L'orto naturale for dummies
eBook - ePub

L'orto naturale for dummies

Grazia Cacciola

Share book
  1. 336 pages
  2. Italian
  3. ePUB (mobile friendly)
  4. Available on iOS & Android
eBook - ePub

L'orto naturale for dummies

Grazia Cacciola

Book details
Book preview
Table of contents
Citations

About This Book

Coltivate il vostro orto in armonia con la natura! Il libro indispensabile per imparare a coltivare un orto (anche sul proprio balcone) con i principali metodi naturali: biologico, biodinamico, sinergico, permacultura. Ogni argomento è affrontato dettagliatamente con ampie schede che illustrano la coltivazione dei singoli ortaggi e i lavori del mese, e approfondimenti su come incrementare la produzione, consigli su quali attrezzature utilizzare e su come proteggere l'orto da malattie e parassiti.

Frequently asked questions

How do I cancel my subscription?
Simply head over to the account section in settings and click on “Cancel Subscription” - it’s as simple as that. After you cancel, your membership will stay active for the remainder of the time you’ve paid for. Learn more here.
Can/how do I download books?
At the moment all of our mobile-responsive ePub books are available to download via the app. Most of our PDFs are also available to download and we're working on making the final remaining ones downloadable now. Learn more here.
What is the difference between the pricing plans?
Both plans give you full access to the library and all of Perlego’s features. The only differences are the price and subscription period: With the annual plan you’ll save around 30% compared to 12 months on the monthly plan.
What is Perlego?
We are an online textbook subscription service, where you can get access to an entire online library for less than the price of a single book per month. With over 1 million books across 1000+ topics, we’ve got you covered! Learn more here.
Do you support text-to-speech?
Look out for the read-aloud symbol on your next book to see if you can listen to it. The read-aloud tool reads text aloud for you, highlighting the text as it is being read. You can pause it, speed it up and slow it down. Learn more here.
Is L'orto naturale for dummies an online PDF/ePUB?
Yes, you can access L'orto naturale for dummies by Grazia Cacciola in PDF and/or ePUB format, as well as other popular books in Biological Sciences & Horticulture. We have over one million books available in our catalogue for you to explore.

Information

Publisher
Hoepli
Year
2017
ISBN
9788820379599

1

I primi passi

IN QUESTA PARTE…
Scoprire l’orto naturale.
Tipologie di agricoltura naturale.
Orti sul balcone, urbani e sociali.
Progettazione e caratteristiche di un buon orto.
Attrezzatura adeguata e sistemi di irrigazione.

Capitolo 1

Cos’è un orto naturale?

IN QUESTO CAPITOLO:
Le regole della coltivazione felice
I principi della coltivazione naturale
Biologico e biodinamico
Orto urbano e orto sul balcone

