L'antologia italiana
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L'antologia italiana

a cura di Dario Borso

Paul Celan, Dario Borso

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L'antologia italiana

a cura di Dario Borso

Paul Celan, Dario Borso

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"La poesia può essere un messaggio in bottiglia inviato nella convinzione – certo non sempre salda – di potere chissà dove e chissà quando venire sospinto a riva". Così auspicò Paul Celan nel 1960 ricevendo il prestigioso Premio Büchner. In conseguenza del premio si interessarono a questo poeta più editori europei. In Italia Mondadori, che avviò una trattativa complessa coinvolgendo a più livelli diversi poeti italiani, tra cui Sereni, Zanzotto, Fortini, Spaziani e Balestrini. La trattativa durò fino alla morte di Celan, senza risultato – o quasi: egli infatti nel 1964 inviò un elenco di poesie da antologizzare, rimasto tra le carte conservate in Fondazione Mondadori. Dario Borso l'ha recuperato, ha tradotto le poesie e ricostruito la storia. Il messaggio perciò è arrivato, tardi ma come nuovo, nel centenario della nascita del mittente.

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Información

Editorial
nottetempo
Año
2020
ISBN
9788874528806

Note

di Dario Borso
Le poesie fino a Conta (pp. 24-63) provengono dalla raccolta Mohn und Gedächtnis [Papavero e memoria], 1952; quelle da Sentii dire a I vignaioli (pp. 64-93) dalla raccolta Von Schwelle zu Schwelle [Di soglia in soglia], 1955; quelle da Voci a Stretta (pp. 94-139) dalla raccolta Sprachgitter [Grata di parole], 1959; quelle da C’era terra in loro alla fine (pp. 140-181) da Die Niemandsrose [La rosa di nessuno], 1963.
La traduzione è stata condotta sui rispettivi volumi della Bonner Ausgabe (Suhrkamp, Fankfurt am Main 2001-2004).

EIN LIED IN DER WÜSTE / UN CANTO NEL DESERTO

Composta a Bucarest nella seconda metà del 1945, uscí nella prima raccolta celaniana Der Sand aus den Urnen [La sabbia delle urne, 1948].
v. 1 Acra. Il riferimento può essere alla fortezza costruita a Gerusalemme nella città vecchia di Davide all’inizio del II secolo a.C. (cfr. I Maccabei, 1, 32 ss.), o piú probabilmente alla cittadella portuale di Saint-Jean-d’Acre, luogo di molte battaglie ai tempi delle Crociate.
v. 10 il giaco della notte. Variante: “der Mond dieser Nacht [la luna di questa notte]”. Il giaco era una cotta a maglie di ferro, sostituita poi dal piú completo usbergo.
v. 11 cherubino. Angelo con funzione di guardia (cfr. Genesi, 3, 24 e I Re, 8, 6).

MARIANNE / MARIANNE

Composta a Bucarest nel 1946, uscí nel febbraio 1948 su Plan, rivista letteraria viennese diretta da Otto Basil, e poi ne La sabbia delle urne. Marianne è notoriamente la personificazione della Repubblica Francese.
vv. 2-3 Su Sodoma distrutta da zolfo cfr. Genesi, 19; su Babele cfr. II Re, 25.
v. 7 Nella religione ebraica, dieci è il numero minimo di partecipanti adulti maschi a un servizio divino.

DER SAND AUS DEN URNEN / LA SABBIA DELLE URNE

Composta a Bucarest all’inizio del 1947, uscí su Plan e poi ne La sabbia delle urne.

DAS GASTMAHL / IL BANCHETTO

Composta a Bucarest a fine 1946 con dedica successiva “Für Otto Basil [Per Otto Basil]”, uscí nel maggio 1947 su Agora, rivista d’arte e letteratura romena diretta da Ion Caraion e Virgil Ierunca, e poi ne La sabbia delle urne.
v. 10 sulla via. Variante: “auf den Straßen [sulle vie]”.
vv. 11-13 Cfr. la chiusa della lettera ad Alfred Margul-Sperber, il suo mentore bucovino, dell’11 febbraio 1948: “Ich aber will auf den Tisch steigen, wie zum Schlafen, und Sie umarmen [Ma voglio salire sul tavolo, come per dormire, e abbracciarLa]”.

