IN MESSICO
La primavera messicana
Candela non era riuscito a portarsi in Messico il titolo di architetto e per questo non aveva potuto approfittare del decreto per lâomologazione di Lazaro Cardenas: nonostante Vallejo gli avesse poi inviato il titolo ufficiale di architetto, occorse molto tempo per validarlo e cosĂŹ, per diversi anni, fu Arturo SĂĄenz de la Calzada7 (1907-2003) a firmare i progetti di Candela. Ottenne lâomologazione solo nel 1964, quando aveva giĂ costruito la maggior parte delle opere che lo avevano reso famoso. Il suo primo impiego nel nuovo mondo fu per il Servicio de EvacuaciĂłn de Refugiados Españoles, come capocantiere nella colonia Agricola Santa Clara a Chihuahua8, il cui direttore era lâingegner Carlos Gaos. Nel frattempo preparĂČ i documenti per far venire in Messico la fidanzata Eladia MartĂn Arche Figura âș, che sposĂČ a CittĂ del Messico nel 1940, che gli avrebbe dato quattro figlie: Maria Antonia, Manolita e le gemelle Pilar e Teresa Figura âș.
LavorĂČ dapprima alla costruzione di due villaggi, ma vennero completate solo una trentina di case e il grezzo del palazzo municipale, perchĂ© sopraggiunsero problemi politici e finanziari che dissolsero ben presto la colonia.
Si trasferĂŹ quindi ad Acapulco, allora ancora sperduto villaggio marino, dove in societĂ con un altro emigrato spagnolo9, Carlos Bringas, realizzĂČ 18 bungalow allâHotel Papagayo.
Nel 1941 lui e la moglie acquisirono la cittadinanza messicana, rinunciando a quella spagnola. Si stabilĂŹ a CittĂ del Messico e dal 1942 al 1946 lavorĂČ nellâimpresa VĂas y Obras con altri architetti e ingegneri esiliati: SĂĄenz de la Calzada, Segarra, Rivaud, DĂaz-Marta, Gaos e de AzcĂĄrate.
Tra le sue opere di questo periodo sono da ricordare lâHotel Mocambo a Veracruz e la ristrutturazione dellâHotel de la Selva a Cuernavaca: quattro anni che ricorda come «i piĂč tranquilli della mia vita in Messico e che servirono a completare il mio apprendistato».
Nel 1945 riuscĂŹ a convincere la madre e la sorella Julia a venire dalla Spagna; nel â46 arrivĂČ anche il fratello Antonio, che aveva lasciato il lavoro da perito edile in una ditta di costruzioni a Madrid, e con il quale aprĂŹ unâattivitĂ autonoma. Il primo lavoro, realizzato per lâimpresario spagnolo Miguel GĂłmez Lavin, Ăš un edificio di 70 appartamenti con un magazzino al piano terreno. Un progetto complesso, con calcoli che dovevano considerare i piĂč piccoli dettagli, cosa insolita per quegli anni (scherzosamente dirĂ poi «allora avevo ancora fiducia nei calcoli»).
Dallo stesso cliente ricevette la richiesta di costruire lâHotel Catedral, sulla calle Donceles, per cui propose telai dâacciaio, mantenendo la facciata coloniale. Le fondazioni, di tipo galleggiante, vennero progettate da Nabor Carrillo (1911-1967), che diventerĂ poi rettore dellâUNAM10.
Nel 1948 fortuna volle che Antonio vincesse il gran premio della lotteria Nazionale. Ma la fortuna svanĂŹ presto: investito il denaro della vincita in unâimpresa cinematografica, con la societĂ di produzione ParicutĂŹn, i Candela persero tutto nel giro di sei mesi a causa di due pellicole di scarsa qualitĂ (La Virgen desnuda, La venenosa).
FĂ©lix iniziĂČ una parentesi di studio del calcestruzzo areato e per oltre un anno effettuĂČ esperimenti con prodotti chimici e aggregati alla ricerca di una soluzione migliore del Siporex11, senza riuscire perĂČ a trovare il capitale per avviare uno stabilimento con autoclavi.
Con Arturo SĂĄenz de la Calzada elaborĂČ (1948) un progetto preliminare (non eseguito) per lâospedale di San Vicente de Paulo, in CittĂ del Messico Figura âș.
