Introduzione all'alfabeto coreano
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Introduzione all'alfabeto coreano

Guida alla pronuncia e alla scrittura delle lettere Hangeul

Charmyee Kim, Cristina Ippoliti

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Introduzione all'alfabeto coreano

Guida alla pronuncia e alla scrittura delle lettere Hangeul

Charmyee Kim, Cristina Ippoliti

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Il volume, frutto di una consolidata esperienza di insegnamento, illustra l'alfabeto Hangeul, distintivo del sistema di scrittura della lingua coreana. Nato nel XV secolo grazie all'ingegno del sovrano Sejong, tale alfabeto rappresenta il primo passo per intraprendere lo studio del coreano. Il testo si compone di 8 unità, ognuna suddivisa in di due parti, una teorica e una esercitativa: nella prima sono illustrati il contesto storico in cui venne ideato il sistema di scrittura e la forma e i suoni delle lettere che lo compongono

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Informations

Éditeur
Hoepli
Année
2021
ISBN
9788836006595
하나
1 Il re Sejong e l’alfabeto Hangeul
“우리나라 말이 중국과 달라 한자와 서로 통하지 않으니라. 그래 서 어리석은 백성이 말하고자 하는 바가 있어도 끝내 제 뜻을 펴 지 못하는 사람이 많으니라. 내가 이것을 가엽게 여겨 새로 스물 여덟 글자를 만드니, 모든 사람들로 하여금 쉽게 익혀서 날마다 쓰는 데 편안하게 하고자 할 따름이니라.”
훈민정음-세종 서문
“Poiché la lingua del nostro Paese è differente dal cinese, non è ben adattabile ai caratteri cinesi. Perciò, anche se il popolo analfabeta ha qualcosa da dire, in molti non saranno in grado di esprimerlo attraverso tale scrittura. Rattristato da ciò, ho creato ventotto lettere nuove, solo con il proposito di facilitare a tutti l’apprendimento e l’uso della nuova scrittura nella vita quotidiana.”
Prefazione di Re Sejong il Grande, Hunminjeongeum
I coreani parlano il coreano. La lingua coreana fa parte della storia e del popolo della Corea, eppure fino al XV secolo non esistevano delle “lettere” con cui poterla scrivere.
Per tale motivo, quando si scriveva occorreva “prendere in prestito” i caratteri cinesi chiamati Hanja e riportarli in coreano. Ogni Hanja aveva un proprio significato, pertanto quando nasceva un nuovo concetto, il numero dei caratteri aumentava e bisognava memorizzarne la forma e i suoni. Tuttavia, il coreano e il cinese erano diversi sia dal punto di vista grammaticale che di pronuncia e, naturalmente, scrivere la lingua coreana con gli Hanja non era un lavoro facile. Per di più, memorizzare i caratteri richiedeva molto tempo e studiarli era complicato. In passato, quando la società coreana era costituita da un sistema di caste, solo le classi sociali più elevate potevano imparare a scrivere, ma non il popolo in quanto non aveva il tempo libero né la possibilità per studiare. In assenza di un sistema di scrittura e di testimonianze scritte, si suppone che i coreani delle classi sociali più basse dimenticassero ciò che prestavano non potendolo annotare, o che non potessero mantenere contatti epistolari con le loro famiglie lontane. Non sapendo scrivere, molte persone saranno state vittime di ingiustizie e sarà stato complicato trasmettere alle generazioni future la conoscenza e la saggezza apprese nel quotidiano. Semplicemente, il popolo viveva senza rendersi conto di ciò che non conosceva.
L’invenzione dell’alfabeto Hangeul (한글), che permise di scrivere la lingua coreana, avvenne durante il periodo storico noto come regno di Joseon (조선). Storicamente, la Corea fu una monarchia con a capo un sovrano. Joseon, che durò dal 1392 al 1910, fu l’ultimo regno prima che la Corea si trasformasse in un Paese moderno. Quello precedente, Goryeo (고려, da cui deriva il nome dell’odierna “Korea”), adottò come religione di Stato il Buddismo, mentre il regno di Joseon, non avendo proseguito nell’eredità buddista, venne fondato sui principi del Neoconfucianesimo, un’ideologia che si basava per l’appunto su una ripresa del pensiero di Confucio. Gli aspetti più importanti del Confucianesimo erano la totale dedizione al sovrano e il rispetto nei confronti dei genitori e pertanto il re di Joseon si aspettava che il popolo mettesse in pratica i principi della “lealtà” e della “pietà filiale”. Quindi, in che modo questi concetti sono legati alla creazione dello Hangeul?
