CAPITOLO 1
LâEVOLUZIONE DELLE POLITICHE ENERGETICHE ED I RIFLESSI NORMATIVI
Lâenergia, come tutte le risorse strategiche, Ăš regolamentata in tutte le sue implicazioni in modo approfondito da leggi regolamenti e norme.
LâUnione Europea (UE) esercita sulle politiche energetiche degli Stati membri una competenza concorrente (in base allâart. 4 del Trattato sul Funzionamento dellâUnione Europea), in quanto, gli Stati membri possono agire soltanto se lâUE ha deciso di non farlo.
LâItalia ha preceduto di diversi anni la legislazione europea per le politiche energetiche. La legge 10/91 sullâutilizzo razionale dellâenergia ha, infatti, preceduto di 2 anni la prima âdirettiva SAVEâ della Commissione europea del 1993. LâItalia Ăš dunque stato uno dei paesi precursori in Europa per le politiche di uso razionale dellâenergia. In particolare, lâattuazione del Piano Energetico Nazionale, che ha appunto avuto luogo in Italia con lâemanazione della legge 10/91, ha dato origine alla politica italiana di incentivi per lâUso Razionale dellâEnergia.
1.1 Gli indirizzi europei in politica energetica
Come si Ăš detto lâenergia Ăš uno dei settori su cui ha competenza lâUnione Europea, la quale ha ormai da diversi anni intrapreso una chiara strategia, indicata in tutti i documenti ufficiali.
La politica energetica dellâUnione Europea (UE) mira principalmente ad affrontare i problemi ritenuti prioritari, che vengono individuati nel costante aumento della domanda energetica, nella volatilitĂ dei prezzi nei mercati dellâenergia e nei problemi di approvvigionamento, non essendo lâEuropa autosufficiente nella produzione di fonti energetiche primarie. Parallelamente viene considerata la necessitĂ di riduzione dellâimpatto ambientale del comparto energetico.
Nel complesso gli Stati membri costituiscono la seconda economia mondiale, i consumi energetici valgono un quinto del totale mondiale, ma la percentuale di risorse primarie convenzionali Ăš molto ridotta.
Nella figura seguente vengono riportati i valori percentuali delle importazioni di combustibili fossili in Europa: si vede che nel periodo 1995-2012 le importazioni totali sono cresciute dal 40% al 50%, mentre per i soli prodotti petroliferi si arrivati a valori prossimi la 90%.
Figura 1.1 â Importazioni di combustibili fossili nellâUE-27 (1995-2012) â Fonte: Eurostat, aprile 2013 (da Commissione Europea â Le politiche dellâUnione Europea: energia)
LâUE sintetizza nei seguenti tre obiettivi principali le finalitĂ della propria politica energetica:
- la sicurezza dellâapprovvigionamento;
- la competitivitĂ ;
- la sostenibilitĂ .
Per perseguire tale politica, lâUE ha stabilito âobiettivi in materia di clima ed energiaâ per il 2020, il 2030 e il 2050, attraverso documenti ufficiali e strumenti legislativi Direttive). Tali obiettivi rappresentano una scelta autonoma e si affiancano agli impegni presi dagli Stati membri a livello internazionale.
Gli obiettivi per il 2020, i piĂč noti e meglio conosciuti come âstrategia 20-20-20â, prevedono di:
- ridurre le emissioni di gas a effetto serra almeno del 20% rispetto ai livelli del 1990;
- ottenere il 20% dellâenergia da fonti rinnovabili;
- migliorare lâefficienza energetica del 20%.
Per il 2030 gli obiettivi, hanno piĂč o meno lo stesso tenore, ma diventano piĂč restrittivi e si aggiunge lâintento rendere piĂč versatile la distribuzione dellâelettricitĂ :
- ridurre del 40% i gas a effetto serra;
- ottenere almeno il 27% dellâenergia da fonti rinnovabili;
- aumentare lâefficienza energetica del 27Ă·30%:
- portare il livello di interconnessione elettrica al 15% (vale a dire che il 15% dellâenergia elettrica prodotta nellâUnione puĂČ essere trasportato verso altri paesi dellâUE).
Figura 1.2 â Scenari di decarbonizzazione nellâUE â Quote dei carburanti (2030 e 2050) nel consumo di energia primaria rispetto al 2005 (in %) (da Commissione Europea â COM 2011 885: Tabella di marcia per lâenergia 2050)
Per quanto riguarda lo stato di avanzamento nel raggiungimento degli obiettivi, lâEU ha comunicato attraverso i canali ufficiali che relativamente a quelli del 2020:
- i gas serra sono stati ridotti del 18% tra il 1990 e il 2012;
- la quota di energie rinnovabili Ăš passata dallâ8,5% del 2005 al 14,1% del 2012.
Diversamente da questi due obiettivi, per lâefficienza energetica si prevede un aumento del 18Ă·19% entro il 2020, appena al di sotto dellâobiettivo del 20%. Questa situazione dimostra quanto sia complesso il raggiungimento di tale obiettivo. LâUE confida di poter rispettare la previsione se tutti gli Stati membri applicheranno le prescrizioni previste nelle normative e dalle direttive europee. CiĂČ dimostra quanto sia necessario lo sviluppo di un comparto professionale che sia in grado di gestire la complessa struttura normativa definita dallâUE per conseguire gli obiettivi di risparmio energetico.
