CAPITOLO 1
Investitore, trader e investrader
Se lâeconomia può essere definita come lâinsieme delle attivitĂ per lâorganizzazione della produzione e della distribuzione di beni e servizi, la finanza è lâinsieme della attivitĂ volte al reperimento e allâimpiego di capitali (soldi). In sostanza, lâeconomia si occupa di âcoseâ, la finanza di âsoldiâ. Chi acquista o vende un bene (un divano, un televisore, un servizio di pulizia) effettua quindi unâattivitĂ economica; chi invece investe acquista e vende titoli o ottiene un prestito, svolge unâattivitĂ finanziaria.
Lâinvestrader si muove nellâambito della finanza. Per investire bisogna avere dei soldi, in banca o sotto il materasso, quindi si deve essere prima di tutto risparmiatori, cioè aver messo da parte almeno una parte dei soldi guadagnati o comunque posseduti. Come risparmiatore, con i soldi messi da parte posso decidere di spendere (comprare beni o servizi) o di eseguire attivitĂ per conservare, proteggere dallâinflazione o incrementare il capitale posseduto. Queste azioni significano âinvestireâ e chi le effettua entra nella cerchia degli investitori.
Gli investitori possono scegliere canali e strumenti diversi per raggiungere i propri obiettivi: conservare i soldi sul conto corrente per ottenere un interesse sulle somme versate, affidare i propri soldi a un intermediario finanziario autorizzato alla gestione del risparmio (che vi aggiornerĂ periodicamente sullâandamento della situazione dei vostri soldi), oppure seguire i consigli di un consulente, negoziare strumenti finanziari e cosĂŹ via.
Negoziare strumenti finanziari è, soprattutto per un utente privato, unâattivitĂ tra le piĂš impegnative e rischiose, perchĂŠ non è possibile prevedere lâesito delle scelte effettuate.
Le fasi dellâinvestimento sono sostanzialmente due:
1.La selezione del tipo di investimento da effettuare sulla base dei propri obiettivi, del proprio profilo patrimoniale e del proprio profilo di rischio.
2.La realizzazione operativa dellâinvestimento prescelto attraverso i canali disponibili (consulente, sportello bancario, intermediario finanziario e cosĂŹ via).
Entrambe queste fasi possono essere effettuate in autonomia o essere delegate ad altri. In particolare, la negoziazione può essere effettuata:
1.Ascoltando i consigli di un consulente e dando ordine alla propria banca di eseguirli.
2.Ascoltando i consigli di un consulente e attuando gli investimenti consigliati in modo autonomo.
3.Scegliendo in autonomia il tipo di investimento da effettuare e attuandolo, sempre in autonomia, online.
Le ultime due possibilitĂ caratterizzano lâinvestrader, che è quindi un investitore che esegue in modo autonomo, attraverso la negoziazione telematica di strumenti finanziari e di prodotti per il risparmio, strategie finanziarie la cui origine può essere propria o di altri.
Lâinvestrader, proprio perchĂŠ deve scegliere in autonomia, non può essere chiuso in sĂŠ stesso ad ascoltare soltanto la voce della propria coscienza o le proprie intuizioni, ma deve studiare, utilizzare gli strumenti dellâanalisi tecnica, informarsi costantemente al fine di selezionare le migliori opportunitĂ .
Rispetto ad altri tipi di investitore, lâinvestrader deve avere le necessarie competenze per valutare e filtrare i consigli che riceve, perchĂŠ la responsabilitĂ del successo o dellâinsuccesso di un investimento dipende esclusivamente dalle sue scelte.
Quando parliamo di investimenti in autonomia effettuati col computer non parliamo quindi di âtrading onlineâ, ma di negoziazione telematica, in quanto la prima locuzione indica un tipo di attivitĂ dâinvestimento online con caratteristiche precise (maggior attitudine al rischio, obiettivi di brevissimo e breve termine e cosĂŹ via), mentre la seconda descrive in modo neutro una modalitĂ operativa attuata attraverso uno specifico canale di accesso ai servizi finanziari.
Rivolgendosi al mercato finanziario, gli investitori potranno trovare diverse categorie di offerte, che qui raggruppiamo in quattro macro-aree:
1.Strumenti dâinvestimento o finanziari: sono titoli o contratti finanziari che è possibile negoziare per speculare sullâandamento del prezzo, oppure per ottenere un interesse sul capitale investito, come azioni, obbligazioni o derivati.
2.Prodotti dâinvestimento o finanziari: sono combinazioni complesse di strumenti finanziari, realizzate (prodotte) da societĂ specializzate per venderle al pubblico allo scopo di raccogliere capitali, fornendo in cambio lâopportunitĂ di ottenere un interesse piĂš o meno garantito. Si tratta per esempio dei fondi dâinvestimento.
