CAPITOLO 1
La logica dell'affettivitĂ
Câè un codice di leggi scritto nella coscienza innata di ogni individuo, una Carta Naturale dei Diritti conosciuta da ogni essere umano fin dalla sua comparsa sulla Terra e presente a livello universale, senza differenze di razza, sesso, lingua o religione.
Eâ una Logica Naturale e imperativa, rigorosamente allineata alle esigenze biologiche della Vita di conservarsi, svilupparsi e riprodursi e parla agli umani dallâintimo della coscienza, indicando la giusta condotta da seguire per soddisfare i bisogni del corpo, della mente e del cuore.
Gettare un sguardo dâinsieme sul funzionamento di questa logica permette di comprendere la motivazione della trasmissione transgenerazionale delle memorie traumatiche.
Le esigenze irrinunciabili della vita
Ogni essere vivente ha per natura delle esigenze biologiche fondamentali che deve soddisfare al fine di sopravvivere, svilupparsi, esprimere i suoi talenti e realizzare la sua missione su questa terra.
Esse costituiscono un codice di diritti naturali innato che sta alla base della motivazione profonda nei comportamenti umani, agendo come propulsore e regolatore delle scelte e delle azioni.
I bisogni esistenziali orientano ogni individuo di ciascuna specie ad agire in modo da sopravvivere alle avversitĂ , escogitando di volta in volta le migliori soluzioni di adattamento alle condizioni ambientali, gli consentono di elaborare strategie efficaci per proteggersi dalle aggressioni e dalle minacce dei predatori, lo spingono a sviluppare al massimo le risorse creative specifiche della specie, lo guidano ad affermare, conservare e perpetuare la vita. Nel miglior modo possibile rispetto alle diverse situazioni contingenti e relativamente alle risorse a disposizione.
Sono esigenze imperative e irrinunciabili, che agiscono al di lĂ dellâintenzione e della volontĂ conscia: si possono ignorare, ma non disattendere, si può credere di farne a meno, ma non si può evitare di subire le conseguenze della loro mancata soddisfazione, perchĂŠ non sono la volontĂ e la ragione a governarli, ma sono essi a dominare sulla ragione e sulla volontĂ .
Classificati dallo psicologo americano Abraham Maslow (1971), sono accettati come modello interpretativo largamente condiviso da molte scuole psicologiche di indirizzo clinico o sociale, e da altre scienze umane e naturali come la biologia evolutiva, lâetologia, la psicobiologia, la medicina, lâembriologia etc.
Sono raggruppati in quattro categorie, disposte in ordine gerarchico secondo una logica âbiologicaâ, cioè esistenziale.
Bisogni fisiologici
Dal momento in cui nasce, un essere vivente corre costantemente il pericolo di morire: il suo obiettivo primordiale e istintivo è quindi quello di restare vivo piÚ a lungo possibile e di continuare la specie. Per farlo deve soddisfare i bisogni fisiologici di sopravvivenza, cioè respirare, nutrirsi (mangiare e bere), eliminare le scorie e riprodursi.
Senza ossigeno il cervello si spegne in pochi minuti, senza acqua nĂŠ cibo il margine di sopravvivenza si fa piĂš ampio, ma il rischio di morte è sempre certo; senza eliminare le scorie lâorganismo si estinguerebbe in breve tempo per intossicazione e senza riproduzione tutti gli individui di una specie si estinguerebbero entro una generazione.
Per soddisfare i bisogni fisiologici, lâumano, come prima di lui gli individui di ogni specie, ha dovuto sviluppare delle competenze specifiche di cui non ci si rende sempre conto, poichĂŠ svolte dalla parte piĂš antica del cervello, la quale opera senza lâapporto fondamentale della volontĂ conscia.
Per respirare il cervello deve essere in grado di calcolare il volume dâaria necessario alla sopravvivenza dellâorganismo, cioè lâentitĂ dello âspazio vitaleâ; lâatto di nutrirsi e digerire i cibi implica la capacitĂ di riconoscere nellâambiente gli organismi adatti a essere âin â geritiâ e digeriti come cibo e di distinguerli da quelli tossici che conducono alla morte.
