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Innamorati di Dio. Ernesto Olivero raccontato da Francesco d'Assisi
Angelo Comastri
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Innamorati di Dio. Ernesto Olivero raccontato da Francesco d'Assisi
Angelo Comastri
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"Questo libro non vuole raccontare la storia di Ernesto Olivero, ma, attraverso la sua storia, vuole raccontare che: 'Il mio deve essere l'apostolato della bontĂ . Vedendomi devono dire: Dato che quest'uomo Ăš buono, la sua religione deve essere buona. Se mi si domanda perchĂ© sono buono e paziente, devo dire: PerchĂ© sono il servo di uno che Ăš molto piĂč buono di me'. La Chiesa ha bisogno di santi come i nostri polmoni hanno bisogno di ossigeno: il Sermig sia terreno fecondo per far germogliare uomini e donne veramente innamorati di Dio e non di se stessi." (Angelo Comastri)
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Informations
Sujet
Theology & ReligionSous-sujet
ReligionLA GIOIA DI RISPONDERE SĂ
LA REGOLA DEL SERMIG
BENVENUTO A CASA TUA
Amico caro, amica cara, se vuoi accogliere il Vangelo nella sua interezza, se cerchi nella presenza di Dio una spiritualitĂ che ti avvolga totalmente, se senti di donare la tua vita senza condizioni a Dio e ai fratelli, se credi nella speranza, benvenuto, benvenuta. La FraternitĂ ti accoglie e ti offre un impegno che puĂČ coinvolgere tutta la tua vita. Un impegno tanto piĂč leggero quanto piĂč semplice e sorridente sarĂ l'animo con il quale saprai accoglierlo.
Non troverai in queste pagine un programma con norme e regole cui adeguarti, ma una mentalitĂ per crescere nell'amore, cioĂš nel dono di te. Ti chiediamo di essere e restare innamorato di GesĂč tutta la vita, di permettere allo Spirito di aprirti alla realtĂ della Presenza, di entrare nei pensieri di Dio per essere donna e uomo di speranza.
Maria con la sua tenerezza ti sarĂ sempre accanto.
GesĂč allora si voltĂČ e, vedendo che lo seguivano, disse: « Che cercate? ». Gli risposero: « RabbĂŹ (che significa maestro), dove abiti? ». Disse loro: « Venite e vedrete... » (Gv 1,38-39).
LO SPIRITO CHE CI GUIDA
Amare con il cuore di Dio. Ricambiare il male con il bene. La bontĂ che disarma. L'imprevisto accolto. Il diverso capito. Il sĂŹ come Maria, senza condizioni. Liberi di dire sĂŹ. Liberi di stare insieme. La gioia della restituzione. Le gocce che diventano mare. I piccoli che fanno cose piccole. I piccoli che fanno cose grandi. Una famiglia che accoglie. Il silenzio che parla. La forza della preghiera. L'impossibile cancellato nella fede. L'umiltĂ che costruisce. Il problema dell'altro che diventa mio. L'io che Ăš giĂ noi. Condividere la gioia e il dolore. Portare i pesi gli uni degli altri. Il bene fatto bene. Il valore di un minuto. L'impegno per la pace. La certezza della speranza. Amare la vita. Poveri, ma ricchi di Dio. Amici di GesĂč nel suo Spirito alla presenza del Padre.
IL VANGELO NOSTRA REGOLA
Il Vangelo Ăš la nostra regola di vita perchĂ© ci comunica GesĂč. Impariamo cosĂŹ a pregare come pregava Lui, ad operare come Lui operava, ad avere i suoi stessi sentimenti. GesĂč Ăš il Signore della nostra vita e noi cerchiamo di trasformare la nostra vita nella sua. Quando GesĂč fa un dono, ne fa la sua meraviglia e dĂ la grazia per viverlo sempre. Tutte le parole del Vangelo sono parole scritte per noi, possibili da vivere, altrimenti non le avrebbe pronunciate.
La Parola rinnova ogni giorno l'eternitĂ dell'incontro con GesĂč, il Figlio di Dio. La Parola colma la nostra povertĂ , e l'« assurdità » delle beatitudini, il porgere l'altra guancia, il perdono diventano possibili. Da soli non ce la faremo mai, ma Lui si fa vicino a noi e attraverso noi diventa il Presente, oggi nella storia.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non puĂČ far frutto da se stesso se non rimane nella vite, cosĂŹ anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perchĂ© senza di me non potete far nulla. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarĂ dato. In questo Ăš glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli (Gv 15,4-5.7-8).
Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo GesĂč (Fil 2,5).
PAROLA E PRESENZA DI DIO
Come la pioggia e la neve che scendono dal cielo non vi ritornano senza aver fecondato la terra, cosĂŹ la Parola feconda la nostra vita quotidiana. Ă attraverso la Parola che il Padre rinnova con noi la creazione. Ă attraverso la Parola che GesĂč vive in noi. Ă attraverso la Parola che lo Spirito ci parla. La Parola ci immerge in una Presenza, la presenza di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.
La presenza di Dio Ăš la veritĂ che ci avvolge. Qualunque cosa facciamo, in tutte le stagioni della nostra vita, Dio Ăš dentro di noi e opera con noi.
Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perchĂ© dia il seme al seminatore e pane da mangiare, cosĂŹ sarĂ della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerĂ a me senza effetto, senza aver operato ciĂČ che desidero e senza aver compiuto ciĂČ per cui l'ho mandata (Is 55,10-11).Il seminatore uscĂŹ a seminare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono. Un'altra parte cadde sulla pietra e appena germogliata inaridĂŹ per mancanza di umiditĂ . Un'altra cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la soffocarono. Un'altra cadde sulla terra buona, germogliĂČ e fruttĂČ cento volte tanto. Detto questo, esclamĂČ: « Chi ha orecchi per intendere, intenda! » (Lc 8,5-8).
LA PREGHIERA REALTĂ DELLA PRESENZA
La nostra vita ha preso la strada del Signore quando abbiamo incontrato la preghiera e per prima cosa abbiamo capito che non sapevamo pregare. Da quel momento abbiamo desiderato con tutto il nostro cuore, con tutta la nostra mente, con tutte le nostre forze, di imparare a pregare e la bontĂ del Signore ci Ăš venuta incontro. Pregare Ăš restituire il tempo a Dio, desiderare che Lui abiti nel nostro cuore, pensare e volere ciĂČ che a Lui piace.
Ci nutriamo ogni giorno della sua Parola e la portiamo sempre con noi. L'Eucaristia ci dĂ la grazia di cibarci di GesĂč. La Liturgia delle Ore ci immerge pienamente nella comunione dei Santi. Il Rosario Ăš il nostro affidarci a Maria, alla sua tenerezza, alla sua maternitĂ . Ravviviamo cosĂŹ in noi la presenza di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Lo guardiamo e ci sentiamo guardati da Lui.
Maciniamo continuamente la sua lode: « Sei buono Signore, usami, aiutami, misericordia, misericordia ». CosÏ la nostra giornata Ú segnata dalle ore di preghiera che si intrecciano con la vita: pregare e agire, pregare e amare, pregare e tacere, pregare e operare, pregare e ascoltare. Altre presenze ci aiutano a tenere viva la preghiera: quella degli angeli, dei santi protettori, di tanti amici buoni che in terra e in cielo continuano a pregare con noi e per noi.
Gli rispose GesĂč: « Se uno mi ama, osserverĂ la mia parola e il Padre mio lo amerĂ e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui » (Gv 14,23).Io vi dico: Chiedete e vi sarĂ dato, cercate e troverete, bussate e vi sarĂ aperto (Lc 11,9).
IL DONO DELLA SPERANZA
Il dono particolare che il Signore ci ha fatto, essere speranza per gli uomini del nostro tempo, si radica in noi nella misura in cui ci svuotiamo di noi stessi e ci riempiamo della presenza di Dio: il Padre che ci ama costantemente, il Figlio che ci comunica la sua Parola, lo Spirito Santo che ci sospinge verso strade e fatti nuovi.
Comunichiamo speranza, aiutiamo l'uomo del nostro tempo a « tirar fuori » la speranza assopita, se ci riconosciamo abitati da Dio, liberi da ogni spirito di giudizio, da ogni rancore, da ogni rivalità , se impariamo a vivere secondo le beatitudini evangeliche: puri di cuore, miti, poveri, pacificati e pacificatori.
AlzĂ ti gli occhi verso i suoi discepoli, GesĂč diceva: « Beati voi poveri, perchĂ© vostro Ăš il regno di Dio.
Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete.
Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa Ú grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti » (Lc 6,20-23)....Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che Ú in voi (1Pt 3,15).
FRATERNITĂ NELLA CHIESA
Se vuoi vivere in questa FraternitĂ i doni del tuo battesimo, scegli di essere nella Chiesa non come in una struttura, ma come in una presenza, la presenza di GesĂč, aderendo a Lui con amore, muovendoti come un figlio e un fratello in questa sua presenza. Ă una presenza a volte difficile da riconoscere, faticosa da vivere, al limite dell'impossibile, ma Ăš reale. GesĂč l'ha voluta per aprirci la strada del Regno e per annunciare a tutti la lieta novella dei « cieli nuovi e terra nuova ».
Di fronte ai dubbi che ci assalgono mettiamoci in ginocchio e, pregando incessantemente, chiediamo allo Spirito Santo di saper discernere il bene dal male, per fare la volontĂ di Dio senza venir meno alla fedeltĂ .
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri (Gv 13,35).La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno diceva sua proprietĂ quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro in comune (At 5,32).
FRATERNITĂ DELLA SPERANZA
Avvicinandoti a noi troverai una FraternitĂ dove giovani, coppie di sposi e famiglie, monaci e monache sono ugualmente responsabili della FraternitĂ e del carisma. Siamo diversi tra noi per etĂ e per stato di vita, ma tutti affidiamo totalmente la nostra vita a Dio seguendo GesĂč piĂč da vicino, chi nel vincolo del matrimonio, chi con una speciale consacrazione, imitandoLo nella povertĂ , nella castitĂ , nell'obbedienza.
Manteniamo uno stato di vita laicale per restare nel mondo, con il cuore abitato da Dio. Nel rispetto della chiamata di ognuno, tutti viviamo del nostro lavoro; tutti viviamo con gioia la convinzione che nulla ci appartiene e tutto ci Ú dato per essere condiviso. Tutti abbiamo in comune tempi di preghiera, di formazione permanente e l'impegno di non trascurarli mai. Consideriamo la Parola e il Magistero della Chiesa come il nostro fondamento perché ci aiutano a vivere nel mondo senza essere del mondo. Chi Ú alla presenza di Dio sa inginocchiarsi per riprendersi la purezza. Chi prega molto ama la povertà . Chi ha fatto di Dio la sua logica conosce, amandoLo, il valore dell'obbedienza.
Non ricerchiamo potere e privilegi, ma siamo a servizio con umi...