Emanuele Leonardi
Introduzione
LâECOLOGIA POLITICA DI ANDRĂ GORZ
In Italia, a quasi dieci anni dalla sua morte, di AndrĂ© Gorz si parla ancora troppo poco. Sebbene il grande successo della struggente Lettera a D. Storia di un amore1 â in parte dovuto alle tragiche circostanze del suicidio di Gorz e della moglie Dorine, avvenuto il 22 settembre 2007 â abbia permesso ad una nuova generazione di studiosi e attivisti di accostarsi per la prima volta al pensiero gorziano, il suo impatto sul dibattito pubblico, accademico o politico, Ăš rimasto limitato. Si tratta in realtĂ di un destino singolare, dato il rapporto profondo intrattenuto da Gorz con la sinistra italiana sia nella seconda metĂ degli anni Sessanta, in cui Ăš significativa lâinfluenza del marxismo anti-stalinista di Lelio Basso,2 sia nel corso del decennio successivo che lo vede imporsi nel movimento francese come âil capofila intellettuale della tendenza âitalianaâ della nuova sinistraâ.3
In Francia, naturalmente, la situazione Ăš diversa: non solo sono stati promossi convegni e pubblicate opere sullâereditĂ della produzione filosofica,4 sociologica5 e giornalistica6 di Gorz â nonchĂ© sulla sua vicenda personale7 â ma il confronto serrato con le sue posizioni rappresenta un esercizio politico che ricorre con una certa frequenza soprattutto nellâelaborazione della galassia Ă©colo transalpina (tra gli altri il movimento della decrescita, le formazioni antinucleariste ed il partito Europe Ăcologie Les Verts).
1. Lo sviluppo generale della ricerca gorziana
Lâintento primario di questa nuova traduzione di Ăcologie et libertĂ©, apparso in italiano con il curioso titolo di Sette tesi per cambiare la vita pochi mesi dopo lâuscita dellâoriginale francese (1977),8 Ăš dunque quello di favorire il rilancio del dibattito italiano sullâopera di AndrĂ© Gorz, con particolare riferimento alla sua fase ecologico-politica, temporalmente breve ma assai duratura nei suoi effetti.9 Il riferimento ad una âfase ecologico-politicaâ del percorso gorziano potrebbe sollevare malintesi: Ăš quindi opportuno soffermarsi brevemente su questo passaggio. Ă certamente lecito affermare che dagli anni Settanta in poi la riflessione di Gorz non abbia cessato di cimentarsi, in un modo o nellâaltro, con il rapporto tra questione ambientale, trasformazioni del lavoro e tendenze dello sviluppo capitalistico. Eppure, in assenza di precisazioni puntuali tale affermazione finirebbe per adombrare piĂč che illuminare gli scarti, le deviazioni, i ripensamenti che scandiscono lâoriginale evoluzione della sua analisi. Occorre infatti, specialmente a partire dal discusso Adieux au prolĂ©tariat. Au de lĂ du socialisme (1980), giustificare i nessi interpretativi che articolano la relazione tra i tre elementi pocâanzi menzionati: al di lĂ dellâevidente â e tuttavia generica â continuitĂ rivendicata dallo stesso Gorz,10 la sua ereditĂ si carica di accenti contrastanti proprio a partire dallâenfasi relativa che si decida di porre sullâuna o lâaltra delle tre questioni, nonchĂ© sulla modalitĂ specifica del loro rapportarsi.
