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Il manifesto del futurismo e altri scritti
Filippo Tommaso Marinetti
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Il manifesto del futurismo e altri scritti
Filippo Tommaso Marinetti
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In questa raccolta sono riportati i piĂč importanti scritti del grande letterato futurista che all'inizio del XX secolo diedeun forte impulso al rinnovamento e al capovolgimento culturale in Italia e in Europa. Esaltando il progresso, la velocitĂ , il futuro, la forza e la potenza, criticando i retaggi di una cultura ormai obsoleta e defunta, Marinetti stila gli elementi di base del Futurismo, corrente di pensiero che invade tutti gli aspetti dei sensi, della vita e dell'arte. Ledizioni pubblica quest'opera fuori diritti in formato cartaceo ed ePub.
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Informations
Sujet
LetteraturaSous-sujet
Critica letteraria italianaDistruzione della sintassi - Immaginazione senza fili - Parole in libertĂ
La sensibilitĂ futurista
Il mio Manifesto tecnico della Letteratura futurista (11 Maggio, 1912) col quale inventai il lirismo essenziale e sintetico, lâimmaginazione senza fili e le parole in libertĂ , concerne esclusivamente lâispirazione poetica.
La filosofia, le scienze esatte, la politica, il giornalismo, lâinsegnamento, gli affari, pur ricercando forme sintetiche di espressione, dovranno ancora valersi della sintassi e della punteggiatura. Sono costretto infatti, a servirmi di tutto ciĂČ per potervi esporre la mia concezione.
Il Futurismo si fonda sul completo rinnovamento della sensibilitĂ umana avvenuto per effetto delle grandi scoperte scientifiche. Coloro che usano oggi del telegrafo, del telefono e del grammofono, del treno, della bicicletta, della motocicletta, dellâautomobile, del transatlantico, del dirigibile, dellâaeroplano, del cinematografo, del grande quotidiano (sintesi di una giornata del mondo) non pensano che queste diverse forme di comunicazione, di trasporto e dâinformazione esercitano sulla loro psiche una decisiva influenza.
Un uomo comune puĂČ trasportarsi con una giornata di treno, da una piccola cittĂ morta dalle piazze deserte, dove il sole, la polvere e il vento si divertono in silenzio, ad una grande capitale, irta di luci, di gesti e di grida⊠Lâabitante di un villaggio alpestre, puĂČ palpitare dâangoscia ogni giorno, mediante un giornale, con i rivoltosi cinesi, le suffragette di Londra e quelle di New York, il dottor Carrel e le slitte eroiche degli esploratori polari. Lâabitante pusillanime e sedentario di una qualsiasi cittĂ di provincia puĂČ concedersi lâebrietĂ del pericolo seguendo in uno spettacolo di cinematografo, una caccia grossa nel Congo. PuĂČ ammirare atleti giapponesi, boxeurs negri, eccentrici americani inesauribili, parigine elegantissime, spendendo un franco al teatro di varietĂ . Coricato poi nel suo letto borghese, egli puĂČ godersi la lontanissima e costosa voce di un Caruso o di una Burzio.
Queste possibilitĂ diventate comuni, non suscitano curiositĂ alcuna negli spiriti superficiali, assolutamente incapaci di approfondire qualsiasi fatto nuovo come gli arabi che guardavano con indifferenza i primi aeroplani nel cielo di Tripoli. Queste possibilitĂ sono invece per lâosservatore acuto altrettanti modificatori della nostra sensibilitĂ , poichĂ© hanno creato i seguenti fenomeni significativi:
1. Acceleramento della vita, che ha oggi, un ritmo rapido. Equilibrismo fisico, intellettuale e sentimentale sulla corda tesa della velocitĂ fra i magnetismi contradittorii. Coscienze molteplici e simultanee in uno stesso individuo.
2. Orrore di ciĂČ che Ăš vecchio e conosciuto. Amore del nuovo, dellâimprevisto.
3. Orrore del quieto vivere, amore del pericolo e attitudine allâeroismo quotidiano.
4. Distruzione del senso dellâal di lĂ e aumentato valore dellâindividuo che vuol vivre sa vie secondo la frase di Bonnot.
