Appendice Il burnout nel nido dâinfanzia: un esperimento in corso
Di Maurizio Giorgio Phd
Di seguito vi proponiamo un approfondimento scientifico e statistico sul burnout compreso di analisi preliminare dei dati relativi alla ricerca alla quale stiamo partecipando. Il seguente articolo Ăš scritto dal ricercatore Maurizio Giorgio Phd.
Introduzione
Nellâottobre del 2017 mi Ăš stato proposto da Alessandra Pasquali (che ringrazio per lâopportunitĂ concessami), direttrice del nido dâinfanzia âUno due tre stellaâ, di realizzare uno studio sul burnout tra le educatrici del nido e sulle possibilitĂ di arginarlo attraverso un percorso di formazione. Tra un confronto e lâaltro, volti a definire al meglio il disegno sperimentale e la reale fattibilitĂ del progetto, lâidea iniziale si Ăš gradualmente e silentemente estesa, fino ad includere un campione di piĂč di sessanta educatrici collocate in nove diverse scuole. Al momento in cui scrivo, il progetto, portato avanti in collaborazione con il Prof. Antonino Raffone (UniversitĂ La Sapienza di Roma, Dipartimento di Psicologia), Ăš in corso dâopera ma ha giĂ fornito dati a sufficienza per unâanalisi preliminare e per provare a darne una âprima letturaâ.
Per presentare dei dati, perĂČ, Ăš necessario fornire al lettore le informazioni utili a comprenderli al meglio; Ăš quello che ho cercato di fare nella prima parte di questo capitolo che, lungi dallâavere la pretesa di essere una rassegna esaustiva sul tema in esame, offre semplicemente qualche punto di riferimento.
CosâĂš il burnout
The dictionary defines the verb âburnoutâ as âto fail, wear out, or become exhausted by making excessive demands on energy, strength, or resourcesâ. And that is exactly what happens when a staff member in an alternative institution burns out for whatever reasons and becomes inoperative to all intents and purposes1..
Queste parole segnano la comparsa del concetto di burnout nel mondo del lavoro, individuandolo come uno specifico costrutto con propri contorni e caratteristiche. Freudenberg2. non ne offre una definizione operativa ma ne fornisce una descrizione che raccoglie quelli che sono gli aspetti riconosciuti ancora come i piĂč salienti; la persona colpita da burnout Ăš facilmente irritabile, non riesce a trattenere i sentimenti, piange facilmente e la minima pressione la fa sentire sovraccarica. A tutto ciĂČ si accompagna una somatizzazione fatta di mal di testa, disturbi gastrointestinali, insonnia e respiro corto. Queste manifestazioni, giĂ di per sĂ© patologiche, possono poi degenerare in un decorso complesso fatto di paranoia, senso di onnipotenza e comportamenti a rischio (es. abuso di farmaci) dettati dal tentativo di auto-curarsi. Se a tutto ciĂČ si aggiunge unâovvia avversione al cambiamento, laddove cambiare vorrebbe dire incrementare ulteriormente la propria stanchezza, diventa subito evidente la necessitĂ di indagare tale fenomeno per comprenderne le cause e provare a prevenirlo.
Dallâepoca di questo primo articolo, in effetti, lâinteresse per questo tema Ăš andato costantemente aumentando, come attestato dal sempre crescente numero di pubblicazioni scientifiche su di esso incentrate (fig. 1).
Fig. 1 Numero di pubblicazioni (journals) sul tema del burnout dal 1979 al 2010.
Nonostante quanto detto finora, il burnout non Ăš stato ad oggi riconosciuto come un disturbo a sĂ©. La principale ragione Ăš nella sovrapposizione parziale con profili patologici giĂ riconosciuti (es.: depressione, ansia generalizzata) che rende discutibile la necessitĂ di creare una nuova voce nel giĂ complesso e intrecciato mondo della psicodiagnosi. Dâaltra parte, ciĂČ che rende il costrutto di burnout unico non risiede nella sua natura fenomenologica quanto piuttosto nellâassociazione di questa ad un contesto preciso, quello lavorativo. Per procedere in questa disamina sarĂ quindi utile cercare in primo luogo una definizione che ne colga le peculiaritĂ .
Definizione e dimensioni del burnout
Per arrivare ad una definizione di burnout bisogna innanzitutto definire il concetto di stress. Questo puĂČ essere definito come âuna reazione emozionale e fisiologica a eventi stressantiâ3., dove per evento stressante si intende una richiesta, situazione o circostanza che destabilizzi lâequilibrio di una persona favorendo un incremento dellâarousal.