Pur continuando a lavorare, riuscĂŹ a studiare e ad aggiornarsi: si iscrisse alla Association Internationale des Ponts et Charpentes (1947) e allâAmerican Concrete Institute (1948). La lettura di un articolo sul âJournal of the American Concrete Institute (ACI)â12, in cui erano esposte varie teorie sulla costruzione di solette piegate (folded slab), riaccese il suo interesse giovanile per le sottili strutture a guscio; dalla lettura di altri articoli (che dovette tradurre dallâinglese, francese, tedesco e danese), iniziĂČ a intravedere la possibilitĂ di calcolare i âcascaronesâ con metodi piĂč semplici: sentĂŹ la necessitĂ di provare a se stesso che era possibile progettare nuove strutture, mai realizzate fino ad allora.
Nel 1949 i Candela realizzarono un hotel e un cinema a GuamĂșchil: nellâestate FĂ©lix costruĂŹ la sua prima volta, avviando la sperimentazione dal vero. Si ispirĂČ al lavoro condotto durante la Guerra in Inghilterra da Kurt Billing su baracche militari chiamate âCtesiphonâ dal nome del palazzo reale dellâantica cittĂ mesopotamica di Ctesifonte, in cui compariva unâenorme volta funicolare.
PoichĂ© una volta funicolare ha la proprietĂ di avere in ogni suo punto una distribuzione uniforme del suo peso totale, una struttura in calcestruzzo di questo tipo non necessita di armature; perciĂČ Candela potĂ© ottimizzare lâimpiego del materiale, realizzando unâopera snella di grande efficacia strutturale e dal design elegante. Il successo dellâesperimento e la sua originalitĂ lo convinsero a proseguire in questa direzione Figura âș.
Lâanno dopo costruĂŹ una volta simile per una piccola scuola rurale nella giungla dello stato messicano di Tamaulipas, vicino a CittĂ Vittoria. Tutto il materiale necessario era stato trasportato su un solo camion Figura âș.
Conobbe i fratelli architetti FernĂĄndez-Rangel, che avevano da poco progettato una fabbrica a volte cilindriche per loro padre a San Bartolo. Con loro nellâottobre del 1950 arrivĂČ alla costruzione nel piazzale della fabbrica, di una volta conoide sperimentale di circa 15 Ă 6 m, con uno spessore uniforme di 3 cm, appoggiata sui fronti a due archi di differente freccia, uno dei quali molto ribassato, tanto da generare una superficie a doppia curvatura, con la particolaritĂ dâavere i tiranti al di sopra della copertura Figura âș.
Lâavvio della societĂ Cubiertas Ala
Dallâamicizia e dallâesperienza condivisa tra i fratelli Fernandez e i tre fratelli Candela, nacque, nel 1950, Cubiertas Ala Figura âș, societĂ per la costruzione di âcoperture industrialiâ. RĂĄul e Fernando si impegnarono a trovare i clienti, FĂ©lix a progettare le coperture. In questa impresa Candela fu architetto, ingegnere, consulente, calcolatore, appaltatore e costruttore.
Per immergerci nel clima di Cubiertas Ala non câĂš niente di meglio di quanto scritto da Colin Faber nellâintroduzione al libro FĂ©lix Candela: the shell builder nel 1963.
Vicino allâincrocio tra Paseo de la Reforma e Avenida Insurgentes (qualche volta chiamato lâasse del Messico) allâinterno di un quartiere giĂ abitato da cameriere, câĂš un fabbricato, costruito una trentina dâanni fa, con un magazzino ed un negozio al piano terra, appartamenti sopra, ed un grande sottotetto dove ci sono gli uffici di Candela. Appena entrato il visitatore Ăš colpito da una grande foto a parete, del ristorante Los Maniantiales a Xochimilco, durante la fase di costruzione, con le sole strutture. Una breve camminata attraverso gli uffici commerciali, fino allâarea dei progetti e disegni, nella parte piĂč lontana. Candela puĂČ essere ovunque, ma piĂč frequentemente egli Ăš nel suo ârinconâ sulla sinistra tra due angoli. La disinformazione circa Candela Ăš cosa comune. I visitatori, in genere, si aspettano di trovare nellâufficio un alveare di creativitĂ , con molti modelli sottoposti a prove di carico o ad analisi fotoelastiche. Molto spesso invece il progetto Ăš di un altro studio ed il lavoro di Cubiertas Ala e di Candela Ăš una consulenza per assicurare che il progetto sia eseguibile ed a stipulare un contratto per la sua costruzione. Alcuni argomenti di discussione sono piĂč di natura politica che estetica. I quattro o cinque modelli che ci sono, sono stati costruiti da âaficionadosâ per diletto, poichĂ© non câĂš mai tempo in ...