Tesi di laurea step by step
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Tesi di laurea step by step

Guida per progettare, scrivere e argomentare tesi e prove finali

Massimo Bustreo

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Tesi di laurea step by step

Guida per progettare, scrivere e argomentare tesi e prove finali

Massimo Bustreo

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Per affrontare al meglio l'organizzazione, la scrittura e la dissertazione di una tesi di laurea o di uno scritto scientifico e divulgativo è necessario procedere con rigore e metodo. Bisogna imparare a organizzare il tempo e il lavoro e prendersi cura della comunicazione in tutte le sue forme. E ancor di più è utile contenere le ansie e le paure.Con estrema chiarezza questo libro offre al laureando di ogni livello e al professionista della comunicazione strategie efficaci ed esaustive e suggerimenti teorici e tecnici per lavorare al meglio, ottimizzare la fatica, risparmiare tempo e garantire il miglior risultato.Il lettore è guidato passo a passo attraverso strategie e modalità di ricerca, metodologie specifiche, esempi numerosi e puntuali, casi reali, avvertenze e percorsi per migliorare la redazione di una ricerca scientifica, con un'attenzione particolare ai nuovi strumenti disponibili e una sana ironia, utile ansiolitico per concludere la tesi con successo.

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Information

Publisher
Hoepli
Year
2015
ISBN
9788820371166

Perché laurearsi?

