L'ultima frontiera
Sergej KonjaĆĄin, Matteo Mazzoni
- 223 pages
- Italian
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L'ultima frontiera
Sergej KonjaĆĄin, Matteo Mazzoni
Ă propos de ce livre
L'azione del romanzo storico "L'ultima frontiera" ha luogo tra le rovine di Novorossijks - una piccola cittĂ sulle rive del Mar Nero quasi completamente spazzata via dalla faccia della terra in seguito alle feroci battaglie con gli invasori nazifascisti negli anni 1942-1943.E' un tempo molto difficile per la Russia che Ăš drasticamente esaurita dopo una serie completa di sconfitte schiaccianti. Ciascuno dei protagonisti lo sperimenta a suo modo. Alcuni di essi mostrano vette senza pari di resilienza e coraggio, altri tentano di sistemare vecchie questioni per salvare le loro vite per mezzo dell'inganno e del tradimento.Ma per tutti loro, cosĂŹ come per le truppe della Wehrmacht - molte volte superiori -, che corrono verso il Caucaso, le feroci battaglie nei cementifici ai margini orientali di Novorossijsk sono in qualche modo la loro ultima frontiera, su cui devono fare una scelta difficile - morire o vincere.Il soggetto Ăš basato sul destino di due amici completamente dissimili, combattenti del 305° battaglione di Marina sovietico - Andrej Novitskij (nativo di Novorossijsk) ed Endel Mari (estone). Essi, miracolosamente sopravvissuti nella mortale battaglia nella Vallata di Adamovi?, non esitano a rispondere alla proposta del loro comandante, il maggiore Cezar' Kunikov, di andare in una battaglia perfino piĂč feroce - in un ardito sbarco notturno sulla riva occidentale della Baia del Cemes, sull'ora leggendaria testa di ponte della Malaja Zemlja.Talvolta il romanzo Ăš terrificante nel descrivere le atrocitĂ naziste e gli orrori della guerra. Allo stesso modo l'autore non risparmia nĂ© i suoi protagonisti, nĂ© i lettori, esponendo successivamente, pagina dopo pafina, il terribile prezzo della grande vittoria, che nessun eroismo e nessuna acquisizione degli alti capi militari giustificherĂ mai. Questo libro Ăš un promemoria non solo di perchĂ© e grazie a chi abbiamo un cielo sereno sopra la testa, ma anche e piuttosto che questo non dovrĂ mai piĂč