PARTE TERZA
Giochi e altre attivitĂ formative
Ă nel giocare che lâindividuo Ăš in grado di essere creativo e di fare uso dellâintera personalitĂ , ed Ăš solo nellâessere creativo che lâindividuo scopre il sĂ©.
Donald Woods Winnicott
Questa sezione raccoglie alcuni giochi pensati per svolgere un percorso di educazione alle differenze, di contrasto agli stereotipi razzisti e xenofobi, con unâattenzione specifica ai pregiudizi, alle discriminazioni e alle violenze nei confronti delle comunitĂ rom.
Le attivitĂ proposte attingono a diverse tecniche che utilizzano il gioco come strumento educativo e formativo. Di ogni attivitĂ vengono indicati il grado di difficoltĂ , la durata indicativa, il numero di partecipanti, i materiali necessari, gli obiettivi.
Le aree sviluppate sono sette, organizzate in parte per tematica e in parte per obiettivi progressivi:
A â PRESENTAZIONE/ACCOGLIENZA/ROMPIGHIACCIO: giochi che possono essere utilizzati sia con gruppi preesistenti (es. gruppi-classe) sia con gruppi di nuova costituzione (es. gruppi in formazione, campi-scuola, ecc.), allâavvio di un percorso formativo.
B â STEREOTIPI E PREGIUDIZI: giochi finalizzati a âcomprendere emotivamenteâ lâesperienza dellâetichettamento e dello stereotipo, dal punto di vista di chi lo subisce, con riferimento ad una varietĂ di situazioni di vita quotidiana.
C â STEREOTIPI ANTIZIGANISTI: giochi sulla formazione e sulla percezione degli stereotipi antiziganisti, relativi cioĂš alle comunitĂ rom.
D â MONDO ROM: attivitĂ per approfondire la conoscenza delle comunitĂ rom, per rilevarne la pluralitĂ culturale.
E â VERIFICA E SISTEMATIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI: attivitĂ per verificare la correttezza di alcune informazioni possedute, con lâobiettivo di stimolare nuove acquisizioni e modificare le percezioni distorte della realtĂ .
F â PROGETTAZIONE DI ATTIVITĂ DI SENSIBILIZZAZIONE E COSTRUZIONE DI PRODOTTI: con riferimento ad azioni concrete da realizzare, anche in continuitĂ con le attivitĂ della ricerca-azione.
G â CINEFORUM: una mini rassegna cinematografica come strumento di riflessione sulle rappresentazioni piĂč o meno stereotipate riguardanti le comunitĂ rom.
1 In rete
Nessun uomo Ăš unâisola.
John Donne
difficoltĂ : bassa
durata: 20 minuti
numero partecipanti: senza limite
materiali: gomitolo di lana
obiettivi: presentarsi, avviare la costituzione del gruppo
categoria: A
Il gioco Ăš da utilizzarsi in gruppi appena costituiti, in cui i componenti si incontrano per la prima volta.
Tutti seduti in cerchio, la persona che conduce ha in mano il gomitolo di lana: dice a voce alta il proprio nome e una cosa su di sé (una passione, un sogno, una paura, ecc.). Quindi, tenendo fermo il capo del gomitolo, lo lancia a qualcuno che gli sta seduto di fronte.
Uno per uno, tutti riceveranno il gomitolo, si presenteranno e poi lo lanceranno a qualcun altro (ricordandosi di trattenere un capo del filo di lana).
Alla fine si sarĂ formata una trama, un intrico di fili che collega tutti i partecipanti e che sottolineerĂ simbolicamente il loro essere una rete, tutti collegati lâuno allâaltra, in un segno di buon auspicio per il prosieguo delle attivitĂ .
2 In una parola
Vorrei dire tutto ciĂČ che câĂš da dire in una sola parola.
Leonard Cohen
difficoltĂ : bassa
durata: 30-40 minuti
numero partecipanti: senza limite
materiali: nessuno
obiettivi: presentarsi al gruppo, valorizzare lâascolto
categoria: A
Il gioco puĂČ essere utilizzato in gruppi appena costituiti o in cui i componenti abbiano giĂ una certa conoscenza reciproca.
Tutti seduti in cerchio.
Viene chiesto ai partecipanti di pensare in soli tre secondi a una parola con cui autodefinirsi e presentarsi, una parola qualsiasi (sostantivo, aggettivo, verboâŠ). Poi parte il giro di presentazioni e, lâuna dopo lâaltra, ogni persona dice a voce alta la propria parola.
Terminato il giro, viene chiesto a ciascuno di pensare e dire una seconda parola: quella con cui ciascuno immagina di poter essere identificato, definito, rappresentato dagli altri (genitori, fratelli/sorelle, amici, ecc.).
Terminato anche il secondo giro, si apre una breve riflessione sulle parole scelte.
Ă evidente che Ăš stata una scelta istintiva, senza rifletterci troppo.
Qualcuno potrĂ aver scelto il proprio nome o un soprannome, oppure un aggettivo (positivo o negativo), un colore, unâattivitĂ (musicista, tennista, ballerina, dormiglione, ecc.). PerchĂ© si puĂČ aver fatto una scelta piuttosto che unâaltra?
Che differenza câĂš (se câĂš) tra la prima parola (quella con cui ognuno si Ăš definito) e la seconda (quella con cui si pensa che gli altri possano definirci)?
Che differenza câĂš tra le parole che ognuno ha pronunciato e quelle che ha sentito pronunciare dagli altri partecipanti?
Ci si ritrova nelle parole scelte? Ne sono in seguito venute in mente anche altre, che magari sono piĂč rappresentative di sĂ©? Qualcuno cambierebbe le parole scelte?
Probabilmente ciascuna di queste parole racconta una parte di noi, Ăš un frammento di quello che siamo (ragazzo, studente, figlia, sorella, fratello, diciassettenne, musicista, estroversoâŠ), ma noi siamo molto di piĂč, non possiamo essere ridotti a una di queste etichette (per quanto ognuna nel suo piccolo dica qualcosa di noi), nessuno potrĂ conoscerci davvero se si ferma a una sola di queste parole, etichette. Infine viene chiesto a ciascuno di riflettere un poâ di piĂč (qualche minuto) e di scrivere altre cinque/ dieci parole con cui raccontare se stessi.
Se avanza tempo ci sarĂ anche lâoccasione, per chi vuole, di condividere con gli altri le proprie impressioni.
3 Nuove conoscenze
Lâamicizia nasce nel momento in cui una persona dice a unâaltra:
âAnche tu? Pensavo di essere lâunica!â
C.S. Lewis
difficoltĂ : bassa
durata: 45 minuti
numero partecipanti: senza limite
materiali: nessuno
obiettivi: riconoscere e apprezzare la âdiversitĂ â
categoria: A
Il gioco puĂČ essere utilizzato in gruppi appena costituiti o in cui i componenti abbiano giĂ una certa conoscenza lâuno dellâaltro.
Tutti seduti in cerchio. Una persona comincia stando al centro, in piedi; si avvicina a una delle altre e le chiede: âChi vuoi conoscere oggi?â.
Lâaltra risponde citando una categoria di persone individuate in base a caratteristiche fisiche (es. colore o lunghezza dei capelli), abbigliamento (particolari capi indossati), altre caratteristiche personali (etĂ , cittĂ di provenienza), gusti (musicali, gastronomici), ecc.
Per esempio, risponde: âMi piacerebbe conoscere persone con i capelli ricci!â. Oppure: âMi piacerebbe conosc...