La matematica di Facebook
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La matematica di Facebook

Roberto Marmo, Daniele Cecato

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  1. 144 pages
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La matematica di Facebook

Roberto Marmo, Daniele Cecato

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La matematica come strumento di analisi per capire cosa si nasconda dietro alle accattivanti interfacce che siamo soliti utilizzare. Oggetti matematici quali grafi, insiemi, matrici e studi di funzione, nelle loro caratteristiche base, si intrecciano a ricerche di sociologia che hanno cercato di codificare i comportamenti e le relazioni umane secondo princìpi tecnici. L'analisi sull'attuale evoluzione dei social network parte da Facebook e non esclude piccoli excursus su altre piattaforme con relativi confronti, quali per esempio la differenza tra l'engagement rate di Facebook e il time rate di Twitter che determina la visibilità di un contenuto rispetto a un altro.

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Information

Publisher
Hoepli
Year
2019
ISBN
9788820390204
1
Cosa sono i social network
Social network
In generale, una rete (network) può essere definita come un insieme di legami tra nodi, dove i nodi (vertici, entità) rappresentano le unità che, connesse tra loro tramite i legami (connessioni, archi), compongono la rete. Qualsiasi oggetto o fenomeno che può essere immaginato in termini di relazioni tra entità può essere rappresentato come una rete.
Un social network rappresenta una struttura sociale in cui le persone (social) sono collegate (network) tramite relazioni, interessi, posizione geografica, fattori sociali, culturali ecc. Le persone inserite nel network possono anche non conoscersi tra loro. In questo contesto, la relazione sociale viene definita come l’insieme dei differenti legami che intercorrono tra coppie di persone.
Una delle definizioni più utilizzate di rete sociale è fornita dall’antropologo John Arundel Barnes, secondo cui una rete sociale è un insieme di punti congiunti da linee, in cui i punti rappresentano persone e gruppi e le linee indicano quali di questi stanno interagendo con altri. Si tratta di una definizione che risponde a un’esigenza di rappresentazione grafica, nella tipologia visiva del grafo descritto nel capitolo successivo.
I social network sono nati nel secolo scorso per studiare le reti create tramite il collegamento delle persone, con particolare interesse al modo in cui queste si formano, a come crescono o si rimpiccioliscono, a come vi circolano le informazioni. Negli anni 2000, con l’avvento del web 2.0 codificato nel 2004 durante la conferenza di O’Reilly Media, i social network sono diventati famosi per la grande diffusione su Internet. I primi esperimenti come MySpace e Netlog sono stati più o meno efficaci, per poi evolversi nei più famosi Facebook, Twitter, Instagram e così via.
Nel contesto del web, si parla più propriamente di online social network e di servizio di social networking, che permettono di creare e gestire su Internet la rete di persone interessate, diventando una nuova forma di interazione e comunicazione umana in grado di coinvolgere miliardi di persone in poco tempo.
Il passaggio evolutivo al web 2.0 a partire dal classico web 1.0 è stato reso possibile grazie a linguaggi di programmazione serverside più evoluti rispetto allo statico HTML/CSS, che hanno permesso interazioni importanti a livello di manipolazione dati e accesso a sistemi di database per il salvataggio e l’elaborazione delle informazioni.
I blog hanno costituito il primo strumento di social networking, in quanto gli utenti, da puri consumatori di informazioni, sono diventati anche produttori, inserendosi con un ruolo attivo nel circuito di produzione e circolazione delle informazioni. I blog sono diventati così il primo embrione che provava a replicare l’architettura sociale dove qualcuno esprime un pensiero e in risposta riceve condivisioni o commenti che sviluppano un dialogo. Si era passati, quindi, da un web fatto di grandi portali che divulgavano informazioni agli utenti a un web in cui gli utenti erano accentratori dei contenuti. Si è sviluppato, di conseguenza, il primo albero concettuale che andava a delineare la definizione dell’Internet moderno che noi tutti siamo abituati a conoscere: ogni utente diventava a tutti gli effetti un nodo della rete Internet (figura 1.1), con un suo raggio di influenza e un peso nell’intero sistema.
Figura 1.1Nel web 2.0 i grandi portali sono sostituiti dagli utenti che diventano, allo stesso tempo, produttori e consumatori di informazioni; perciò le frecce di interscambio sono bidirezionali.
I blog, in quanto primo strumento di networking online, avevano due limiti: uno dal lato del produttore di contenuti, l’altro da quello del fruitore. La produzione di informazioni era complessa, in quanto scrivere un post non era azione immediata ma necessitava di conoscenze o riflessioni che non erano per forza veloci da sviluppare e questo portava il creatore di contenuti a impiegare giornate intere per produrre un singolo post. Allo stesso tempo, il fruitore necessitava di tempo per leggere, analizzare e interiorizzare il post per poi elaborare un commento di risposta che ne giustificasse in maniera adeguata l’apprezzamento o meno.
È invece all’interno dei social network moderni che il web 2.0 esprime al meglio tutte le sue possibilità. Le regole base per gli utenti infatti diventano le seguenti:
qualsiasi iscritto alla piattaforma è un produttore di contenuti;
il tempo di produzione dell’informazione da condividere è relativamente basso;
il tempo di lettura, analisi e reazione a un contenuto è ancora più basso del tempo di produzione (basti pensare ai ben noti Mi piace, cuori o ai vari sistemi di rating delle informazioni).
