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Filosofia antica
Questioni e risposte nelle parole dei filosofi
Maurizio Pancaldi, Mario Trombino, Maurizio Villani
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Filosofia antica
Questioni e risposte nelle parole dei filosofi
Maurizio Pancaldi, Mario Trombino, Maurizio Villani
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Inhaltsverzeichnis
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I filosofi greci e romani senza interpretazioni e apparati, ma in presa diretta attraverso i loro scritti e le loro parole.Talete - Anassimene - Anassimandro - Eraclito - I Pitagorici - Senofane - Parmenide - Zenone - Melisso - Empedocle - Anassagora - Leucippo - Democrito - Protagora - Gorgia - Socrate - Platone - Aristotele - Epicuro - Gli Scettici - Cicerone - Seneca - Marco Aurelio - Gli Stoici - Plotino - Agostino.
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Information
Thema
PhilosophyCapitolo
1
Gli inizi
Le colonie greche della Ionia (da Mileto, a Efeso, a Clazomene) e della Magna Grecia (da Elea, ad Agrigento, a Taranto), caratterizzate da un forte dinamismo politico ed economico, sono i luoghi in cui ha origine la ricerca razionale del sapere e del vero. Qui i primi filosofi abbandonano la rappresentazione del mito e si occupano di indagare la natura per individuare il principio o la causa prima da cui tutta la molteplicitĂ degli esseri deriva.
Ad Atene, con lo sviluppo della democrazia, lâattenzione dellâindagine filosofica si sposta sullâuomo, sulle norme che per convenzione regolano la sua vita e sul linguaggio come strumento di comunicazione e conoscenza.
Ă lâepoca in cui la ribalta è presa dai sofisti. Grazie a loro la retorica â che insegnano per professione, a pagamento â diviene il mezzo piĂš idoneo nelle mani dellâindividuo per esaminare o meglio confutare le opinioni altrui e per persuadere il proprio uditorio.
Ad Atene, con lo sviluppo della democrazia, lâattenzione dellâindagine filosofica si sposta sullâuomo, sulle norme che per convenzione regolano la sua vita e sul linguaggio come strumento di comunicazione e conoscenza.
Ă lâepoca in cui la ribalta è presa dai sofisti. Grazie a loro la retorica â che insegnano per professione, a pagamento â diviene il mezzo piĂš idoneo nelle mani dellâindividuo per esaminare o meglio confutare le opinioni altrui e per persuadere il proprio uditorio.
TALETE, ANASSIMANDRO e ANASSIMENE
da I Presocratici. Testimonianze e frammenti
NEL MONDO CI SONO FORZE CONTRASTANTI, VITA E MORTE, CICLI DELLE STAGIONI E DELLE GENERAZIONI, UOMINI E DEI: DA DOVE HA AVUTO ORIGINE TUTTO QUESTO?
Ciò che i filosofi vogliono sapere non è diverso da quello che generazione dopo generazione si sono chiesti gli uomini del mito. Câè il mondo, ci sono uomini e dei (il politeismo greco ha divinizzato le forze della natura e quindi molto a lungo non ha dato luogo a dubbi sullâesistenza degli dei), deve dunque esserci una spiegazione razionale dellâorigine di tutto questo. Qui ârazionaleâ significa soltanto questo: una spiegazione che la mente umana, con le sue forze, possa comprendere e verificare come corretta. Di diverso rispetto al mito câè quindi solo questo: è esclusa ogni rivelazione. Non è alle Muse che si chiede la risposta, ma alla forza razionale della mente.
Si è spesso sottolineato che è nella Ionia del VI secolo che compaiono alcuni concetti cosmologici davvero nuovi: per esempio lâequilibrio tra le parti dellâuniverso, per spiegare lâimmobilitĂ della Terra e il movimento dei cieli (questa è la realtĂ apparente con cui fare i conti). Lâarcaica idea di Dike come equilibrio e compensazione che troviamo nei poeti ritorna in veste nuova, applicata allâinterpretazione della natura.
TALETE [Da Aristotele, Metafisica]
DK, II A 12: Dei primi filosofi, i piĂš hanno pensato che vi siano solo princĂŹpi materiali delle cose. Ciò da cui le cose hanno il loro essere e da cui si originano e in cui corrompendosi si risolvono â poichĂŠ la sostanza permane pur mutando negli accidenti â dicono sia lâelemento primordiale e, essa sotanza, il principio delle cose; per questo pensano che niente si generi o perisca in assoluto, dato che tale sostanza permane in eterno⌠Ci devâessere infatti una qualche sostanza, una o piĂš dâuna, da cui si generi il resto pur restando essa immutata. Quanto poi al numero e alla forma di tale principio non hanno tutti la stessa opinione: Talete, lâiniziatore di questa filosofia, dice per parte sua che esso è lâacqua (e per questo sostiene che la terra poggia sullâacqua), e tale opinione gli viene forse dallâaver osservato che il nutrimento di tutte le cose è umido e che perfino il caldo si genera dallâacqua e vive di essa (ma ciò onde tutte le cose si originano è il loro principio); da questo era stato indotto a tale opinione e anche dal fatto che ogni germe ha una natura umida; e lâacqua è il principio della natura di ciò che è umido. Vi sono poi alcuni che credono che anche i primi antichissimi teologi, vissuti molto prima del nostro tempo, abbiano avuto la stessa opinione sulla sostanza primordiale perchĂŠ chiamavano Oceano e Teti i padri della generazione e perchĂŠ dicevano che gli dèi giurano per lâacqua, che quei poeti chiamavano Stige. Si onora sempre ciò che è piĂš antico e niente è piĂš onorato del giuramento. Non è poi sicuro che questâopinione sulla sostanza primordiale delle cose sia talmente antica, ma si dice tuttavia che questo fosse il pensiero di Talete sulla causa prima.
