi (le bar chart, le candele giapponesi, il Point&figure, il Kagi, l'Heiken Ashi) vengono approfondite le varie figure di inversione e di continuazione (testa e spalle, doppi massimi/doppi minimi, triangoli, flag). La parte quantitativa fornisce poi un'interessante chiave di lettura del comportamento, spesso erratico, dei vari oscillatori tecnici: in particolare viene descritto come operare in presenza di divergenze e ottenere segnali di entrata/uscita dal mercato. La seconda parte dell'opera approfondisce gli indicatori di spessore e di ampiezza del mercato e dei vari strumenti che si possono utilizzare per monitorare il sentiment degli operatori istituzionali (Cot report, Vix, Open interest, margin debt). Alcuni capitoli sono poi dedicati al trading automatico (trading system) e all'analisi intermarket. Quest'ultima, in particolare, illustra i rapporti che legano i diversi mercati finanziari e consente di individuare le situazioni di ottimismo (risk on) e di pessimismo (risk off) che determinano lo spostamento di importanti flussi di denaro tra le varie attivitĂ  finanziarie. Le cinque appendici spiegano infine le varie tipologie di ordini che si possono inserire nelle piattaforme di trading, il funzionamento dei future (con il relativo effetto leva), il mercato Forex e alcuni oscillatori che, esaminando l'andamento dei volumi, misurano la pressione rialzista/ribassista presente sul mercato. Nell'ultima appendice sono descritti numerosi esempi operativi che mostrano come utilizzare le tecniche spiegate all'interno del libro.

