Femminismi futuri
eBook - ePub

Femminismi futuri

Teorie Poetiche Fabulazioni

Lidia Curti

Condividi libro
  1. Italian
  2. ePUB (disponibile sull'app)
  3. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Femminismi futuri

Teorie Poetiche Fabulazioni

Lidia Curti

Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

Tra letteratura, scienza, arte e attivismo digitale, dal cyber allo xeno-femminismo, fino alla nuova ecologia di Donna Haraway: una lunga cavalcata tra i romanzi fantastici e di fantascienza speculativa femminile, da Ursula K. Le Guin a Octavia Butler, Nnedi Okorafor, fino alle artiste afrofuturiste che stanno disegnando un nuovo scenario, reale e immaginario, del futuro che ci aspetta. Una ricerca del gruppo "Femminismi futuri" – coordinata dalla decana di Anglistica Lidia Curti – che propone una serrata interrogazione sulle molte domande che vengono dal femminismo del nuovo secolo in una società insidiata dai fantasmi e mostri dell'antropocene e attraversata dal progresso digitale e tecnologico che stabilisce chi siamo e come viviamo, caratterizzando sviluppo economico e politico e vita quotidiana. Temi di assoluta attualità nel dibattito culturale e politico a livello internazionale.

Domande frequenti

Come faccio ad annullare l'abbonamento?
È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
È possibile scaricare libri? Se sì, come?
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Che differenza c'è tra i piani?
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Cos'è Perlego?
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego supporta la sintesi vocale?
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Femminismi futuri è disponibile online in formato PDF/ePub?
Sì, puoi accedere a Femminismi futuri di Lidia Curti in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Literature e Feminist Literary Criticism. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Anno
2019
ISBN
9788862526258
In copertina:
Wangechi Mutu, Chocolate Nguva, 2015
© 2019 iacobellieditore
Prima edizione elettronica: Dicembre 2019
Prima edizione stampa: Dicembre 2019
Tutti i diritti riservati
www.iacobellieditore.it
ISBN 978-88-6252-625-8 (elettronico)
ISBN 978-88-6252-482-7 (stampa)
Femminismi futuri
Teorie | Poetiche | Fabulazioni
a cura di
Lidia Curti
con
Antonia Anna Ferrante | Marina Vitale
iacobellieditore
Il gruppo di lettura e di ricerca “Femminismi futuri”, nato nell’ambito del Centro di studi postcoloniali e di genere dell’Università Orientale di Napoli, composto da studiose di diverse generazioni e interessi, è prima fonte e ispirazione di questo libro. Le letture affrontate dal gruppo sono partite dai testi teorici e critici del femminismo recente, dal cyber- e xeno-femminismo alla nuova ecologia di Donna Haraway, non disgiunta dalle svolte antropologiche e biologiche degli ultimi decenni. Sono quindi proseguite con i romanzi fantastici e di fantascienza speculativa femminile: Joanna Russ e Angela Carter, Ursula Le Guin, Octavia Butler e Nnedi Okorafor, fino all’arte afrofemminista.
Il lavoro di ricerca del gruppo ha trovato un primo spazio in Pensare il futuro (Leggendaria 124/2017), con gli interventi, accanto al mio introduttivo, di Stamatia Portanova sul pensiero evolutivo da Darwin a Grosz e Barad, per “polverizzare la freccia del tempo”; di Marina Vitale sugli aspetti speculativi della fantascienza femminile sin dalle sue origini; di Silvana Carotenuto nell’analisi delle figure stringa nella narrativa afrofuturista di Nnedi Okorafor, e infine, ma forse dovrei dire all’origine, la svolta queer come “potenziale del futuro” analizzata da Nina Ferrante nella narrativa televisiva.
Il mio ringraziamento va alle sorelle speculatrici e include le altre compagne di strada che hanno contribuito con i loro scritti a questo volume.
Lidia Curti
Introduzione. Frontiere femministe, ecologie future
Lidia Curti
Per le donne, la poesia non è un lusso [...]
è un modo di dare nome all’innominato
così che possa esser pensato […]
non è solo sogno e visione, è architettura scheletro delle nostre vite.
Getta le fondamenta per un futuro di cambiamento,
un ponte attraverso la nostra paura di ciò
che non è mai stato prima.
(Audre Lorde)
Le scritture che seguono si interrogano sulle molte domande che vengono dal femminismo del nuovo secolo in una società insidiata dai fantasmi e mostri dell’antropocene e attraversata dal progresso digitale e tecnologico. Le devastazioni ambientali e le crescenti disparità ed esclusioni sociali sul nostro pianeta spingono a vivere politicamente in relazione agli altri, nell’atto di assumersi la responsabilità di un futuro collettivo. L’intreccio di globalità tecnologica e sfera personale legata a modi di vita e di sentire psichici e corporei, venuti da un passato non lontano, si unisce alla consapevolezza dei danni causati da imperialismo e neo-capitalismo. Nel lavoro femminista recente, i fantasmi diventano quelli dei panorami terrestri annichiliti dallo sfruttamento (post) industriale, e i mostri si tramutano in esseri che occupano una nuova possibile socialità.