5. Moltiplicazione e sconfinamento delle ambizioni e dei desideri umani.
6. Conoscenza esatta di tutto ciĂČ che ognuno ha dâinaccessibile e dâirrealizzabile.
7. Semi-uguaglianza dellâuomo e della donna, e minore slivello dei loro diritti sociali.
8. Deprezzamento dellâamore (sentimentalismo o lussuria), prodotto della maggiore libertĂ e facilitĂ erotica nella donna e dallâesagerazione universale del lusso femminile. Mi spiego: Oggi la donna ama piĂč il lusso che lâamore. Una visita a una grande sartoria fatta in compagnia dâun banchiere amico, panciuto, podagroso, ma che paga, sostituisce perfettamente il piĂč caldo convegno dâamore con un giovane adorato. La donna trova tutto lâignoto dellâamore nella scelta di una toilette straordinaria, ultimo modello, che le sue amiche non hanno ancora. Lâuomo non ama la donna priva di lusso. Lâamante ha perso ogni prestigio, lâAmore ha perso il suo valore assoluto. Questione complessa, che mi accontento di sfiorare.
9. Modificazione del patriottismo diventato oggidĂŹ lâidealizzazione eroica della solidarietĂ commerciale, industriale e artistica di un popolo.
10. Modificazione della concezione della guerra, diventata il collaudo sanguinoso e necessario della forza di un popolo.
1l. Passione, arte, idealismo degli Affari. Nuova sensibilitĂ finanziaria.
12. Lâuomo moltiplicato dalla macchina. Nuovo senso meccanico, fusione dellâistinto col rendimento del motore e colle forze ammaestrate.
13. Passione, arte e idealismo dello Sport. Concezione e amore del «record».
14. Nuova sensibilitĂ turistica dei transatlantici e dei grandi alberghi (sintesi annuale di razze diverse). Passione per la cittĂ . Negazione delle distanze e delle solitudini nostalgiche. Derisione del divino silenzio verde e del paesaggio intangibile.
15. La terra rimpicciolita dalla velocitĂ . Nuovo senso del mondo. Mi spiego: Gli uomini conquistarono successivamente il senso della casa, il senso del quartiere in cui abitavano, il senso della cittĂ , il senso della zona geografica, il senso del continente. Oggi posseggono il senso del mondo; hanno mediocremente bisogno di sapere ciĂČ che facevano i loro avi, ma bisogno assiduo di sapere ciĂČ che fanno i loro contemporanei di ogni parte del mondo. Conseguente necessitĂ , per lâindividuo, di comunicare con tutti i popoli della terra. Conseguente bisogno di sentirsi centro, giudice e motore dellâinfinito esplorato e inesplorato. Ingigantimento del senso umano e urgente necessitĂ di fissare ad ogni istante i nostri rapporti con tutta lâumanitĂ .
16. Nausea della linea curva, della spirale e del tourniquet. Amore della retta e del tunnel. Abitudine delle visioni in scorcio e delle sintesi visuali create dalla velocitĂ dei treni e degli automobili che guardano dallâalto cittĂ e campagne. Orrore della lentezza, delle minuzie, delle analisi e delle spiegazioni minute. Amore della velocitĂ , dellâabbreviazione e del riassunto. «Raccontami tutto, presto, in due parole!»
17. Amore della profonditĂ e dellâessenza in ogni esercizio dello spirito.
Ecco alcuni degli elementi della nuova sensibilitĂ futurista che hanno generato il nostro dinamismo pittorico, la nostra musica antigraziosa senza quadratura ritmica, la nostra Arte dei rumori e le nostre parole in libertĂ .
Il mio Manifesto tecnico della Letteratura futurista (11 Maggio, 1912) col quale inventai il lirismo essenziale e sintetico, lâimmaginazione senza fili e le parole in libertĂ , concerne esclusivamente lâispirazione poetica.
