Guida pratica la trading
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Guida pratica la trading

Strategie, piattaforme e strumenti per operare sui mercati finanziari

Gianluca Defendi

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Guida pratica la trading

Strategie, piattaforme e strumenti per operare sui mercati finanziari

Gianluca Defendi

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Consigli e suggerimenti utili per il trader alle prime armi. Il volume fornisce informazioni particolarmente utili all'investitore che si affaccia sul mondo dei mercati finanziari. Nella prima parte vengono delineati i principi di base da cui si deve partire per iniziare a operare con finalità speculative. L'autore descrive sia le cose da fare (decidere l'orizzonte temporale della propria operatività, conoscere le caratteristiche degli strumenti finanziari, dotarsi di una valida metodologia operativa) sia quelle da non fare (in particolare, non valutare il profilo di rischio al quale ci si espone). Vengono poi descritti i servizi offerti dai principali broker online, le caratteristiche dei vari strumenti finanziari (azioni, future, ETF, CFD, Forex) e quelle dei vari indici di riferimento delle borse mondiali. Dopo un'analisi di alcune tra le più importanti figure grafiche (legate all'analisi dei prezzi) vengono affrontate le principali tematiche relative alla costruzione di valide strategie operative (che prevedono anche l'utilizzo degli oscillatori tecnici più diffusi come l'RSI, le Bande di Bollinger, l'MACD). La parte finale è dedicata alla spiegazione di alcune tecniche di money management e all'analisi della componente comportamentale.