3.Risparmio gestito o gestione: è lâattivitĂ svolta da intermediari finanziari autorizzati, che consiste nel raccogliere capitali presso privati o aziende per gestirli attraverso strategie rese note ai clienti, ma su cui i clienti stessi non possono intervenire se non ritirando i capitali secondo le modalitĂ previste dal contratto stipulato; rientrando nei servizi finanziari, per la gestione è sempre richiesta una remunerazione da parte del cliente.
4.Servizi finanziari: trattandosi di servizi, si pagano a prescindere dal fatto che forniscano unâopportunitĂ di guadagno o meno. Servizi sono per esempio lâaccesso alle borse per via telematica (trading online), la consulenza indipendente fee only (che si paga con un fisso non legato ai risultati), le gestioni (per le quali si pagano specifiche commissioni) e cosĂŹ via.
LE DUE ANIME DELLâINVESTRADER
Per comprendere le possibilitĂ a disposizione dellâinvestrader è necessario approfondire gli elementi che accomunano e differenziano il trading online e lâinvestimento online, due termini che consentono di distinguere due attivitĂ apparentemente molto simili.
Iniziamo quindi dalle definizioni sulle quali basare il ragionamento successivo.
Ci riferiamo a investimento online e a investitore online da un lato, e a trading online e a trader dallâaltro, quando facciamo riferimento sia alla negoziazione di strumenti e prodotti finanziari, sia alla sottoscrizione di servizi finanziari da parte di utenti privati.
Ciò perchĂŠ in altri ambiti alcuni termini assumono significati diversi (per esempio, nelle banche e nelle societĂ finanziarie il trader è un dipendente contrattualizzato, nel commercio internazionale trade e trading indicano lâimport export di merci e cosĂŹ via).
Inoltre, i termini apparentemente contrapposti di trader online e di investitore online nel nostro caso indicano due aspetti diversi dellâattitudine a investire che spesso convivono nella stessa persona (nellâinvestrader, appunto), esattamente come si può essere ciclisti e automobilisti, per motivi che cambiano nel corso della vita o della stessa giornata, senza che uno dei due aspetti annulli lâaltro.
Ciò che accomuna lâinvestitore online e il trader online è:
â˘Lâutilizzo di strumenti informatici.
â˘Lâinteresse per strumenti, prodotti e mercati finanziari.
â˘La volontĂ di eseguire (e spesso anche di scegliere) gli investimenti in modo autonomo.
Ciò che differenzia lâinvestitore online dal trader online sono:
â˘Gli obiettivi finanziari.
â˘Il profilo di rischio.
â˘Gli strumenti e i prodotti finanziari effettivamente negoziati.
â˘Il periodo di negoziazione (timing).
â˘La proporzione dei capitali utilizzati per lâinvestimento rispetto ai capitali totali posseduti (valido per la media dei trader).
Non è quindi il âcomeâ (cioè il canale utilizzato) che rende diversa lâattivitĂ del trader online da quella dellâinvestitore online, ma il âperchĂŠâ (obiettivi e profilo di rischio), il âquandoâ (timing di brevissimo, breve, medio, lungo o lunghissimo termine) e il âquantoâ (percentuale del capitale liquido utilizzato sul totale disponibile).
Per giungere quindi alle definizioni, possiamo dire che il trader (cioè lâanima piĂš speculativa dellâinvestrader) ha un profilo di rischio mediamente piĂš alto e obiettivi di guadagno piĂš immediati; in finanza questa immediatezza si definisce a grandi linee con lâespressione âdi breveâ o âdi brevissimoâ termine. Ciò significa piĂš o meno che la negoziazione che si apre con lâacquisto di uno strumento finanziario si può chiudere nel giro di pochissimi secondi o fino a qualche ora nel caso di unâoperazione âdi brevissimoâ, e da una giornata a un paio di settimane nel caso âdi breveâ.
Inoltre, il trader usa solo una parte limitata del capitale che possiede; in generale i grandi trader consigliano di non utilizzare piĂš del 10% del capitale liquido, escludendo dal computo il valore di eventuali beni immobili posseduti o di altri capitali immobilizzati.
Lâinvestitore (lâanima piĂš conservativa dellâinvestrader) ha invece degli obiettivi che sono maggiormente legati alla gestione del suo futuro e di quello della famiglia, per cui mira a risultati âdi lungoâ o âdi lunghissimoâ termine, cioè ottenibili in un anno, cinque anni, trentâanni, puntando soprattutto a preservare il capitale, a evitarne lâerosione inflazionaria o a incrementarlo facendosi carico di rischi molto bassi, piuttosto che speculare per avere alti interessi. Per questo i suoi strumenti e prodotti finanziari di riferimento sono i fondi dâinvestimento e le SICAV, i conti di deposito, i titoli di Stato, i piani di accumulo (PAC) o i piani individuali di risparmio (PIR), anche integrati con strumenti dal rischio diversificato.