Le regole del coltivatore felice e dell’orto produttivo

Parlate con alcuni anziani che coltivano l’orto e vi diranno che le loro coltivazioni sono sane, naturali e genuine. Quindi a cosa serve parlare di orto naturale? Sono convinti di farlo già e noi ci convinciamo di conseguenza che l’orto del nonno, pulitissimo, senza nemmeno un’erbaccia, di qua i peperoni e di là le insalate, sia un orto naturale. Non è così: è probabilmente il tipo di orto familiare che nasconde più insidie per la salute.
È possibile che il nonno stia coltivando in modo naturale, ma nella maggior parte dei casi non è così. In genere ci sono delle brutte abitudini che rendono questi orti delle vere bombe chimiche. Per esempio, la maggioranza dei provetti coltivatori domestici utilizza il lumachicida, dei granelli di colore blu che spargono allegramente sul terreno per limitare l’invasione delle lumache, divoratrici di insalate. Il problema è duplice: in primis non vengono quasi mai rispettati i tempi di carenza, ovvero il numero di giorni che devono intercorrere tra il trattamento e la raccolta delle verdure, che quindi risulteranno tossiche. Non tanto da farci star male al primo assaggio di insalata, ma abbastanza se la pratica è costante. Il secondo problema, ben più grave, è che il lumachicida lo spargono direttamente sul terreno invece che in contenitori isolati con entrata e uscita per le lumache. Spargendolo sul terreno, le piogge e le annaffiature lo faranno sciogliere e penetrare in profondità, inquinando la verdura in crescita. Il lumachicida, in genere, è un prodotto a base di metaldeide e oltre al terreno può intossicare gli animali, non solo le lumache. I veterinari, purtroppo sanno bene quanti cani e gatti domestici vanno incontro all’avvelenamento da metaldeide! Altri tipi di lumachicidi naturali sono invece a base di fosfato di ferro, che non è tossico per l’uomo e gli animali domestici ma penetra anch’esso nel terreno, creando spesso degli squilibri nutritivi alle piante.
Le pratiche di questo tipo di solito vengono ignorate o affrontate superficialmente e l’elenco potrebbe essere lungo, dall’uso delle piretrine allo spargimento di concimi provenienti da allevamenti intensivi. Le piretrine, per esempio, sono insetticidi naturali non molto tossici e con un tempo di carenza breve, solo un paio di giorni. Però la maggior parte di quelle in vendita non sono estratti naturali bensì dei composti chimici simili, i piretroidi. Verso quale acquisto si orienterà il nostro orticoltore provetto? In genere sul prodotto che costa meno e garantisce successo immediato, ovvero i piretroidi, tanto è “consentito in agricoltura biologica”. Nel caso delle piretrine e piretroidi, si vanno a spargere sulle verdure e nel terreno dei composti tossici che possono interferire con il sistema nervoso, mentre nel caso del concime “naturale” o stallatico “naturale”, si possono immettere nel terreno una quantità impressionante di antibiotici, ormoni e altri farmaci utilizzati negli allevamenti. Inoltre, il letame può acidificare molto il terreno, rendendolo sempre meno produttivo e sempre più dipendente dalle concimazioni.
Coltivare un orto naturale non ha niente a che fare con l’entrare in un vivaio e comprare tante scatolette per sconfiggere le lumache, le muffe, gli insetti e le erbacce. Non stiamo andando in guerra, stiamo preparando un orto e dobbiamo guardare al prodotto finale: degli ortaggi sani, gustosi e non tossici. La natura ha fatto in modo che gli ecosistemi siano equilibrati: se un insetto è molto presente in un orto, vuol dire che manca il suo predatore oppure che stiamo esagerando con la coltivazione di un tipo di verdura che attira in particolare quel tipo di parassita e gli permette di riprodursi facilmente. Coltivare un orto naturale vuol dire ristabilire un equilibrio con la natura, senza utilizzare, in quantità massiccia o per niente, quelle scatolette magiche dei vivai che promettono risultati strabilianti in breve tempo.
Nel corso dei secoli, molti hanno studiato i metodi migliori per coltivare in accordo con la natura e questi criteri possono essere impiegati tranquillamente da tutti. Non serve seguire una linea di pensiero o una scuola in particolare, non bisogna diventare specialisti di una tecnica, va bene anche prendere un po’ dall’una e un po’ dall’altra. Nel mio caso, utilizzo molto il metodo sinergico (Capitolo 13) e alcune tecniche di permacultura (Capitolo 14), ma per stabilire i momenti di semina e trapianto mi affido alla biodinamica (Capitolo 12). Nel posto in cui ho piantato il mio orto, il suo microclima, il suo terreno e la sua ecologia specifica, mi sembra di ottenere risultati migliori in questo modo. Questo libro offre una panoramica completa sui metodi di coltivazione naturali, perché ognuno possa scegliere quello più adatto al suo tipo di coltivazione e di personalità o di stile di vita, dall’orto del far niente di Fukuoka, ai complessi sistemi di riprogettazione ambientale della permacultura.

Le 5 regole di un felice coltivatore naturale

1.È un viaggio di scoperta che non finisce mai, in cui si entra in contatto con la natura e la si osserva per imparare. Collaboriamo con la natura, facciamo squadra con lei, non contro di lei.
2.Nell’orto naturale tutto è facile. Non è un corso di fisica quantistica e non è agrotecnica avanzata: è una pratica semplice e millenaria, alla portata di tutti. Se ci è riuscito l’uomo neolitico, ci possiamo riuscire anche noi.
3.Non è necessario utilizzare una sola tecnica: possiamo utilizzare quello che ci serve, prendendolo da più tecniche, per esempio possiamo utilizzare i cassoni della sinergica perché sono più comodi e un macerato biodinamico per arginare una muffa.
4.Scegliamo sempre piante adatte al nostro microclima, al nostro terreno, alle ore di luce che abbiamo a disposizione. È inutilmente frustrante cercare di coltivare i cocomeri in un orto esposto a nord a 1200 m s.l.m., così come pretendere che sopravvivano le lattughe in agosto in un orto in pieno sole.
5.Non demoralizzarsi, c’è sempre una soluzione. Se state leggendo che l’ideale per il vostro orto è essere situato vicino a una fascia boschiva ma avete solo un balcone in città o un orto in mezzo a una pianura brulla, si può fare qualcosa lo stesso. Per esempio le piante di bambù sono ottimi frangivento e l’humus si può produrre anche in una lombricompostiera da balcone, non solo nel sottobosco.