La filosofia, le scienze esatte, la politica, il giornalismo, lâinsegnamento, gli affari, pur ricercando forme sintetiche di espressione, dovranno ancora valersi della sintassi e della punteggiatura. Sono costretto infatti, a servirmi di tutto ciĂČ per potervi esporre la mia concezione.
Il Futurismo si fonda sul completo rinnovamento della sensibilitĂ umana avvenuto per effetto delle grandi scoperte scientifiche. Coloro che usano oggi del telegrafo, del telefono e del grammofono, del treno, della bicicletta, della motocicletta, dellâautomobile, del transatlantico, del dirigibile, dellâaeroplano, del cinematografo, del grande quotidiano (sintesi di una giornata del mondo) non pensano che queste diverse forme di comunicazione, di trasporto e dâinformazione esercitano sulla loro psiche una decisiva influenza.
Un uomo comune puĂČ trasportarsi con una giornata di treno, da una piccola cittĂ morta dalle piazze deserte, dove il sole, la polvere e il vento si divertono in silenzio, ad una grande capitale, irta di luci, di gesti e di grida⊠Lâabitante di un villaggio alpestre, puĂČ palpitare dâangoscia ogni giorno, mediante un giornale, con i rivoltosi cinesi, le suffragette di Londra e quelle di New York, il dottor Carrel e le slitte eroiche degli esploratori polari. Lâabitante pusillanime e sedentario di una qualsiasi cittĂ di provincia puĂČ concedersi lâebrietĂ del pericolo seguendo in uno spettacolo di cinematografo, una caccia grossa nel Congo. PuĂČ ammirare atleti giapponesi, boxeurs negri, eccentrici americani inesauribili, parigine elegantissime, spendendo un franco al teatro di varietĂ . Coricato poi nel suo letto borghese, egli puĂČ godersi la lontanissima e costosa voce di un Caruso o di una Burzio.
Queste possibilitĂ diventate comuni, non suscitano curiositĂ alcuna negli spiriti superficiali, assolutamente incapaci di approfondire qualsiasi fatto nuovo come gli arabi che guardavano con indifferenza i primi aeroplani nel cielo di Tripoli. Queste possibilitĂ sono invece per lâosservatore acuto altrettanti modificatori della nostra sensibilitĂ , poichĂ© hanno creato i seguenti fenomeni significativi:
1. Acceleramento della vita, che ha oggi, un ritmo rapido. Equilibrismo fisico, intellettuale e sentimentale sulla corda tesa della velocitĂ fra i magnetismi contradittorii. Coscienze molteplici e simultanee in uno stesso individuo.
2. Orrore di ciĂČ che Ăš vecchio e conosciuto. Amore del nuovo, dellâimprevisto.
3. Orrore del quieto vivere, amore del pericolo e attitudine allâeroismo quotidiano.
4. Distruzione del senso dellâal di lĂ e aumentato valore dellâindividuo che vuol vivre sa vie secondo la frase di Bonnot.
5. Moltiplicazione e sconfinamento delle ambizioni e dei desideri umani.
6. Conoscenza esatta di tutto ciĂČ che ognuno ha dâinaccessibile e dâirrealizzabile.
7. Semi-uguaglianza dellâuomo e della donna, e minore slivello dei loro diritti sociali.
8. Deprezzamento dellâamore (sentimentalismo o lussuria), prodotto della maggiore libertĂ e facilitĂ erotica nella donna e dallâesagerazione universale del lusso femminile. Mi spiego: Oggi la donna ama piĂč il lusso che lâamore. Una visita a una grande sartoria fatta in compagnia dâun banchiere amico, panciuto, podagroso, ma che paga, sostituisce perfettamente il piĂč caldo convegno dâamore con un giovane adorato. La donna trova tutto lâignoto dellâamore nella scelta di una toilette straordinaria, ultimo modello, che le sue amiche non hanno ancora. Lâuomo non ama la donna priva di lusso. Lâamante ha perso ogni prestigio, lâAmore ha perso il suo valore assoluto. Questione complessa, che mi accontento di sfiorare.