L’apertura a nuovi orizzonti analitici ed epistemologici arricchisce l’ambito politico e filosofico di un insieme di differenze molteplici e non di istanze singole e separate nella lotta alle disparità sociali. L’intersezionalità, termine coniato dalla giurista africana americana Kimberlé Cranshaw all’inizio degli anni Ottanta e ripresa da Angela Davis in tutta la sua opera e militanza, era stata ancor prima sottolineata da bell hooks e Audre Lorde, che avevano descritto il nodo complesso tra diverse identità e oppressioni. Il recente Manifesto Xenofemminista (Laboria Cuboniks, 2016) ricorda che l’attuazione dell’intersezionalità è una modifica dell’universale che non può essere imposta dall’alto ma costruita dal basso, seguendo itinerari laterali e talvolta disagevoli.
Il tema della diaspora, dell’esilio e della fuga – della diversità che ne è origine e conseguenza a un tempo – attraversa molti di questi scritti, con particolare riguardo al tema della schiavitù e del riscatto da quella condizione. Il passato rimosso e rifiutato del mondo delle schiave e degli schiavi – nero, africano, arabo ma non solo – riscrive il senso del presente, disturbando il mondo in cui viviamo. Il pensiero femminista della resistenza abita gli scenari della narrativa fantascientifica o fantastica nella sua lunga storia tra auto-bio-mitografia e fantasia, realtà e arte, istanze sociali e immaginarie, ricordandoci l’importanza di introdurre l’invenzione nell’esistenza (Fanon).
Il confronto con l’alterità si esprime nell’estetica del discontinuo, dell’interruzione, del discorde, dell’asimmetrico; vi si ritrovano innesti e metamorfosi, inversioni di generi e genere, figure androgine in un paradiso di identità contaminate, tra mondo animale, vegetale e umano. La diversità trova un indice nel corpo femminile, dal colore della pelle alla transitività di genere e specie, nella fantascienza come nell’arte visuale. Questi corpi dall’irriducibile materialità, tattili, fluidi, gocciolano e si infiltrano (Elisabeth Grosz), si susseguono come le onde del mare (Hélène Cixous), si riflettono e si rifrangono in mille frammenti di specchio (Luce Irigaray).
Il fantastico, l’immaginario, la poesia sono i sentieri percorsi da questi scritti, popolandoli di una folla di immagini femminili che attraversano due secoli, dall’audace giovinetta creatrice di un mostro pretecnologico alle viaggiatrici ultraplanetarie afro- e arabo-femministe, per affacciarsi ai futuri tecnofuturisti del nuovo millennio nella ricerca delle voci della diversità, della resistenza, dell’opposizione alle pratiche oppressive, razziste e omofobiche del mondo attuale.
La romanziera Mary Shelley e la matematica Ada Lovelace legano il saggio di Marina Vitale a quello di Tiziana Terranova, così come fantastico e tecnologia si intrecciano negli scritti di Stamatia Portanova e Luciana Parisi, sullo sfondo di un itinerario teorico che segue il pensiero femminista radicale degli ultimi quattro decenni dal cyber- e xeno-femminismo alla visione simbiogenetica del nuovo ecologismo. Terranova guarda ai contributi delle scienze antropologiche e biologiche e della cultura digitale per fare e disfare i concetti di tempo e luogo, fino all’afrofuturismo quantico che vede tutte le particelle esistenti correlate in una dimensione senza spazio-tempo che apre nuove vie per l’agentività femminile. Nei suoi scritti, la filosofa giamaicana Sylvia Wynter esorta a non vivere linearmente, a mettere in questione la conoscenza così come la conosciamo.
Marina Vitale disegna i sogni speculativi della fantascienza femminile e femminista, a partire dall’antesignana Mary Shelley fino agli esempi recenti di Le Guin, Atwood e Alderman, nella coesistenza di epistemologia e immaginario. Tale intreccio si ripropone nel lavoro critico di Donna Haraway, dal manifesto cyborg alla sua proposta di una nuova ecologia. L’ultimo capitolo della sua opera più recente ne è un esempio affascinante, con la creazione di creature geneticamente modificate in simbiosi con specie animali che sono a rischio di scomparsa. Fino a immaginare un futuro mondo popolato da simbionti.
Nella serie televisiva Sense8, Nina Ferrante a sua volta individua figure super-empatiche, simbiotiche, simpoietiche le cui capacità trascendono il presente in assemblaggi tecno-ecologici con tutto ciò che ci circonda, ma non rinuncia alla denuncia dei pericoli insiti in queste tecnologie, necessaria per difendersi da un algoritmo più potente e sapiente di noi. Anche piattaforme innovative come Netflix sono parte attiva di un “asservimento macchinico” che influenza vita, gusti, atteggiamenti. Tuttavia la presenza sinestetica delle figure che abitano i luoghi più diversi del pianeta in Sense8, nonostante i pericoli di stereotipia, apre all’utopia, permettendo un passaggio di energie che Ferrante chiama “telepatia di piattaforma”, in richiamo a un inconscio trans-soggettivo che agisce nella macchina e contro di essa...

Indice dei contenuti