Innamorati di Dio. Ernesto Olivero raccontato da Francesco d'Assisi
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Innamorati di Dio. Ernesto Olivero raccontato da Francesco d'Assisi

Angelo Comastri

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Innamorati di Dio. Ernesto Olivero raccontato da Francesco d'Assisi

Angelo Comastri

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"Questo libro non vuole raccontare la storia di Ernesto Olivero, ma, attraverso la sua storia, vuole raccontare che: 'Il mio deve essere l'apostolato della bontà. Vedendomi devono dire: Dato che quest'uomo è buono, la sua religione deve essere buona. Se mi si domanda perché sono buono e paziente, devo dire: Perché sono il servo di uno che è molto più buono di me'. La Chiesa ha bisogno di santi come i nostri polmoni hanno bisogno di ossigeno: il Sermig sia terreno fecondo per far germogliare uomini e donne veramente innamorati di Dio e non di se stessi." (Angelo Comastri)

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Information

Jahr
2012
ISBN
9788880686224

LA GIOIA DI RISPONDERE SÌ
LA REGOLA DEL SERMIG

BENVENUTO A CASA TUA

Amico caro, amica cara, se vuoi accogliere il Vangelo nella sua interezza, se cerchi nella presenza di Dio una spiritualità che ti avvolga totalmente, se senti di donare la tua vita senza condizioni a Dio e ai fratelli, se credi nella speranza, benvenuto, benvenuta. La Fraternità ti accoglie e ti offre un impegno che può coinvolgere tutta la tua vita. Un impegno tanto più leggero quanto più semplice e sorridente sarà l'animo con il quale saprai accoglierlo.
Non troverai in queste pagine un programma con norme e regole cui adeguarti, ma una mentalità per crescere nell'amore, cioè nel dono di te. Ti chiediamo di essere e restare innamorato di Gesù tutta la vita, di permettere allo Spirito di aprirti alla realtà della Presenza, di entrare nei pensieri di Dio per essere donna e uomo di speranza.
Maria con la sua tenerezza ti sarà sempre accanto.
Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: « Che cercate? ». Gli risposero: « Rabbì (che significa maestro), dove abiti? ». Disse loro: « Venite e vedrete... » (Gv 1,38-39).

LO SPIRITO CHE CI GUIDA

Amare con il cuore di Dio. Ricambiare il male con il bene. La bontà che disarma. L'imprevisto accolto. Il diverso capito. Il sì come Maria, senza condizioni. Liberi di dire sì. Liberi di stare insieme. La gioia della restituzione. Le gocce che diventano mare. I piccoli che fanno cose piccole. I piccoli che fanno cose grandi. Una famiglia che accoglie. Il silenzio che parla. La forza della preghiera. L'impossibile cancellato nella fede. L'umiltà che costruisce. Il problema dell'altro che diventa mio. L'io che è già noi. Condividere la gioia e il dolore. Portare i pesi gli uni degli altri. Il bene fatto bene. Il valore di un minuto. L'impegno per la pace. La certezza della speranza. Amare la vita. Poveri, ma ricchi di Dio. Amici di Gesù nel suo Spirito alla presenza del Padre.

IL VANGELO NOSTRA REGOLA

Il Vangelo è la nostra regola di vita perché ci comunica Gesù. Impariamo così a pregare come pregava Lui, ad operare come Lui operava, ad avere i suoi stessi sentimenti. Gesù è il Signore della nostra vita e noi cerchiamo di trasformare la nostra vita nella sua. Quando Gesù fa un dono, ne fa la sua meraviglia e dà la grazia per viverlo sempre. Tutte le parole del Vangelo sono parole scritte per noi, possibili da vivere, altrimenti non le avrebbe pronunciate.
La Parola rinnova ogni giorno l'eternità dell'incontro con Gesù, il Figlio di Dio. La Parola colma la nostra povertà, e l'« assurdità » delle beatitudini, il porgere l'altra guancia, il perdono diventano possibili. Da soli non ce la faremo mai, ma Lui si fa vicino a noi e attraverso noi diventa il Presente, oggi nella storia.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli (Gv 15,4-5.7-8).
Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù (Fil 2,5).

PAROLA E PRESENZA DI DIO

Come la pioggia e la neve che scendono dal cielo non vi ritornano senza aver fecondato la terra, così la Parola feconda la nostra vita quotidiana. È attraverso la Parola che il Padre rinnova con noi la creazione. È attraverso la Parola che Gesù vive in noi. È attraverso la Parola che lo Spirito ci parla. La Parola ci immerge in una Presenza, la presenza di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.
La presenza di Dio è la verità che ci avvolge. Qualunque cosa facciamo, in tutte le stagioni della nostra vita, Dio è dentro di noi e opera con noi.
Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata (Is 55,10-11).
Il seminatore uscì a seminare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono. Un'altra parte cadde sulla pietra e appena germogliata inaridì per mancanza di umidità. Un'altra cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la soffocarono. Un'altra cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò cento volte tanto. Detto questo, esclamò: « Chi ha orecchi per intendere, intenda! » (Lc 8,5-8).