Ovviamente, la riduzione del tempo di produzione dell’informazione e di reazione a questa porta gli utenti, anche in quanto vittime inconsapevoli del sistema di gratifica dato dalle notifiche, a creare una quantità sempre più esponenziale di contenuti.
Ambiti di sviluppo dei social network
I social network si sviluppano in una situazione intermedia: sono la media tra una simulazione sociale, un sistema di produzione di informazioni e un sistema di analisi dati. Volendo rappresentare (figura 1.2) i social network con il diagramma di Venn (spiegato nel riquadro di approfondimento nel terzo capitolo), vediamo che questi sono l’unione tra tre discipline diverse: informatica sociologia, gestione/produzione di informazioni.
Questa è una rappresentazione ovviamente semplificata, ma comunque esaustiva di come si costruisce un social network. Rimane da specificare quali siano i linguaggi che regolano questo complesso mondo popolato da materie così diverse tra loro.
La disciplina di riferimento è principalmente la matematica (elementi di algebra lineare, princìpi di insiemistica e studi di funzione utili a capire la portata e la capacità di diffusione delle informazioni), con alcuni spunti legati alla sociologia, nel particolare ambito della sociologia matematica, in cui si utilizza il linguaggio matematico per descrivere la struttura, spiegare gli eventi e prevedere le dinamiche del mondo sociale.
In questa trattazione la parte riguardante la creazione delle informazioni diventa un fattore quasi irrilevante, in quanto dipende solamente dal pubblico e non è incidente nella determinazione di come poi il sistema “social network” si sviluppi e si espanda.
Figura 1.2Intersecando a coppie informatica, informazioni e sociologia si generano tre ambiti di ricerca; intersecandoli tutti si costruisce il cuore del social network.
Social media
I social media riguardano software, tecnologie e pratiche realizzati tramite Internet con cui le persone possono condividere e discutere informazioni con gli altri esseri umani in modo più efficiente. Sono, contemporaneamente, il luogo e lo strumento di creazione delle conversazioni tra le persone, sono lo spazio della collaborazione e della connessione in cui chiunque può contribuire.
In latino, medium significa “strumento” e i media tradizionali come tv, giornali e radio sono un mezzo attraverso cui si possono trasmettere contenuti a un pubblico che li riceve in modo unidirezionale, senza interazioni e condivisione, secondo una modalità in cui il fruitore deve solo ascoltare. Il social media aggiunge una componente sociale, nel senso che consente una comunicazione bidirezionale tra il produttore di contenuti e il fruitore, che può esprimere opinioni, comunicare con il produttore, condividere con altre persone, fino diventare a sua volta un produttore di contenuti.
Il social media marketing o marketing nei social media è la branca del marketing che si occupa di generare conversazioni, interazioni, coinvolgimento tra aziende e utenti sui social media tramite un’ampia gamma di tecniche per avere visibilità, essere facilmente trovati, gestire discussioni e così via.
Nel contesto del social media marketing si parla spesso di contenuto, ovvero un’informazione di vario genere trasmessa al lettore tramite testo, immagine, video, infografica, file PDF e tanti altri formati. Per rendere più chiara l’idea, si può fare il paragone con un bicchiere pieno di latte: il testo, o altro formato, corrisponde al bicchiere, il contenuto corrisponde al latte, quindi il primo è la forma mentre il secondo è la materia. Si parla spesso di content marketing come la forma di marketing che utilizza la creazione di contenuti di vario genere. Creare contenuti interessanti significa aumentare le possibilità di coinvolgere l’utente nel social media, perché il contenuto piace all’utente se gli fornisce un’utilità, se è in grado di soddisfare il suo bisogno di ricerca e di sapere. Un contenuto interessante permette anche di ottenere maggiore visibilità nei risultati forniti dai motori di ricerca.
Andreas Kaplan e Michael Haenlein hanno definito i social media come un gruppo di applicazioni fruibili su Internet basate sui presupposti ideologici e tecnologici del web 2.0, che consentono la creazione e lo scambio di contenuti generati dagli utenti (User-Generated Content, UGC o Consumer-Generated Media, CGM). La definizione di UGC è riportata in un documento dell’OCSE disponibile su http://www.oecd.org/internet/ieconomy/38393115.pdf che ne descrive le caratteristiche principali:
è un contenuto pubblicato su Internet;
la sua produzione richiede una certa quantità di sforzo creativo;
viene prodotto al di fuori dei normali ambiti professionali.
Perciò, tutti i partecipanti al social media possono essere, contemporaneamente, creatori e fruitori di contenuti. Kaplan e Haeinlein definiscono l’esistenza di sei tipi di social media:
blog e microblog;
social networking;
mondi virtuali di gioco;
mondi virtuali sociali;
progetti collaborativi;
comunità di condivisione del materiale multimediale.
Il contesto del social network è solo uno degli aspetti più famosi del social media, per cui è meglio non trattarli con noncuranza come sinonimi. Si può riassumere dicendo che i social network riguardano le persone mentre i social media riguardano gli strumenti per comunicare.
Social media mining
Il verbo inglese to mine significa “scavare per estrarre” e viene usato nel contesto dell’estrazione di minerali dalla miniera. Il termine mining significa “scavare”, “andare in profondità”, “andare oltre quello che si conosce”. Del termine data mining sono state date divers...

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