
La Shoah dei bambini
La persecuzione dell'infanzia ebraica in Italia (1938-1945)
- 352 pagine
- Italian
- ePUB (disponibile sull'app)
- Disponibile su iOS e Android
Informazioni su questo libro
La storia della persecuzione degli ebrei attuata dal fascismo tra il 1938 e il 1945 ci è ormai ben nota, ma raramente ci si è soffermati a riflettere su cosa abbiano significato quei tragici sette anni per i bambini italiani. Per i bambini «ariani», cresciuti nell'educazione al razzismo e alla guerra, e, soprattutto, per i bambini ebrei, allontanati da scuola, testimoni impotenti della progressiva emarginazione sociale e lavorativa dei genitori, e in moltissimi casi della distruzione e dell'eliminazione fisica della propria famiglia. Da questa prospettiva la storia che abbiamo alle spalle assume nuovi significati e stratificazioni. Il regime fascista iniziò ad attuare la discriminazione proprio dal mondo della scuola, e i bambini ebrei - prima espulsi, poi separati, esclusi e infine internati - furono vittime tra le vittime. Una parte di essi fu poi deportata, gli altri dovettero fuggire e nascondersi per molti mesi. Bruno Maida ne ripercorre la storia attraverso i progressivi stadi della persecuzione, attento a cogliere non solo lo sguardo che l'infanzia ebbe di fronte al turbinio dei fatti, ma la portata politica di una ferita impossibile da sanare.
Domande frequenti
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Informazioni
La stella invisibile
Espulsi.
Desideravo una medaglia e un giorno la ottenni. La maestra me l’appuntò sul grembiulino. All’uscita, per le scale, ci fu un parapiglia che si ripercosse di gradino in gradino e di bambino in bambino. Io ero a metà della scala e feci cadere una bambina. La maestra credette che l’avessi fatto di proposito, si precipitò su di me e, nonostante le mie proteste, mi strappò la medaglia.Mi vedo scendere correndo per rue des Couronnes, in quel modo particolare di correre che hanno i bambini, ma sento ancora fisicamente quella spinta sulla schiena, prova inconfutabile dell’ingiustizia, e la sensazione cinestetica di una perdita d’equilibrio causata da altri, arrivata dall’alto e ricaduta su di me, è rimasta cosí fortemente impressa nel mio corpo che mi domando se quel ricordo in realtà non nasconda il suo esatto contrario: non il ricordo di una medaglia strappata, bensí quello di una stella appuntata1.
Ad alti fini della Scuola fascista ho accennato. Sono essi quelli stessi che la Rivoluzione persegue nei riguardi di tutto il popolo italiano, riportandolo, libero da intrusioni e da scorie alla espressione genuina delle sue essenziali tendenze, e rendendolo sempre piú unito e compatto, per razza e tradizione, per volontà e per ideali, attorno al suo Duce4.
[...] già predisposto i suoi quadri, sceverandone e separandone gli elementi razzialmente estranei [...] La Scuola italiana agli italiani, s’è detto. Gli ebrei avranno, nell’ambito dello Stato, la loro scuola, gl’italiani la loro.
La Scuola non ha dubbi. [...] La sua separazione dagli ebrei è, letteralmente e sostanzialmente, una separazione. Non vuol essere né una persecuzione, né una mortificazione. Separa principî, idee, pensieri, filosofie, sistemi, metodi, ideologie5.
Capisco subito che la cosa riguarda anche me: a ottobre dovrei frequentare la quarta elementare presso la scuola pubblica Umberto I di Ferrara. Cosa significano queste parole? Non potrò piú andare a scuola? Perché? Certo, sono ebreo, ma che differenza c’è fra me e gli altri bambini? E se anche ci fosse una differenza, perché non dovrei piú andare a scuola? A dire il vero, non sono mai stato uno scolaro brillante né ho mai avuto un amore particolare per la scuola, ma veramente non mi sarà piú permesso andarci?7
Il Governo si riserva tuttavia di vigilare sull’attività degli ebrei venuti di recente nel nostro paese e di far sí che la parte degli ebrei nella vita complessiva della Nazione non risulti sproporzionata ai meriti intrinseci dei singoli e all’importanza numerica della loro comunità9.
Affermatasi la determinazione di attuare una energica difesa della razza italiana, allo scopo di mantenerne integre le particolari caratteristiche fisiche e spirituali, era logico che il primo settore nel quale si doveva operare fosse quello dell’educazione nazionale: settore quanto mai delicato, perché la Scuola, nell’attuare il compito, ad ...
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- Introduzione
- La Shoah dei bambini
- I. La stella invisibile
- II. La notte piú scura
- III. La seconda ferita
- IV. Il lungo addio
- V. Novecento bambini
- VII. Vivere ancora
- Ringraziamenti
- Indice dei nomi
- Il libro
- L’autore
- Dello stesso autore
- Copyright