Tantra
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Tantra

La via dell'estasi sessuale

Elmar Zadra, Michaela Zadra

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  1. 322 pages
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La via dell'estasi sessuale

Elmar Zadra, Michaela Zadra

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Le antiche tecniche del Tantra ci insegnano a sciogliere uno dopo l'altro, semplicemente e dolcemente, tutti i nodi che bloccano la scoperta dei tesori del nostro corpo e di quello del nostro compagno d'amore. Il segreto piĂč grande, in queste tecniche, Ăš che il desiderio e il suo soddisfacimento non hanno confini dentro di noi: li si puĂČ far crescere insieme, senza che l'uno esaurisca mai l'altro. Tensione, ansia, fatica fisica e psicologica scompaiono presto, in questa scoperta di una diversa sessualitĂ , aprendo la via prima alla tenerezza, al rilassamento, e poi a una dimensione della conoscenza che va ben oltre il rapporto fisico, fino a congiungere le energie piĂč sottili, l'io profondo dei due partner. Fondato sui testi originali indiani e tibetani e sul diretto insegnamento dei maestri tantrici, questo libro indica "una via occidentale" al Tantra, un percorso sia teorico che pratico per vivere a fondo - tramite l'energia dell'amore - l'affetto, la reciproca curiositĂ  e la gioia dei sensi.

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Informations

Éditeur
Mondadori
Année
2018
ISBN
9788852090714
Parte seconda

LA VIA DEL PIACERE

5

Star bene nel sesso

Per quanto riguarda la sessualità viviamo in un’epoca di grande confusione, tra pochi riferimenti credibili e molte contraddizioni.
In genere, nostro padre e nostra madre – le persone che hanno costituito il nostro primo punto di riferimento – hanno raramente parlato di sesso, se ne parlavano era piuttosto in termini di divieti o di battute, ma non con quella naturalezza, quella apertura e quel coinvolgimento interiore, di cui avevamo bisogno; e ancora meno ci hanno insegnato come sentirci bene e rilassati nella nostra sessualità. Quante volte li abbiamo visti nudi?
Al contrario, ora assistiamo a una valanga di informazioni sul sesso: il sesso Ăš uno degli argomenti piĂč trattati dai mass media, sono in vendita tantissimi libri sul sesso, ogni rivista ha almeno un articolo sull’argomento, ma sembra che tutte queste parole non bastino mai, che le questioni che ci turbano rimangano sempre le stesse e che la gestione del rapporto di coppia stia diventando sempre piĂč difficile e piĂč problematica, invece che piĂč semplice.
Quanto alla scienza, i sessuologi sanno certamente dare ottime informazioni, per quanto riguarda l’aspetto piĂč meccanico e organico del rapporto sessuale. Ma nelle questioni che coinvolgono tutto il nostro essere, anche la scienza dĂ  risposte abbastanza contraddittorie o si avvolge di silenzio.
Al cinema, nella pubblicitĂ  e sulle copertine delle riviste veniamo bombardati da una quantitĂ  di nudi che non hanno alcun rapporto con un qualche nostro desiderio di mostrarci nudi in prima persona. E in quelle rare occasioni in cui ci spogliamo davanti ad altri (sulla spiaggia, nella sauna, a una visita medica...) proviamo vergogna oppure siamo del tutto staccati dai nostri sentimenti, e ci mostriamo nudi piĂč per voglia di apparire che non per sentirci a nostro agio.
Mentre la Chiesa cattolica va predicando concetti adatti a una societĂ  di cent’anni fa, la «donna moderna» accampa pretese quali la multiorgasmicitĂ  e l’indipendenza nell’espressione sessuale.1
Mentre quasi il 50% degli uomini ha il “problema” di una eiaculazione troppo rapida o di un’impotenza temporanea, la stampa parla di recordmen del sesso che fanno l’amore per diverse ore di seguito.
Perfino il Tantra, che insegna a provar gioia e distensione nell’ardore sessuale, viene utilizzato spesso per creare un’ulteriore «ansia di prestazione sessuale».
Fino a circa dieci anni fa le donne non dovevano far sesso, se tenevano alla loro buona reputazione; e se lo facevano, lo facevano di nascosto, e in modo sommesso, silenzioso, inibito. Oggi per essere in bisogna farlo, farlo spesso, avere degli orgasmi sconvolgenti e parlarne senza inibizioni.
PoichĂ© Ăš da questa situazione che noi tutti partiamo, prima di cominciare a estendere l’orgasmo con le tecniche tantriche e unire l’ardore del sesso al silenzio della meditazione, dobbiamo trovare un modo di sentirci veramente (e non solo apparentemente) bene nella nostra vita sessuale. Un modo di aprirci piĂč a noi stessi e alla danza dei nostri sensi, che non alle esigenze esterne e a concezioni idealizzate.
In questo capitolo non vogliamo aggiungere nuove tecniche a quelle che giĂ  si trovano in tanti altri testi; vogliamo solo dare spazio a quelle potenzialitĂ  che ciascuno di noi porta in sĂ©, e fornire indicazioni per capire perchĂ© quelle potenzialitĂ  non trovano attuazione. Non miriamo nĂ© a degli standard nĂ© a dei record, ma solo a trovare un’espressione della sessualitĂ  individuale e personale, cosĂŹ come essa Ăš in realtĂ . Non occorre diventare diversi da come si Ăš per essere pienamente soddisfatti a letto; basta comprendere i nostri automatismi corporei, sentimentali e mentali e portare alla luce quei tesori che ciascuno di noi ha giĂ  dentro di sĂ©.
Prima di districarci da tutte quelle immagini artificiose che abbiamo coltivato e che ci siamo impresse nella mente riguardo ai modi di essere sexy, dobbiamo renderci conto di che cosa esse siano, e in qual modo riescano a boicottare il nostro benessere personale.