Il ben noto inventore dell’alfabeto coreano, re Sejong, salì al trono nel 1418 come il quarto sovrano di Joseon. Sejong fu il re che amò il suo popolo più di chiunque altro. Agli albori del suo regno, Joseon si trovava in un momento in cui il Confucianesimo si era ormai affermato e stabilizzato in una certa misura nella società coreana, e fu proprio in quel periodo che si verificò un grave incidente che scosse profondamente Sejong. Nel 1428 nella città di Jinju un uomo di nome Kim Hwa uccise il padre e si racconta che quando il re venne a conoscenza di tale crimine commesso contro i principi della “lealtà” e della “pietà filiale”, sprofondò nel dolore più che nella rabbia. Sejong, pensando che la causa dell’accaduto fosse la mancanza di istruzione, decise di scrivere e di distribuire un libro sull’etica chiamato Hyohaengnok (효행록), al fine di educare il popolo. Ciononostante, la maggioranza delle persone a cui era destinata questa opera non poteva conoscerne il contenuto perché era scritta in caratteri cinesi, a meno che qualcuno non la leggesse per loro. Fu così che al termine di un duro lavoro, Sejong distribuì una versione illustrata dello stesso libro chiamata Samganghaengsildo (삼강행실도). Si può dire che ciò ricorda molto quello che avveniva in Europa durante il Medioevo, quando si commissionava la realizzazione di dipinti religiosi per far comprendere i contenuti della Bibbia a coloro che non sapevano leggere. Tuttavia, nonostante l’impegno profuso dal re, in molti casi le illustrazioni venivano interpretate arbitrariamente dal popolo, poiché non riusciva a comprendere il significato profondo che Sejong voleva trasmettere. Il sovrano decise allora di dare vita a un progetto tanto atteso, cioè realizzare un nuovo sistema di lettere specificamente coreane che permettesse di combinare la lingua parlata con quella scritta.
Lo Hangeul apparve per la prima volta nel 1443 e consultando le fonti storiche si può notare che non vi è alcun riferimento all’invenzione di un sistema di lettere coreane prima di allora. Data la situazione storica dell’epoca, per una società gerarchica come quella coreana, probabilmente la conoscenza dell’alfabeto rappresentava uno strumento di potere e le classi dominanti si opposero all’invenzione di un sistema di scrittura accessibile a tutti. Per giunta, si può ipotizzare che lo Hangeul avrebbe potuto creare problemi con le potenze confinanti. Da tempo è risaputo che l’alfabeto coreano nacque grazie alla collaborazione tra Sejong e gli studiosi della Jiphyeonjeon (집현전), ma si dice che l’invenzione della scrittura stessa fosse una sorta di progetto segreto portato avanti dal sovrano.
Quando lo Hangeul apparve per la prima volta si chiamava Hunminjeongeum (훈 민정음), ovvero “Suoni corretti per l’istruzione del popolo”. Queste 28 lettere nuove vennero distribuite nel 1446 insieme a un libro speciale chiamato Hunminjeongeum haerye (훈민정음 해례). Di solito conoscere l’origine dei sistemi di scrittura è complicato, specialmente per quanto riguarda le scritture antiche. Solitamente le forme di scrittura sono rinvenute nei dipinti parietali o incise su pietre e il loro aspetto si modifica a seconda dei tempi. Eppure, nello Hunminjeongeum haerye venne spiegato che “Il coreano è diverso dal cinese, per questo sono state create delle nuove lettere per il coreano. Diversamente dagli Hanja cinesi, esistono le consonanti e le vocali. Le consonanti si impiegano in questo modo e le vocali in quest’altro”. In altre parole, lo Hangeul ci mostra l’intenzione dell’inventore di realizzare delle lettere nuove da presentare insieme a un “libretto di istruzioni”, che spiegava minuziosamente in che modo utilizzarle. In riconoscimento del suo valore, lo Hunminjeongeum haeryebon è stato designato Patrimonio Culturale dall’UNESCO nel 1997.