9. Modificazione del patriottismo diventato oggidĂŹ lâidealizzazione eroica della solidarietĂ commerciale, industriale e artistica di un popolo.
10. Modificazione della concezione della guerra, diventata il collaudo sanguinoso e necessario della forza di un popolo.
1l. Passione, arte, idealismo degli Affari. Nuova sensibilitĂ finanziaria.
12. Lâuomo moltiplicato dalla macchina. Nuovo senso meccanico, fusione dellâistinto col rendimento del motore e colle forze ammaestrate.
13. Passione, arte e idealismo dello Sport. Concezione e amore del «record».
14. Nuova sensibilitĂ turistica dei transatlantici e dei grandi alberghi (sintesi annuale di razze diverse). Passione per la cittĂ . Negazione delle distanze e delle solitudini nostalgiche. Derisione del divino silenzio verde e del paesaggio intangibile.
15. La terra rimpicciolita dalla velocitĂ . Nuovo senso del mondo. Mi spiego: Gli uomini conquistarono successivamente il senso della casa, il senso del quartiere in cui abitavano, il senso della cittĂ , il senso della zona geografica, il senso del continente. Oggi posseggono il senso del mondo; hanno mediocremente bisogno di sapere ciĂČ che facevano i loro avi, ma bisogno assiduo di sapere ciĂČ che fanno i loro contemporanei di ogni parte del mondo. Conseguente necessitĂ , per lâindividuo, di comunicare con tutti i popoli della terra. Conseguente bisogno di sentirsi centro, giudice e motore dellâinfinito esplorato e inesplorato. Ingigantimento del senso umano e urgente necessitĂ di fissare ad ogni istante i nostri rapporti con tutta lâumanitĂ .
16. Nausea della linea curva, della spirale e del tourniquet. Amore della retta e del tunnel. Abitudine delle visioni in scorcio e delle sintesi visuali create dalla velocitĂ dei treni e degli automobili che guardano dallâalto cittĂ e campagne. Orrore della lentezza, delle minuzie, delle analisi e delle spiegazioni minute. Amore della velocitĂ , dellâabbreviazione e del riassunto. «Raccontami tutto, presto, in due parole!»
17. Amore della profonditĂ e dellâessenza in ogni esercizio dello spirito.
Ecco alcuni degli elementi della nuova sensibilitĂ futurista che hanno generato il nostro dinamismo pittorico, la nostra musica antigraziosa senza quadratura ritmica, la nostra Arte dei rumori e le nostre parole in libertĂ .
Le parole in libertĂ
Scartando ora tutte le stupide definizioni e tutti i confusi verbalismi dei professori, io vi dichiaro che il lirismo Ăš la facoltĂ rarissima di inebbriarsi della vita e di inebbriarla di noi stessi. La facoltĂ di cambiare in vino lâacqua torbida della vita che ci avvolge e ci attraversa. La facoltĂ di colorare il mondo coi colori specialissimi del nostro io mutevole.
Ora supponete che un amico vostro dotato di questa facoltĂ lirica si trovi in una zona di vita intensa (rivoluzione, guerra, naufragio, terremoto ecc.) e venga, immediatamente dopo, a narrarvi le impressioni avute. Sapete che cosa farĂ istintivamente questo vostro amico lirico e commosso?âŠ
Egli comincerĂ col distruggere brutalmente la sintassi nel parlare. Non perderĂ tempo a costruire i periodi. SâinfischierĂ della punteggiatura e dellâaggettivazione. DisprezzerĂ cesellature e sfumature di linguaggio, e in fretta vi getterĂ affannosamente nei nervi le sue sensazioni visive, auditive, olfattive, secondo la loro corrente incalzante. Lâirruenza del vapore-emozione farĂ saltare il tubo del periodo, le valvole della punteggiatura e i bulloni regolari dellâaggettivazione. Manate di parole essenziali senza alcun ordine convenzionale. Unica preoccupazione del narratore rendere tutte le vibrazioni del suo io.
