COME SIAMO FATTE?
La prima tappa di questo percorso ci serve per costruire fondamenta solide al nostro discorso sul piacere. Per capire di che cosa parleremo, infatti, è importante imparare a conoscerci bene.
Il nostro corpo partecipa alla sessualitĂ per intero, nel suo insieme (basti pensare alle sensazioni che proviamo â se siamo nella situazione giusta â quando veniamo sfiorate o ci sfioriamo sul seno, sui fianchi, sulla schiena, sulle cosce, sul collo), ma in questo caso ci interessa parlare, prima di tutto, dellâarea piĂš direttamente coinvolta in quella che chiameremo ârisposta sessualeâ, una parte che, per via della sua posizione, difficilmente ci troviamo a guardare tutti i giorni. Insomma, comâè fatto il nostro apparato genitale?
Le nostre strutture genitali si dividono tra interne ed esterne: ci sono zone che possiamo vedere (anche se non proprio comodamente, dâaccordo) e altre che non possiamo vedere perchĂŠ sono allâinterno del nostro corpo.
Se non lâavete mai fatto prima, vi proponiamo una piccola esperienza. Prendete uno specchio, sistematevi su una sedia, sul bordo della seduta, divaricate leggermente le gambe e guardate: quella che vedete riflessa è la vostra vulva.
La vulva è la zona che comprende tutti gli organi sessuali visibili dallâesterno. Ă delimitata in alto dal pube (se vogliamo essere precise, dalla sinfisi pubica, cioè il punto in cui si uniscono le due ossa del bacino, sul davanti), in basso dallâano, lateralmente dalle pieghe inguinali.
Può essere che finora lâabbiate chiamata vagina, invece di vulva: è molto comune, ma è unâimprecisione. La vagina, infatti, è solo una delle sue parti. Vediamole in ordine.
Come abbiamo detto, il âconfine nordâ della vulva è il monte di Venere o pube. Ă lâarea morbida, un poâ âimbottitaâ, in fondo alla pancia, su cui crescono i peli durante lâadolescenza. I peli sul pube hanno una funzione: quella di trasmettere un eventuale stimolo sessuale in questa parte del corpo. La trasmissione avviene attraverso i bulbi piliferi, ma alcune ricerche degli ultimi anni hanno dimostrato che questa trasmissione avviene anche se la pelle è glabra. Quindi non cambia nulla se decidete di depilare il pube in parte o del tutto: è solo una questione di gusti.
Poco sotto si trovano le parti piĂš evidenti della vulva: le grandi e le piccole labbra, il doppio strato di protezione dei nostri genitali.
Le grandi labbra, quelle piĂš esterne, hanno un colore e una consistenza simili a quelli della pelle dellâinguine, a cui sono molto vicine: come succede per il pube, anche in questa zona durante lâadolescenza cominciano a crescere peli.
PiĂš allâinterno trovate le piccole labbra. Sono diverse da donna a donna, ce ne sono di tutte le forme, colori e dimensioni: ognuna ha le sue. Possono essere piccole o grandi; con bordo dritto o ondulato; di colore rosa scuro, rossicce, marroni o violacee; simmetriche o asimmetriche. Possono essere completamente racchiuse dalle grandi labbra, invisibili o quasi quando si sta in piedi, ma possono anche sporgere molto verso il basso e lâesterno, ed essere sempre in vista.
NON ESISTE UNA VULVA BRUTTA
ÂŤNon mi piace la mia vulva, mi sembra brutta. Le piccole labbra vengono molto in fuori e sono una diversa dallâaltra. Ă normale?Âť
Alcune di voi hanno preoccupazioni di tipo estetico riguardo alla propria vulva, specialmente rispetto alle piccole labbra. Vogliamo dirvi una cosa, però: le vulve âbrutteâ non esistono. Non ci sono una forma âgiustaâ e una âsbagliataâ. Semplicemente ogni donna ha la sua. Il giudizio negativo o la sensazione di disagio che a volte proviamo per questa parte del nostro corpo derivano spesso da messaggi che ci sono stati trasmessi durante lâinfanzia o da esperienze che abbiamo vissuto. Se per esempio quando eravate bambine vi hanno fatto sentire âsporcheâ perchĂŠ vi toccavate la vulva, o avete avuto ricorrenti bruciori o cistiti, è probabile che abbiate associato a questa parte del corpo sentimenti negativi che ora si esprimono in valutazioni estetiche. La vostra vulva, però, va benissimo cosĂŹ comâè.