Cosa me lo impedisce?

Una convinzione Ăš una frase, un pensiero, un giudizio che crea realtĂ . Se per esempio sono convinta che il sesso sia noioso, cercherĂČ inconsapevolmente situazioni nelle quali il sesso sarĂ  sempre noioso. Questa convinzione crea una sorta di visione ristretta e deformata della mia realtĂ  personale e relazionale, che limita non solo la mia sessualitĂ , ma anche tutti gli altri aspetti della vita.
La maggior parte di noi ha ricevuto poco incoraggiamento nella sua educazione sessuale e ha viceversa accumulato un ampio repertorio di affermazioni, regole, convinzioni e giudizi deprimenti, e decisamente inibitori. Anche il semplice non parlarne, non dire mai niente, far finta che il sesso non esista, la cortina di silenzio che avvolge un tema cosĂŹ importante per gli adolescenti conduce sempre a convinzioni inibitorie: ai vari «non si puĂČ», «non devi», e cosĂŹ via... Queste convinzioni apprese dai genitori, dagli educatori, dai preti, ecc. hanno un duplice effetto:
  1. diventano parte della nostra struttura mentale e danneggiano il nostro piacere personale;
  2. danneggiano anche il piacere di altre persone, sotto forma di giudizi, disapprovazione, ecc.
Queste convinzioni ci parlano continuamente sotto forma di «voci interiori», e possono avere due nature:
1) il top talk
Significa «una voce che viene dall’alto»: che cioĂš Ăš avvertita come autorevole. Di solito ha un tono molto aggressivo che, indipendentemente dal contenuto delle sue frasi, produce veri e propri shock nel corpo energetico, frena improvvisamente tutta la nostra vitalitĂ  e ci mette in uno stato di allerta, di difesa o di fuga. Il top talk ha di solito un tono forte e attivo, ma pericoloso come un padre che picchia.
2) l’under dog
Letteralmente significa «il cane che c’ù giĂč»: Ăš una voce che viene dal basso o che comunque tende a tirarti giĂč, a toglierti la tua energia; ti priva della forza vitale lasciandoti una sensazione di pesantezza e di stanchezza. È la voce di una vittima, e il suo tono Ăš paragonabile al tono d’una madre che soffre e si lamenta.
Tipici top talks sono:
Non mi devo toccare e gemere cosĂŹ.
Dovrei essere piĂč sensuale.
Non comportarti come una puttana.
Dovrei essere in grado di soddisfare sempre mia moglie.
Devo riconoscere la mia sessualitĂ .
Voglio controllarmi e tenere duro.
Dovrei essere piĂč bravo a letto.
Tipici under dogs sono:
Non posso far nulla per star bene.
Bisogna adattarsi al partner.
Non ci provo nemmeno a dirglielo, tanto non lo capisce.
Non riuscirĂČ mai ad avere una buona erezione.
Non mi merito il suo amore.
Ho tanta paura, non ce la faccio.
Non sono abbastanza bella per piacergli.
Ora che ti sei fatto un’idea, prendi un foglio di carta, piegalo a metà e scrivi su un lato tutti i top talks e sull’altro lato tutti gli under dogs che riguardano la tua sessualità e in particolar modo il piacere che provi nel sesso.
Poi, esamina la struttura delle tue voci:
  • In quale delle due categorie le tue voci interiori sono piĂč numerose.
  • Quali sono gli operatori modali piĂč frequenti: devo, non devo, non posso, dovrei, voglio (con tono insistente), non voglio.
  • Dove potresti averle imparate: da tuo padre, da tua madre, dai tuoi coetanei, dai partner che hai avuto...?
  • In che modo limitano il tuo piacere: quale sensazione provi nel corpo se dici ad alta voce quelle frasi, rivolto a te stesso?
  • In quale misura giudichi anche altre persone secondo i criteri di queste voci?