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Information

Publisher
Hoepli
Year
2019
ISBN
9788820392956
CAPITOLO 1
Trading e investimento
L’ABC DEL TRADING
Una volta terminata la stesura dei miei primi due libri, Analisi tecnica e i mercati finanziari (Hoepli, 2017) e Strategie operative per i mercati finanziari (Hoepli, 2018), per definire i contenuti di questo terzo libro mi sono soffermato sulle domande più frequenti che mi vengono poste al termine dei convegni e dei corsi di formazione che tengo durante l’anno. In questo modo ho selezionato gli argomenti più importanti che sono stati affrontati in questo volume.
Per descriverli mi sono messo nei panni dell’investitore medio, che intende gestire in modo autonomo i propri risparmi. Quest’ultimo si trova davanti numerose opportunità, ma anche molte difficoltà. Da un lato, infatti, può operare praticamente su qualsiasi mercato finanziario (azionario, valutario, obbligazionario, materie prime), utilizzando le varie piattaforme e i diversi strumenti finanziari offerti dai broker online. Dall’altro, deve affrontare mercati sempre più sofisticati ed efficienti, che nel corso del tempo hanno aumentato in modo esponenziale la velocità con cui reagiscono a eventi e notizie esterne. Il pericolo, quindi, è quello di perdere molto tempo (e spesso anche molti soldi) alla ricerca di una valida metodologia operativa, che si possa utilizzare sia per trading di breve termine, sia per l’investimento di medio termine.
Un primo aspetto che va affrontato riguarda il tempo che l’investitore ha a disposizione per poter analizzare, studiare e seguire l’andamento dei mercati. Il fattore temporale costituisce infatti un elemento fondamentale (spesso trascurato) per poter scegliere un’adeguata operatività. In generale, infatti:
a. La costruzione di strategie operative per il trading di breve termine (quello che in gergo tecnico viene chiamato day trading) richiede diverso tempo da dedicare all’attività di analisi. C’è un lavoro di analisi, di selezione e di messa a punto delle strategie che necessita di almeno un’ora e mezza o due giornaliere, per poter studiare in modo adeguato l’andamento delle varie attività finanziarie. Solo chi riesce quotidianamente a ritagliarsi questo spazio può pertanto riuscire a operare utilizzando questa tecnica operativa.
b. Un’operatività di più ampio respiro, ma sempre su orizzonti di breve termine (quello che viene chiamato swing trading, ossia la ricerca dei movimenti impulsivi/direzionali che durano solitamente dalle due settimane ai due mesi), non richiede una presenza costante sul mercato, ma necessita comunque un’attività costante di monitoraggio e di analisi (sia per la ricerca di nuove opportunità operative, sia per la gestione delle posizioni in essere).
c. Un’operatività di investimento (più legata a logiche di asset allocation, in cui le varie attività finanziarie/asset class vengono utilizzate per ottenere un’adeguata diversificazione e ridurre il rischio generale di mercato), richiede invece una conoscenza sia dei fattori macroeconomici che condizionano l’andamento dei mercati, sia del loro impatto sulle varie attività finanziarie.
In questo libro affronteremo le prime due tipologie di operatività, lasciando al lettore la possibilità di esaminare e approfondire il terzo tipo in altri volumi. Descriveremo quindi (Tabella 1.1):
Il trading di posizione, illustrando alcune strategie che mirano a sfruttare il trend di breve termine presente sulle diverse attività finanziarie. In questo caso andranno monitorati sul grafico giornaliero sia l’aspetto grafico (analisi del trend, eventuali figure di continuazione o di inversione e così via), sia l’analisi quantitativa (in particolari i segnali operativi forniti dai vari indicatori tecnici (MACD, RSI, Bande di Bollinger e così via).
Il day trading, mostrando alcune strategie che lavorano principalmente a livello intraday e che sfruttano la possibilità, offerta da vari broker online, di utilizzare l’effetto leva/marginazione. In questo caso sarà fondamentale analizzare il recente movimento dei prezzi (price action) e individuare i vari setup operativi (pattern, candlestick analysis, quantitative trading).
TABELLA 1.1 – Le strategie operative dipendono dall’orizzonte temporale che si intende utilizzare per i propri investimenti.
Orizzonte temporale
Strategie
Day trading
Giornaliero
Intraday
Swing trading
Settimanale
Di posizione
Investimento
Mensile
Lungo termine
TRADING E INVESTIMENTO
Prima di addentrarci nella spiegazione dei vari aspetti tecnici che consentono di fare trading, è opportuno descrivere che cosa significhi investire/operare sui mercati finanziari. Un investimento finanziario può essere definito come l’impiego di una certa quantità di denaro, con l’obiettivo di ottenere un beneficio futuro. Si sacrifica quindi qualcosa al tempo 0 (t0), in previsione di ottenere qualcosa di maggior valore al tempo 1 (t1).
Una delle principali differenze tra il trading e l’investimento è proprio il fattore temporale: nel trading si parla di giorni (al massimo settimane), mentre per l’investimento si parla invece di mesi. In entrambi i casi, tuttavia, si impiegano delle risorse finanziarie e si rinuncia, implicitamente e inevitabilmente, ad altre opportunità che si potrebbero sfruttare con le stesse risorse. L’investitore ha sempre di fronte a sé diverse possibilità, ma purtroppo non dispone di un criterio oggettivo in grado di individuare quale sia quella migliore. In particolare, pochi investitori sono in grado di porsi la seguente domanda: “quanto posso ragionevolmente attendermi di guadagnare, dato il livello di rischio a cui mi espongo?”.
Quello che non va mai dimenticato è che “un investimento (e quindi anche il trading) è sempre una questione di rischio e di rendimento”. La valutazione e la stima del rapporto rischio/rendimento è il concetto primario da cui partire: non conta soltanto da dove si parte e dove si spera di arrivare, ma anche come si arriva al punto finale. L’andamento nel corso del tempo di un investimento è importante quanto il suo risultato finale.