TALETE [Da Aristotele, Sullâanima]
DK, II A 22: ÂŤSembra che anche Talete abbia considerato lâanima come un principio motore se ha detto, secondo quanto si tramanda di lui, che il magnete ha unâanima perchĂŠ muove il ferroÂť.
ÂŤE alcuni affermano che lâanima è mescolata proprio nellâuniverso, per cui â forse â anche Talete ritenne che tutte le cose sono piene di dèiÂť.
TALETE [Da Aezio, Raccolta di opinioni filosofiche]
DK, II A 23: ÂŤPer Talete la mente del mondo è il dio e il tutto è animato e pieno di demoni; e la potenza divina, penetrando lâumido elementare, lo muoveÂť.
ANASSIMANDRO [Da Simplicio, Commento alla âFisicaâ di Aristotele]
DK, A 9, 12 B 1: ÂŤTra quanti affermano che [il principio] è uno, in movimento e infinito, Anassimandro, figlio di Prassiade, milesio, successore e discepolo di Talete, ha detto che principio ed elemento degli esseri è lâinfinito, avendo introdotto per primo questo nome di principio. E dice che il principio non è nĂŠ lâacqua nĂŠ un altro dei cosiddetti elementi, ma unâaltra natura infinita, dalla quale tutti i cieli provengono e i mondi che in essi esistono: Da dove infatti gli esseri hanno lâorigine, ivi hanno anche la distruzione secondo necessitĂ : poichĂŠ essi pagano lâuno allâaltro la pena e lâespiazione dellâingiustizia secondo lâordine del tempo, e lâha espresso con vocaboli alquanto poetici. Ă chiaro che, avendo osservato il reciproco mutamento dei quattro elementi, ritenne giusto di non porne nessuno come sostrato, ma qualcosâaltro oltre questi. Secondo lui, quindi, la nascita delle cose avviene non in seguito ad alterazione dellâelemento, ma per distacco dei contrari [dallâinfinito] a causa dellâeterno movimento. Per ciò Aristotele lâha collocato accanto ai discepoli di AnassagoraÂť.
ANASSIMANDRO [Frammenti]
DK, 12 A 3: E Anassimandro guidò una colonia da Mileto ad Apollonia [nel Ponto].
DK, 12 A l: ÂŤScoprĂŹ per primo lo gnomone [ossia lâasta che con la sua ombra indica lâora nelle meridiane] e lo pose a Sparta in un luogo sensibile allâombra [âŚ]: costruĂŹ anche degli orologi. E per primo disegnò i contorni della terra e del mare e costruĂŹ anche una sferaÂť.
DK, 12 A 6: ÂŤAnassimandro di Mileto, discepolo di Talete, per primo ardĂŹ disegnare su una carta la terra abitata: dopo di lui Ecateo di Mileto, viaggiatore instancabile, la perfezionò sĂŹ da farne unâopera mirabileÂť.
DK, 12 A 10: ⌠Dice che la terra ha forma cilindrica e altezza corrispondente a un terzo della larghezza. Dice che quel che dallâeterno produce caldo e freddo si separò alla nascita in questo mondo e che da esso una sfera di fuoco si distese intorno allâaria che avvolgeva la terra, come corteccia intorno allâalbero: spaccatasi poi questa sfera e separatasi in taluni cerchi, si formarono il sole, la luna e gli astri. Dice pure che da principio lâuomo fu generato da animali di altra specieâŚÂť.
DK, 12 A 11: ⌠Secondo lui la terra è librata in alto, non è sostenuta da niente e rimane sospesa perchĂŠ ha uguale distanza da ogni altra cosa [che la circonda]. Ha la forma ricurva, sferica, simile a una colonna di pietra: delle sue superfici lâuna è quella sulla quale noi ci muoviamo, lâaltra sta dalla parte opposta. [âŚ] Gli esseri viventi provengono dallâumido fatto evaporare dal sole. Allâinizio lâuomo era simile a un animale diverso [da lui] e cioè al pesceÂť.
