Capitolo 1
2012: L’ANNO DEL TURISTA n. 1.000.000.000
Nel 2012, l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO) annunciava che, se i tassi di crescita degli arrivi internazionali si fossero mantenuti ai livelli in corso, entro l’anno sarebbe stata raggiunta la quota di 1 miliardo di viaggiatori. E così fu: il 13 dicembre 2012 venne superata la soglia e al 31 dicembre l’anno si chiuse con 1035 milioni di turisti internazionali nel mondo. Un traguardo eccezionale, almeno per due motivi: perché, rapportato alla popolazione mondiale, significava che mediamente una persona su 7 nel 2012 aveva fatto turismo valicando i confini del proprio paese (non importa se per affari o per divertimento) e perché, in 30 anni, dal 1982, i flussi erano aumentati del 260%. Tassi di crescita riferiti, peraltro, ai soli flussi di turismo outbound e che dunque non prendevano in considerazione tutto il turismo generato dai residenti di un paese all’interno dei propri confini nazionali e che, in molti paesi, rappresenta più del 50% del totale.
Una crescita impressionante, dunque, per un settore della old economy che esiste da sempre, o almeno dal Grand Tour in poi. Eppure, anno dopo anno, il turismo ha continuato la sua ascesa, in maniera costante anche se con qualche lieve rallentamento dovuto a crisi mondiali come le Guerre del Golfo, l’attacco alle Torri Gemelle, l’epidemia della SARS o la crisi finanziaria del 2008.
Le proiezioni nel 2016 ci dicono che continuerà così, almeno fino al 2030, anno in cui si toccherà quota 1 miliardo e 800 milioni di arrivi internazionali. Numeri che fanno oggi del turismo uno dei settori più interessanti in assoluto, grazie anche ai suoi effetti pervasivi e trasversali sulle economie locali e alla capacità di generare occupazione. Per tutti i paesi, viste le basse barriere all’ingresso sul mercato: potenzialmente ogni luogo, minimamente dotato di attrattive e in grado di strutturare e promuovere un prodotto, può infatti competere per attrarre turisti.
Figura 1.1 – Arrivi internazionali nel mondo (fonte: Rapporto sul turismo 2015, TCI/Unicredit).
Come ci siamo arrivati? Cosa è cambiato nel turismo di oggi da quando i padri di metà Novecento, quelli, per intendersi, di Quando la moglie è in vacanza, portavano la famiglia nelle località di villeggiatura per l’estate e tornavano in città a lavorare?
Le tappe fondamentali di questa evoluzione sono interessanti da richiamare perché permettono di ammirare la varietà dei fattori che hanno permesso lo sviluppo del turismo contemporaneo – dall’innovazione tecnologica al progresso nei trasporti, dalla stabilità politica internazionale alla sicurezza sanitaria, ai diritti dei lavoratori e molto altro – e anche la varietà degli uomini e delle imprese che hanno costruito la sua storia.
Così, come quando si ripensa al modo in cui è cambiata la nostra vita negli anni che ci hanno portato dal telefono con il disco al cellulare, fino agli smartphone, vale la pena di richiamare qui alcune date fondamentali che hanno trasformato l’uomo da viaggiatore a turista e contribuito alla costruzione di un’economia che, nel 2016, vale 7,2 trilioni di dollari, costituisce circa il 10% del PIL mondiale e occupa oltre 280 milioni di persone.
Tabella 1.1 – Le dimensioni del turismo nel mondo (fonte: UNWTO e WTTC, 2015)
9,8% il costributo dell’industria dei viaggi e del turismo al PIL mondiale (7,2 trilioni di dollari) |
284 milioni di posti di lavoro (1/11 dei posti di lavoro nel mondo) |
1184 milioni di arrivi internazionali |
1250 milioni di dollari i ricavi turistici internazionali nel mondo (2014) |
1845. Anno simbolo nella storia del turismo: viene infatti inaugurata a Londra la prima agenzia viaggi per iniziativa del predicatore e imprenditore inglese Thomas Cook (1808-1892). Negli anni Trenta dell’Ottocento lo sviluppo della ferrovia in Gran Bretagna aveva consentito a un numero crescente di persone della classe operaia di fare escursioni in giornata al mare o in città per pochi scellini. Alcune associazioni si erano già organizzate per la gestione di queste gite fuori porta in treno. Thomas Cook ha però il merito di aver ingegnerizzato il prodotto: nel 1844 stipula un accordo con la Midland Counties Railways per l’organizzazione di treni di svago e, nell’anno successivo, fonda la sua prima agenzia che, in pochi anni, espande la propria attività in patria e all’estero, soprattutto verso l’Italia, la Francia e in particolare Parigi, sede dell’Esposizione Universale del 1855.