Ă evidente che una trattazione approfondita dellâinterazione tra questione ambientale, trasformazioni del lavoro e tendenze dello sviluppo capitalistico nel pensiero di Gorz Ăš obiettivo molto ambizioso che trascende gli scopi di questa Introduzione. Ciononostante, ci premeva quantomeno porre il problema perchĂ© questo ci permette di ragionare sulla fase ecologico-politica (ed in particolare su Ecologia e libertĂ ) a partire dalla centralitĂ che essa riveste nellâesperienza di ricerca di Gorz. In generale â e a fini puramente espositivi â si puĂČ ipotizzare la seguente sequenza dei suoi temi di indagine: ad un primo, fondamentale incontro con lâesistenzialismo di Jean-Paul Sartre11 seguirebbe un periodo di rinnovato interesse per alcune problematiche classiche dellâanalisi marxista (tra le altre, nodo riforma/rivoluzione e ruolo politico del sindacato);12 lâonda lunga del Maggio francese aprirebbe la fase ecologico-politica propriamente detta (1973-1978), che discuteremo a breve; successivamente si assisterebbe ad una serie di innovative riflessioni â talvolta apertamente critiche â dedicate al concetto di lavoro sia dal punto di vista teorico che empirico,13 seguite a loro volta da alcune delle piĂč raffinate e pionieristiche ricerche sul capitalismo cognitivo e sulle inedite opportunitĂ di liberazione offerte dallo sviluppo globale della rete Internet.14
A scanso di equivoci Ăš il caso di ripetere che il senso di questa suddivisione Ăš esclusivamente euristico:15 essa ci permette infatti di enfatizzare la centralitĂ del periodo 1973- 1978 mostrandone i due aspetti maggiormente rilevanti. Da un lato lâoriginalitĂ rispetto a quasi tutte le anime della sinistra del tempo, e dallâaltro la funzione di perno, di elemento fondativo della riflessione a venire: Gorz rappresenta infatti uno dei pochi intellettuali influenti della sinistra â âvecchiaâ o ânuovaâ che sia â che abbiano compreso la portata epocale della crisi ecologica e ne abbiano fin dal principio pensato la sfida in termini sociali.16 Dâaltro canto, non puĂČ sfuggire quanto profonda sia stata lâinfluenza del pensiero ecologista sul suo processo di messa in discussione di alcuni fondamenti del marxismo. In effetti, la civiltĂ del tempo liberato, finalmente vissuto in piena autonomia individuale e collettiva â cioĂš lâutopia gorziana, eco-socialista per eccellenza â non Ăš che lâautolimitazione cosciente indotta dal rispetto dei limiti biosferici unita alla gestione non capitalistica dellâautomazione dei regimi produttivi (cioĂš della riduzione del lavoro socialmente necessario).
2. La fase ecologico-politica
La fase ecologico-politica della ricerca di Gorz si apre nel 1973 con la pubblicazione di due testi che, benchĂ© in modo diverso â lâuno piĂč approfondito dal punto di vista teorico, lâaltro piĂč sbilanciato sul versante giornalistico17 â cominciano ad assumere lâemergere della questione ecologica come una sfida fondamentale ed ineludibile per il ripensamento di una strategia socialista concretamente efficace e politicamente desiderabile. Tali testi sono Critique de la division du travail18 e Critique du capitalisme quotidien.19 Non Ăš difficile riscontrarvi unâeco dellâimpatto sullâopinione pubblica del rapporto del Club di Roma sui limiti della crescita,20 pubblicato nel 1972, ma va sottolineato che Gorz postulĂČ la cruciale rilevanza del deterioramento ambientale per via autonoma, come dimostra uno scritto del 1971 indirizzato al sindacato metalmeccanico della Repubblica Federale Tedesca (IG Metall).21 In esso si sostiene che il principale fattore di crisi vada riscontrato nel ârincaro dei costi di riproduzioneâ22 dovuto alla dispendiosa necessitĂ di salvaguardare (ex ante) o bonificare (ex post) lâambiente, circostanza da cui discende per il sindacato lâobbligo di impegnarsi in un progetto di civiltĂ incentrato piĂč sulle ârivendicazioni extra-economiche dette âqualitativeââ23 che non sul conflitto salariale.
Nel 1975 esce Ăcologie et politique,24 fondamentale raccolta di articoli scritti per Le Sauvage e Le Nouvel Observateur nel biennio precedente, che approfondisce e raffina lâapproccio specificamente gorziano alla crisi ecologica, cioĂš una chiave di lettura socio-politica della devastazione ambientale. Riferendosi allo shock petrolifero del 1973, scrive nella Presentazione al volume:
I limiti fisici, ecologici della crescita non sono stati la causa principale della crisi. Ma lâhanno accelerata ed aggravata dal punto di vista economico, evidenziando inoltre lâassurditĂ di un sistema in cui la crescita della produzione andava di pari passo con quella della disuguaglianza e del disagio. Lâimportanza dei limiti fisici della crescita non risiede nelle nuove costrizioni che essi impongono al capitalismo â il capitalismo ne ha sopportate ben altre senza soffrirne â ma nelle scelte di civiltĂ che essi impongono: democrazia dei produttori associati o irregimentazione planetaria; socialismo o eco-fascismo.25
Nel 1977 Gorz dĂ alle stampe Ăcologie et libertĂ©, senza dubbio lâopera fondamentale della sua fase ecologico-politica, un saggio di ampio respiro che gli permette di focalizzare alcuni nodi teorici a...