DK, 12 A 30: ÂŤAnassimandro di Mileto afferma che, a suo parere, dallâacqua e dalla terra riscaldate, nacquero o dei pesci o degli animali molto simili a pesci; in questi concrebbero gli uomini, e i feti vi rimasero rinchiusi fino alla pubertĂ . Quando questi si spezzarono, allora finalmente ne uscirono uomini e donne che potevano giĂ nutrirsiÂť.
DK, 12 A 18: ÂŤAnassimandro sostiene [che gli astri sono] involucri spessi dâaria a forma di ruota, pieni di fuoco, che in una parte delle aperture spirano fiammeÂť.
DK, 12 A 21: ÂŤAlcuni, tra i quali anche Anassimandro, dicono che [il sole] manda luce e ha forma di ruota. Infatti, come nella ruota il mozzo è incavato ma sostiene i raggi che da esso si dispiegano verso la circonferenza esterna della ruota, cosĂŹ anche il sole, mandando luce da una cavitĂ , dispiega i suoi raggi che risplendono allâesterno in giro. Alcuni affermano che da un luogo cavo e stretto, come da una tromba, il sole manda la luce, a guisa di canna di auloÂť.
ANASSIMENE [Frammento e testimonianze]
13 B 2: ÂŤCome lâanima nostra â egli dice â che è aria, ci tiene insieme, cosĂŹ il soffio e lâaria abbracciano tutto il mondoÂť.
13 A 5: ÂŤAnassimene, figlio di Euristrato, milesio, fu amico di Anassimandro. Anchâegli dice che una è la sostanza che fa da sostrato e infinita, come lâaltro, ma non indeterminata come quello, bensĂŹ determinata â la chiama aria. Lâaria differisce nelle sostanze per rarefazione e condensazione. Attenuandosi diventa fuoco, condensandosi vento, e poi nuvola, e, crescendo la condensazione, acqua e poi terra e poi pietre e il resto, poi, da queste. Anchâegli suppone eterno il movimento mediante il quale si ha la trasformazioneÂť.
13 A 6: ÂŤDicono che secondo Anassimene lâorigine di tutte le cose è lâaria, che lâaria è infinita per grandezza ma definita nelle sue qualitĂ , che tutte le cose sono prodotte per condensazione e poi, di nuovo, per rarefazione dellâaria, e che il movimento esiste dallâeternitĂ . Egli sostiene che, solidificatasi lâaria, per prima si forma la terra la quale è molto piatta â e pertanto a ragione si mantiene sullâaria â: il sole, la luna, le altre stelle hanno il principio della nascita dalla terra. Afferma infatti che il sole è terra, la quale per la rapiditĂ del movimento si è molto infocata ed è divenuta incandescenteÂť.
NOTA BIO-BIBLIOGRAFICA
Di Talete (Mileto 624 ca. - 546 ca. a.C.), Anassimandro (Mileto 610 ca. - 547 ca. a.C.) e Anassimene (Mileto 585 ca. - 528 ca. a.C.) non ci è giunta alcuna opera. I testi riportati riguardanti Talete sono tratti da: I presocratici. Frammenti e testimonianze, a cura di A. Pasquinelli, Einaudi, Torino 1976, pp. 17 ss.; per quanto riguarda Anassimandro e Anassimene sono invece tratti da: I presocratici. Testimonianze e frammenti, a cura di G. Giannantoni, 2 voll., Laterza, Roma-Bari 1986, vol. I, pp. 97 ss.
ERACLITO
da I presocratici. Frammenti e testimonianze
SE TUTTO Ă IN MOVIMENTO, E GRAN PARTE DI QUESTO CONTINUO AGITARSI DELLE COSE APPARE CAOTICO, NE POSSIAMO TRARRE LA CONCLUSIONE CHE NON CâĂ LEGGE E ORDINE IN NATURA?
In apparenza tutto è caos e disordine. Lâuomo che ragiona, invece, vede subito che un ordine câè. Vede che la natura è ciclica, è dominata da un equilibrio che fa sĂŹ che la vita fiorisca comunque vadano le cose (è lâarcaica Giustizia di Zeus, Dike). Vede il conflitto dominare tutte le cose, ma vede anche che è questo conflitto a generare tutti gli esseri e a mantenerli al loro posto nel grande ciclo della natura. Lâio non ne è fuori: parte della natura con il suo Logos (il principio dâordine che rende sensate le cose e ne spiega lâorigine e la legge che le domina), lâio non ci è affatto ben noto, come non ci è ben nota la natura. Ma lo spirito razionale non si ferma nella sua indagine.
2: Quindi si deve seguire ciò che è comune. Ma ben che comune sia questa verità che io insegno, i molti vivono come se avessero un proprio pensiero per loro.
8: Lâopposto in accordo e dai discordi bellissima armonia e tutto avviene secondo contesa.
10: Congiungimenti: intero e non intero, concorde discorde, armonico disarmonico, e da tutte le...