Sulla tomba di Cook a Leicester si legge:
Portò il turismo alle masse. Il gruppo da lui creato è diventato nel tempo uno dei colossi del turismo internazionale con un fatturato annuo, nel 2015, di 6 miliardi di euro e 20 milioni di clienti.
1872. Viene fondata a Bruxelles la Compagnie Internationale des Wagons-Lits et du Tourisme, con principale azionista re Leopoldo II (1835-1909). Si trattava di una società di gestione di servizi ferroviari di lusso nel settore dei vagoni letto, vagoni ristorante e vagoni salone che divenne pienamente operativa nel 1876 quando entrarono in servizio i primi vagoni letto in Europa (negli Stati Uniti esistevano già dal 1859) su cui, come recitavano le pubblicità dell’epoca, si poteva “viaggiare dormendo”.
Nel 1883 venne poi messo in servizio l’Orient Express, primo treno da turismo di lusso al mondo e, un anno dopo, la Compagnie Internationale des Wagons-Lits fonda la Compagnie Internationale des Grands Hôtels, prima catena di alberghi di lusso nelle grandi città. Tra i primi alberghi ci furono l’Hôtel Terminus di Bordeaux, il Pera Palace Hôtel a Istanbul, costruito nel 1892 per i passeggeri in viaggio sull’Orient Express, l’Hôtel de la Plage a Ostenda in Belgio e il Grand Hôtel des Wagon-Lits a Pechino.
1901. Thomas Hiram Holding (1844-1930), sarto di umili origini, fonda nel Regno Unito la Association of Cycle Campers, poi Camping and Caravanning Club. Holding, britannico e appassionato viaggiatore, aveva deciso di visitare le Higlands in Scozia combinando tratte in canoa con soste e pernottamenti in tenda. Poi, nei viaggi successivi in Connemara, in Irlanda, oltre alla tenda, portò con sé anche una bicicletta.
Nacque così, da queste prime escursioni, l’idea del camping. Nel 1906 l’Association of Cycle Campers aprì a Weybridge nel Surrey il primo campeggio e, nel 1908, Holding scrisse il libro The Camper’s Handbook, vademecum sulla pratica del campeggio il cui successo crebbe rapidamente. Alla nascita dell’Association of Cycle Campers fecero seguito quelle di molte altre associazioni sparse in tutta Europa come il Camping Club de Belgique (1912) e, in Italia, la ACCP (Auto Campeggio Club Piemonte).
1919. Conrad Hilton (1887-1979), in partnership con il padre Albert, imprenditore del New Mexico, acquista il suo primo hotel, il Mobley Hotel a Cisco, in Texas. In pochi anni, grazie alla sua capacità imprenditoriale, Hilton costruisce e apre a Dallas il primo hotel a portare il suo nome e inizia la sua inarrestabile ascesa che, attraversando la Grande depressione e la Seconda guerra mondiale, lo porterà a trasformare completamente il mondo dell’ospitalità e a creare una delle società alberghiere più grandi del mondo, con oltre 4600 hotel, resort e multiproprietà, e più di 758.000 camere in 100 paesi.
Nel 1947 il Roosevelt Hilton di New York è stato il primo hotel al mondo a installare televisioni nelle camere degli ospiti, e Conrad Hilton è stato il primo imprenditore alberghiero a ottenere la copertina della rivista Time (nel 1949 e nel 1963).
1927. La Carta del Lavoro italiana sancisce il “periodo annuo feriale di riposo retribuito”. I diritti dei lavoratori e le ferie retribuite sono stati alla base dello sviluppo di un turismo di massa, insieme all’aumento del reddito disponibile.
Il paese che per primo concepì un periodo di ferie pagate esteso a tutti i lavoratori fu la Francia nel 1925 (nel Regno Unito il Bank Holiday Act del 1871 aveva interessato solo una parte della popolazione), ma la legge venne promulgata dal Front Populaire solo nel 1936.
Fu invece l’Italia a riconoscere di diritto a tutta la popolazione i giorni di riposo retribuiti, già nel 1927. In seguito, la Costituzione italiana (Art. 36) rese il diritto alle ferie personale e inalienabile per ogni lavoratore.
