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IL DIAVOLO
SULLE MIE TRACCE
Un affascinante viaggio nel Sud degli States, alle radici del rock, attraverso sentieri folk, country, blues e soul. Si seguono le limacciose acque del potente Mississippi per poi farsi avvolgere dalle seducenti melodie di Nashville, danzare nelle vie di New Orleans prima di percorrere le caotiche strade di Chicago e quelle polverose dellâAlabama alla ricerca dei luoghi che hanno dato vita a miti e leggende della musica.
SULLE STRADE DEL
BLUES
Tra crocicchi satanici, locali malfamati, vecchie piantagioni di cotone e luoghi storici, in viaggio lungo lâautostrada del blues, la Highway 61, alla ricerca del fantasma di Robert JohnsonâŠ
Lâhanno chiamata âThe Great River Roadâ perchĂ©, nei 2.264 chilometri di percorrenza da New Orleans sino alla linea di confine tra Minnesota e Canada, segue il corso del fiume Mississippi. Aperta nel novembre del 1926, la U.S. Route 61, meglio conosciuta come Highway 61, per almeno mezzo secolo Ăš stata unâarteria fondamentale per collegare le aree rurali del sud agli agglomerati urbani di Memphis, St. Louis e St. Paul. In particolare, negli anni â30 e â40, su questa stessa strada sono transitati moltissimi musicisti afroamericani destinati a traghettare la musica del diavolo nelle metropoli del nord come Kansas City, Detroit o Chicago lĂ dove nascerĂ il blues elettrico. GiĂ , perchĂ© nel suo tratto piĂč suggestivo e interessante (quello che va da Natchez, Mississippi, sino a Memphis, Tennessee) la Highway 61 attraversa la zona del Delta, quella cioĂš che viene giustamente considerata la culla del country blues. O, come recita la scritta nella Mississippi Musicians Hall Of Fame And Museum, mezza area espositiva e mezzo ristorante allâinterno dellâaeroporto di Jackson, âlo stato del Mississippi Ăš il luogo di nascita di tutta la musica americana: il blues del Delta, la country music di Jimmie Rodgers, il rock di Ike Turnerâ.
âBLUES E JAZZ SONO ETERNI: COME NEW ORLEANS E IL DELTA DEL MISSISSIPPIâ
Jack Nicholson
Limitata a nord proprio dalla cittĂ di Memphis, a sud da quella di Vicksburg, Mississippi, a ovest da Helena, Arkansas e a est dalle acque del fiume Yazoo, la regione del Delta Ăš quella che ha dato i natali a Son House, Howlinâ Wolf, John Lee Hooker, Elmore James, Robert Johnson, Mississippi John Hurt, Charlie Patton, Bukka White, Muddy Waters e centinaia di altri formidabili musicisti che hanno scritto le pagine piĂč importanti della storia del blues. Per questo la U.S. 61 Ăš anche famosa con il nomignolo di âThe Blues Highwayâ. E dunque il modo migliore per percorrerla Ăš proprio quello, da sud a nord, usato dai vecchi bluesman degli anni â40 partendo magari da Natchez, Mississippi, per giungere a Memphis dopo aver guidato per circa 500 chilometri, seguendo un tratto di strada che allâepoca era quasi del tutto sterrato. Una buona idea, prima di inoltrarsi lungo âlâautostrada del bluesâ, Ăš quella di pranzare al Mammyâs Cupboard (555 U.S. 61) proprio a sud di Natchez. Questo diner, costruito allâinterno di un buffo edificio rosa (alto 9 metri), gonna di una mamie afroamericana il cui busto la sovrasta con lei che, sorridente, regge un vassoio, Ăš uno dei landmark piĂč famosi dâAmerica.
HIGHWAY 61 REVISITED
Bob Dylan sullâautostrada del blues
Nel suo libro autobiografico Chronicles: Volume One Dylan descrive le affinitĂ elettive con la strada che ha dato il titolo al suo sesto album in studio. âLa Highway 61 iniziava esattamente dove vivevo io: a Duluth, Minnesota. Ho sempre pensato che avessimo tanto in comune: lâho percorsa mille volte e ho sognato di seguirla sin laggiĂč, nel cuore del Delta. Ă sempre stata la stessa strada, piena delle stesse contraddizioni, con le stesse cittadine minuscole e gli stessi discendenti spirituali: mi ci sono talmente abituato da sentirla parte del mio Dnaâ. Per questo, contro il parere di manager e discografici, Bob Dylan ha insistito per chiamare Highway 61 Revisited lâalbum della âsvolta elettricaâ ma anche quello della sua dichiarazione dâamore per il blues delle radici.
