Capitolo 1
Lâevoluzione della funzione acquisti
a cura di Stefano Rizzo
1.1 Lâevoluzione del contesto competitivo
Quando nel 1989 molti di noi ebbero la fortuna di assistere a quello straordinario evento rappresentato dal crollo del muro di Berlino, tanti percepirono la portata storica e le immediate conseguenze politiche che esso avrebbe comportato, ma quanti di noi possono oggi asserire di avere allora intravisto e compreso pienamente le implicazioni economiche ad esso collegate? Quanti di noi, privi degli occhi e della capacitĂ di analisi di uno storico o di un economista, possono affermare con certezza di avere inteso che era appena stato innescato un processo che avrebbe rotto un equilibrio politico ed economico che durava, di fatto, dalla fine del secondo confitto mondiale, caratterizzato da un mondo polarizzato intorno a due superpotenze, due blocchi tra loro non comunicanti e senza, o con ridotti, scambi commerciali? Quanti avrebbero allora scommesso sulla completa disgregazione del Patto di Varsavia, sullâesplosione dei Balcani (giĂ polveriera dâEuropa, in effetti), sulla scomparsa dellâUnione Sovietica, sul conseguente ridimensionamento e mutamento del ruolo della Russia e, di contro, sulla crescita di quello della Cina, che, pur rimanendo âRepubblica Popolareâ, ha saputo imporsi da protagonista nel capitalismo internazionale, un tempo combattuto e osteggiato, poi corteggiato, successivamente influenzato ed infine vissuto da leader temuto?
Basta uno sguardo alla cartina dellâEuropa del 1989 per capire quanto sia cambiato nel Vecchio Continente da allora ad oggi.
Parallelamente e conseguentemente alle mutate condizioni politiche si Ăš evoluto il sistema economico e finanziario mondiale.
A partire dal 1988 Basilea 1, e successivamente Basilea 2 e 3 hanno regimentato in maniera sempre piĂč prudenziale la gestione del rischio bancario con inevitabili ricadute sulle relazioni tra banche ed imprese e, in definitiva, sulle modalitĂ di accesso al credito di questâultime.
Lâavvento dellâeuro ha mutato in maniera significativa le relazioni commerciali tra gli stati allâinterno ed allâesterno dellâUnione Europea, alterandone, nel bene e nel male, la competitivitĂ , proteggendoli da un lato ed indebolendoli dallâaltro, come recentemente emerso in maniera eclatante in un sistema dove stati con economie piĂč deboli rischiano di compromettere la stabilitĂ dellâintera Unione.
Di contro i paesi emergenti, ora diventati economie emerse a tutti gli effetti, hanno spostato il baricentro della ricchezza verso oriente, in paesi che da produttori sono diventati anche consumatori e quindi a loro volta clienti di aziende locali e straniere (spesso occidentali).
Questi paesi, che rappresentano ancora oggi aree di interesse per produrre o per approvvigionare, stanno abbastanza velocemente perdendo la loro competitivitĂ per effetto dellâaumento dei costi di produzione e, in particolare, della manodopera. A ciĂČ si aggiunge un mercato delle materie prime obiettivamente complesso ed in diversi casi monopolistico, con ciĂČ che ne consegue per quanto riguarda la disponibilitĂ e il prezzo.
In questo contesto avere le carte in regola diventa essenziale per ogni azienda, con il conseguente fiorire di agenzie di rating (nate in effetti agli inizi del 1900 negli Stati Uniti) a certificare la soliditĂ di clienti, fornitori e, come noto a tutti, stati e a garantirne la capacitĂ di sostenere e pagare un debito.
In questo nuovo ed evoluto ambiente competitivo sono dunque almeno quattro i fattori che possono incidere in maniera anche drammatica sulla vita di unâazienda, sia essa la nostra o quella di un fornitore:
il mercato, sempre meno prevedibile, che ha fatto succedere alle crescite ed alle accelerazioni degli anni passati pesanti rallentamenti e aspetti recessivi molto estesi; lâaccesso al credito, come accennato, sempre piĂč difficoltoso e selettivo; i costi di beni e servizi e della manodopera, sempre piĂč difficili da gestire; i pagamenti dei crediti, sempre piĂč dilazionati e/o addirittura minati dallâinsolvenza dei debitori. Ai mutamenti politici ed economici fanno da contrappunto quello tecnologico e quello sociale.
Negli ultimi ventâanni si Ăš assistito infatti ad una significativa alfabetizzazione informatica non solo in ambito scientifico, tecnico o economico, ma anche in contesti per cosĂŹ dire piĂč umanistici, pubblici e privati, supportata da computer e software sempre piĂč evoluti e semplici da utilizzare.
Lâaffermazione della rete quale strumento di informazione e comunicazione Ăš un corollario di ciĂČ, con un impatto notevolissimo anche nellâimpostazione dellâattivitĂ lavorativa in generale e negli acquisti in particolare.
A fronte di un approccio verso il business molto piĂč globale di un tempo e, conseguentemente, di un aumento enorme delle distanze fisiche tra persone, stabilimenti, clienti, fornitori, risorse in generale, con un sempre maggiore ruolo della logistica peraltro, si contrappone, grazie proprio ai mezzi informatici attuali, una distanza virtuale molto piĂč ridotta, con un incremento della velocitĂ ed una contrazione dei tempi di reazione.
Lâulteriore successo dei social network, ed in particolare di quelli dedicati ai professionisti ed ai manager, rende ancora piĂč semplici i contatti e le opportunitĂ .
Relazionarsi oggi avviene pertanto in maniera molto piĂč immediata, generando un perimetro di conoscenze di dimensioni che, appena dieci anni fa, sarebbero state impensabili.
Questa facilitĂ di conoscere e di intraprendere relazioni commerciali a distanza ha portato, negli ultimi anni, ad una maggiore prudenza verso aspetti che, se pur non strettamente o direttamente legati al business, possono influenzarne lâandamento, fino, in alcuni casi, a comprometterlo fatalmente.
Innanzitutto vi Ăš il codice comportamentale, ovvero le regole che lâazienda decide di seguire in ogni transazione interna ed esterna ad essa, con clienti, fornitori, pubblica amministrazione, autoritĂ , e che vengono raccolte in un documento che prende il nome di codice etico, che tutti i collaboratori sono chiamati a rispettare.
Lâattenzione allâetica un tempo non era formalizzata. Oggi avere il codice e pubblicarlo sul portale aziendale diventa unâoperazione di comunicazione importante verso clienti e fornitori, oltre che verso i dipendenti; in esso si dichiara il rispetto di regole, principi e valori in cui la societĂ si riconosce.
Tuttavia parlare di etica, oggi, senza associarvi la responsabilitĂ sociale di impresa, Ăš quanto mai limitativo.
La tutela, lungo tutta la catena di fornitura, della persona per genere, razza, religione, libertĂ di pensiero e associazione, la salubritĂ dei luoghi di lavoro e, piĂč in generale, condizioni e orari di lavoro rispettosi della dignitĂ umana appartengono alla responsabilitĂ sociale dâimpresa, termine un tempo sconosciuto e che oggi viene anche certificata.
La aziende che si certificano si fanno garanti non solo per sĂ© stesse, ma per tutti i fornitori, con un impegno notevole se si considera quanto estesa e sparsa sia, in termini geografici, la rete di fornitura di unâazienda globale.
In questo...