Figura 1.2 – Copertina del Time, luglio 1963 (fonte: Time).
1949. L’imprenditore newyorkese Frank X. McNamara, capo dell’americana Hamilton Credit Corporation, inventa una carta per pagare a credito in una serie di ristoranti e alberghi di New York convenzionati. Inizialmente la carta Diners’, questo il nome del cartoncino rettangolare, non ebbe grande successo e fu necessario aspettare la metà degli anni Settanta perché la carta di credito vedesse una più ampia diffusione, grazie anche alla nascita di VISA e Mastercard.
Sebbene la carta di credito non sia evidentemente un’invenzione turistica, la sua introduzione agevolò moltissimo il turismo internazionale sostituendo progressivamente l’utilizzo dei traveler’s cheque, gli assegni, acquistabili presso banche e altri istituti finanziari, che permettevano al turista di avere con sé le somme di denaro necessarie al proprio viaggio senza il timore di perdere o essere derubato dei contanti, e diffusissimi in tutto il mondo fino alla metà degli anni Novanta.
1950. A Parigi compaiono alcuni manifesti che recitano:
Inaspettatamente per chi aveva fatto l’offerta, Gérard Blitz (1912-1990), imprenditore e pallanuotista belga, 2400 persone aderirono alla proposta, attratte dall’idea di due settimane all-inclusive a Maiorca, di fare sport e ballare sulla spiaggia, di momenti conviviali con buon cibo e vino mediterraneo. L’offerta in realtà prevedeva un viaggio di 36 ore di treno e nave e gli alloggi erano costituiti da un surplus di tende dell’esercito americano. Ma fu comunque un grande successo e l’inizio della gloriosa storia di Club Med e dei villaggi turistici.
Figura 1.3 – Carta Diners’.
1955. Parallelamente allo sviluppo dei primi villaggi turistici nel Mediterraneo, negli Stati Uniti nasce, a metà degli anni Cinquanta, un nuovo concept di intrattenimento destinato a un successo planetario e inarrestabile: il parco a tema.
Fu così che Walt Disney (1901-1966) si inventò quel “posto migliore” e lo chiamò Disneyland. Aprì i suoi cancelli ad Anaheim, California, il 17 luglio del 1955, accogliendo i primi visitatori in un mondo magico costruito non solo sulle fiabe e sui personaggi di fumetti e cartoon, ma anche su un’avanzata cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità e su una grandissima ricerca e innovazione tecnologica. Oggi, i primi 25 parchi a tema al mondo accolgono oltre 220 milioni di persone ogni anno e i loro pubblici crescono a un tasso annuo di oltre il 4%. Il gruppo Walt Disney Attractions è leader assoluto di mercato con oltre 134 milioni di visitatori nei 10 parchi principali distribuiti su 3 continenti.
1972. Ted Arison (1924-1999), armatore statunitense, fonda la compagnia Carnival e rivoluziona il mondo della crocieristica spazzandone via l’aura elitaria con fun ships dotate di ogni confort e forma di intrattenimento, pensate per un vasto pubblico di tutti i ceti e di tutte le età. Dalla prima nave Mardi Gras, Carnival intraprende un’ascesa che la porta agli inizi degli anni 2000 a diventare la maggior compagnia croceristica mondiale in un mercato in continua crescita: nel 1989 Carnival acquisisce Holland America Line, nel 1992 Seabourn Cruise Line, nel 1997 Costa Crociere, leader del mercato crocieristico europeo, e, nel 1998, Cunard Line. Nel 2003, dopo una trattativa con l’autorità antitrust dell’Unione europea, Carnival acquista anche il controllo di Princess Cruises. Oggi Carnival ha una flotta di oltre 100 navi ed entro il 2017 prevede il varo di altre 7. In seguito alla riapertura dei rapporti diplomatici tra Washinghton e l’Avana, nel 2016 Adonia di Carnival è stata la prima nave da crociera ad attraccare a Cuba dopo quasi sessant’anni.
1975. A Madrid nasce l’Organizzazione Mondiale del Turismo (WTO). L’odierna UNWTO (nel 2003 si è trasformata in agenzia specializzata delle Nazioni Unite) persegue un’azione di promozione del turismo, con lo scopo di contribuire all’espansione economica, alle relazioni internazionali, alla pace, alla lotta alla povertà, al rispetto universale e all’osservanza dei diritti umani e delle libertà fondamentali senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione. L’Agenzia inoltre raccoglie e pubblica ...