Potrei non tornare piĂč
eBook - ePub

Potrei non tornare piĂč

Enzo Tardino

Partager le livre
  1. Italian
  2. ePUB (adapté aux mobiles)
  3. Disponible sur iOS et Android
eBook - ePub

Potrei non tornare piĂč

Enzo Tardino

DĂ©tails du livre
Aperçu du livre
Table des matiĂšres
Citations

À propos de ce livre

In un'epoca come la nostra, ricca di incertezze e funestata da una pandemia ancora in corso, è più che comprensibile porsi delle domande sulla natura delle epidemie e delle pandemie e su come queste, nel corso dei secoli, abbiano da sempre costretto l'essere umano a fare i conti con la sua intrinseca fragilità, spesso provocando delle reazioni emotive incontrollate e destabilizzando intere comunità.
L'autore coniuga l'indagine storica con sue personali riflessioni sul momento attuale, mostrando come la messa in campo delle conoscenze mediche e scientifiche e l'emissione di norme comportamentali per gestire al meglio le emergenze sanitarie, non sempre bastino a creare un clima rassicurante in una società in preda al panico.
Se da un lato la razionalità è necessaria ad affrontare al meglio una situazione che ci vede impotenti e vulnerabili, dall'altro lato c'è la consapevolezza che la nostra parte più emotiva e irrazionale va ascoltata e compresa, che si tratti di un bisogno di avvicinarsi alla spiritualità o, più semplicemente, di arrendersi al mistero imperscrutabile della vita.
A questo proposito, l'autore riporta anche delle brevi storie che possono fungere da spunto di riflessione: alcune sono molto toccanti, quasi tutte mostrano come la risposta umana al dolore e alla morte sia sempre soggettiva e personale, sottraendosi a qualsiasi tipo di legge universale.

Foire aux questions

Comment puis-je résilier mon abonnement ?
Il vous suffit de vous rendre dans la section compte dans paramĂštres et de cliquer sur « RĂ©silier l’abonnement ». C’est aussi simple que cela ! Une fois que vous aurez rĂ©siliĂ© votre abonnement, il restera actif pour le reste de la pĂ©riode pour laquelle vous avez payĂ©. DĂ©couvrez-en plus ici.
Puis-je / comment puis-je télécharger des livres ?
Pour le moment, tous nos livres en format ePub adaptĂ©s aux mobiles peuvent ĂȘtre tĂ©lĂ©chargĂ©s via l’application. La plupart de nos PDF sont Ă©galement disponibles en tĂ©lĂ©chargement et les autres seront tĂ©lĂ©chargeables trĂšs prochainement. DĂ©couvrez-en plus ici.
Quelle est la différence entre les formules tarifaires ?
Les deux abonnements vous donnent un accĂšs complet Ă  la bibliothĂšque et Ă  toutes les fonctionnalitĂ©s de Perlego. Les seules diffĂ©rences sont les tarifs ainsi que la pĂ©riode d’abonnement : avec l’abonnement annuel, vous Ă©conomiserez environ 30 % par rapport Ă  12 mois d’abonnement mensuel.
Qu’est-ce que Perlego ?
Nous sommes un service d’abonnement Ă  des ouvrages universitaires en ligne, oĂč vous pouvez accĂ©der Ă  toute une bibliothĂšque pour un prix infĂ©rieur Ă  celui d’un seul livre par mois. Avec plus d’un million de livres sur plus de 1 000 sujets, nous avons ce qu’il vous faut ! DĂ©couvrez-en plus ici.
Prenez-vous en charge la synthÚse vocale ?
Recherchez le symbole Écouter sur votre prochain livre pour voir si vous pouvez l’écouter. L’outil Écouter lit le texte Ă  haute voix pour vous, en surlignant le passage qui est en cours de lecture. Vous pouvez le mettre sur pause, l’accĂ©lĂ©rer ou le ralentir. DĂ©couvrez-en plus ici.
Est-ce que Potrei non tornare piĂč est un PDF/ePUB en ligne ?
Oui, vous pouvez accĂ©der Ă  Potrei non tornare piĂč par Enzo Tardino en format PDF et/ou ePUB ainsi qu’à d’autres livres populaires dans Sciences sociales et Dissertations en sociologie. Nous disposons de plus d’un million d’ouvrages Ă  dĂ©couvrir dans notre catalogue.