Proseguendo, allargate con delicatezza le piccole labbra: nel punto piĂš alto della vulva, allâattaccatura delle piccole e grandi labbra troverete il famoso clitoride o, meglio, il suo glande (ci arriviamo).
ÂŤMa il clitoride cosâè di preciso? Pensavo fosse il âbottoncinoâ in alto, ma ho letto di recente che è piĂš grande di cosĂŹ ed è anche dentro.Âť
Chiariamolo subito: parliamo del clitoride tra le strutture visibili del nostro apparato genitale, ma in realtĂ ne scorgiamo solo una parte. Il clitoride infatti è un organo piuttosto grande rispetto a come lo si immagina in genere e si sviluppa principalmente verso lâinterno: ha una âtestaâ esterna (il glande, appunto), un corpo interno e due radici che si allungano â sempre allâinterno â sui due lati della vulva. Ă un organo molto ricettivo, la cui funzione sembra essere soltanto occuparsi del nostro piacere: ha una struttura anatomica simile ai corpi cavernosi maschili (il pene), quindi si inturgidisce quando siamo eccitate e si modifica rigonfiandosi e ingrandendosi leggermente, anche se magari non ce ne accorgiamo. Quello che di solito definiamo âclitorideâ in realtà è il âglande del clitorideâ, la sua parte esterna protetta dal cappuccio clitorideo, dove si trovano circa ottomila (ottomila!) terminazioni nervose sensibili al tatto e alla pressione: portano informazioni al cervello, che le decodifica come piacere o dolore. Quindi va maneggiato con cura!
Continuando la vostra esplorazione, incontrerete il vestibolo vaginale. Ă una zona della vulva compresa tra le piccole labbra, che ospitano in alto il glande del clitoride, lâorifizio uretrale esterno (da cui esce lâurina) e lâorifizio vaginale, cioè la porta dâingresso della vagina.
Lâorifizio vaginale, poi, è circondato dallâimene, o corona vaginale: alcune di voi non lo vedranno, altre sĂŹ; è una membrana che ricopre in parte lâapertura esterna della vagina e che âseparaâ il vestibolo della vagina dalla vagina stessa. Non si trova in profonditĂ come molti pensano, si presenta come una specie di piega e, nella stragrande maggioranza delle donne, ha almeno unâapertura che consente la fuoriuscita del sangue mestruale e lâingresso nella vagina. Come ogni altra parte del corpo, cambia nel tempo (si atrofizza con lâetĂ ) e ha consistenze e forme diverse da donna a donna. Può essere piĂš o meno elastico e piĂš o meno spesso, rosa o biancastro, a forma di mezzaluna, di anello, può avere uno o piĂš fori o non averne affatto; può anche non esserci.
Lâimene non è assolutamente un âtappoâ che chiude la vagina, anzi: quando ricopre lâintera apertura vaginale è un problema perchĂŠ il sangue mestruale non può defluire e la penetrazione o non può avvenire o provoca sanguinamenti. In genere la situazione si risolve con un piccolo intervento.
Dato che lâimene non âotturaâ la vagina, non è nemmeno qualcosa che si può ârompere una volta per tutteâ o âstappareâ. Visto che nella maggior parte dei casi ha giĂ almeno unâapertura, non può essere lacerato irrimediabilmente nĂŠ da un pene, nĂŠ da un assorbente interno, nĂŠ da un dito, nĂŠ da qualsiasi altra cosa. Quando si prova a inserire qualcosa nella vagina possono crearsi piccole lesioni nel tessuto, ma la membrana â per la sua forma o per lâelevata elasticitĂ â può anche non portarne alcuna traccia. La prima volta che viene sollecitata per lasciar entrare un pene o altro può esserci un sanguinamento, ma non è la regola: le donne che sanguinano non sono la maggioranza e se capita è per via della particolare rigiditĂ o forma della membrana. Infine, la prima penetrazione può essere dolorosa, ma di solito il dolore che si prova è legato al fatto che si contraggono i muscoli della vagina, per lâagitazione e per la novitĂ .