LA PREGHIERA REALTÀ DELLA PRESENZA

La nostra vita ha preso la strada del Signore quando abbiamo incontrato la preghiera e per prima cosa abbiamo capito che non sapevamo pregare. Da quel momento abbiamo desiderato con tutto il nostro cuore, con tutta la nostra mente, con tutte le nostre forze, di imparare a pregare e la bontà del Signore ci è venuta incontro. Pregare è restituire il tempo a Dio, desiderare che Lui abiti nel nostro cuore, pensare e volere ciò che a Lui piace.
Ci nutriamo ogni giorno della sua Parola e la portiamo sempre con noi. L'Eucaristia ci dà la grazia di cibarci di Gesù. La Liturgia delle Ore ci immerge pienamente nella comunione dei Santi. Il Rosario è il nostro affidarci a Maria, alla sua tenerezza, alla sua maternità. Ravviviamo così in noi la presenza di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Lo guardiamo e ci sentiamo guardati da Lui.
Maciniamo continuamente la sua lode: « Sei buono Signore, usami, aiutami, misericordia, misericordia ». Così la nostra giornata è segnata dalle ore di preghiera che si intrecciano con la vita: pregare e agire, pregare e amare, pregare e tacere, pregare e operare, pregare e ascoltare. Altre presenze ci aiutano a tenere viva la preghiera: quella degli angeli, dei santi protettori, di tanti amici buoni che in terra e in cielo continuano a pregare con noi e per noi.

Gli rispose Gesù: « Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui » (Gv 14,23).
Io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto (Lc 11,9).

IL DONO DELLA SPERANZA

Il dono particolare che il Signore ci ha fatto, essere speranza per gli uomini del nostro tempo, si radica in noi nella misura in cui ci svuotiamo di noi stessi e ci riempiamo della presenza di Dio: il Padre che ci ama costantemente, il Figlio che ci comunica la sua Parola, lo Spirito Santo che ci sospinge verso strade e fatti nuovi.
Comunichiamo speranza, aiutiamo l'uomo del nostro tempo a « tirar fuori » la speranza assopita, se ci riconosciamo abitati da Dio, liberi da ogni spirito di giudizio, da ogni rancore, da ogni rivalità, se impariamo a vivere secondo le beatitudini evangeliche: puri di cuore, miti, poveri, pacificati e pacificatori.
Alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva: « Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete.
Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti » (Lc 6,20-23).
...Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi (1Pt 3,15).

FRATERNITÀ NELLA CHIESA

Se vuoi vivere in questa Fraternità i doni del tuo battesimo, scegli di essere nella Chiesa non come in una struttura, ma come in una presenza, la presenza di Gesù, aderendo a Lui con amore, muovendoti come un figlio e un fratello in questa sua presenza. È una presenza a volte difficile da riconoscere, faticosa da vivere, al limite dell'impossibile, ma è reale. Gesù l'ha voluta per aprirci la strada del Regno e per annunciare a tutti la lieta novella dei « cieli nuovi e terra nuova ».
Di fronte ai dubbi che ci assalgono mettiamoci in ginocchio e, pregando incessantemente, chiediamo allo Spirito Santo di saper discernere il bene dal male, per fare la volontà di Dio senza venir meno alla fedeltà.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri (Gv 13,35).
La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro in comune (At 5,32).

FRATERNITÀ DELLA SPERANZA

Avvicinandoti a noi troverai una Fraternità dove giovani, coppie di sposi e famiglie, monaci e monache sono ugualmente responsabili della Fraternità e del carisma. Siamo diversi tra noi per età e per stato di vita, ma tutti affidiamo totalmente la nostra vita a Dio seguendo Gesù più da vicino, chi nel vincolo del matrimonio, chi con una speciale consacrazione, imitandoLo nella povertà, nella castità, nell'obbedienza.
Manteniamo uno stato di vita laicale per restare nel mondo, con il cuore abitato da Dio. Nel rispetto della chiamata di ognuno, tutti viviamo del nostro lavoro; tutti viviamo con gioia la convinzione che nulla ci appartiene e tutto ci è dato per essere condiviso. Tutti abbiamo in comune tempi di preghiera, di formazione permanente e l'impegno di non trascurarli mai. Consideriamo la Parola e il Magistero della Chiesa come il nostro fondamento perché ci aiutano a vivere nel mondo senza essere del mondo. Chi è alla presenza di Dio sa inginocchiarsi per riprendersi la purezza. Chi prega molto ama la povertà. Chi ha fatto di Dio la sua logica conosce, amandoLo, il valore dell'obbedienza.
Non ricerchiamo potere e privilegi, ma siamo a servizio con umi...

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