CAPITOLO 1
Trading e investimento
LâABC DEL TRADING
Una volta terminata la stesura dei miei primi due libri, Analisi tecnica e i mercati finanziari (Hoepli, 2017) e Strategie operative per i mercati finanziari (Hoepli, 2018), per definire i contenuti di questo terzo libro mi sono soffermato sulle domande piĂš frequenti che mi vengono poste al termine dei convegni e dei corsi di formazione che tengo durante lâanno. In questo modo ho selezionato gli argomenti piĂš importanti che sono stati affrontati in questo volume.
Per descriverli mi sono messo nei panni dellâinvestitore medio, che intende gestire in modo autonomo i propri risparmi. Questâultimo si trova davanti numerose opportunitĂ , ma anche molte difficoltĂ . Da un lato, infatti, può operare praticamente su qualsiasi mercato finanziario (azionario, valutario, obbligazionario, materie prime), utilizzando le varie piattaforme e i diversi strumenti finanziari offerti dai broker online. Dallâaltro, deve affrontare mercati sempre piĂš sofisticati ed efficienti, che nel corso del tempo hanno aumentato in modo esponenziale la velocitĂ con cui reagiscono a eventi e notizie esterne. Il pericolo, quindi, è quello di perdere molto tempo (e spesso anche molti soldi) alla ricerca di una valida metodologia operativa, che si possa utilizzare sia per trading di breve termine, sia per lâinvestimento di medio termine.
Un primo aspetto che va affrontato riguarda il tempo che lâinvestitore ha a disposizione per poter analizzare, studiare e seguire lâandamento dei mercati. Il fattore temporale costituisce infatti un elemento fondamentale (spesso trascurato) per poter scegliere unâadeguata operativitĂ . In generale, infatti:
a. La costruzione di strategie operative per il trading di breve termine (quello che in gergo tecnico viene chiamato day trading) richiede diverso tempo da dedicare allâattivitĂ di analisi. Câè un lavoro di analisi, di selezione e di messa a punto delle strategie che necessita di almeno unâora e mezza o due giornaliere, per poter studiare in modo adeguato lâandamento delle varie attivitĂ finanziarie. Solo chi riesce quotidianamente a ritagliarsi questo spazio può pertanto riuscire a operare utilizzando questa tecnica operativa.
b. UnâoperativitĂ di piĂš ampio respiro, ma sempre su orizzonti di breve termine (quello che viene chiamato swing trading, ossia la ricerca dei movimenti impulsivi/direzionali che durano solitamente dalle due settimane ai due mesi), non richiede una presenza costante sul mercato, ma necessita comunque unâattivitĂ costante di monitoraggio e di analisi (sia per la ricerca di nuove opportunitĂ operative, sia per la gestione delle posizioni in essere).
c. UnâoperativitĂ di investimento (piĂš legata a logiche di asset allocation, in cui le varie attivitĂ finanziarie/asset class vengono utilizzate per ottenere unâadeguata diversificazione e ridurre il rischio generale di mercato), richiede invece una conoscenza sia dei fattori macroeconomici che condizionano lâandamento dei mercati, sia del loro impatto sulle varie attivitĂ finanziarie.
In questo libro affronteremo le prime due tipologie di operativitĂ , lasciando al lettore la possibilitĂ di esaminare e approfondire il terzo tipo in altri volumi. Descriveremo quindi (Tabella 1.1):
⢠Il trading di posizione, illustrando alcune strategie che mirano a sfruttare il trend di breve termine presente sulle diverse attivitĂ finanziarie. In questo caso andranno monitorati sul grafico giornaliero sia lâaspetto grafico (analisi del trend, eventuali figure di continuazione o di inversione e cosĂŹ via), sia lâanalisi quantitativa (in particolari i segnali operativi forniti dai vari indicatori tecnici (MACD, RSI, Bande di Bollinger e cosĂŹ via).