Aperto nel 1940 da unâex-guida turistica locale, il Mammyâs Cupboard ha avuto diversi proprietari ma non Ăš mai passato di moda. Qui si mangiano deliziose torte fatte in casa e la miglior blueberry lemonade (limonata con succo di mirtillo) a sud di Memphis. Prima di immergersi in atmosfere blues, a Natchez vale la pena fare una gita tra le case antebellum: questa Ăš una delle migliori zone dâAmerica per visitare lâarchitettura neoclassica del 1800. PiĂč a nord, transitando per Vicksburg, ci sâimbatte nella Willie Dixon Way. Nel 2004, la via Ăš stata dedicata al grande bluesman, nato proprio a Vicksburg, e la sua musica viene costantemente onorata al Bottleneck Blues Bar.
Mammyâs Cupboard, uno dei piĂč curiosi e conosciuti diner dâAmerica
A Chicago, Dixon Ăš diventato poi uno degli autori piĂč prolifici: 29 Ways, Iâm Your Hootchie Cootchie Man, Spoonful, Backdoor Man o Little Red Rooster sono solo alcuni dei suoi brani piĂč famosi, incisi da bluesman leggendari e da stelle del rock.
Di tuttâaltra natura Ăš il Margaretâs Grocery, a nord di Vicksburg sulla Highway 61. In questo ex-negozio di alimentari, il reverendo H.D. Dennis ha fatto fede alla sua promessa: se Margaret Rogers lo avesse sposato lui avrebbe trasformato lo store di lei in un luogo di fede. E cosĂŹ ha fatto. Dal 1984, questo posto coloratissimo, costruito con legno, fiori artificiali, oggetti di plastica e altri articoli di poco valore, Ăš pieno di scritte, cartelli e insegne a tema religioso: un esempio di folk art unico al mondo.
Dopo un paio dâore dâauto si giunge a Greenville. E se oggi la centrale Walnut Street (sul cui marciapiede câĂš una Walk of Fame con i nomi dei principali musicisti locali) pullula di localini e bar dove si puĂČ ancora ascoltare dellâottimo blues, Ăš Nelson Street il luogo dove Ăš stata fatta la storia. Equivalente di Beale Street a Memphis, questa strada, negli anni â40 e â50, era lâepicentro del music business del Delta, il posto dove i discografici venivano per mettere sotto contratto nuovi bluesman. I club piĂč famosi dellâepoca erano il Casablanca, il Flowing Fountain e il Playboy Club. Nel 1951, Willie Love ha celebrato Greenville e la sua via musicale con Nelson Street Blues. E qui a Greenville câĂš ancora quello che una volta era uno dei locali piĂč ambiti, uno dei migliori spot del cosiddetto Chitlinâ Circuit, il network di club americani ritenuti sicuri per gli artisti afroamericani negli anni della segregazione razziale. Si chiama Southern Whispers (756 Nelson St.) e oggi Ăš luogo ideale per apprezzare il gustoso soul food, la tipica cucina afroamericana del sud degli States.
Meglio perĂČ non prestare attenzione al colore dellâacqua: quella di Greenville, per via delle profonde radici dei numerosi cipressi cittadini, ha un colore giallo-marrone poco rassicurante, pur essendo potabile al 100%.
Bottleneck Blues Bar sulla Willie Dixon Way
SOUL KITCHEN
La cucina afroamericana
Il termine âsoul foodâ iniziĂČ a essere usato negli anni â60 quando la parola âsoulâ (anima) veniva spesso associata alla cultura afroamericana. In quel modo, sâidentificava infatti la cucina tipica del Sud degli Stati Uniti, sorta di ideale mix tra quella tradizionale africana e quella dei Nativi dâAmerica. Alcuni dei piatti tipici sono il fried chicken (pollo fritto), le pork ribs (costolette di maiale), gli hush-puppies (polpette di mais fritte), il cornbread (pane di mais), i black-eyed peas (fagioli dallâocchio nero, cucinati con tacchino affumicato e...