Un pratico aiuto per poter agevolmente trovare un argomento di ricerca, raccogliere e ordinare documenti e materiale specifici, sistematizzare le riflessioni sul tema scelto e sulle informazioni reperite e per poter esporre in modo elegante e critico quanto studiato. E per il resto, è tutto in mano al metodo di lavoro e alla buona sorte. Una buona sorte che, come diceva uno dei miei maestri, «siamo noi che ce la tiriamo appresso».
Ah figlio
nel cammin della vita
sei nuovo pellegrin, perciò ti sembra
mostruoso ogni evento. Il tuo stupore
non condanno però: la meraviglia
dell’ignoranza è figlia,
è madre del saper.
Pietro Metastasio, Temistocle, Atto I, scena prima, 1736
La domanda non è corretta.
O meglio, è imprecisa, troppo vaga, a rischio di alibi e ragioni irragionevoli. Dovresti chiederti: perché devo laurearmi?
Sei uno studente universitario e hai poco tempo, preso come sei con gli ultimi esami, il tirocinio e le relative relazioni per ottenere gli ultimi crediti, la contabilizzazione della tua carriera per l’iscrizione a un ciclo di studi superiore, per la scelta della Magistrale o del Master o dell’azienda a cui rivolgere la tua candidatura di giovane dalle belle speranze? E poi la scelta del luogo per la festa con gli amici e i parenti, della marca del prosecco e del vestito per la cerimonia, della lista degli invitati e degli omaggi da far trovar loro sulla tavola accanto al segnaposto? Immerso in simili tensioni e ansie, ti laurei perché devi porre fine all’ultimo grande sforzo che è passo obbligato per poter scrivere sul tuo biglietto da visita dott. o dott.ssa.
Sei uno studente universitario e di tempo non ne hai molto, preso come sei ad approfondire ricerche e temi d’indagine nati da un laboratorio di quel corso che ti ha tanto appassionato e che vuoi conoscere meglio? E poi i libri da leggere, i seminari da frequentare, le giornate di studio proposte dall’altra Facoltà a cui non puoi non partecipare, le discussioni con il gruppo studentesco, gli incontri con quel testimone che parla del mondo del lavoro, gli appuntamenti con le fiere del settore per valutare cosa fare dopo? Sostenuto da tali preoccupazioni e aspettative ti laurei perché devi porre fine al profondo impegno che è passo necessario per scoprire cose nuove e per completare un percorso in cui hai costruito parte del tuo sapere.
Sei uno studente universitario e non hai voglia di perder tempo con queste formalità? All'università ti ci hanno mandato? (sempre meglio che andare subito a lavorare, dicevano). Ti laurei per finire di pagare le tasse d’iscrizione, ché il tuo sponsor inizia a mostrar evidenti segni d’insofferenza. E poi perché le tue futures options sono in calo.
Perché quindi devi laurearti? Per differenti ragioni, tutte valide se comprese nelle motivazioni che le sostengono. Alcune discutibili (discutiamone, ma accettiamole), altre ineccepibili (accettiamole, ma discutiamone). Sono motivazioni che spostano l’attenzione dal diritto di laurearsi al dovere di portare a compimento un percorso di crescita, di cambiamento, di maturazione adulto e responsabile1. Un percorso di cambiamento che comporta necessariamente costi – economici, fisici e affettivi – e obblighi. Uno di tali obblighi è proprio il superamento di un esame di laurea che nella maggior parte degli atenei italiani è ancora coincidente con la dissertazione della tesi di laurea2.
La preparazione alla discussione della prova finale è un momento autentico di elaborazione personale di una ricerca. Questo si caratterizza sì in modo specifico e secondo esigenze proprie al corso di studi (triennale, magistrale, di master, di dottorato) ma necessita di una consapevolezza critica e pratica comune ai diversi livelli di studio a cui questo volume vuole contribuire.
Il progetto che costituisce una tesi di laurea è un’impresa seria e rigorosa. È anzitutto un’occasione per imparare a coordinare le idee, a gestire il tempo (quello che, come visto poco sopra, manca a qualsiasi laureando. E non solo) e l’organizzazione del lavoro, indipendentemente dall’argomento scelto. È l’opportunità per sistemare la misura del proprio abito mentale e intellettuale, per affinare la propria capacità di discriminazione sui fatti e sulla realtà, per confrontarsi con la tensione della progettualità e la gestione del rapporto tra il mondo del possibile e quello del reale, per rinforzare le proprie abilità comunicative e relazionali, per sviluppare creatività e senso critico. Per contribuire a una sempre migliore e necessaria qualificazione tanto di sé quanto della funzione sociale del mondo del sapere e della cultura cui siamo tutti tenuti a contribuire.
Chi è impegnato nella formazione universitaria, o nella formazione tout court, ha ormai capito che i generosi slanci verso la società della conoscenza, l’esaltazione dei saperi come investimento immateriale, l'apologia del capitale umano e l'intera passamaneria che accompagna propositi tanto seri nella loro enunciazione quanto stucchevoli nella loro ripetitività alimentano spesso nel nostro paese una retorica del tutto assolta da un pur minimo riscontro fattuale. Insistere allora sulla serietà degli studi e sul valore di un lavoro ben fatto, anche nelle condizioni difficili del nostro sistema formativo, vuole solo riaffermare l’importanza dei saperi e dei percorsi che conducono alla loro acquisizione, al loro uso. (Santamaita, 2009: pag. 9)
Per te, laureanda e laureando, è la prima vera opportunità per imparare a lavorare in autonomia, per far vedere cosa sai e cosa puoi fare. È l’opportunità di allenarti a rispondere a una richiesta che ti verrà avanzata tutti i giorni nel mondo del lavoro (ma non so se questa è una promessa o una minaccia).
Per molti, moltissimi studenti – ahimè, troppi – è la prima occasione in cui dover confrontarsi con strumenti come la comunicazione scritta e la presentazione in pubblico di uno studio, la progettazione di una ricerca, la raccolta di dati e di informazioni su un tema preciso.
Scegliere un argomento, appassionarti alla ricerca, confrontarti con nuovi modelli d’indagine, cercare nuove soluzioni e nuove risposte a problemi e temi che hanno suscitato in te un vivo interesse significa impegnarti in un lavoro personale, unico e originale in cui poter sfidare conoscenze, autori e dati per ricavarne pensieri e soluzioni. Un lavoro che potrà diventare una miniera di materiale originale e che potrà essere punto di partenza per rielaborare ulteriori riflessioni future: articoli, saggi, libri, ma anche ricerche più approfondite per la laurea specialistica, per il percorso di Master e altri studi superiori. O per arrivare meglio preparato all’ingresso nel mondo del lavoro.
Progettare e realizzare una buona prova finale significa rispondere alle tue curiosità intellettuali, dar forma alle tue aspirazioni, misurarti con le tue capacità e con i tuoi limiti. Significa, soprattutto, imparare un metodo di lavoro e sperimentare modelli comunicativi efficaci ed efficienti. E vuol dire pure divertirsi.
Tesi o prova finale che sia, laurea di primo livello o specialistica o di master e più, saggio di 300 pagine o articolo di 30 cartelle, una volta finita questa tua fatica ti avrà dato molto di più di un diploma: avrai imparato a lavorare in modo creativo, metodico e rigoroso.
In più, dato che devi laurearti – ma a questo punto: dato che vuoi laurearti, e bene – e hai bisogno di gestire al meglio il poco tempo a disposizione (condizione comune a qualsiasi profilo di laureando e di professionista oggi) immergiti nella lettura di questo utile libro per conoscere tutto quello che devi sapere su come preparare (e prepararti) alla tesi di laurea.
Auguriamoci un ottimo lavoro, dato che per un po’ (di pagine e di settimane) lo faremo insieme!
RICETTA PER UN’OTTIMA TESI
ingredienti
• 1 laureando/a motivato/a e capace
• 1 un/a relatore/relatrice disponibile
• 1 efficace metodo di lavoro
• conoscenze in abbondanza e buon gusto q.b.
• questa guida, a piacere
Mescere con criterio tutti gli ingredienti con i suggerimenti proposti in questo libro.
Correggere le proporzioni secondo necessit à durante la preparazione. Unire sapere e stile q.b. Servire prima che il meglio diventi nemico del bene.