⢠Il day trading, mostrando alcune strategie che lavorano principalmente a livello intraday e che sfruttano la possibilitĂ , offerta da vari broker online, di utilizzare lâeffetto leva/marginazione. In questo caso sarĂ fondamentale analizzare il recente movimento dei prezzi (price action) e individuare i vari setup operativi (pattern, candlestick analysis, quantitative trading).
TABELLA 1.1 â Le strategie operative dipendono dallâorizzonte temporale che si intende utilizzare per i propri investimenti.
| Orizzonte temporale | Strategie |
Day trading | Giornaliero | Intraday |
Swing trading | Settimanale | Di posizione |
Investimento | Mensile | Lungo termine |
TRADING E INVESTIMENTO
Prima di addentrarci nella spiegazione dei vari aspetti tecnici che consentono di fare trading, è opportuno descrivere che cosa significhi investire/operare sui mercati finanziari. Un investimento finanziario può essere definito come lâimpiego di una certa quantitĂ di denaro, con lâobiettivo di ottenere un beneficio futuro. Si sacrifica quindi qualcosa al tempo 0 (t0), in previsione di ottenere qualcosa di maggior valore al tempo 1 (t1).
Una delle principali differenze tra il trading e lâinvestimento è proprio il fattore temporale: nel trading si parla di giorni (al massimo settimane), mentre per lâinvestimento si parla invece di mesi. In entrambi i casi, tuttavia, si impiegano delle risorse finanziarie e si rinuncia, implicitamente e inevitabilmente, ad altre opportunitĂ che si potrebbero sfruttare con le stesse risorse. Lâinvestitore ha sempre di fronte a sĂŠ diverse possibilitĂ , ma purtroppo non dispone di un criterio oggettivo in grado di individuare quale sia quella migliore. In particolare, pochi investitori sono in grado di porsi la seguente domanda: âquanto posso ragionevolmente attendermi di guadagnare, dato il livello di rischio a cui mi espongo?â.
Quello che non va mai dimenticato è che âun investimento (e quindi anche il trading) è sempre una questione di rischio e di rendimentoâ. La valutazione e la stima del rapporto rischio/rendimento è il concetto primario da cui partire: non conta soltanto da dove si parte e dove si spera di arrivare, ma anche come si arriva al punto finale. Lâandamento nel corso del tempo di un investimento è importante quanto il suo risultato finale.
Una prima regola da non dimenticare è che âdove câè un rendimento, câè un rischioâ: in assenza di rischio, quindi, non può esserci alcuna aspettativa di rendimento.
In condizioni di mercato normale, rischio e rendimento sono sostanzialmente proporzionali:
⢠Se si vuole guadagnare di piÚ, si deve essere disposti a rischiare di piÚ.
⢠Se il rischio aumenta, deve aumentare anche lâaspettativa reddituale.
Il problema è che, nel momento in cui si effettua un investimento, i livelli di rischio e di rendimento sono difficilmente prevedibili. E questo vale sia quando si effettua un investimento per il medio termine, sia quando si opera su orizzonti temporali di breve termine.
Ogni investitore, poi, ha un suo livello di propensione al rischio e delle aspettative di rendimento. Il livello di rischio, in particolare, non è lo stesso per tutti gli investitori: alcuni operatori hanno un rischio medio-basso, altri medio, altri medio-alto e altri ancora molto alto. Per qualcuno, per esempio, il rischio di perdere il 10-15% del proprio capitale è tollerabile, per qualcun altro non lo è. Non solo: a fronte di un certo livello rischio, i vari investitori hanno aspettative di rendimento assai diverse. Per risolvere questo problema vedremo che, nella costruzione di strategie operative per il trading di breve termine, sarà fondamentale individuare quelle situazioni tecniche in cui il rischio iniziale è contenuto e il rendimento potenziale elevato.
A creare ulteriori difficoltĂ ci sono i sempre piĂš frequenti spot pubblicitari che attirano ignari investitori, con la promessa di garantire, in poco tempo e senza particolari competenze, dei profitti esorbitanti.
Uno degli errori commessi da chi pensa di arricchirsi in poco tempo è pensare che si possano avere profitti elevati con rischi contenuti e con capitali modesti.