CHANSON EINER DAME IM SCHATTEN / CHANSON DI UNA DAMA NELL’OMBRA

Composta a Bucarest nell’autunno 1947. Chanson in francese.
v. 1 e. Variante: “, die [, che]”.
v. 23 Variante: “Der nennt ihren Namen nicht [Questo non fa il nome di lei]”.
v. 27 di soglia in soglia. Sarà il titolo della raccolta successiva a Papavero e memoria (lo motiva cosí al redattore Jürgen Rausch il 22 febbraio 1954: “Damit ist, so glaube und hoffe ich zumindest, außer einem gewiss nicht unwesentlichen Zug des Dichterischen, seinem liminärem Charakter nämlich, auch das Nie-zu-Ruhe-Kommen des Poetischem angedeutet [Con ciò, credo e spero almeno, è indicato, oltre a un certo non inessenziale carattere del poetare, il suo carattere liminare appunto, anche il mai-giungere-a-quiete del poetico]”.
v. 32 tulipani. Il fiore, coltivato dal Seicento in Olanda, è originario della Turchia, regione del Mar Nero.

DAS GANZE LEBEN / LA VITA INTERA

Composta a Bucarest il 28 dicembre 1946, uscí su Plan e poi ne La sabbia delle urne.
v. 11 spenti. Variante: “geschlossenen [chiusi]”.

SPÄT UND TIEF / TARDO E PROFONDO

Composta a Vienna il 20 aprile 1948 col titolo Deukalion und Pyrrha [Deucalione e Pirra] e con dedica all’etnologo romeno Isac Chiva, fuggito con Celan a Vienna e presto trasferitosi a Parigi. Nella mitologia greca, Deucalione e Pirra sono i superstiti del diluvio. Uscí ne La sabbia delle urne.
v. 6 Cfr. Prediche, 3, 20. La prima metà del verso è trascritta da Celan sulla copia in suo possesso di Das Prinzip Hoffnung [Il principio speranza, 1959] di Ernst Bloch in margine a: “la fede nel messia apparso conteneva a sua volta in sé la fede in quello non ancora apparso”.
v. 16 mulini della morte. Celan spiegò nella lettera al critico letterario Walter Jens del 9 maggio 1961: “Auch hier wird etwas (ach wie) Konkretes evoziert: die – das Wort war nach Kriegsende in allen Zeitungen zu lesen – Todesmühlen Auschwitz, Treblinka usw. [Anche qui viene evocato qualcosa di (ah, quanto) concreto: i – la parola dopo la fine della guerra si poteva leggere in tutti i giornali – mulini della morte Auschwitz, Treblinka ecc.]”.
v. 24 Cfr. Matteo, 18, 3 e l’appunto per il discorso Der Meridian [Il meridiano, 1960]: “Das Gedicht ist eine Umkehr [La poesia è un’inversione]”.
v. 27 un uomo dal sepolcro. Variante: “der Mensch mit der Kelche [l’uomo col garofano]”.

CORONA / CORONA

Composta a Vienna nella primavera del 1948, uscí ne La sabbia delle urne e poi nel marzo 1949 su Die Wandlung, mensile culturale diretto da Karl Jaspers, Marie Luise Kaschnitz e Alfred Weber. Il termine latino-italiano indica il segno utilizzato in musica per aumentare il valore di una nota o di una pausa a piacimento dell’esecutore.
v. 11 Variante: “wie Gift in den Mündern der Kinder [come veleno nelle bocche dei bambini]”.
v. 13 Stiamo abbracciati alla finestra. Variante: “Wir begegnen den Fenstern [Andiamo alle finestre]”.