1.1 Tesi di laurea e prove finali

Che tu sia un laureando che ha ripreso (o intrapreso) gli studi in età matura, dopo un’attività professionale o per migliorare la tua posizione in quella attuale. O che ti trovi tra i pochi e ultimi studenti a misurarti con la vecchia tesi (sì, non sei l’unico: nei corridoi di alcuni atenei se ne possono ancora incontrare, girovaghi e perseveranti). O che tu condivida con altri innumerevoli laureandi lo smarrimento delle nuove prove, la tesi rimane uno studio di un problema specifico della disciplina afferente al corso di laurea in cui sei iscritto e in cui intendi diplomarti.
OCCHIO
ALLE SCADENZE!
Per conoscere tempistiche e termini, procedure e obblighi a cui attenerti fai riferimento alla Segreteria Studenti della tua Facoltà.
Prima che sia troppo tardi.
Nell’ormai passata organizzazione didattica dei vecchi ordinamenti la tesi di laurea – la cui denominazione rimane ben viva nel linguaggio degli studenti, dei docenti e delle amministrazioni3 – è un vero e proprio saggio, articolato e corposo su una ricerca esclusiva e originale, di carattere scientifico, bibliografica (approfondimenti teorici della letteratura critica esistente sull’argomento) o empirica (indagini sul campo, sondaggi, colloqui, interviste, questionari et cetera).
Per tali e altri più storici motivi, la tesi di laurea assume appieno la struttura di una pubblicazione scientifica. E come un vero e proprio libro deve avere un indice chiaro e ben organizzato, una suddivisione logica in capitoli e paragrafi, una sezione introduttiva e una contenente le conclusioni, un corredo di note esplicative e bibliografiche, una bibliografia ed eventuali appendici o tavole contenenti grafici, tabelle, immagini e quant’altro sia stato utilizzato all’interno del testo.
L’argomento della tesi di laurea viene assegnato (non sempre deciso, come precisato oltre) da un docente ufficiale, il relatore, in seguito alla richiesta scritta dello studente e controfirmata dallo stesso professore titolare, presentata presso la Segreteria Studenti almeno sei mesi prima dell’inizio della sessione di laurea prescelta. Questa scadenza e altre informazioni tecnico-organizzative possono variare seguendo le disposizioni interne. Infatti, il titolo di studio, là dove presente nel regolamento di ateneo, è conferito dopo il superamento di una discussione finale le cui modalità di svolgimento sono di norma disciplinate nel regolamento didattico del Corso di Laurea. Inoltre, compete alle Facoltà alle quali fanno capo i Corsi di Laurea disciplinare per competenza nei rispettivi regolamenti le modalità di organiz...

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