Se questo narratore dotato di lirismo avrĂ inoltre una mente popolata di idee generali, involontariamente allaccerĂ le sue sensazioni collâuniverso intero conosciuto o intuito da lui. E per dare il valore esatto e le proporzioni della vita che ha vissuta, lancierĂ delle immense reti di analogie sul mondo. Egli darĂ cosĂŹ il fondo analogico della vita, telegraficamente, cioĂš con la stessa rapiditĂ economica che il telegrafo impone ai reporters e ai corrispondenti di guerra, pei loro racconti superficiali. Questo bisogno di laconismo non risponde solo alle leggi di velocitĂ che ci governano, ma anche ai rapporti multisecolari che il pubblico e il poeta hanno avuto. Corrono infatti, fra il pubblico e il poeta, i rapporti stessi che esistono fra due vecchi amici. Questi possono spiegarsi con una mezza parola, un gesto, unâocchiata. Ecco perchĂ© lâimmaginazione del poeta deve allacciare fra loro le cose lontane senza fili conduttori, per mezzo di parole essenziali in libertĂ .
Scartando ora tutte le stupide definizioni e tutti i confusi verbalismi dei professori, io vi dichiaro che il lirismo Ăš la facoltĂ rarissima di inebbriarsi della vita e di inebbriarla di noi stessi. La facoltĂ di cambiare in vino lâacqua torbida della vita che ci avvolge e ci attraversa. La facoltĂ di colorare il mondo coi colori specialissimi del nostro io mutevole.
Ora supponete che un amico vostro dotato di questa facoltĂ lirica si trovi in una zona di vita intensa (rivoluzione, guerra, naufragio, terremoto ecc.) e venga, immediatamente dopo, a narrarvi le impressioni avute. Sapete che cosa farĂ istintivamente questo vostro amico lirico e commosso?âŠ
Egli comincerĂ col distruggere brutalmente la sintassi nel parlare. Non perderĂ tempo a costruire i periodi. SâinfischierĂ della punteggiatura e dellâaggettivazione. DisprezzerĂ cesellature e sfumature di linguaggio, e in fretta vi getterĂ affannosamente nei nervi le sue sensazioni visive, auditive, olfattive, secondo la loro corrente incalzante. Lâirruenza del vapore-emozione farĂ saltare il tubo del periodo, le valvole della punteggiatura e i bulloni regolari dellâaggettivazione. Manate di parole essenziali senza alcun ordine convenzionale. Unica preoccupazione del narratore rendere tutte le vibrazioni del suo io.
Se questo narratore dotato di lirismo avrĂ inoltre una mente popolata di idee generali, involontariamente allaccerĂ le sue sensazioni collâuniverso intero conosciuto o intuito da lui. E per dare il valore esatto e le proporzioni della vita che ha vissuta, lancierĂ delle immense reti di analogie sul mondo. Egli darĂ cosĂŹ il fondo analogico della vita, telegraficamente, cioĂš con la stessa rapiditĂ economica che il telegrafo impone ai reporters e ai corrispondenti di guerra, pei loro racconti superficiali. Questo bisogno di laconismo non risponde solo alle leggi di velocitĂ che ci governano, ma anche ai rapporti multisecolari che il pubblico e il poeta hanno avuto. Corrono infatti, fra il pubblico e il poeta, i rapporti stessi che esistono fra due vecchi amici. Questi possono spiegarsi con una mezza parola, un gesto, unâocchiata. Ecco perchĂ© lâimmaginazione del poeta deve allacciare fra loro le cose lontane senza fili conduttori, per mezzo di parole essenziali in libertĂ .
Morte del verso libero
Il verso libero dopo avere avuto mille ragioni dâesistere Ăš ormai destinato a essere sostituito dalle parole in libertĂ .
Lâevoluzione della poesia e della sensibilitĂ umana ci ha rivelati i due irrimediabili difetti del verso libero.