PoichĂŠ secondo le statistiche la maggioranza dei trader italiani è maschio, con etĂ tra i 35 e 55 anni, ed è composta per lo piĂš da imprenditori, professionisti e impiegati, possiamo quindi immaginarci lâinvestrader medio come un padre di famiglia con buone capacitĂ di utilizzo dei computer (che usa abitualmente anche al lavoro) e che mette da parte per la famiglia quasi tutto il proprio reddito, investendolo attraverso un mix di canali tradizionali (consulente, sportello e cosĂŹ via) e utilizzando strumenti a basso rischio con scadenze lunghe, mentre se ne tiene una parte da usare per attivitĂ di trading, con un tasso di rischio piĂš alto e, quindi, con guadagni (e perdite) potenzialmente maggiori.
Dal punto di vista tecnico, tuttavia, la preparazione, lo studio e le informazioni necessarie per operare online, indipendentemente dalla finalitĂ , sono in gran parte gli stessi per trader e investitori online. Per questo motivi i primi capitoli del libro sono dedicati indistintamente a tutti gli investrader. Si tratta infatti di elementi indispensabili a tutti coloro che si avvicinano alla negoziazione telematica di strumenti finanziari. La prima parte del volume illustra non solo quali strumenti siano necessari per operare finanziariamente in remoto, ma soprattutto quale dovrebbe essere il percorso personale e di studio indispensabile per arrivare al fai-da-te finanziario conoscendone rischi e opportunitĂ . La seconda parte entra invece nel dettaglio dei prodotti e dei servizi realmente disponibili alla negoziazione telematica, focalizzando di volta in volta lâattenzione su quanto è maggiormente utile per lâattivitĂ di trading o per lâinvestimento di piĂš lungo periodo.
IN BORSA DA SOLI
Lo scopo di questo libro non è quello di spingervi a investire in modo da poter diventare ricchi con pochi sforzi, ma è quello di fornire una prima base di conoscenza dei concetti di base della negoziazione finanziaria: cosâè, come funziona, quali sono i suoi rischi e le opportunitĂ che offre. Tutto spiegato in modo semplice e chiaro. PerchĂŠ per costruire una solida attivitĂ di trading o di investimento è necessario avere le idee chiare su tutti i passi da compiere e su tutti i concetti fondamentali.
Spero quindi di darvi gli strumenti giusti per aiutarvi a rispondere alla vostra prima domanda: âHo le caratteristiche giuste per investire da solo?â.
La negoziazione finanziaria telematica per utenti privati nasce con il trading online (qui inteso come attivitĂ speculativa di strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati o in circuiti di scambio), cioè col desiderio di offrire anche agli utenti non professionali lâaccesso alle borse telematiche, progressivamente esteso ai prodotti di risparmio e gestione. La storia di questa attivitĂ ha una storia che ormai copre oltre tre decenni e che nasce dalla convergenza di leggi finanziarie innovative (approvate a metĂ degli anni â70 negli Stati Uniti), di tecnologia informatica (hardware e software in continua evoluzione) e di telecomunicazioni (reti, Internet). Il trading online moderno, però, si è sviluppato e ha conosciuto il suo boom soltanto con la diffusione del World Wide Web e poi dellâADSL, che a distanza di tempo lâuno dallâaltra hanno portato in tutte le case lâaccesso alla rete globale e una connessione veloce ed economica.
In Italia il trading online è nato tra il 1995 e il 1996, ma è esploso a partire dal 1999 e ora conta qualche migliaio di persone che vivono quasi esclusivamente di trading, decine di migliaia che operano molto intensamente (i cosiddetti scalper e gli heavy trader) e alcune centinaia di migliaia che operano di rado o saltuariamente, oltre ad alcuni milioni che hanno il conto di trading associato a un conto corrente bancario online e non lo usano.
Il trading online quindi non è il futuro, ma il presente. Ă uno dei canali attraverso cui gli utenti di servizi finanziari e bancari possono investire e gestire i propri soldi in completa autonomia e solitudine. Ă un sistema che presenta alti rischi di perdere i soldi senza unâadeguata preparazione, ma che, al contrario, può essere fonte di soddisfazione se affrontato con consapevolezza, impegno, studio, prudenza, sistematicitĂ .
Con qualche anno di ritardo rispetto allâattivitĂ borsistica, gli investimenti online sono partiti dai conti di deposito per arrivare ai fondi dâinvestimento, ai pronti contro termine, ai PAC e, da poco tempo, ai PIR e al crowdfunding, per non fare che qualche esempio.
âCol trading si diventa ricchi?â, è la domanda che fa brillare gli occhi ai potenziali trader. SĂŹ, si può diventare ricchi. Ma si può anche perdere tutto, risparmi, investimenti, sicurezza. Quindi non câè alternativa: per fare trading è necessario studiare, studiare tanto e prepararsi ad affrontare â economicamente e psicologicamente â le inevitabili perdite. PerchĂŠ nel trading nessuno guadagna sempre. I migliori trader si preparano scrupolosamente e imparano a gestire le perdite.
âCon gli investimenti online si protegge...