TODESFUGE / FUGA DI MORTE

Composta a Bucarest nel maggio 1945 col titolo Todestango [Tango di morte] e tradotta in romeno dall’amico Petre Solomon sulla rivista Contemporanul il 2 maggio 1947 col titolo Tangoul mortii [Tango di morte], fu ripresa ne La sabbia delle urne e poi sulla rivista della Deutsche Akademie für Sprache und Dichtung Neue literarische Welt del giugno 1952. Fuge è in accezione puramente musicale. All’inizio del 1970 uscí una poesia dell’amico di liceo poi finito in un lager Immanuel Weißglas, Er [Lui], scritta poco prima di Fuga di morte e recante con questa forti analogie.
v. 4 Il 12 novembre 1959 Celan scriveva a Ingeborg Bachmann: “Todesfuge auch dies für mich ist: eine Grabschrift und ein Grab [Fuga di morte è anche questo per me: un’iscrizione tombale e una tomba]”, aggiungendo: “Auch meine Mutter hat nur dieses Grab [Anche mia madre ha solo questa tomba]”.
v. 5 Cfr. il penultimo verso di Psalm [Salmo, 1913] di Georg Trakl: “In seinem Grab spielt der weiße Magier mit seinen Schlangen [Nella sua tomba il mago bianco gioca coi suoi serpi]”.
v. 6 Germania. Solo qui in tutto l’opus a stampa Celan scrive “Deutschland”.
Margarete. Evidente l’allusione alla deuteragonista del Faust di Goethe.
v. 9 Che nei lager le SS facessero ballare e suonare gli ebrei destinati alle camere a gas era trapelato da piú fonti.
v. 15 Sulamith. La deuteragonista del Cantico dei cantici.
v. 16 Cfr. Salmi, 137, 3.

IN ÄGYPTEN / IN EGITTO

Composta a Vienna il 23 aprile 1948, dedicata in privato a Bachmann. Pubblicata su Die Wandlung, poi nell’aprile 1950 su Surrealistische Publikationen, rivista austriaca diretta da Edgar Jené e Max Hölzer, e infine nel 1951 su Stimmen der Gegenwart, annuario di letteratura austriaca diretto da Hans Weigel. Il titolo biblico si riferisce alla cattività egizia (cfr. Genesi, 37, 12 ss. ed Esodo, 1 ss.).
v. 3 Ruth! Noemi! Miriam! Rut è la nuora fedele e non ebrea della vedova Noemi (cfr. Libro di Rut), inoltre Noemi Ruth Kraft fu l’amante di Celan nel periodo tra il 1940 e il 1945; Miriam era sorella di Mosè, autrice di un canto di ringraziamento dopo la traversata del Mar Rosso (cfr. Esodo, 15, 20).
v. 6 Ruth e Miriam e Noemi. Variante: “Ruth und Noëmi und Mirjam [Ruth e Noemi e Miriam]”.

KRISTALL / CRISTALLO

Composta a fine 1949 e uscita su Surrealistische Publikationen. Usata da Claire Goll come prova di plagio.
v. 6 Cfr. la sezione “Sieben Rosen später [Sette rose piú tardi]” di Di soglia in soglia.

DIE KRÜGE / I BOCCALI

Composta a Parigi nella prima metà del giugno 1949 col titolo Nachtfensterlein [Finestrella notturna], spedita a Erica Lillegg il 15 giugno 1949: “Und hier ist eines, verlegen und scheu, ein verirrtes und ungewisses [Ed ecco qui, imbarazzata e timida, una smarrita e incerta]”. Klaus Demus, giovane storico dell’arte e poeta, era divenuto amico di Celan a Vienna nel 1948.

NACHTS / DI NOTTE

Composta nel 1949 e uscita nel giugno 1952 su Das Lot, rivista tedesca diretta da Alain Bosquet, Alexander Koval ed Edouard Roditi.
v. 8 grande. Variante: “blind [cieco]”.

LANDSCHAFT / PAESAGGIO

Composta il 10 novembre 1951.

WASSER UND FEUER / ACQUA E FUOCO

Composta a Parigi nel settembre 1951, con dedica “à Claire” Goll, uscita su Das Lot. Celan appunta a lato “M.lle Julie, Strindbergfilm”, in riferimento al film dello svedese Alf Sjöberg, fresco vincitore a Cannes, Fröken Julia, tratto dall’omonima pièce di August Strindberg.
v. 1 tassi. Variante: “Espen [pioppi tremuli]”. Taxus bacata è una pianta velenosa, detta anche “albero della morte”.
v. 7 stretto. Celan usa qui il termine alto-tedesco Sund, imparentato al danese. Attraversando il punto piú stretto dell’Øresund, tra Danimarca e Svez...

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