1. Il verso libero spinge fatalmente il poeta a facili effetti di sonoritĂ , giochi di specchi previsti, cadenze monotone, assurdi rintocchi di campana e inevitabili risposte di echi esterni o interni.
2. Il verso libero canalizza artificialmente la corrente della emozione lirica fra le muraglie della sintassi e le chiuse grammaticali. La libera ispirazione intuitiva che si rivolge direttamente allâintuizione del lettore ideale si trova cosĂŹ imprigionata e distribuita come unâacqua potabile per lâalimentazione di tutte le intelligenze restie e meticolose.
Quando parlo di distruggere i canali della sintassi, non sono nĂ© categorico, nĂ© sistematico. Nelle parole in libertĂ del mio lirismo scatenato si troveranno qua e lĂ delle traccie di sintassi regolare ed anche dei veri periodi logici. Questa disuguaglianza nella concisione e nella libertĂ Ăš inevitabile e naturale. La poesia non essendo, in realtĂ , che una vita superiore, piĂč raccolta e piĂč intensa di quella che viviamo ogni giorno, â Ăš come questa composta di elementi ultravivi e di elementi agonizzanti.
Non bisogna dunque preoccuparsi troppo di questi ultimi. Ma si devono evitare ad ogni costo la rettorica e i luoghi comuni espressi telegraficamente.
Il verso libero dopo avere avuto mille ragioni dâesistere Ăš ormai destinato a essere sostituito dalle parole in libertĂ .
Lâevoluzione della poesia e della sensibilitĂ umana ci ha rivelati i due irrimediabili difetti del verso libero.
1. Il verso libero spinge fatalmente il poeta a facili effetti di sonoritĂ , giochi di specchi previsti, cadenze monotone, assurdi rintocchi di campana e inevitabili risposte di echi esterni o interni.
2. Il verso libero canalizza artificialmente la corrente della emozione lirica fra le muraglie della sintassi e le chiuse grammaticali. La libera ispirazione intuitiva che si rivolge direttamente allâintuizione del lettore ideale si trova cosĂŹ imprigionata e distribuita come unâacqua potabile per lâalimentazione di tutte le intelligenze restie e meticolose.
Quando parlo di distruggere i canali della sintassi, non sono nĂ© categorico, nĂ© sistematico. Nelle parole in libertĂ del mio lirismo scatenato si troveranno qua e lĂ delle traccie di sintassi regolare ed anche dei veri periodi logici. Questa disuguaglianza nella concisione e nella libertĂ Ăš inevitabile e naturale. La poesia non essendo, in realtĂ , che una vita superiore, piĂč raccolta e piĂč intensa di quella che viviamo ogni giorno, â Ăš come questa composta di elementi ultravivi e di elementi agonizzanti.
Non bisogna dunque preoccuparsi troppo di questi ultimi. Ma si devono evitare ad ogni costo la rettorica e i luoghi comuni espressi telegraficamente.
Lâimmaginazione senza fili
Per immaginazione senza fili, io intendo la libertĂ assoluta delle immagini o analogie, espresse con parole slegate e senza fili conduttori sintattici e senza alcuna punteggiatura.
Gli scrittori si sono abbandonati finora allâanalogia immediata. Hanno paragonato per esempio lâanimale allâuomo o ad un altro animale, il che equivale ancora, pressâa poco a una specie di fotografia. Hanno paragonato per esempio un fox-terrier a un piccolissimo puro sangue. Altri piĂč avanzati, potrebbero paragonare quello stesso fox-terrier t...
Per immaginazione senza fili, io intendo la libertĂ assoluta delle immagini o analogie, espresse con parole slegate e senza fili conduttori sintattici e senza alcuna punteggiatura.
Gli scrittori si sono abbandonati finora allâanalogia immediata. Hanno paragonato per esempio lâanimale allâuomo o ad un altro animale, il che equivale ancora, pressâa poco a una specie di fotografia. Hanno paragonato per esempio un fox-terrier a un piccolissimo puro sangue. Altri piĂč avanzati, potrebbero paragonare quello stesso fox-terrier t...