La riproduzione in natura è subordinata al numero di nati che possono sopravvivere in un dato ambiente; ogni specie è perciò in grado tenere la contabilità delle risorse tramite il cervello e programmare di conseguenza la fertilità degli individui, oltre che di percepire istintivamente qual è il miglior partner compatibile con cui accoppiarsi per dar vita a una nuova generazione.
I bisogni fisiologici, come tutte le esigenze naturali, sono percepiti dallâuomo sia a livello fisico, sia a livello psicologico, poichĂŠ il cervello non fa distinzione tra realtĂ concreta, astratta, immaginaria o simbolica. La necessitĂ di respirare âpsichicamenteâ e di avere un territorio personale, o âspazio vitaleâ, senza sentirsi âsoffocatiâ, lâesigenza di procurarsi lâadeguato ânutrimento per il corpo e per la menteâ, di âbereâ e attingere energia vitale e conoscenza, il bisogno di ingerire e assimilare ciò che è buono e di âliberarsiâ dalle tossine e dai veleni, fisici psichici che siano; lâistinto di trovare il partner compatibile per riprodursi e perpetuare la sopravvivenza della specie sono richieste biologiche arcaiche che costituiscono il primo ordine di diritti naturali.
Lâambiente familiare e il sistema educativo non le prendono sempre in considerazione e non permettono cosĂŹ al bambino di esercitare le competenze ad esse correlate. Il bambino sa infatti istintivamente quando ha fame e quando è sazio, cosa gli piace e cosa non gli piace mangiare, quanto cibo desidera e quanto gli basta, per esempio.
E ha una percezione istintiva del territorio personale, del suo spazio vitale e delle persone che gradisce o non gradisce avere accanto.
Se queste esigenze vengono ignorate o disattese con la scusa che âè piccolo e non capisceâ oppure che âfa i capricciâ, il bambino subisce atti di prevaricazione e di invasione, perde fiducia nelle sue competenze istintive (se gli adulti le negano come fa ad essere sicuro delle sue esigenze? ) e da adulto avrĂ difficoltĂ a esprimere le sue preferenze, a fare scelte appropriate e non nocive, a prendere decisioni basate su sensazioni â di pelle â o âdi panciaâ. AvrĂ difficoltĂ a pretendere dagli altri il rispetto del suo spazio e dei suoi confini territoriali, a riconoscere il partner appropriato, a esercitare attivitĂ professionali in cui lâistinto di âprocacciarsi il bocconeâ, cioè di fare la scelta opportuna al momento giusto è fondamentale per la riuscita, come per esempio quella dellâimprenditore o del commerciante.
Bisogni di sicurezza e di benessere
Sono le necessitĂ altrettanto primordiali di provvedere alla continuitĂ della sopravvivenza, accantonando scorte adeguate di cibo, provvedendo a rigenerare le forze fisiche con il riposo, costruendo un rifugio ove sentirsi al sicuro dagli assalti del clima e dei predatori.
Riguardano il bisogno di proteggere il corpo e mantenerlo in un buono stato di salute e forma fisica, perchĂŠ dia le prestazioni ottimali richieste dalla lotta per lâesistenza.
LâincolumitĂ e la salute sono messe in pericolo da tre elementi fondamentali: uno è la carenza di nutrimento e genera quindi il bisogno impellente di procurarselo, controllando le risorse di un territorio e lottando per avere il diritto di impadronirsene. Un altro è la violenza del clima e degli agenti atmosferici: un caldo troppo elevato senza adeguato rifornimento idrico e senza protezione dai raggi solari provoca la disidratazione, un freddo troppo elevato espone lâorganismo al pericolo di congelamento; il fuoco, lâacqua, il vento e i terremoti sono forieri di distruzione e di morte. Il terzo è il pericolo di perdere lâincolumitĂ fisica rimanendo feriti, mutilati, violati; il pericolo di essere contaminati da veleni presenti nei pungiglioni degli insetti o nei denti dei serpenti, o di essere infettati dagli squarci provocati dagli artigli dei predatori.