La correlazione tra stress prolungato e disturbi come ansia, disordini emozionali o malattie psicosomatiche Ăš stata ampiamente documentata, tanto al livello comportamentale4.
quanto a quello neurobiologico5..
In questo contesto il burnout si configura come una âforma particolarmente seria di stress cronico in grado di compromettere la capacitĂ lavorativa di una personaâ6., una sindrome delineata originariamente da tre diverse dimensioni7.:
- Esaurimento emotivo
- Depersonalizzazione
- Ridotta percezione di realizzazione personale
Rispetto allâiniziale descrizione di Freudenberger, il modello tridimensionale di Maslach risulta forse meno ricco di sfumature ma, dâaltro canto, nasce da e con lâesigenza di creare uno strumento di misura del costrutto, il Maslach Burnout Inventory8.. Tale strumento ha subito riscosso molto successo, diffondendosi rapidamente a livello planetario e consentendo di raccogliere una consistente quantitĂ di dati. In tempi piĂč recenti, perĂČ, lâMBI Ăš stato criticato sotto diversi aspetti: autoreferenzialitĂ della definizione di burnout, limiti di applicabilitĂ al di fuori degli USA, validitĂ di costrutto9.. Nel 1999, in Danimarca, viene costituito il PUMA Project (Project on Burnout, Motivation and Job Satisfaction) unâindagine quinquennale che porta gradualmente ad abbandonare lâMBI e a costruire un nuovo strumento, il Copenaghen Burnout Inventory. Il CBI adotta una definizione diversa di burnout, quella di Schaufeli10. che, se da un lato rimuove dal campo la terza dimensione del modello di Maslach, dallâaltro include aspetti da questo non considerati. In accordo con gli autori, il burnout Ăš:
⊠uno stato di esaurimento fisico, emotivo e mentale che deriva da un coinvolgimento prolungato nel tempo in situazioni lavorative che sono emotivamente impegnative.
Come lâMBI, anche il CBI Ăš strutturato (e struttura il costrutto) secondo tre dimensioni:
âąBurnout personale: Ăš il grado di affaticamento ed esaurimento fisico e psicologico esperito, indipendentemente dal lavoro.
âąBurnout correlato al lavoro: Ăš il grado di affaticamento ed esaurimento fisico e psicologico percepito come in relazione al proprio lavoro.
âąBurnout correlato ai clienti: Ăš il grado di affaticamento ed esaurimento fisico e psicologico percepito come in relazione ai propri clienti (da declinare a seconda del lavoro svolto: utenti, pazienti, alunni, etc.).
La prima dimensione ha lo scopo di individuare una baseline che consenta di circoscrivere maggiormente il peso specifico del lavoro nella risposta di burnout. La terza dimensione utilizza volutamente il termine âclientiâ per ampliare lâindagine ad ogni ambiente lavorativo. Tradizionalmente, infatti, il burnout Ăš stato associato in modo predominante ad alcune professioni aventi come tratto comune il care-giving, ossia il prendersi cura dellâaltro. Campi di indagine preferenziali sono stati gli ospedali e le scuole, soggetti principali di studio infermieri e insegnanti. Ciononostante, la letteratura specificamente incentrata sulle educatrici del nido dâinfanzia non Ăš cosĂŹ ricca come ci si potrebbe aspettare.
Il burnout nel nido dâinfanzia
Caring for the caregivers: Stuff burnout in child care11. Ăš forse il primo contributo scientifico sul tema del burnout per operatori/operatrici del nido dâinfanzia. Attraverso lâimpiego di interviste strutturate gli autori mettono in evidenza temi che, nonostante le differenze politico-culturali e la lontananza temporale, Ăš possibile ritrovare anche nella letteratura piĂč recente. CâĂš, ad esempio, lâeterno problema dellâeccessivo numero di alunni per educatrice; cosĂŹ come, piĂč importante ai fini di questo capitolo, una delle domande di base piĂč salienti: cosâĂš che spinge le educatrici verso il burnout? Le caratteristiche del luogo di lavoro, quelle del lavoro stesso oppure le caratteristiche di personalitĂ delle educatrici? O magari il tipo di relazione con i bambini o quello con i/ le colleghi/e?
Su questo tema la strada dâindagine scelta Ăš stata prevalentemente lâintervista strutturata, associata spesso a strumenti di misura per il burn...