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Information

Publisher
Hoepli
Year
2017
ISBN
9788820380120
CAPITOLO 1
I principi di base dell’analisi tecnica
Lo studio dei mercati finanziari, in particolare di quelli azionari, può essere condotto analizzando tre diverse scuole di pensiero:
1. L’analisi fondamentale, che mira a determinare il valore intrinseco (fair value) delle varie attività finanziarie (azioni, obbligazioni, materie prime, valute), al fine di individuare quelle che appaiono sottovalutate o sopravvalutate dai prezzi espressi dal mercato.
2. La random walk theory, che si basa sull’ipotesi di efficienza dei mercati finanziari. Secondo tale teoria i prezzi fluttuano irregolarmente attorno al proprio valore intrinseco, spinti delle informazioni che continuamente arrivano sul mercato.
3. L’analisi tecnica studia l’andamento dei mercati finanziari attraverso l’esame delle serie storiche dei prezzi. L’esame viene effettuato tramite:
a. Un’analisi grafica, che studia l’andamento dei prezzi per ricercare le configurazioni e i pattern che si ripetono con una certa frequenza.
b. Un’analisi quantitativa, che studia il movimento dei prezzi tramite l’utilizzo di indicatori/oscillatori matematici.
c. L’analisi volumetrica, che analizza l’entità e il posizionamento dei volumi per valutare la consistenza dei movimenti di mercato e per individuare quali sono i prezzi più importanti.
L’analisi fondamentale si basa quindi sullo studio e la previsione delle variabili economico-finanziarie che incidono sull’andamento dei mercati finanziari. Oltre all’esame di alcune variabili macroeconomiche (come il Pil, i tassi d’interesse, il prezzo delle materie prime, il tasso di inflazione e così via), vengono condotte anche analisi di tipo settoriale e aziendale. Per quanto riguarda i titoli azionari si effettua uno studio approfondito della situazione economico-finanziaria di una società, con l’obiettivo di stabilire qual è la solidità aziendale, ossia la capacità di un’azienda di durare nel tempo, adattandosi alle mutevoli condizioni del mercato. L’obiettivo principale di questo tipo di analisi è stabilire quali sono le attività finanziarie che, in base ai prezzi di mercato, sono sottovalutate e quali quelle che invece risultano sopravvalutate. Le prime andranno acquistate (ipotizzando un successivo rialzo dei prezzi), le seconde saranno invece vendute (anticipando una probabile discesa dei prezzi). Gli studi condotti utilizzando l’analisi di tipo fondamentale vengono quasi sempre usati per finalità di investimento e sono pertanto focalizzati su un orizzonte temporale di medio termine (6/12 mesi).
La random walk theory interpreta invece i movimenti dei mercati mediante l’impiego della tecnica statistica. I mercati sono visti come dei “dadi” che, in funzione delle loro caratteristiche intrinseche, possono generare una serie di risultati. I risultati sono costituiti dalle performance storiche che, nella loro sequenza, costituiscono le stime sui possibili andamenti futuri. Il presupposto teorico è che i mercati sono governati da una legge casuale, in quanto le informazioni che innescano le variazioni dei prezzi impattano in modo imprevedibile sull’andamento del mercato. Da questo assunto deriva che lo studio e l’analisi del comportamento passato dei prezzi non consente di predire il futuro comportamento dei mercati.
L’analisi tecnica si pone agli antipodi rispetto alla random walk theory, in quanto ipotizza che lo studio del comportamento passato del mercato sia fondamentale per poter anticipare quello che potrebbe accadere nel prossimo futuro. L’analisi tecnica, oltre che per condurre analisi di scenario su orizzonti temporali di medio termine, viene pertanto utilizzata anche con finalità speculative, in quanto consente di costruire interessanti strategie operative per il trading di breve termine. La sua finalità principale è individuare, con la maggior precisione possibile, il momento migliore per intervenire sul mercato (quello che in gergo tecnico viene chiamato “market timing”).
I principi cardine dell’analisi tecnica sono legati a questi concetti fondamentali:
• Il prezzo viene determinato dall’incontro/scontro tra la domanda e l’offerta e sconta tutte le informazioni disponibili ai vari operatori.
• Domanda e offerta dipendono da fattori non sempre razionali e sono molto spesso collegate all’emotività degli investitori.
• I prezzi si muovono seguendo delle tendenze (trend) di diversa estensione temporale (sul mercato si intrecciano infatti movimenti di breve termine con tendenze di medio/lungo termine).
• I trend cambiano soltanto quando si verifica un cambiamento significativo tra la forza della domanda (ossia la forza dei compratori) e quella dell’offerta (la forza dei venditori).
• Il lavoro dell’analista tecnico consiste nel misurare costantemente la forza dei compratori (pressione rialzista) e quella dei venditori (pressione ribassista), per capire qual è la tendenza primaria presente sul mercato (ossia quale delle due forza sta controllando il mercato).
IL MERCATO
È il luogo dove si verifica l’incontro tra compratori e venditori. L’andamento dei prezzi dipende infatti dalla legge della domanda e dell’offerta: quando aumenta la pressione rialzista, i prezzi salgono quando aumenta la pressione ribassista i prezzi diminuiscono. Sul mercato, in ogni istante, intervengono diversi attori, ognuno con le proprie finalità e le proprie motivazioni. In particolare, si possono individuare quattro tipologie di operatori:
a. Gli investitori istituzionali, che gestiscono grosse disponibilitĂ  finanziarie con finalitĂ  di investimento di medio termine.
b. I fondi pensione e le assicurazioni, che lavorano con obiettivi di rendimento a medio/lungo termine e operano con un basso profilo di rischio.
c. I fondi speculativi (hedge fund), che cercano di sfruttare eventuali inefficienze presenti sui mercati e costruiscono strategie operative su orizzonti temporali di breve/brevissimo termine.
d. Gli investitori privati/trader, che gestiscono in modo autonomo la propria liquiditĂ , sfruttando la loro velocitĂ  di esecuzione e la loro flessibilitĂ  operativa.
Sui vari mercati finanziari si assiste pertanto a una battaglia (Figura 1.1) continua tra:
• I compratori, che sono pertanto rialzisti, in quanto acquistano un’attività finanziaria perché ipotizzano che il suo prezzo aumenti. Sono quindi ottimisti circa il futuro andamento del mercato e in gergo tecnico sono chiamati tori.
• I venditori, che sono pertanto ribassisti, in quanto vendono un’attività finanziaria perché ipotizzano che il suo prezzo scenda. Sono quindi pessimisti circa il futuro andamento del mercato e in gergo tecnico sono chiami orsi.
FIGURA 1.1 – La battaglia tra orsi e tori.
CHE COSA “MUOVE” I PREZZI
L’andamento dei mercati azionari è condizionato da diversi fattori esogeni, che incrementano la volatilità dei prezzi e alimentano movimenti speculativi di brevissimo termine. In particolare si segnalano:
a. La diffusioni di dati societari. Ogni tre-sei mesi le società con titoli quotati rendono noti i risultati ottenuti nel periodo considerato. Molto spesso vengono organizzate apposite “conference call”, ossia incontri tra i responsabili delle società e gli analisti finanziari, chiamati poi a esprimere un giudizio sull’andamento gestionale. È proprio durante queste sedute che il detto “Buy on rumors, sell on the news” trova la sua massima applicazione: molto spesso, infatti, le quotazioni aumentano/diminuiscono sensibilmente alla vigilia di un evento importante (come la diffusione di un risultato trimestrale) e poi, una volta che questo viene reso pubblico, si assiste a una repentina inversione di tendenza (se i prezzi stavano salendo si verifica una correzione, mentre se stavano scendendo si verifica un rimbalzo). Va inoltre evidenziato che negli ultimi anni si è verificata una netta segmentazione settoriale dei mercati azionari: per questo motivo, i risultati ottenuti da una società che appartiene a un certo comparto influenzano inevitabilmente anche tutti gli altri titoli dello stesso settore.
b. I giudizi dei broker. Le principali banche d’affari pubblicano quotidianamente report di analisi, sia tecnica sia fondamentale, con i quali vengono espressi dei giudizi relativi sia all’andamento delle società sia sul futuro comportamento del titolo. Le raccomandazioni, che possono essere di Buy (acquistare), Outperform (titolo che andrà meglio nel mercato), Overweight (sovrappesare), Add-Accumulate (accumulare), Hold (mantenere), Neutral o Equal Weight (neutrale), Reduce (ridurre), Underperform (titolo che andrà peggio nel mercato), Underweight (sottopesare) e Sell (vendere), condizionano inevitabilmente il comportamento del titolo nel brevissimo termine. Anche qui, tuttavia, non è raro il caso di titoli che dopo un rialzo iniziale, provocato per esempio dalla diffusione di un giudizio di Buy o di Outperform, accusino poi improvvise inversioni di tendenza.
c. L’importanza crescente che negli ultimi anni ha assunto l’analisi tecnica fa sì che:
Il superamento di importanti livelli di prezzo di resistenza provochi un’accelerazione dei prezzi verso l’alto, alimentata da tutti gli operatori che, operando secondo le regole di trend following, entrano sul mercato soltanto quando si verifica il breakout di importanti barriere grafiche.
Al contrario, il cedimento di chiare soglie di supporto innesca molto spesso delle brusche e rapide flessioni, innescate sia dalla chiusura di posizioni long (per l’attivazione degli stop-loss di protezione) sia dall’apertura di nuove posizioni short sul titolo.
d. I dati macro internazionali. Questi ultimi sono molto importanti, in quanto permettono di conoscere l’andamento generale ...

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