1. Le ipotesi della ricerca
Luisa Stagi
Le riflessioni contenute in questo lavoro si appoggiano a una ricerca-azione svolta nel corso di due anni per il Comune di Genova: il progetto step â acronimo di Stereotipi Educazione e Pari opportunitĂ â composto in parte da un percorso di ricerca e in parte da un percorso di formazione, a cui hanno partecipato insegnanti e dirigenti di alcune scuole dellâinfanzia genovesi.
Oggetto della ricerca Ăš la riproduzione degli stereotipi di genere nelle scuole dellâinfanzia: la nostra analisi si Ăš mossa dal presupposto che i modelli e i ruoli di genere siano costantemente prodotti, riprodotti e veicolati attraverso pratiche e modalitĂ che sfuggono al controllo e alla coscienza dei soggetti, poichĂ© lâordine sociale di genere Ăš qualcosa di invisibile e dato per scontato. Lâipotesi da cui siamo partite Ăš che sia in atto un processo di ri-genderizzazione â un ritorno a piĂč marcati confinamenti di genere â e che questo riguardi soprattutto le categorie sociali piĂč fragili.
Gli stereotipi, che descrivono come crediamo che il mondo sia, infatti, si trasformano in prescrizioni su come il mondo dovrebbe essere. Una volta appresi, poi, stereotipi e pregiudizi sono resistenti al cambiamento: le persone, per esempio, abbracciano aneddoti che rinforzano i loro pregiudizi, mentre ignorano lâesperienza che li contraddice. Lâimmagine stereotipata, quindi, ha effetti sulla formazione delle identitĂ e delle capacitĂ delle persone, a un punto tale che puĂČ anche arrivare a influenzare e ad arginare lo sviluppo delle potenzialitĂ dellâindividuo, fino a condizionare lo sviluppo della sua personalitĂ (Pojaghi 2011).
La âpericolositĂ â degli stereotipi consiste nella loro capacitĂ di persistere nel tempo; difatti, la semplicitĂ di queste immagini riduttrici della realtĂ , fa sĂŹ che esse siano tramandate di generazione in generazione, mantenendo spesso in vita concetti di per sĂ© giĂ superati dalle leggi e dalla cultura e fungendo cosĂŹ da âveicoli del senso comuneâ (Priulla 2011: 136). Come ha mostrato Pierre Bourdieu, peraltro, gli stereotipi di genere sono tra gli stereotipi sociali piĂč potenti e anche i piĂč difficili da decostruire «perchĂ© ciĂČ implica una denaturalizzazione delle rappresentazioni sociali e una decostruzione di questo mondo incorporato sotto forma di habitus» (Bourdieu 1998: 16).
Forse ancor piĂč comprensibile, in questo senso, Ăš parlare di âattitudiniâ maschili e femminili, di come queste vengano considerate caratteristiche naturali dellâessere uomo o donna e di come invece possano rappresentare delle âprofezie che si autoadempionoâ, esito dellâinteriorizzazione di stereotipi; come ben esplicitato nei manuali di sociologia, infatti: «lâattitudine Ăš una persistente inclinazione che spinge lâindividuo verso oggetti, situazioni, persone, concetti o credenze. Le attitudini sono apprese e si possono considerare spesso come espressioni di valori o credenze» (Giner 1999: 322).
Lâaltro aspetto che incentiva la persistenza nel tempo degli stereotipi di genere consiste nel senso di ârassicurazioneâ che inducono in coloro che, inconsciamente, li mantengono attivi: dinanzi al confronto con una realtĂ complessa e mutevole nel tempo, gli stereotipi ne restituiscono una visione parziale e inalterata che, ben lungi dallâessere una visione completa del mondo, ha il vantaggio di far sentire le persone a proprio agio, in quanto le colloca in un ambiente limitato, familiare, in cui potersi comportare secondo certe previsioni (Priulla 2011: 137).
Tale ânormalitĂ â Ăš particolarmente rassicurante in epoche di transizione in cui si trovano a convivere modelli differenti di socializzazione di genere. Nei momenti di anomia, cioĂš di mancanza, o sovrabbondanza, di norme, Ăš piĂč facile fare riferimento al noto, al conosciuto, a ciĂČ che viene chiamato ânaturaleâ. Essendo il genere un territorio di costruzione e rafforzamento dellâidentitĂ , agire sui suoi confini significa lavorare sui sostegni identitari. Non stupisce perciĂČ che in unâepoca di crisi economica e di cambiamento delle relazioni di genere, riappaiano modelli e corporeitĂ di genere di tipo tradizionale: come hanno mostrato alcune ricerche a ridosso del d...