La coltivazione naturale e Masanobu Fukuoka

Teofrasto, filosofo greco e uno dei primi botanici della storia, affermava che non erano le lavorazioni del terreno a fare il raccolto, ma le condizioni meteorologiche, sole e piogge. “Annus fructificat, non tellus”, ovvero è il tempo che fa l’annata e non il terreno. Questo è il motto che Teofrasto ha lasciato in eredità agli antichi romani e che ancora oggi si utilizza per indicare che, per quanto si rivolterà e concimerà il terreno, saranno il sole e le piogge il fattore cruciale per un buon raccolto.
L’agricoltura naturale, sviluppatasi a partire dalla fine del XIX secolo come contrapposizione all’agricoltura industriale intensiva, ha fatto suo questo principio. Il maggiore sostenitore e divulgatore di questa idea è stato Masanobu Fukuoka, autore de La rivoluzione del filo di paglia (1975) un libro di successo mondiale che ha letteralmente rotto gli schemi del modo di coltivare e che tutt’oggi viene indicato come testo principale per l’agricoltura naturale. Si tratta di un libro sia tecnico che filosofico, infatti Fukuoka non si limita a trattare solo di agricoltura ma più ampiamente di stile di vita, di cosa mangiamo, come viviamo, come ci alimentiamo e di conseguenza come coltiviamo e come invece dovremmo farlo. Ha avuto la grande intuizione che ha portato oggi alla permacultura: non possiamo isolare i diversi aspetti della vita, coltivare quello di cui ci nutriamo deve essere un’azione integrata.
Fukuoka nasce nel 1913 in un piccolo villaggio agricolo dell’isola di Shikoku, nel sud del Giappone, dove studia microbiologia. All’età di venticinque anni si rende conto di quanto fosse faticoso e innaturale il modo di coltivare e alimentarsi, concludendo che gli uomini non erano più realmente umani e che la natura non era più realmente naturale. Questa consapevolezza lo porta a mettere in discussione tutto quanto ha studiato e con esso il sistema agricolo della società industriale: l’agricoltura deve diventare un’attività dedicata soprattutto ad avvicinare l’uomo alla natura. Critico verso la chimica e l’industria, per il peso troppo grande che avevano persino negli orti familiari, accusava l’uomo moderno di voler sfruttare la natura senza conoscerla, cosa che finisce, inevitabilmente, per distruggerla.
Secondo Fukuoka, se si impiegano prodotti chimici e trattori in una coltivazione, avviene un forte consumo di energia, aumentano i costi di produzione e si distrugge la fertilità naturale della terra, situazioni che portano al peggioramento della qualità degli alimenti. Infatti ancora oggi possiamo constatare la grande differenza di sapore che c’è tra un frutto coltivato in un orto familiare con metodi naturali e lo stesso frutto acquistato in un supermercato, proveniente da coltivazioni intensive su terreni impoveriti.

I QUATTRO PRINCIPI FONDAMENTALI DEL METODO DI FUKUOKA

Non arare. La terra si lavora da sola grazie alle radici, all’attività dei microrganismi e dei lombrichi. La lavorazione della terra destruttura il terreno e, rendendo le particelle sempre più piccole, finisce per indurire il suolo e ottenere il risultato contrario. Invece di aumentare la porosità e il contenuto di aria e di acqua, si produce un terreno pesante. Secondo Fukuoka infatti non c’è bisogno di arare o migliorare un terreno, perché la natura sta lavorando per quel terreno, con i propri metodi, da migliaia e migliaia di anni. L’uomo ha legato le mani alla natura con l’utilizzo dell’aratro, pessima imitazione del lavoro che essa può svolgere con le sue forze.
Non fertilizzare. Le piante dipendono dal terreno per crescere. Se il terreno viene lasciato a se stesso è in grado di conservare la propria fertilità grazie ai cicli naturali che si compiono in esso (decomposizione, attività dei microrganismi, dei lombrichi e di altri animali). Il terreno è ricco di vita e l’utilizzo dei fertilizzanti chimici interferisce con questo sistema. I fertilizzanti, infatti, provocano una crescita accelerata dei raccolti ma contemporaneamente diminuiscono la resistenza delle piante. È scientificamente dimostrato che molto del concime chimico non viene utilizzato dalle piante e provoca l’acidificazione dei terreni, danneggiando e uccidendo i m...

Table of contents