La verità è che, per riuscire a guadagnare in modo costante e sistematico sui mercati finanziari, è necessaria competenza e professionalità . Per brevi periodi di tempo è anche possibile (teoricamente) ottenere rendimenti elevati (sempre a fronte di rischi consistenti), ma ciò che va sempre considerato è il modo con il quale quei profitti sono stati ottenuti. In particolare:
⢠Un conto è guadagnare il 10% ogni mese per tre mesi di fila; un altro è guadagnare il 5% il primo mese, il 10% il secondo e il 20% il terzo. Il rendimento finale è simile, ma è evidente come nel secondo caso i risultati parziali siano decisamente piÚ variabili.
⢠Un conto poi è ottenere un rendimento annuo del 12% guadagnando costantemente lâ1% al mese; un altro è guadagnare sempre il 12%, ma alternando mesi in cui si è perso il 6% e altri in cui si è guadagnato il 10%.
Questi semplici esempi mostrano come la variabilitĂ /volatilitĂ dei risultati o del rendimento costituisca un importante elemento di valutazione per i propri investimenti. In generale, la volatilitĂ (misurata tramite la deviazione standard e alla quale dedicheremo ampia visibilitĂ allâinterno del libro) esprime proprio il rischio di sbagliare previsione circa il futuro rendimento del proprio investimento.
LE DECISIONI DA PRENDERE
Per poter approcciare in modo corretto al trading sui mercati finanziari, è necessario definire (Figura 1.1):
a. Su quali strumenti si intende operare. Il mio consiglio è di iniziare a operare sui titoli azionari e di specializzarsi su un certo gruppo di titoli (per esempio i 40 titoli che compongono lâindice Ftse Mib). Successivamente si può pensare di passare ai future (per esempio il Ftse Mib future, lâEuroStoxx 50 future, il Dax future) e al Forex (euro/dollaro, euro/yen, euro/gbp, dollaro/yen e cosĂŹ via). La scelta, ovviamente, dipende sia da quanto tempo si può dedicare allâanalisi e allo studio, sia dagli orari in cui si possono seguire i mercati.
b. Motivi in base ai quali viene deciso cosa comprare e cosa vendere. Se si lavora con finalitĂ di investimento, si devono inevitabilmente considerare anche fattori di tipo macroeconomico, mentre se si opera con finalitĂ di trading è necessaria la conoscenza dei principi e delle tecniche operative legate allâanalisi tecnica.
c. Lâorizzonte temporale delle operazioni. Anche in questo caso, se si decide di operare in unâottica di medio termine, si andrĂ alla ricerca di interessanti opportunitĂ di acquisto (long) su base fondamentale (individuando eventuali situazione di sottovalutazione) e si dovranno pertanto sfruttare discese consistenti dei mercati per accumulare posizioni. Al contrario, se si ragiona con finalitĂ speculative di breve termine, si potrĂ andare sia long (al rialzo) sia short (al ribasso), sfruttando le diverse situazioni di mercato che si possono creare nel breve termine.
d. I livelli di prezzo da utilizzare per lâentrata e lâuscita dalla posizione. Anche quando si opera in unâottica di investimento, è importante avere un giusto market timing e può essere utile usufruire delle indicazioni fornite dagli strumenti grafici/quantitativi propri dellâanalisi tecnica.
e. Come comprare/vendere le varie attivitĂ finanziarie (un titolo azionario, un cambio, un future, un ETF e cosĂŹ via). La banche e i broker online offrono la possibilitĂ di operare su qualunque mercato e con qualunque strumento finanziario. Ă importante tuttavia conoscere le funzionalitĂ della piattaforma con la quale si opera, i vari strumenti a disposizione (per esempio la marginazione) e le caratteristiche delle attivitĂ sulle quali si vuole investire (per esempio come funziona un future, le proprietĂ dellâETF che si intende acquistare e cosĂŹ via).
f. Quanto denaro investire in una singola operazione. Questo aspetto, spesso sconosciuto o sottovalu...