Informations

Éditeur
Kimerik
Année
2021
ISBN
9788855168656

Parte Terza
La pandemia del Coronavirus
Capitolo I
La prima vera pandemia mediatica
Quando l’11 gennaio del 2020 ci fu la prima vittima nella cittĂ  di Wuhan, e dopo che alla fine di quello stesso mese furono ricoverati allo Spallanzani di Roma due turisti cinesi per una sintomatologia verosimilmente da infezione epidemica; e dopo che, superati i sottesi e perduranti ripensamenti di stato decorrenti dal 31 dicembre 2019, la Cina ufficializzĂČ tardivamente il virus della malattia che aveva cominciato a imperversare in quel paese e che identificĂČ con la sigla “Co-vi-d19” (dove Co sta per corona; Vi per virus e d per l’anno 2019), fu di dominio pubblico la notizia che, anche in Italia, era trasmigrata l’epidemia di Coronavirus scoppiata in Cina, nella cittĂ  di Wuhan.
Una malattia respiratoria, questa, del ceppo Coronavirus SARS-CoV2, i cui malati accusano sintomi che sono simili all’influenza (febbre, tosse secca, insufficienza respiratoria e stitichezza) e le persone anziane, e già con altri guai addosso, una volta contagiate (per le bollicine emesse con la tosse, e per gli starnuti e la saliva della persona posseduta dal virus), si aggravano e muoiono con maggiore frequenza.
La persona che vive e convive con altre patologie anche gravi, ma con prognosi clinica favorevole che escluderebbe, di per sĂ©, un pressochĂ© imminente e prossimo decesso per le malattie di cui Ăš portatrice, puĂČ morire e, con relativa probabilitĂ , anzitempo una volta contratto il virus, che agirebbe come concausa in uno con le precedenti patologie della persona, cosĂŹ agevolandone il decesso.
La disputa sulla paternitĂ  cinese del nostro Coronavirus ci pone un dubbio serio sul perchĂ© nessun paese al mondo abbia mai accettato l’ordinaria evenienza che un virus epidemico possa essere stato partorito nel proprio territorio; e al di lĂ  dei gravi sensi di colpa che possono derivare da colpevoli responsabilitĂ  gestionali della salute pubblica, e quindi di responsabilitĂ  politiche di cui nessun paese vorrebbe essere tacciato, Ăš ormai un fatto storico che ogni paese si sforza d’individuare fuori dalla sua terra le origini di un contagio epidemico[7]; e come sempre succede quando scoppiano epidemie di una certa gravitĂ , solitamente si scatenano campagne volte a scovare i colpevoli, che vengono sempre da lontano; o meglio dall’idea antica secondo la quale ogni paese, ha sempre attribuito un’origine straniera ai virus.
Nei casi, perciĂČ di epidemie ― e in ogni paese ― sembra quasi porsi tutte le volte uno scenario pirandelliano: l’io, il tu, il noi e il contesto. L’io con i suoi timori e le sue angosce; il tu, l’alieno, da tenere sempre lontano (fosse anche il nostro fratello); il noi, una sorta di superiore inconscio che guarda e controlla da lontano; il contesto, l’insieme: un campo sociale polarizzato tra l’assenza di voci, il silenzio, e il bisogno patetico di comunicazione.
Il perché di tutto questo Ú, secondo la studiosa inglese Laura Spinnay nel fatto che i virus hanno fatto la storia della civiltà umana, e che le epidemie hanno sempre causato dei contraccolpi politici
nella gestione di certi conflitti (la lotta per l’indipendenza in India con il Mahatma Gandhi; in Africa, nel Sudafrica, l’apartheid; in Svizzera per gravi tensioni sociali, al limite di una guerra civile). E tutto questo appunto perchĂ© il virus e le malattie infettive nell’immaginario collettivo presuppongono l’eterno conflitto con il nostro nemico di sempre: lo straniero.
Ed Ăš per questo che le fonti di contagio sono, per tutti gli uomini, venute sempre da fuori, da un altro luogo
 Del resto, la tentazione di colpevolizzare gli altri Ăš antica quanto il mondo. Walter Burkert, nel suo libro di successo (La creazione del sacro, 1996) afferma che il vezzo di trasformare qualcuno in capro espiatorio Ăš un tratto universale delle societĂ  umane antiche e moderne, e specialmente sul piano della diffusione pestilenziale. Anche se bisogna parlare di un accidentale pregiudizio (anche questo universale), secondo il quale i virus sono solitamente portati dai soldati, dalle guerre che determinano i conflitti tra le genti e dalle strane mescolanze di uomini. Ne Ăš derivato, perciĂČ, un teorema filosofico, una specie di sillogismo antropologico: che, cioĂš, la persona di fuori, l’alieno, che Ăš il soggetto che Ăš sempre straniero e che Ăš quello che infetta, ha sempre torto e va, perciĂČ, demonizzato.
La pestilenza, insomma, ù stata sempre un male che proviene da un altro luogo: nel quindicesimo secolo la sifilide era per gli inglesi il morbo francese; per i parigini il morbo germanico; per i fiorentini il mal napoletano e per i giapponesi il mal cinese. E ancora l’epidemia, l’epidemia della spagnola ha sempre avuto un’origine diversa e orientata dalla passione politica delle diverse popolazioni: per gli spagnoli, il referente ù sempre stato il soldato napoletano; per i polacchi, il bolscevico; per i brasiliani, il tedesco; per i persiani, l’inglese. Sembra sia consolidato, ormai che nelle bizzarre sortite del nostro subcosciente lo straniero ù stato sempre il nostro nemico tradizionale; resp...

Table des matiĂšres