Visto che la parola âimeneâ si porta dietro un bagaglio di informazioni false, pregiudizi e miti che riguardano il concetto di âverginitĂ â â un concetto da superare â, nel 2009 unâassociazione svedese che si occupa di educazione sessuale ha proposto di cambiarne il nome in âcorona vaginaleâ, che lo descrive in modo piĂš neutro e piĂš accurato.
Nella parte bassa del vestibolo vaginale, ai lati dellâorifizio vaginale, posizionate internamente e quindi non visibili, troviamo due piccole formazioni ovali, che si chiamano ghiandole di Bartolini. Producono un liquido vischioso che contribuisce â in piccola parte â alla lubrificazione durante lâattivitĂ sessuale. Purtroppo sono per lo piĂš famose per via delle cisti che si formano se si ottura il tubicino che conduce il liquido allâesterno. Anche in questo caso il problema si può risolvere facilmente con un semplice intervento chirurgico.
Il perineo, infine, è il tratto che va dalla base dellâorifizio vaginale allâano: la parte che poggia sul sellino della bicicletta, per intenderci meglio. Anche in questo punto, come attorno allâano, possono crescere peli. Ă unâarea estremamente sensibile e i muscoli pelvici connessi a questa zona sono molto importanti per la salute sessuale e per il nostro piacere: costituiscono la struttura muscolare di contenimento e sostegno dei genitali interni, della vescica e dellâintestino. Il perineo è lâultima parte visibile ed esterna del nostro apparato genitale, lâultima che vedrete nello specchio, ma come dicevamo il nostro apparato ha molte parti nascoste.
La prima, lo si indovina facilmente, è la vagina: un canale decisamente elastico, che collega il collo dellâutero alla vulva. Quando siamo in piedi, la vagina si estende in alto e leggermente indietro, tra lâuretra nella parte anteriore e il retto nella parte posteriore. A riposo è lunga tra i 7 e i 9 centimetri, ma le sue dimensioni variano molto: quando siamo eccitate si può allungare e allargare nella parte piĂš profonda. Può cambiare dimensioni grazie ad alcune pieghette interne, che formano una sorta di soffietto quando la vagina è a riposo, ma che si dilatano e si espandono durante lâeccitazione.
Lâaltro organo che capita spesso nei nostri discorsi è lâutero, un organo muscolare cavo, che si trova tra la vescica e il retto. Ă a forma di pera capovolta e lungo circa 8-9 centimetri. Ha un rivestimento interno, lâendometrio, che aumenta di spessore durante la prima parte del ciclo ovarico, cioè nei giorni che passano tra lâultima mestruazione e lâovulazione. Se durante lâovulazione non avviene la fecondazione (piĂš facilmente: se non rimaniamo incinte) lâendometrio si sfalda, dando origine alla mestruazione.
Il collo dellâutero è la parte piĂš bassa di questa âpera capovoltaâ e sporge nella vagina. Le pareti del collo dellâutero normalmente combaciano tra di loro e attraverso lâorifizio del collo dellâutero â unâapertura molto stretta â consentono il passaggio soltanto delle mestruazioni (in uscita dallâutero) e degli spermatozoi contenuti nel liquido seminale (in entrata nellâutero), casomai abbiate un rapporto sessuale penetrativo in cui è coinvolto un pene. Non câè modo che un pene (o un vibratore, o un sex toy) entri nellâutero! Per completezza: lâunico caso in cui le pareti del collo dellâutero non combaciano tra loro è il momento in cui una donna incinta è pronta per partorire, oppure quando durante una gravidanza si crea uno âscollamentoâ che mette a rischio la gravidanza stessa.
Abbiamo poi le ovaie, due organi di forma ovale della grandezza di una mandorla, disposte ai lati dellâutero sotto le tube di Falloppio. Hanno una funzione riproduttiva, perchĂŠ formano gli ovociti (quelli che chiamiamo ovuli, un poâ impropriamente), ma hanno anche una funzione endocrinologica, perchĂŠ producono vari tipi di ormoni sessuali (estrogeni, androgeni, progesterone).
Ă importante sapere che ognuna di noi nasce con una cosiddetta âriserva ovaricaâ, espressione che usiamo per indicare la quantitĂ di ovuli che avremo a disposizione nella nostra vita. Considerando che gli ovuli non maturano ...