Eâ dunque essenziale per gli umani stabilirsi in un territorio in cui siano presenti costanti fonti di sussistenza, costruirsi un rifugio per proteggersi nei momenti di vulnerabilitĂ , controllare lâambiente e difendere il corpo dalle aggressioni dei nemici, proteggere la propria integritĂ e la propria intimitĂ .
Le competenze innate correlate ai bisogni di sicurezza sono la capacità istintiva di sapere qual è il proprio benessere, cioè quanto si ha bisogno di bere, mangiare, riposare, stare in attività ; di sapere quando si ha freddo o caldo e quanto si ha bisogno di coprirsi; la capacità di distinguere tra un contatto fisico amorevole e desiderabile e uno sgradevole e invasivo e dunque di esprimere il proprio rifiuto e opporre resistenza a ciò che si percepisce come lesivo della propria integrità fisica e psichica.
Riconoscere e soddisfare bisogni di sicurezza e benessere è dunque necessario per sentirsi certi delle proprie forze, capaci di difendersi dal pericolo, di affrontare le difficoltà e gestire la propria vita, in una parola, per avere fiducia in se stessi.
I fattori che ostacolano il libero accesso dellâadulto alle competenze istintive nella sfera della sicurezza sono le aggressioni, le critiche, le umiliazioni subite dal bambino quando esprime le sue esigenze personali di benessere e quando aggredisce per difendersi.
Se nella prima infanzia non vengono rispettati i ritmi vitali, i bisogni di intimitĂ del bambino e il suo diritto a esprimere preferenze e rifiuti o se, nel peggiore dei casi, il bambino è vittima di sevizie e violenze, questi, crescendo, avrĂ difficoltĂ a sviluppare la sicurezza affettiva, cioè la capacitĂ di riconoscere cosa gli piace, cosa non gradisce e qual è il suo âbeneâ; la capacitĂ di sapere quando fidarsi e quando non fidarsi di unâaltra persona e la certezza di avere il diritto a proteggere la sua sfera intima e personale.
DiventerĂ insicuro e tentennante, avrĂ dubbi e incertezze nellâ orientare le proprie energie verso la cura di sĂŠ e della propria salute, nel provvedere al benessere economico, nellâattrarre relazioni positive. Può arrivare ad avere comportamenti incauti o distruttivi, intossicandosi con cibo, alcool o droghe; a stringere legami con persone aggressive e non riuscire a difendersi da chi lo ferisce nellâintimitĂ . O a diventare perverso e violento. Può avere difficoltĂ ad agire coerentemente per garantirsi condizioni decorose di vita.
Bisogni di identitĂ e autonomia
Si dividono nelle due categorie dei bisogni di appartenenza e amore e dei bisogni di riconoscimento e stima.
Sicuro di sopravvivere, lâessere vivente può orientare lâenergia affettiva e mentale alla soddisfazione del bisogno di sviluppare unâidentitĂ , cioè essere se stesso, distinguersi dagli altri, conoscersi, esprimersi e realizzare la propria indipendenza e autonomia.
Appartenenza e amore. Lâaspetto primordiale dellâidentità è la dichiarazione di appartenenza alla specie: âSono un uomo, sono una donna.â Il che significa: âsono un essere appartenente alla specie umana, di genere maschile o femminile.â Essa è seguita dalla dichiarazione di appartenenza familiare, etnica e nazionale: âMi chiamo Mario o Carla Rossi, figlio o figlia di Giovanni e di Giuseppinaâ, che determina il posizionamento di un individuo allâinterno di un contesto socio economico e storico culturale.
LâidentitĂ biologica è irrinunciabile, perchĂŠ senza di essa non sarebbe possibile la sopravvivenza, la relazione con lâambiente, la scelta del cibo, lâapprendimento delle abilitĂ , la comunicazione e il linguaggio.