Lo Hangeul fu sviluppato dividendolo in consonanti e vocali per esprimere i suoni della lingua coreana nella maniera più flessibile possibile. Le consonanti vennero ideate prendendo come riferimento le posizioni assunte dagli organi della bocca nella produzione dei suoni, mentre per le vocali il sovrano si ispirò al cielo, alla terra e all’uomo, ossia i tre elementi principali della filosofia coreana. Dunque, si può dire che lo Hangeul contiene in sé sia la ragione della scienza che l’ingegno della filosofia coreana.
L’alfabeto Hangeul utilizzato nel coreano contemporaneo è composto da 19 consonanti e 21 vocali, per un totale di 40 lettere. Potrebbe sembrare che le lettere coreane siano di più rispetto a quelle dell’alfabeto latino, ma data la somiglianza di molte di esse nei suoni e nella forma, selezionando le lettere essenziali o base lo si può ridurre a 8 vocali e 9 consonanti, per un totale di 17 lettere. Pertanto, se si riescono a capire i suoni e la forma delle vocali e delle consonanti principali, si potranno comprendere facilmente anche quelli delle restanti 23.
Diversamente dalle lettere dell’alfabeto latino che vengono scritte tutte indistintamente da sinistra verso destra, senza differenziare le consonanti dalle vocali, nell’alfabeto coreano le consonanti variano la loro posizione a seconda delle vocali e si combinano in un unico blocco sillabico. Inoltre, unendo le consonanti e le vocali, i madrelingua coreani riconoscono la sillaba creata come una sola lettera. Perciò, quando osservano le lettere dell’alfabeto latino attraverso il criterio sillabico dello Hangeul, hanno la sensazione che le lettere siano slegate tra loro. Rispetto all’alfabeto latino, combinare le lettere coreane in questo modo, da sopra a sotto e da sinistra verso destra, permette di scrivere contenuti più lunghi su di un foglio e la struttura sillabica ne rende più veloce la lettura.
In questo libro, dall’unità 2 all’unità 6 verranno spiegati passo dopo passo la forma i suoni dello Hangeul. Studiare il coreano da un manuale non sarà semplice: nello specifico, sarà facile imparare la forma delle lettere, che può essere appresa solo guardandola, ma non il loro suono, in quanto difficile da capire solamente attraverso un testo.
Esistono vari sistemi di latinizzazione con cui è possibile trascrivere lo Hangeul attraverso l’alfabeto latino e in Europa viene impiegato principalmente il sistema McCune-Reischauer. Esso venne usato in passato anche in Corea, ma per il grande pubblico era complicato inserire con la tastiera il segno diacritico a mezza luna (il segno di breve). Ciò sollevò il problema riguardo alla differenza nella pronuncia delle parole se il segno diacritico fosse stato omesso. Così, per permettere ai coreani di traslitterare più facilmente il proprio alfabeto in lettere latine, nel 2000 il Governo Coreano iniziò a utilizzare ufficialmente il sistema Gugeoui romaja pyogibeop (국어 의 로마자 표기법, “Latinizzazione riveduta della lingua coreana”), che oggi viene impiegato come metodo di traslitterazione ufficiale. Tuttavia, concentrandosi più sull’unità della notazione stessa che sulla realizzazione del suono corretto, vi sono dei casi di romanizzazione che differiscono dalla pronuncia originale.
2 Le 8 vocali base
Le vocali coreane sono in tutto 21 e si distinguono in vocali base e dittonghi. Le 8 vocali base sono contenute nella tabella sottostante; sono escluse quelle che in passato erano vocali semplici e gradualmente si stanno trasforma...

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