1.2 Evoluzione della Normativa Europea
Come si Ăš detto lâattivitĂ dellâUnione Europea in ambito energetico si esplica principalmente attraverso indirizzi normativi, la cui espressione piĂč importante sono le âdirettiveâ. Tale attivitĂ normativa ha avuto inizio nei primi anni â90.
Qui di seguito Ăš riportato un elenco delle principali direttive europee sullâefficienza energetica. Occorre notare che in generale le direttive piĂč datate riguardavano aspetti molto particolari (o addirittura singole tipologie impiantistiche). Solo nellâultimo decennio si sono operate politiche a piĂč ampio spettro per conseguire gli obiettivi di riduzione dei consumi.
- Direttiva 2012/27/UE del 25 ottobre 2012 (che ha modificato le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/08/CE e 2006/32/CE): stabilisce un quadro comune di misure per la promozione dellâefficienza energetica nellâUnione.
- Direttiva 2010/31/UE del 19 maggio 2010 (che ha rielaborato la direttiva 2002/91/CE): promuove il miglioramento della prestazione energetica degli edifici allâinterno dellâUnione.
- Direttiva 2009/28/CE del 23 aprile 2009: promuove lâuso dellâenergia da fonti rinnovabili (strategia 20-20-20).
- Direttiva 2006/32/CE del 17 maggio 2006 (sostituita dalla Direttiva 2012/27/UE): promuove lâefficienza degli usi finali dellâenergia e dei servizi energetici.
- Direttiva 2004/08/CE dellâ11 febbraio 2004 (sostituita dalla Direttiva 2012/27/UE): promuove la cogenerazione.
- Direttiva 2002/91/CE del 16 dicembre 2002 (rielaborata alla Direttiva 2010/31/UE): rendimento energetico nellâedilizia.
- Direttiva 2005/32/CE del 6 Luglio 2005: fissa i requisiti per una concezione ecologica degli apparecchi che consumano energia.
- Direttiva 92/75/CE del 22 Settembre 1992: informazioni sui consumi energetici che devono essere pubblicate sulle etichette degli elettrodomestici.
- Direttiva 2000/55/CE del 18 Settembre 2000: requisiti di efficienza energetica delle lampade fluorescenti.
- Direttiva 96/57/CE del 3 Settembre 1996: requisiti energetici degli apparecchi per la refrigerazione.
- Direttiva 92/42/CE del 21 Maggio 1992: requisiti delle nuove caldaie ad acqua calda.
Dunque nellâevoluzione del quadro normativo, la direttiva 2012/27/UE (preceduta dalla direttiva 2006/32/CE da essa abrogata) rappresenta la sintesi piĂč completa della politica energetica europea.
1.3 La Direttiva Europea 2012/27/UE
La Direttiva Europea 2012/27/UE Ăš la piĂč importante Direttiva Europea attualmente in vigore per quanto concerne gli obbiettivi che lâEuropa si prefigge nellâambito dellâefficienza energetica.
Infatti Ăš la direttiva che prende in carico gli indirizzi legislativi per il raggiungimento del famoso obiettivo del 20% di miglioramento dellâefficienza energetica entro il 2020.
La strada scelta Ăš quella di sviluppare un vero e proprio mercato dei servizi energetici e la rimozione delle barriere che frenano questo sviluppo.
Inoltre la direttiva lascia la libertĂ agli Stati membri di stabilire obiettivi di risparmio piĂč elevati di quelli indicati dallâUnione Europea.
Lâarticolo 1 â âoggetto e ambito di applicazioneâ della direttiva recita:
â1. La presente direttiva stabilisce un quadro comune di misure per la promozione dellâefficienza energetica nellâUnione al fine di garantire il conseguimento dellâobiettivo principale dellâUnione relativo allâefficienza energetica del 20% entro il 2020 e di gettare le basi per ulteriori miglioramenti dellâefficienza energetica al di lĂ di tale data.
Essa stabilisce norme atte a rimuovere gli ostacoli sul mercato dellâenergia e a superare le carenze del mercato che frenano lâefficienza nella fornitura e nellâuso dellâenergia e prevede la fissazione di obiettivi nazionali indicativi in materia di efficienza energetica per il 2020.
2. I requisiti stabiliti dalla presente direttiva sono requisiti minimi e non impediscono ai singoli Stati membri di mantenere o introdurre misure piĂč rigorose. Tali misure sono compatibili con il diritto dellâUnione. Qualora la normativa nazionale preveda misure piĂč rigorose, gli Stati membri notificano tale normativa alla Commissioneâ.
In questa direttiva LâUnione Europea ribadisce il ruolo fondamentale del miglioramento dellâefficienza energetica non solo per i noti obiettivi di risparmio delle risorse energetiche, di riduzione dellâimpatto ambientale e per rendere meno critica la questione dellâapprovvigionamento energetico, ma anche per obiettivi meno direttamente legati con il settore energetico.
La direttiva, in effetti, afferma che il miglioramento dellâefficienza energetica contribuirĂ a superare la crisi economica, spiegando che âil passaggio a unâeconomia piĂč efficiente sotto il profilo energetico dovrebbe inoltre accelerare la diffusione di soluzioni tecnologiche innovative e migliorare la competitivitĂ dellâindustria dellâUnione, rilanciando la crescita economica e la creazione di posti di lavoro di qualitĂ elevata in diversi settori connessi con lâefficienza energeticaâ.
I contenuti della direttiva comprendono anche temi in parte giĂ affrontati nelle precedenti direttive (in particolare ...