Una volta che hai individuato le voci, le frasi, le convinzioni con le quali ostacoli il tuo benessere sessuale, non avrai certo risolto ogni cosa, ma avrai comunque fatto il primo passo per prender le distanze da questo tuo programma negativo: la prossima volta che senti una di quelle voci, potrai pensare «ah, eccola di nuovo» e ciĂČ ti impedirĂ  di identificarti con essa; la riconoscerai come tua, ma potrai scegliere se seguirla o se seguire di piĂč il tuo piacere. Potrai anche domandare al tuo partner se lui pensa la stessa cosa che tu credi che lui pensi.
Quanto piĂč spazio dai al tuo piacere, tanto piĂč udibili divengono le voci interiori che vogliono ostacolarlo.
Talvolta queste voci interiori non si limitano a singole frasi, ma espongono interi ragionamenti, del tipo: «io non mi merito di provare molto piacere, e devo semmai faticare prima, per guadagnarmelo, devo accontentare il partner per riceverlo e, se per caso il mio partner mi fa sentire felice, gli devo dare subito qualcosa in cambio».
Queste voci infernali sono la nostra prigione, sono i limiti che non ci vengono imposti dall’esterno ma che ci creiamo e manteniamo da dentro; ù attraverso queste voci che noi siamo violenti con noi stessi, ostacoliamo la nostra strada verso il piacere, ci comprimiamo energeticamente, ci rendiamo deboli o rigidi. Quando ti accorgerai che ù così, potrai avvertire una certa collera contro queste voci e questa collera ù necessaria per affrontarle, e per decidere da che parte starai in futuro: se dalla parte del piacere, o da quella dell’inibizione.
Ci sono diversi modi per affrontare queste voci infernali nel nostro dialogo interiore:
  1. rivolta: rimandare il messaggio al mittente con un «ora basta!»
  2. ammettere la verità: «questa frase mi offende»
  3. umorismo: dissolve la forza distruttiva della voce
  4. esagerare: «Ah, ma posso essere ancora piĂč porca, se voglio»
  5. aggredire la voce che ti giudica: «Come puoi tu giudicare cos’ù un buon amante?»
  6. equanimitĂ : rimanere radicato nel corpo, considerando la voce con distacco
  7. ristrutturare la voce: per esempio, se dice «il sesso Ăš sporco» voi rispondete, spostandola in un contesto dove Ăš piĂč utile «ora faccio il sesso come mi viene, e poi farĂČ pulizia sulla mia scrivania che Ăš disordinata».
Ma non crediate che la mente, con le sue voci e le sue convinzioni, sia l’unico ostacolo a una sessualitĂ  serena. Le cose sono piĂč complesse: a quelle voci corrispondono blocchi muscolari e blocchi emotivi. E, d’altra parte, anche il potenziale della sessualitĂ  liberata si trova sia nella mente (i desideri, le fantasie, le voci del bambino interiore) sia nel corpo (sensualitĂ , slanci spontanei, voglia di allargarsi). Alle voci che dicono «sÏ» o «no» all’energia sessuale, si aggiungono le forze dei sensi che tendono ad allargarla, e dei blocchi che tendono a comprimerla e a frenarla.
Nel vissuto sessuale della coppia si possono creare svariati equilibri, che dipendono dalla distribuzione dei potenziali e dei freni che agiscono nel corpo e nella mente. Possiamo distinguere quattro forme di comportamento tipiche, che una coppia puĂČ adottare nel corso della sua storia.
LA COPPIA SPENTA: fanno poco sesso e a 30 anni sembrano giĂ  anziani. Questa coppia puĂČ assumere due forme:
a) i partner socializzano volentieri con gli altri, e sono allegri ma un po’ piatti, poco vitali, non «irradiano»;
b) sui due partner pesa una sorta di cappa, sono depressi o rigidi e fanno una vita difficile, passano le sere davanti al televisore o a discutere dei difetti degli altri, si sentono frenati sia nel corpo che nella mente.
LA COPPIA DRAMMATICA: fanno una vita movimentata, vivono le emozioni, fanno sesso, a volte litigano e piangono, hanno frequenti scenate di gelosia; ma tutto ciĂČ ha una netta tendenza a divenire ripetitivo: «È sempre la solita storia», mancano i cambiamenti, le prospettive nuove, la profonditĂ .
a) Spesso, lei frequenta diversi gruppi ne...

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