
- 480 pagine
- Italian
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Filosofia del graphic design
Informazioni su questo libro
Filosofia del graphic design è la prima antologia in lingua italiana che raccoglie le idee, le visioni, i manifesti di alcuni dei maggiori protagonisti della grafica del Novecento: artisti, designer e tipografi che si sono dedicati alla riflessione critica dall'interno del proprio mestiere, arrivando ad anticipare molti degli aspetti del mondo attuale. Lissitzky che, un secolo fa, già prefigura un'elettrobiblioteca; Moholy-Nagy che profetizza un libro di scuola simile a un magazine illustrato; Otto Neurath che pone le basi per l'infografica con cui ci orientiamo ovunque; Muriel Cooper che negli anni Ottanta intravede nel computer virtú e pericoli del telelavoro. Quaranta testi - la maggior parte mai tradotti prima - che tracciano i contorni di una disciplina proteiforme e definiscono gli snodi di un dibattito articolato: qual è il potere del graphic design nella società di massa? Si tratta di un servizio o di un'opera di ingegno? E chi guarda la grafica è un utente consapevole o un mero consumatore? Quaranta riflessioni fondamentali per il design, che si rivelano indispensabili anche per chiunque, oggi, si interessi alle immagini e alla loro storia, al sistema dei media e alla cultura visuale in senso lato. Con scritti di: William Morris; Filippo Tommaso Marinetti; W. A. Dwiggins; László Moholy-Nagy; Vasilij Kandinskij; El Lissitzky; Fortunato Depero; Jan Tschichold; Alexey Brodovitch; Mehemed Fehmy Agha; Beatrice Warde; Herbert Bayer; Earnest Elmo Calkins; Otto Neurath; Paul Rand; Ladislav Sutnar; Ken Garland; Germano Facetti; Albe Steiner; Wim Crouwel e Jan van Toorn; Josef Müller-Brockmann; Bruno Munari; Jorge Frascara; Muriel Cooper; Massin; Giovanni Anceschi, Giovanni Baule e Gianfranco Torri; Zuzana Licko e Rudy VanderLans; Katherine McCoy; April Greiman; Tibor Kalman e Karrie Jacobs; Giovanni Lussu; Steven Heller; Richard Hollis e Robin Kinross; Michael Rock; Ellen Lupton.
Da almeno due secoli, nella società industrializzata, il graphic design contribuisce a dare forma agli oggetti e ai discorsi che ci circondano in ogni ambito della produzione e della conoscenza: dal packaging delle merci ai sistemi di segnaletica, dall'editoria alle interfacce digitali. Un potere non soltanto estetico, ma retorico e politico, su cui vale la pena meditare.
Domande frequenti
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Informazioni
Graphic design: una filosofia della pratica
1. Questioni e metodi.
1.1. Origini della grafica.
1.2. Un nuovo nome per un nuovo mestiere.
La grafica pubblicitaria è l’unica forma di graphic design familiare a chiunque11.
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- Graphic design: una filosofia della pratica. di Riccardo Falcinelli
- Nota ai testi.
- Ringraziamenti.
- Filosofia del graphic design
- Nota sugli obiettivi della fondazione della Kelmscott Press (1895). William Morris
- Rivoluzione tipografica (1913). Filippo Tommaso Marinetti
- Un nuovo tipo di stampa richiede una nuova progettazione (1922). W. A. Dwiggins
- La Nuova Tipografia (1923). László Moholy-Nagy
- Gli elementi fondamentali della forma (1923). Vasilij Kandinskij
- Topografia della tipografia (1923). El Lissitzky
- Il nostro libro (1926). El Lissitzky
- Il tipofoto (1927). László Moholy-Nagy
- Architettura pubblicitaria Manifesto agli industriali (1927). Fortunato Depero
- La Nuova Tipografia (1928). Jan Tschichold
- Ciò che piace all’uomo moderno (1930). Alexey Brodovitch
- Cosa rende una rivista «moderna»? (1930). Mehemed Fehmy Agha
- Il calice di cristallo (1932). Beatrice Warde
- Verso un carattere universale (1935). Herbert Bayer
- L’arte pubblicitaria negli Stati Uniti (1936). Earnest Elmo Calkins
- La rinascita dei geroglifici (1945). Otto Neurath
- Pensieri sul design (1947). Paul Rand
- Visual design in azione (1961). Ladislav Sutnar
- Prima le priorità (1964). Ken Garland
- L’importanza della tradizione in tipografia (1966). Jan Tschichold
- I tascabili come mass medium (1967). Germano Facetti
- Introduzione a un corso per compositori (1968). Albe Steiner
- Il dibattito (1972). Wim Crouwel e Jan van Toorn
- Sistemi di griglie per la grafica (1981). Josef Müller-Brockmann
- Un libro illeggibile (1981). Bruno Munari
- I Prelibri (1981). Bruno Munari
- Graphic design: arte figurativa o scienza sociale? (1988). Jorge Frascara
- Computer e design (1989). Muriel Cooper
- La messa in pagina di opere drammaturgiche (1989). Massin
- Carta del progetto grafico. Tesi per un dibattito sul progetto della comunicazione (1989) Giovanni Anceschi, Giovanni Baule, Gianfranco Torri (redattori)
- Ambizione/Paura (1989). Zuzana Licko e Rudy VanderLans
- Ripensare il modernismo, rivedere il funzionalismo (1990). Katherine McCoy
- Il computer è solo un’altra matita (1990). April Greiman
- Siamo qui per essere cattivi (1990). Tibor Kalman e Karrie Jacobs
- La grafica è scrittura (1991). Giovanni Lussu
- La macchina del tempo (1991). Steven Heller
- Conversazione sulla storia del graphic design (1992). Richard Hollis e Robin Kinross
- Il testo non giustificato e l’ora zero (1994). Robin Kinross
- Il grafico come autore (1996). Michael Rock
- Il grafico come produttore (1998). Ellen Lupton
- Schede biobibliografiche. a cura di Andrea Vendetti
- Elenco dei nomi
- Elenco dei crediti
- Inserto fotografico
- Il libro
- L’autore
- Dello stesso autore
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