Altrettanto necessaria al proprio posizionamento in un contesto storico e ambientale e alla costruzione della propria identitĂ sociale è lâappartenenza familiare.
Lâappartenenza è coniugata con lâamore biologico tra genitori e figli, o istinto genitoriale (materno e paterno): senza lâamore biologico i genitori abbandonerebbero i piccoli alla mercĂŠ dellâambiente e la specie si estinguerebbe nel giro di una o due generazioni.
Attraverso il legame dâamore con i genitori il figlio sviluppa la coscienza degli affetti. Il bisogno di essere amato, accudito, accarezzato, abbracciato con amore è per il bambino un bisogno biologico indispensabile per apprendere a sviluppare lâaffettivitĂ e imparare a relazionarsi. Dal genitore dello stesso sesso impara ad amare e a rispettare se stesso, dal genitore del sesso opposto impara ad essere amato e a rispettare i simili del sesso opposto: sono i due apprendimenti fondamentali per sviluppare in seguito relazioni positive.
Dalla madre, poi, i figli hanno bisogno di ricevere accettazione, tenerezza e amore senza giudizio, condizione necessaria per riuscire da adulti a stringere legami di amore, amicizia, alleanza e collaborazione con i propri simili.
Dal padre, invece, i figli hanno bisogno di apprendere le regole per relazionarsi con lâambiente e riuscire a sviluppare capacitĂ di gestione, di controllo e di dominanza delle situazioni e dellâambiente al fine di sopravvivere nel mondo.
Il bisogno di appartenenza è la necessitĂ ancestrale di relazioni sociali, lâesigenza di non essere soli, il bisogno di scambi vitali di energia con i propri simili, indispensabili per sviluppare lâintelligenza e lâaffettivitĂ . Esso si esprime nella ricerca di gruppi con cui sentire affinitĂ , solidarietĂ , comunanza di intenti e di pensiero, siano essi la squadra del cuore, unâideologia, un movimento culturale, un ordine professionale, un gruppo di lavoro. Negli umani è molto sviluppato per la ragione biologica che un umano da solo non è in grado di sopravvivere. Sente quindi unâesigenza profonda di stringere legami di alleanza con il suo gruppo di origine o di elezione per poter conquistare le risorse che gli permettono di sostentarsi, di prosperare, di costruire, di dominare lâambiente, di primeggiare sugli avversari.
La nascita dai genitori afferma la sua appartenenza alla stirpe, che per il figlio è un diritto irrinunciabile.
Grande sofferenza viene dalla privazione o dalla messa in discussione del diritto di appartenenza: per un bambino essa viene meno quando viene rifiutato dai genitori o dalla famiglia di origine o quando viene abbandonato in tenera etĂ . Si verifica anche quando, in tenerissima etĂ , viene separato temporaneamente, - soprattutto dalla madre, da cui dipende totalmente per la sopravvivenza - per motivi di forza maggiore come un ricovero ospedaliero, un viaggio di lavoro o altro impedimento.
In etĂ adulta si ha ogni volta che un individuo viene separato dal suo gruppo di appartenenza a causa di unâingiustizia o di un atto di intolleranza e prevaricazione: ogni volta che un figlio viene defraudato dei suoi diritti di successione, ogni volta che un fratello o una sorella vengono esclusi dalla vita familiare per una malattia mentale o una condotta considerata disonorevole, ogni volta che un uomo o una donna vengono esiliati o privati della libertĂ per le loro idee politiche o religiose.
Che lâesclusione, la separazione dal gruppo familiare o sociale avvenga da piccoli o da adulti, è causa di un dolore che affonda le radici nel passato ancestrale, che rievoca nellâanimo umano lo scenario agghiacciante del trovarsi soli in balia del predatore, del nemico, della fame, del freddo e della sete ( e dallo sfruttamento dei nuovi migranti, dalla violenza esercitata sui deboli e sulle donne, dalla loro riduz...