Una prima regola da non dimenticare è che “dove c’è un rendimento, c’è un rischio”: in assenza di rischio, quindi, non può esserci alcuna aspettativa di rendimento.
In condizioni di mercato normale, rischio e rendimento sono sostanzialmente proporzionali:
Se si vuole guadagnare di più, si deve essere disposti a rischiare di più.
Se il rischio aumenta, deve aumentare anche l’aspettativa reddituale.
Il problema è che, nel momento in cui si effettua un investimento, i livelli di rischio e di rendimento sono difficilmente prevedibili. E questo vale sia quando si effettua un investimento per il medio termine, sia quando si opera su orizzonti temporali di breve termine.
Ogni investitore, poi, ha un suo livello di propensione al rischio e delle aspettative di rendimento. Il livello di rischio, in particolare, non è lo stesso per tutti gli investitori: alcuni operatori hanno un rischio medio-basso, altri medio, altri medio-alto e altri ancora molto alto. Per qualcuno, per esempio, il rischio di perdere il 10-15% del proprio capitale è tollerabile, per qualcun altro non lo è. Non solo: a fronte di un certo livello rischio, i vari investitori hanno aspettative di rendimento assai diverse. Per risolvere questo problema vedremo che, nella costruzione di strategie operative per il trading di breve termine, sarà fondamentale individuare quelle situazioni tecniche in cui il rischio iniziale è contenuto e il rendimento potenziale elevato.
A creare ulteriori difficoltà ci sono i sempre più frequenti spot pubblicitari che attirano ignari investitori, con la promessa di garantire, in poco tempo e senza particolari competenze, dei profitti esorbitanti.
Uno degli errori commessi da chi pensa di arricchirsi in poco tempo è pensare che si possano avere profitti elevati con rischi contenuti e con capitali modesti.
La verità è che, per riuscire a guadagnare in modo costante e sistematico sui mercati finanziari, è necessaria competenza e professionalità. Per brevi periodi di tempo è anche possibile (teoricamente) ottenere rendimenti elevati (sempre a fronte di rischi consistenti), ma ciò che va sempre considerato è il modo con il quale quei profitti sono stati ottenuti. In particolare:
Un conto è guadagnare il 10% ogni mese per tre mesi di fila; un altro è guadagnare il 5% il primo mese, il 10% il secondo e il 20% il terzo. Il rendimento finale è simile, ma è evidente come nel secondo caso i risultati parziali siano decisamente più variabili.
Un conto poi è ottenere un rendimento annuo del 12% guadagnando costantemente l’1% al mese; un altro è guadagnare sempre il 12%, ma alternando mesi in cui si è perso il 6% e altri in cui si è guadagnato il 10%.
Questi semplici esempi mostrano come la variabilità/volatilità dei risultati o del rendimento costituisca un importante elemento di valutazione per i propri investimenti. In generale, la volatilità (misurata tramite la deviazione standard e alla quale dedicheremo ampia visibilità all’interno del libro) esprime proprio il rischio di sbagliare previsione circa il futuro rendimento del proprio investimento.
LE DECISIONI DA PRENDERE
Per poter approcciare in modo corretto al trading sui mercati finanziari, è necessario definire (Figura 1.1):
a. Su quali strumenti si intende operare. Il mio consiglio è di iniziare a operare sui titoli azionari e di specializzarsi su un certo gruppo di titoli (per esempio i 40 titoli che compongono l’indice Ftse Mib). Successivamente si può pensare di passare ai future (per esempio il Ftse Mib future, l’EuroStoxx 50 future, il Dax future) e al Forex (euro/dollaro, euro/yen, euro/gbp, dollaro/yen e così via). La scelta, ovviamente, dipende sia da quanto tempo si può dedicare all’analisi e allo studio, sia dagli orari in cui si possono seguire i mercati.
b. Motivi in base ai quali viene deciso cosa comprare e cosa vendere. Se si lavora con finalità di investimento, si devono inevitabilmente considerare anche fattori di tipo macroeconomico, mentre se si opera con finalità di trading è necessaria la conoscenza dei principi e delle tecniche operative legate all’analisi tecnica.
c. L’orizzonte temporale delle operazioni. Anche in questo caso, se si decide di operare in un’ottica di medio termine, si andrà alla ricerca di interessanti opportunità di acquisto (long) su base fondamentale (individuando eventuali situazione di sottovalutazione) e si dovranno pertanto sfruttare discese consistenti dei mercati per accumulare posizioni. Al contrario, se si ragiona con finalità speculative di breve termine, si potrà andare sia long (al rialzo) sia short (al ribasso), sfruttando le diverse situazioni di mercato che si possono creare nel breve termine.
d. I livelli di prezzo da utilizzare per l’entrata e l’uscita dalla posizione. Anche quando si opera in un’ottica di investimento, è importante avere un giusto market timing e può essere utile usufruire delle indicazioni fornite dagli strumenti grafici/quantitativi propri dell’analisi tecnica.
e. Come comprare/vendere le varie attività finanziarie (un titolo azionario, un cambio, un future, un ETF e così via). La banche e i broker online offrono la possibilità di operare su qualunque mercato e con qualunque strumento finanziario. È importante tuttavia conoscere le funzionalità della piattaforma con la quale si opera, i vari strumenti a disposizione (per esempio la marginazione) e le caratteristiche delle attività sulle quali si vuole investire (per esempio come funziona un future, le proprietà dell’ETF che si intende acquistare e così via).
f. Quanto denaro investire in una singola operazione. Questo aspetto, spesso sconosciuto o sottovalu...

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